arabi

My Threads

  1. Napoleon

    Dopo alcuni dubbi, sono andato anch'io a vedere l'ultimo film di Ridley Scott, e l'impressione finale è stata: poteva andare molto peggio.

    A lungo sono rimasto diviso fra due motivazioni altrettanto forti sia pro che contro: intanto Napoleone è uno dei miei eroi, su cui non faccio che leggere sin dai quattordici anni (e ne ho anche scritto: un romanzo su Waterloo, naturalmente rimasto non pubblicato, quindi non chiedetemi dove trovarlo), e un film fatto con un bel budget è un'occasione...​
  2. Cortocircuiti o demenza?

    Molti li chiamano cortocircuiti mentali, io li chiamo in un modo più scurrile. Vedo persone che si di menano, per far accettare la cultura delle persone che arrivano dal continente africano e dal medioriente, dove le donne non possono fare nulla, lapidano i gay, va bene accetto. Ma sono le stesse che si commuovono quando la cortellesi, spinta dal popolo buonista (senza aiuto non si va da nessuna parte) fa un film dove la donna subisce tutte le angherie da questi uomini italici, le stesse...
  3. La Siria di Assad padre

    Accadeva cinquantatré anni fa.
    13 novembre 1970. In Siria sale al potere il generale dell'aviazione Hafiz al-Assad: il baricentro del potere si sposta progressivamente nelle mani dei militari Fu l'approdo finale della rivoluzione (8 marzo 1963) del partito socialista Ba‘th, resa possibile dalla sinergia tra esercito e forze rurali. La guerra dei sei giorni (1967) e la crisi giordano-palestinese avevano acuito i dissidi interni. Si assistette all'estromissione degli elementi...
  4. La Tunisia di Ben Ali

    Accadeva trentasei anni fa.

    7 novembre 1987. Il primo ministro tunisino Zine El Abidine Ben Ali si consulta con i medici curanti del presidente Habib Bourguiba (classe 1903) per certificare che le condizioni mentali non gli consentivano l’esercizio delle funzioni inerenti la sua carica. Era quindi giunto il momento di mettere in pratica l’articolo 57 della Costituzione del 1975 che permetteva al primo ministro di assumere il potere qualora il presidente fosse in uno...
  5. Una modesta proposta

    Nel 1729 il dottor Jonathan Swift, universalmente noto per “I viaggi di Gulliver”, pubblicò una satira dal barocco titolo di “Una modesta proposta per impedire che i bambini della povera gente siano di peso per i loro genitori o per il Paese, e per renderli utili alla comunità”, che viene più agevolmente citato con le sole prime tre parole. In esso Swift, che era un misantropo ma sinceramente colpito dalle condizioni di miseria del popolo nella sua Irlanda, esasperato dall'abbandono...​
    È , a mio modesto parere, la soluzione più intelligente che finora ho avuto modo di leggere e sentire. L’odio tra palestinesi (Islam) ed israeliani è direi biblico. Tra loro è in atto una guerra di religione (per noi incomprensibile) sfruttata dalla “mafia mondiale “ come ben ha descritto la mente acuta, all’apparenza cinica invero realista, di Franco Marino nei suoi ultimi articoli, specialmente nell’ultimo, incisivo e che non si presta ad interpretazioni ambigue. Non mi dilungo in analisi geo politiche che non mi competono ma ho la mia opinione in merito. Ho avuto l’occasione di visitare quei territori, una realtà per noi incomprensibile. Complimenti a lei che leggo e attendo di leggere sempre con vivo interesse.
     
    Grazie Gabriella. Ho rischiato, con questo articolo, di dispiacere agli uni e agli altri, ma ho voluto davvero sforzarmi di cercare una via d'uscita (anche se solo come esercizio retorico, dato che nessuno ai piani alti mi legge né mi prenderebbe sul serio) non solo dalla guerra, quanto anche dal clima velenoso e di isteria di guerra che si è instaurato anche in questa come in altre occasioni. Anche io sono stato laggiù, e vi ho lasciato uno dei miei migliori amici (che se n'è andato quest'anno), e però è necessario mantenere la mente fredda e vedere tutte, o almeno il maggior numero possibile delle varie facce della realtà (sennò a che servirebbe la filosofia?). Arabi ed ebrei sono lì, entrambi col buon diritto di vivere a casa propria. Nessuno può cacciare del tutto l'altro, a meno di non eliminarli tutti fisicamente, ma nessuno ne ha comunque i mezzi. DI farli vivere in uno stesso Stato non se ne parla, è ideale irenistico che cozza con l'odio sedimentato e le fresche memorie che evocano solo vendetta. Allora sarebbe davvero il caso, con l'intervento e magari la pressione delle potenze mondiali, di tenerli separati a forza per abbastanza tempo, come si fa con quelli avvinghiati in una zuffa in cui qualcuno rischia di lasciarci la pelle, almeno finché non si sono calmati. Una soluzione che dispiaccia un po' ad entrambi, ma che per questo dimostri che entrambi stanno pagando un prezzo, e nessuno quindi ne esca umiliato, da perdente. La "resa senza condizioni" infatti è altra soluzione oscena, da potenze anglosassoni, che si ha solo quando l'avversario è annichilito. Poi, si vedrà: finché ci saranno esseri umani non sarà mai finita.
     
  6. Medio Oriente: altro capitolo della globale resa dei conti (di Franco...

    Una delle ragioni per cui raramente vale la pena parlare dei fattarelli delle guerre locali è che questi sono, non di rado, insignificanti. La guerra in Ucraina sarebbe un fattarello insignificante, se non fosse in realtà lo specchio di qualcosa di molto più grande, di una resa dei conti tra due mondi totalmente incompatibili, fatti per sopprimersi vicendevolmente.
    Gli Stati Uniti, questo lo abbiamo scritto più volte, vivono una fase del tutto analoga a quella dell'URSS prima del crollo...
  7. Fuck Israel!

    Cominciamo con lo sgomberare il campo da un paio di argomenti calunniosi assai frequenti: l’antisemitismo e la teoria del complotto giudaico. Ammetto di essere contro Israele, almeno nella sua configurazione attuale (in futuro la ditta potrebbe cambiare protettore e registro), ma nego con risoluta franchezza di essere antisemita. Il sionismo, che non coincide con l’ebraismo, ha seguito il destino di quei nazionalismi e internazionalismi esasperati che finiscono col fungere da utile idiota...
  8. Lo Shabbat Nero di Israele

    Se non altro adesso so che i vertici di Hamas leggono i miei articoli. Altrimenti perché scatenare, con tanto tempismo, una guerra che riportasse la questione palestinese alle prime pagine proprio qualche giorno dopo che io ne avevo denunciato la scomparsa?

    Battute a parte, quello che sta accadendo è interessante a livello geopolitico a prescindere dal livello emotivo con cui in genere se ne parla (e se ne è sempre parlato). Nonostante abbia amici di lunga data in Israele, se volessi...​
  9. Requiem armeno

    Avviso che quel che segue è un articolo particolarmente lungo. Ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggermi sino alla fine.


    Sentendo una forte, istintiva simpatia verso il popolo armeno, non posso non provare un'amarezza profonda verso ciò che lo colpisce, e quindi cercherò, almeno a beneficio dei miei pochi lettori, di far capire qualcosa sul conflitto che ruota attorno all'ormai fu Repubblica di Artsakh, ovunque nota col nome doppiamente straniero di Nagorno Karabakh (la...​
  10. Ipotesi di "gombloddo"

    Sarò “comunista” (A sinistra mi reputano fascista, a destra comunista. Io, che non sono né l’uno né l’altro, me ne frego e godo come un riccio), ma a mio avviso non esiste alcuna macchinazione ai danni dell’esecutivo. La verità nuda e cruda è che i Poteri Forti cospirano contro i risparmi e i beni al sole degli italiani con la complicità dell'inquilino di Palazzo Chigi, qualunque esso sia. La difesa a mezzo stampa degli avvocati d'inchiostro (Libero, La Verità, il Giornale: la galassia...
    I media ne stanno parlando, dibattiti in TV , articoli sui giornali. In generale, pensano che la Tunisia stia ricattato l'EU per avere denaro (qualcuno dice "come fece Erdogan" i turchi ovviamente tacciono). Fino ad ora di Lampedusa se ne sono tutti infischiati. Ora é l'argomento principale di dibattito. Forse...forse...mi é venuto da pensare che il gomblotto ci sia sì ma da parte del nostro governo che ha pensato di farci invadere per vedere se si riusciva a smuovere le acque. Se così fosse...ebbene...bingo.
     
  11. Meno politica politicante, più impresa (e geografia)

    Se vogliamo far risorgere l’Italia dobbiamo fare largo alle imprese. L'imprenditore ha il multipolarismo nel sangue; per lui il multipolarismo è la regola: i miei soldi li investo dove mi conviene, faccio accordi con chi mi pare e piace senza guardare il pedigree razziale, religioso o ideologico. Insomma, non ho la mistica mendace dei diritti umani: mi curo esclusivamente del profitto e osservo solo il rendimento dei titoli. L'uomo d’azienda è un tipo sveglio e pragmatico che visitando...
  12. Il polpettone delle stragi

    Sono passate poche ore dal 43esimo anniversario della strage di Bologna.
    Vorrei invitarvi a fare alcune riflessioni. Da troppi anni si accavallano teoremi iperpoliticizzati volti a chiarire l’origine di quel tragico evento, uno dei tanti che funestarono la Prima Repubblica.
    Gli autori furono i Nar o i comunisti palestinesi? Non ve lo so dire; per me il nocciolo della questione è un altro. Scaricare la colpa sulle ideologie rosse e nere (eterna riproposizione del conflitto tra guelfi e...
  13. L’idea fissa

    Flavio Briatore riscopre una sua passione giovanile. Ma, come spesso capita, si lascia prendere la mano.


    The Apprentice

    BRIATORE: Che lavoro fai te?

    CONCORRENTE 1: Ingegnere nucleare. Io e la mia equipe progettiamo motori al plasma.

    BRIATORE: Conosci la ricetta del Bloody Mary?

    CONCORRENTE 1: No, sono astemio.

    BRIATORE: Licenziato in tronco! Avanti un altro. Te!

    CONCORRENTE 2: Io?

    BRIATORE: Si, te con la faccia da scippatore… peperoni o succo di pomodoro...
  14. UNA LEGGENDA DI CINEMA E TEATRO

    Oggi ci lasciava il magistrale Laurence Olivier, forse il più grande attore della storia del teatro britannico. Artista che, tra Cinema e Palcoscenico, ha interpretato personaggi arabi, africani, antico-romani, danesi, tedeschi, ebrei. Una carriera, la sua, che in questo mondo di scemi globalizzati e "pol corr" non sarebbe mai decollata probabilmente.
  15. Il mostro antifascista (di Franco Marino)

    Il moralista, in senso corrente, è uno che “fa la morale” agli altri e questa, come dice la sua etimologia, è l’insieme di regole di comportamento determinate dalle abitudini di un popolo. La morale tuttavia è spesso inglobata in una religione: per questo in Europa si può parlare di “morale cristiana”, così come presumibilmente in Israele di "morale ebraica" e nei paesi arabi di "morale islamica". La conseguenza è che per i credenti la norma non deriva più dalle abitudini di un popolo ma...
  16. Saker via Telegram.
    Ministero degli Esteri cinese
    "Il Pentagono ha sviluppato piani per sconfiggere gli avversari con l'aiuto di armi geneticamente modificate." ll rapporto afferma che l'arma è in grado di colpire in modo selettivo asiatici, europei e arabi. Ricordiamo che gli Stati Uniti mantengono circa 336 laboratori biologici in tutto il mondo.
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  17. Non allineamento e vivacità
    L'attivismo cinese in Medio Oriente è forse la notizia dell'anno: il ricongiungimento tra Arabia Saudita e Iran, il dialogo in Yemen e il reintegro della Siria nella Lega Araba.
    A questi andrebbero sommati: l'avvicinamento ai BRICS di Algeria, Iran, Emirati Arabi e Arabia Saudita.

    La situazione è stupefacente specie se messa in confronto con quanto accade ad esempio in Pakistan. Paese tradizionalmente di area occidentale e il cui esercito e servizi segreti sono...
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  18. Tra le storie che dimentichiamo, c'è quella del modo in cui nacque la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS (la sfidante del FMI).
    I paesi più ricchi, dopo la crisi del 2007 prolungatasi in Europa con la crisi dei debiti sovrani, rifiutarono un cambiamento delle quote di partecipazione all'interno del FMI.
    Un cambio delle quote voleva dire un cambio di peso politico e voti, non gradito ai più ricchi (Nord America e Europa).
    Il Congresso degli USA bloccò la proposta di riforma delle quote del FMI...
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  19. Abbiamo già parlato dei Mongoli e del loro ruolo nel favorire una via di comunicazione settentrionale tanto per i commerci, quanto per la diplomazia, tra Europa e Estremo Oriente.
    Questo spostamento a Nord si rese necessario per via della rottura che il mondo cristiano visse nel Mediterraneo e nel Medio Oriente con l'arrivo degli arabi (non marginali anche la spaccature dottrinarie con l'Impero Romano d'Oriente).

    I Mongoli organizzarono vie e normative sicure: l'animo del commercio.
    Un...
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  20. Risarcimento schiavi

    È attualmente in corso il cosiddetto “Black history month”, ossia il Mese della Storia Nera, iniziativa grottesca che solo in una società cerebralmente fusa e che va avanti a massicce dosi di sensi di colpa e autoflagellazioni trova posto. Basti pensare a che effetto farebbe un “Mese della Storia Asiatica”, anche in società in cui l'immigrazione da quel continente sia stata significativa: che senso avrebbe mettere in uno stesso calderone siriani, indiani, cinesi e filippini? Già si...
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