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My Threads

  1. Il Patto di Monaco

    Si è fatto un gran parlare sull'ennesima riunione dei grandi (veri o sedicenti tali) del mondo aventi ad oggetto l'Ucraina, e la sua eco sta durando singolarmente tanto anche perché amplificato da alcune appendici, come i viaggi di Biden a Kiev e l'analoga gita con cui la nostra cosiddetta premier andrà a ripetere quello che tutti già sanno. I motivi di tanta enfasi sono più d'uno, ma in sostanza possono ridursi a due principali.

    Uno è simbolico: ci avviciniamo ad un anno da che...​
    Ho letto il resoconto della riunione di Monaco su Strana.ue (Страна) giornale ucraino. Credo sia stato il più realista di tutti quelli che ho letto su altri media EU. Selenskyi é tornato molto arrabbiato in quanto ha ricevuto solo parole e promesse ma....fatti...nisba. Anzi l'articolo sottolineava la preoccupazione del presidente perché, oltre ai funzionari USA che un mese fa sono piombati a Kiev per controllare dove finiscano il 30% di forniture (armi, soldi , vettovaglie) dopo la conferenza di Monaco gliene mandano altri 5.
     
  2. Spigolature di Storia. La guerra ispano-americana tra zucchero e...

    Gli storici di scuola liberale e marxista tendono a sopravvalutare gli aspetti economici e ideologici e a sottacere le ragioni geopolitiche, specie quando trattano le vicende dell’Otto-Novecento. Per esempio, la guerra ispano-americana (1898) viene presentata nei seguenti termini: una versione economicista suggerisce che si trattò di una guerra per la frutta e la canna da zucchero (Cuba e le Filippine erano e sono tuttora grandi produttori di zucchero); la versione ideal-eccezionalista...
  3. Che vinca il peggiore

    Chi per sua disgrazia avesse studiato al liceo Classico, non potrà non ricordare cosa fossero e cosa rappresentassero le Olimpiadi nel mondo antico. I giochi panellenici erano trattati con estrema serietà, in quanto l'unica occasione in cui quello greco, da sempre diviso dalla politica e persino dalla geografia (con moltissime colonie separate da ampi bracci di mare dalle città di origine) poteva vedersi, sentirsi e celebrarsi come un unico popolo. Anche per quello l'aspetto sportivo era...​
    La dimostrazione lampante che, quando elimini la centralità del Sacro all'interno dell'azione umana, apri la porta alla frammentazione.
     
    Hai centrato uno dei punti principali. Per i greci i giochi erano qualcosa di sacro, per questo erano intoccabili e tutto doveva essere condotto in modo da non disturbarne lo svolgimento, pena l'essere considerato un sacrilego. I giochi moderni sono, esattamente come il tempo esige, del tutto laici, devono essere monetizzabili, quindi l'ossessione della performance e della vittoria (da cui i record a raffica e il doping), il medagliere per vedere chi ce l'ha più lungo, gli sponsor e gli investimenti miliardari, tutto lo svilisce e lo rende terra-terra, quindi anche strumento della politica e della propaganda. Quando in origine era uno dei mezzi dell'uomo per rapportarsi al cielo degli Dei.
     
  4. Il gioco truccato del debito pubblico

    Disse una volta l'economista britannico John Maynard Keynes: “Se devi cento sterline alla banca, è un problema tuo. Ma se gliene devi un milione, è un problema della banca”.

    Avete sentito nominare il debito pubblico di recente? Perché la citazione di Keynes tornerà molto utile per smontare qualsiasi cosa ve ne abbiano detto. Personalmente, io ho sentito la Meloni giustificare la fine dello sconto sulle accise con un serafico: “Il debito sta diventando un problema”, o giù di lì. Che è poi...​
  5. Singapore e digitale

    Nel 2020 Singapore ha firmato il primo DEPA della storia. La sigla sta per: Accordo di partenariato per l'economia digitale.
    Il primo accordo dedicato esclusivamente al digitale. Un altro passo verso la smaterializzazione dei rapporti economici.
    In concreto si tratta di alcune facilitazioni su pagamenti e fatturazione, di un generico incoraggiamento ad investire in informatica, digitalizzazione e intelligenza artificiale (anche se questo passaggio è poco chiaro).
    I punti più interessanti...
  6. "Si può infatti affermare che i principali bersagli della finanza angloamericana siano Cina, Giappone ed Italia."
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  7. Il piano Quisling

    Il piano Mattei annunciato dal governo è un patetico tentativo di gettare fumo negli occhi.
    Enrico Mattei voleva portare l'Italia fuori dalla NATO, mettersi a capo dei paesi non allineati e fare affari con chiunque senza pregiudizi ideologici: un progetto forse troppo ambizioso e spregiudicato, che mal si attagliava al contesto della guerra fredda e dei blocchi contrapposti. L’Italia non si avvia a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico (obiettivo gravoso, non...
    Il cosiddetto "buon nome" dell'Italia è bello che andato da decenni. Tre tradimenti, tre voltafaccia nel giro di meno di cent'anni (1915, 1943 e 2011) ci hanno qualificati agli occhi di praticamente chiunque come vigliacchi e traditori. Persino nell'opinione dell'uomo della strada, all'estero, siamo considerati come dei voltagabbana, figuriamoci il rispetto che ne hanno nelle cancellerie. Quindi gli algerini non ci cascheranno, specie con l'esempio fresco fresco del vicino libico. Tant'è che sono già allineati con Mosca. Noi abbiamo perso, tutto il resto è fumo negli occhi per gli idioti.
     
  8. L'ultimo samurai e la bellezza della Tradizione

    Vi sono luoghi e tempi in cui è raro incontrare la bellezza, ma, quando questo avviene, è doloroso poi privarsene. Noi italiani siamo fortunati, abbiamo un immenso patrimonio culturale che ci pone in contatto col Bello, per cui possiamo incontrarlo più spesso di altri popoli. In molti avranno provato la meraviglia di fronte a una cattedrale, a un dipinto, una scultura e, una volta rientrati nella dimensione del quotidiano, la sensazione di mescolarsi nuovamente al banale, al prosaico, se non...
  9. L'Esame

    Professore di Filosofia: Parliamo di Carl Schmitt, Teoria del partigiano.

    Salvini: Guardi, sul parmigiano sono preparatissimo. Mio zio a Viggiù gestisce un caseificio che sforna certe forme di Reggiano a stagionatura lenta, ideale per condire le trofie al pesto e la pasta al forno…

    Professore di Filosofia: Ehm… cedo la parola alla collega di letteratura giapponese.

    Professoressa di letteratura giapponese: Arigato, signor Salvini.

    Salvini...
  10. Lo “scambio nucleare” è possibile? L'ipotesi inquietante di un autore...

    di John Kleeves (Stefano Anelli)

    Può darsi che in futuro si sviluppi una situazione tale per cui l'Europa Occidentale divenga un concorrente industriale, commerciale e finanziario intollerabile per gli Stati Uniti […]. Può darsi insomma che si verifichi una situazione in cui essi non sono più in grado di bloccare la minaccia commerciale rappresentata dall'Europa Occidentale e dal Giappone con i sistemi adoperati a partire dalla fine della seconda guerra mondiale che possiamo adesso...
  11. Finis Germaniae?

    Io perdo tempo a vergare mediocri catilinarie contro la peggiore Italia, ma diciamo la verità, la Germania non se la passa affatto meglio. Il Novecento è stato per i tedeschi quello che l’Ottocento è stato per i cinesi: il secolo delle umiliazioni. La nazione che faceva tremare il mondo ha perduto due guerre mondiali e l’indipendenza Politica. La Germania è molto più debole di quanto sembri. Gli angloamericani possono spegnere la rinomata locomotiva del continente in qualsiasi momento, anche...
  12. Del soft power

    Chiunque abbia avuto modo di studiare o frequentare (a chi non capita?) dei grandi primati avrà una certezza: il leader del gruppo non è quasi mai il più forte, spesso è il più intelligente.
    L'intelligenza permette a questi individui di gestire meglio le dinamiche sociali, elaborare strategie sociali, procacciare risorse, selezionare partner sessuali, preferire cibi più saporiti o calorici (dato l'andazzo del peso mondiale sarebbe meglio evitarli, ma l'evoluzione non contemplava i centri...
    "Chiunque abbia avuto modo di studiare o frequentare (a chi non capita?) dei grandi primati avrà una certezza: il leader del gruppo non è quasi mai il più forte, spesso è il più intelligente".

    Dipende dai contesti. Conta che non sempre le due cose si escludono. Da personal trainer ti posso dire che quando si stimola la produzione endogena di testosterone attraverso l'esercizio fisico, anche l'intelligenza ne risulta beneficiata. E' forse l'unica contestazione che farei a quello che comunque è un ottimo articolo.
     
  13. “Fozza” Cina!

    Pur riconoscendo gli indubbi meriti della modernizzazione intrapresa da Deng Xiaoping, confesso che non mi piace il modello cinese e mi guardo bene dall'additarlo come esempio. Detto ciò, non mi garba neanche l’ordine unipolare a guida statunitense che qualcuno confonde erroneamente con la civiltà occidentale tout court: il Giappone è Occidente? Chiedo per un amico. Ricordiamoci che l’unipolarismo, sfido chiunque a provare il contrario, coincide con il travolgente declino dell’Italia, con...
  14. Antioccidentalismo

    Nell'attuale scenario politico esistono due "antioccidentalismi": uno a sinistra e uno a destra.
    Quello di sinistra è quello di fatto al potere, quello "woke". Quello che praticamente ti deve ficcare il personaggio di colore anche in un film ambientato nella Svezia del Settecento e che parla dell'Occidente imperialista e causa di tutti i mali del mondo.
    A destra c'è invece quello che, deluso dall'effettivo degrado morale e politico attuale, guarda con simpatia a esperienze autocratiche a...
    I tempi sono oscuri per tutti e, proprio ora, la scelta individuale può fare la differenza, purché proceda non da un'origine egoica, ma potremmo dire sovrasensibile. In questo senso, una riscoperta di Dio, in seno alla propria tradizione di appartenenza, è positiva e realmente salvifica.
     
    Secondo me la cultura non c'entra, men che meno l'arte, che sarà sempre universale. No, è una mera questione geopolitica. Gli anglosassoni sono antagonisti dell'Europa continentale, lo hanno dimostrato innumerevoli volte in passato e lo stanno dimostrando tutt'ora. Il mio sogno rimane l'asse tripartito Roma-Berlino-Mosca.
     
    Ci sarebbe da scrivere tomi su tomi su argomenti qui appena sfiorati. Per quanto mi riguarda sono del tutto d'accordo con il fatto che l'Occidente come società si stia suicidando mettendosi nelle mani di stranieri che lo odiano (e includo quelli che, geneticamente "nostri", sono solo delle quinte colonne del Nemico in casa nostra, come chi impone il pensiero unico progressista dall'interno dei nostri parlamenti, tribunali, accademie). Non penso proprio che l'autocolpevolizzazione (che ormai è un'autoflagellazione) occidentale sia una "marcia in più", se non nelle mani dei suoi nemici. Quanto alla cultura, è indubbio che la nostra sia stata particolarmente fertile e ricca. Ma le società e gli individui che avrebbero dovuto preservarla sono morte, tant'è che ormai non si vede né sente altro che zombi che se ne vergognano e vorrebbero imporre proprio l'equivalenza di Raffaello ai mascheroni africani e Mozart ai bonghi. E non sono esempi peregrini: nelle università nordamericane, la punta di lancia della putredine che ci sommerge, i corsi di Storia dell'Arte vengono "rimodulati" proprio in questo senso, "antimperialista", per "decolonizzare" (leggi: plagiare) le menti dei giovani studenti e farne altrettanti cloni che continuino lo sporco lavoro iniziato dalla cultura progressista e liberal dagli anni '50.
     
  15. Ischia: un articolo odioso

    Sto per scrivere un articolo odioso, di quelli che mi alieneranno le simpatie di molti lettori. Ma d'altra parte, "non dobbiamo fare lingua in bocca sotto la doccia". Mi riferisco al caso di Ischia dove, per l'ennesima volta, nell'ennesima via, si è avuto un crollo dovuto ad un'alluvione e sui social trabocca l'indignazione, si usano parole come "tragedia", "disgrazia". Ma andiamo per gradi.

    La situazione di Ischia era nota, è recidiva, ed è dovuta ad una serie di cose semplicissime...
    Si paga il prezzo di politiche e istituzioni ormai da decenni inesistenti e colluse. Abusivismo, totale assenza di interventi per il riassetto idrogeologico, ormai bastano 6 ore di pioggia a far franare l'Italia tutta. Poi il solito mainstream, cordoglio, vicinanza alle famiglie, ricerca delle responsabilità e ancora e ancora promesse. Uno schifo!!
     
  16. L'indopacifico

    Nei prossimi anni, per capire il mondo, dovremo ripulirci dalle vecchie idee che pongono l'Europa (e appendici) ancora al centro.

    Come noto, l'amministrazione USA ha riorganizzato Indiano e Pacifico in Indo-Pacifico, unificando la strategia. Mentre il ruolo del Pacifico è chiaro, quello dell'Indiano, va indagato.
    L'Oceano Indiano rappresenta il 20% dell'acqua della superficie terrestre, ma l'80% del trasporto mondiale di petrolio (vi si affacciano Golfo Persico, Stretto di Malacca...
  17. Sulla Corea del Nord

    Sulla Corea del Nord (da ora C.N.)
    Non è mia intenzione etichettare in base agli standard liberal-democratici che non possono (e non devono) essere applicati al Mondo intero, vorrei invece fare "decostruzione" o "genealogia delle idee".

    LA C.N. sposa il Juche, una rivisitazione in salsa coreana del marxismo-leninismo.
    Questa ha influenze dal maoismo, neo-confucianesimo (appartenenza, collaborazione, rispetto delle regole e del gruppo) e nazionalismo.
    In Occidente, abbiamo l'abitudine...
  18. Di multipolarismo e di Brasile

    Nel 2003, il governo Lula organizzò venti Stati in via di sviluppo, tra cui l'India (con cui Lula aveva programmato IBSA per la lotta alla povertà), per bloccare un Accordo del WTO, voluto da USA e UE, che avrebbe rafforzato le disparità tra paesi in via dei sviluppo e ricchi.
    2003, non del 2020, gli USA erano onnipotenti, potevano produrre prove false e distruggere un paese nel silenzio generale.
    Se oggi ci troviamo in una situazione storica che permette al Brasile (e ad altri) di dire NO è...
    Ed è per questo che esiste la geopolitica, e che persone come Kissinger restano più lucide a 100 anni che gli euroinomani di Bruxelles che han fatto l'Erasmus. Perché ci sono rapporti di forza che possono essere modificati solo con determinate azioni, indipendentemente da chi comanda in un certo momento, e che bisogna fare alleanze con chi c'è, non aspettare che sorga dal mondo dei sogni chi desideriamo sia il non plus ultra. Realismo e realpolitik: parole che i tossici dei diritti e della libertà fanno passare come parolacce mentre loro mettono a ferro e fuoco il sud del mondo per esportare democrazia contro ai tiranni.
     
    E' la bellezza del multipolarismo. Che presenta ovviamente anche sfide di non poco conto. Ma noi italiani dobbiamo affrancarci dalla visione unipolare del mondo.
     
  19. Complessità

    Quando diciamo che il mondo è un posto complesso vorrà pur dire qualcosa, se diciamo che è complesso e dopo parliamo per assiomi, qualcosa non sta funzionando.

    La vicenda arabo-iraniana appartiene ai cicli storico-demografici dell'area.
    Medio Oriente (M.O.) corrisponde all'Impero di Alessandro Magno + la Penisola arabica, quindi, alla culla dei tre monoteismi.
    Il M.O. provò a costituirsi come polo politico-economico in Eurasia.
    Un primo polo fu quello estremo orientale...
  20. I PRIMI VAGITI DEL MONDO MULTIPOLARE

    L'Unione Europea pone sanzioni verso personalità dell'amministrazione iraniana, a seguito delle proteste dell'ultimo mese e delle reazioni governative a queste.
    I commenti dei "nostri" rappresentanti vanno sul piano morale: "Le sanzioni colpiranno personalità della polizia morale, che dati i gesti compiuti di morale ha ben poco".Widget does not exist. (Key: gabrielegermaniads)

    Al contempo, sempre l'Unione Europea indagherà sul coinvolgimento iraniano nel conflitto ucraino (droni).

    I russi, dopo qualche...
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