sentimenti

My Threads

  1. La scomparsa della Morte

    Nelle primissime pagine della “Scienza della Logica”, Hegel parla in maniera illuminante dei propri tempi come quelli del “singolare spettacolo di un popolo civile senza metafisica – simile ad un tempio riccamente adornato, ma privo di santuario”.

    Il discorso è molto articolato, né ho qui le risorse intellettuali o lo spazio per produrre uno studio dettagliato, ma posso certo dire di essere rimasto molto colpito da questa descrizione, proprio nel momento in cui, per ragioni personali, mi...​
  2. Meditazione e Tradizione - L'inizio della Ricerca

    Il primo capitolo è denso di insegnamenti importanti, che cercherò di dividere in piccoli paragrafi, così da rendere più agevole la lettura. Esorto comunque chi voglia leggere l'articolo a farlo in un momento di calma, in cui possa prestarvi la giusta attenzione.

    Tutto ciò che è qui contenuto rappresenta inizio e fine di un cerchio, in quanto Marco Cosmo traccia le prime indicazioni per cominciare il percorso spirituale, ma inizia a seminare realizzazioni spirituali, che il praticante vedrà...
  3. Il Deep State americano ha un problema con la dottrina cattolica

    di Manuel Berardinucci

    Osserviamo che il livello dello scontro sociale negli Stati Uniti d’America diviene sempre più intenso e degno di attenzione, con un po' di malinconica invidia da parte di chi vive nella terra di “moderalandia”, la Patria dell’eterno compromesso e del presunto pragmatismo “pratico-praticone”.

    É notizia dello scorso mese che il "Tempio Satanico", ovvero un istituto ufficialmente laico che, a quanto pare, utilizza la terminologia satanica per un...​
  4. Dolore e sofferenza: il tempo del lutto

    LA PARABOLA DEL SEME DI SENAPE

    “Una giovane donna di nome Kisagotami perse il suo unico figlio di circa un anno, a causa di una malattia. Disperata girava il villaggio di casa in casa, stringendosi al petto il cadavere del bambino e implorando una medicina che lo facesse tornare in vita. I vicini pensavano che fosse impazzita, ne avevano paura e cercavano di evitarla. Un uomo, invece, cercò di aiutarla indirizzandola al Buddha, dicendole che lui aveva la medicina che cercava...
    "Chi muore giace, chi vive si dà pace" recita il proverbio. Ma la perdita di una persona cara spesso toglie la serenità, avvelena l'esistenza e rende egoisti e spietati.
     
    Sì, è un trauma a tutti gli effetti. Non si può imporre la visione spirituale a tutti, ma certamente si può accogliere e cercare di aiutare chi vive questo dolore. E accettare anche che alcuni non vogliono farsi aiutare, perché lasciar andare la sofferenza è spesso percepito come lasciar andare il defunto, l'attaccamento che si ha per lui.
     
    Ho perso da pochi giorni uno dei tre o quattro veri amici della mia vita. Lascia un vuoto che non sarà colmato. È un trauma doloroso, eppure mi rendo conto che è solo mio e dei suoi familiari più stretti. Paradossalmente, è servito a ricordarlo e a farmelo sentire più vicino che nei lunghi anni in cui non ci siamo visti.
     
  5. Migranti: l'unica vera soluzione è il colonialismo (di Franco Marino)

    Ho già scritto altre volte che questa è - e sarà - la legislatura del sovranismo cosmetico, del parmigiano che deve chiamarsi parmigiano e non parmesan, perché non è possibile alcun altro sovranismo. Il problema è che ormai la cosmesi pervade ogni lembo di quel dibattito pubblico che, nelle democrazie, non dovrebbe subirla ma darla la linea, e invece ne appare perfettamente organico.
    Così, in merito alle cosiddette "tragedie del mare", siamo di fronte all'ennesimo tentativo di...
    Esisterebbero altre strade se gli umani fossero davvero umani e coltivassero davvero dentro di loro il vero significato della parola umanità che non può coincidere con depredazione o sopraffazione. Premesso che in Italia solo una parte arriva via mare sui barconi ( approdando praticamente quasi tutti in Sicilia e Calabria, con sparute minoranze in Puglia e Sardegna) mentre la stragrande maggioranza si introduce nell'Europa occidentale da terra seguendo la c.d. via dei Balcani ( altro che solo i siriani,qui arrivano caterve di pakistani,bengalesi,afgani etc.),
    mi chiedo a che servano organizzazioni come la FAO se poi a sfamare una parte di questa gente deve pensarci la UE sul proprio territorio e con tutti i problemi presenti e futuri legati ad un numero sempre crescente di culture e religioni che nulla hanno a che vedere con le popolazioni autoctone....non si farà altro che portare alla rovina anche l'Europa mentre questa continua a depredare pro-quota i Paesi Africani e non solo...a me sembra che non vi sia alcuna volontà di risolvere il problema e il problema si risolve non con il colonialismo ma con il contenimento delle nascite in tutto il Pianeta,specie nei paesi super-popolosi e dove la stragrande maggioranza degli abitanti sta con le pezze al culo.
    Il nostro non è un Pianeta dalle risorse infinite,finiremo con l'ammazzarci tutti,altro che 10 miliardi nel 2050. Se qui non si torna a 4 miliardi massimo, prima o poi finirà male e non ci sarà bisogno di alcuna bomba atomica perché l'inferno si mostri in tutto il suo spaventoso orrore sul pianeta Terra
     
    Può darsi che L'Occidente imploderà, smettendo di sfruttare l'Africa, con la complicità dei capi di Stato corrotti, e le molte tribù potranno vivere e progredire senza alcuna interferenza statalista.
    Anche perché se non gli rubassimo le loro risorse, non sarebbero così poveri.
    Se non dovessero preoccuparsi di mettere insieme il pranzo con la cena (o forse solo il pranzo) potrebbero senz'altro evolversi e non necessariamente seguendo il nostro modello, che fra l'altro si sta rivelando alquanto fallimentare.
     
  6. Ciò che mi affascina della storia (e che raramente vien fatto capire a chi è costretto a studiarla) è che conoscerla ti lascia la libertà di vivere altre vite (una battuta: senza per questo essere prigionieri del samsara con nascita, dolore e morte).
    Studiando la storia (che, non mi stancherò mai di dirlo, non è solo date e battaglie), possiamo capire come si sentiva un giovane soldato al seguito di Napoleone in Russia. Possiamo sentire nelle testimonianze, il suo entusiasmo, i suoi...
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  7. Il fenomeno Ferragni è figlio dell'ignoranza (di Franco Marino)

    Da quando Chiara Ferragni è ascesa al proscenio delle prime pagine dei giornali si leggono moltissime analisi sul suo fenomeno mediatico, contrapponendo il modernismo spinto di chi ritiene quella degli influencer una realtà ineluttabile e il reazionarismo di chi pensa che si stava meglio quando si stava peggio e ci dovevamo sorbire le scemenze senza poter replicare. In realtà non vorrei parlare della Ferragni in sé, personaggio di cui non so niente - nulla di personale, ma si occupa di...
    Recentemente abbiamo dovuto cambiare macchina e a Natale anche il mio cellulare. Per la macchina, come fattore importantissimo per la valutazione, è stata determinante guardare se la macchina avesse la maniglia, lato passeggero, per potermi reggere nelle curve. Del motore si è occupato mio marito. Per il cellulare " quello che costa meno" basta che possa ricevere le foto dei miei nipoti. 😇😇😇😇. Gli influencer con me hanno poco successo.
     
    Quando in TV comparve "Carosello" (nel 1957) alle 20.50 si fermavano per 10 minuti tutti gli italiani che possedevano un televisore. In casa nostra comparvero prodotti con nomi nuovi "Tide" il detersivo con i regali, l'olio "Sasso" (la pancia non c'è più), persino il vecchio dentifricio fu sostituito da "Chlorodont" (con quella bocca può dire ciò che vuole) e la Virna Lisi divenne la prima influencer, più famosa in questo ruolo che in quello di attrice. La pubblicità entrò violentemente nelle scelte degli italiani che ne furono pesantemente "influenzati". Ora tra "social" "network" "web" (yeaaa anglicismi olé..a proposito..."anglicismi" che uso io o "anglismi" che usi tu?) la propaganda, come si chiamava all'inizio, dev'essere sempre più pervasiva. Il genio della Chiara l'ha capito subito. Tutto in piazza: casa, figli, marito, malattie, tette, ma...soprattutto critiche, critici, intellettuali spocchiosi. Tutto fa "audience". Aver avuto io i social.....miliardi facevo...miliardi...😝😝😝
     
  8. Dio ci guardi dalle maggioranze

    Le maggioranze rumorose, inermi e disorganizzate? Dio ce ne scampi! Senza un pastore munito di nodoso vincastro, il gregge finisce tra le grinfie delle belve o per sfracellarsi in qualche dirupo. E lo riconosco serenamente, rimandando al mittente le ubriacature autoritarie o il culto della divisa. Élite e una bellissima parola, screditata dalla marea montante di scimuniti che scambiano il caos da bordello con il paradiso libertario. Persino Marx sapeva benissimo che una classe orfana...
  9. Com'è fresca!

    I miei occhi chiusi hanno osservato l'immenso spazio che mi abita e vi hanno trovato acqua che scorre.

    In quell'acqua c'era mio padre, c'era mia madre, c'erano mio fratello e la sua fidanzata, il mio compagno, i miei nonni, i miei parenti, i miei amici, i miei maestri, il mio sangha, il mio cammino, il mio corpo, i miei stessi occhi chiusi, il mio respiro, la mia vita, la mia morte, c'erano gli anni passati, il momento presente, il mio avvenire e la sua inconsistenza, le mie gioie, i miei...
  10. Il rosso e il nero

    Noto da tempo una mescolanza pericolosa tra i sedicenti "oppositori al sistema".
    Un misto tra contestazione e sentimenti rabbiosi, razzisti, omofobi, sull'Ucraina non per la pace ma pro-Russia (pur capendo anche io l'importanza di un'affermazione russa), diritti sociali, contanti liberi e contro il reddito di cittadinanza.

    Una sorta di sansepolcrismo che potrebbe evolvere in fascismo (a certe condizioni).
    Pensiamo che un governo liberal-conservatore sia fascista (Meloni) e non vediamo...
    Questo è quello che accade quando non c'è un'ideologia alternativa al sistema attuale. Dilagano i personalismi narcisistici, le divisioni. E il risultato è un gran baccano che paradossalmente rafforza la credibilità del sistema dominante.
     
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