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Chiunque abbia avuto modo di studiare o frequentare (a chi non capita?) dei grandi primati avrà una certezza: il leader del gruppo non è quasi mai il più forte, spesso è il più intelligente.
L'intelligenza permette a questi individui di gestire meglio le dinamiche sociali, elaborare strategie sociali, procacciare risorse, selezionare partner sessuali, preferire cibi più saporiti o calorici (dato l'andazzo del peso mondiale sarebbe meglio evitarli, ma l'evoluzione non contemplava i centri commerciali, beata ingenuità).

In alcune specie prevalgono leader aggressivi, in altre carismatici.
A dispetto delle idee dominanti, pare che la specie umana abbia preferito leader carismatici.
Un intero settore di etnologia francese (Clastres), elaborò la teoria dell'anarchia selvaggia: i leader amazzonici erano spesso i primi a combattere (e a morire) in continue guerre tribali; avevano diritto ad avere più mogli (da sfamare) e ogni sera dovevano arringare il gruppo.
La frequente mortalità non permetteva l'instaurazione dell'ereditarietà del ruolo. Il leader moriva con figli troppo giovani per succedergli.

Gli archeologi hanno spesso fatto risalire la divisione gerarchica alla rivoluzione neolitica (agricoltura - gerarchia - religione - ereditarietà).
Questa sarebbe anche collegata alla nascita del lavoro come lo conosciamo.
Abbandonare l'economia di raccolta a favore di un'economia di coltivazione (con riserve e offerte religiose), portò all'organizzazione sociale basata sul lavoro quotidiano, organizzato.

Quelli che supponiamo esser templi (vedi Gobekli Tepe), forse furono i punti attorno ai quali si formarono i primi centri urbani. Era una società nomade, legata ai cicli stagionali.

Gli archeologi vi hanno trovato alcune tra le prime tracce di fermentazione alcolica. Inoltre, trasporto e lavorazione dei monoliti richiesero manodopera (alcolismo e lavoro, un binomio inscindibile!).
Rimangono dubbi su come questa manodopera venisse procurata: erano schiavi? Prigionieri? Comprati e catturati da chi? Si trattava di lavoro volontario offerto da membri delle bande che partecipavano ai rituali? Selezionati come? Erano presenti persone di gruppi diversi insieme? Come comunicavano? Era un momento per cercare partner riproduttivi al di fuori del proprio gruppo?
Le scoperte successive hanno mostrato la presenza di cereali selvatici e di case di fango forse a scopo abitativo (magari per una parte dell'anno).

10.000 anni fa una società di cacciatori raccoglitori, era in grado di costruire, progettare e dividere i ruoli per un progetto complesso.
Non sappiamo chi abbia costruito siti come Gobekli Tepe o come sia andata la rivoluzione neolitica; quello che stiamo cominciando a scoprire è che non necessariamente le scelte odierne (sedentarietà, proprietà privata, gerarchia, divisione lavorativa e sessuale dei ruoli) sono le uniche compatibili con una società complessa.

Sarebbe, inoltre, interessante andare a conoscere qualcosa di più sulla rivoluzione del neolitico in Cina (gli accademici locali riconosceranno l'etichetta?), cosa pensano dell'evoluzione umana? Della nascita dell'agricoltura o della metallurgia?
Al di là magari di scoprire che altri punti di vista rispondono meglio del wishful thinking liberale ad alcune domande sulla natura umana, potremmo anche capire cosa intendeva Kuhn con "cambio di paradigma", quando scopriremo che queste idee (ad oggi a noi per lo più ignote) diventeranno (man a mano che la Cina rimpiazzerà gli USA) naturali, ovvie...

Ad esempio: l'umanità preferisce leader carismatici è ovvio, basta vedere i primati... Leader saggi, selezionati, confuciani direi, si confuciani, se avete studiato i primati non potrete che concordare con me...
O se preferite noi ragazzi degli anni 80 (quando il Giappone correva) sappiamo -grazie Doraemon, gatto spaziale, ma giapponese- come nacque il Giappone, il resto boh: a modo suo è paleoantropologia anche questa.

Dicevamo: carisma, quello che oggi chiameremmo soft power (libri, film, fumetti, diffusione della propria visione del mondo tramite oggetti culturali), perché siamo specie sociale e complessa e sappiamo che se vai in giro a bombardare mezzo mondo, invece di inventarti un Topolino (un borghese dedito a lavoro e vita di coppia che la CIA sponsorizzava come modello americano nell'Iran dello scià), così forte non sei.

La sottile differenza tra un leader e un tiranno, che forse ai tempi della rivoluzione neolitica era più chiara...

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"Chiunque abbia avuto modo di studiare o frequentare (a chi non capita?) dei grandi primati avrà una certezza: il leader del gruppo non è quasi mai il più forte, spesso è il più intelligente".

Dipende dai contesti. Conta che non sempre le due cose si escludono. Da personal trainer ti posso dire che quando si stimola la produzione endogena di testosterone attraverso l'esercizio fisico, anche l'intelligenza ne risulta beneficiata. E' forse l'unica contestazione che farei a quello che comunque è un ottimo articolo.
 

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Gabriele Germani
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