serbia

  1. Merkale e Račak come Bucha?

    Tratto dal libro di Biagio Di Grazia "Perché la Nato ha bombardato la Serbia nel 1999?"

    Il primo attacco alla piazza di Markale e al mercato avvenne il 5 febbraio 1994 quando fu colpita da granate di mortaio che causarono la morte di sessantotto persone e il ferimento di duecento; il secondo attacco alla piazza Markale avvenne il 28 agosto 1995 e lasciò sul terreno trentasette morti e novanta feriti. I primi rapporti della strage al mercato Markale arrivarono a Zagabria la sera del...
  2. Dio ne scampi dagli Orsini
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    Guardate cosa scriveva il “pacifista” Alessandro Orsini nel suo libro Viva gli immigrati! Gestire la politica migratoria per tornare protagonisti in Europa, Rizzoli, 2019.

    L’Italia ha perso peso strategico perché:

    1) è scomparso il pericolo sovietico;

    2) è afflitta dal declino economico
    [dovuto a? Boh!];

    3) investe relativamente poco nell’esercito
    [non doveva avanzare la "pasce"?]...
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  3. Tra le riflessioni emerse ieri durante l'incontro con Franco Bartolomei Mario Michele Pascale e Ferdinando Pastore sul loro libro "Il socialismo e la battaglia contro la Seconda Repubblica", abbiamo vagheggiato un confronto tra il percorso italiano e quello jugoslavo nel Dopoguerra, interrotto drammaticamente dalla guerra civile e dall'intervento della NATO.

    Il nodo che abbiamo sviluppato, prendendo per buoni alcuni spunti di partenza, riguardano il...
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  4. Hanno sottovalutato la sesta parte del mondo

    La Russia è una media potenza con un PIL pari a quello di Spagna o Austria e la sua forza risiede principalmente nelle migliaia di testate nucleari. Le sanzioni la riporteranno al XIX secolo. La campagna ucraina ha rivelato una sconcertante debolezza militare, ragion per cui non dobbiamo né umiliarla, né compatirla. Lo assicurano i famigerati professionisti dell’informazione; lo ripetono una fiumana di troll minorenni e minorati; lo sottoscrive qualche generale in pensione che porta...
  5. Che vinca il peggiore

    Chi per sua disgrazia avesse studiato al liceo Classico, non potrà non ricordare cosa fossero e cosa rappresentassero le Olimpiadi nel mondo antico. I giochi panellenici erano trattati con estrema serietà, in quanto l'unica occasione in cui quello greco, da sempre diviso dalla politica e persino dalla geografia (con moltissime colonie separate da ampi bracci di mare dalle città di origine) poteva vedersi, sentirsi e celebrarsi come un unico popolo. Anche per quello l'aspetto sportivo era...​
    La dimostrazione lampante che, quando elimini la centralità del Sacro all'interno dell'azione umana, apri la porta alla frammentazione.
     
    Hai centrato uno dei punti principali. Per i greci i giochi erano qualcosa di sacro, per questo erano intoccabili e tutto doveva essere condotto in modo da non disturbarne lo svolgimento, pena l'essere considerato un sacrilego. I giochi moderni sono, esattamente come il tempo esige, del tutto laici, devono essere monetizzabili, quindi l'ossessione della performance e della vittoria (da cui i record a raffica e il doping), il medagliere per vedere chi ce l'ha più lungo, gli sponsor e gli investimenti miliardari, tutto lo svilisce e lo rende terra-terra, quindi anche strumento della politica e della propaganda. Quando in origine era uno dei mezzi dell'uomo per rapportarsi al cielo degli Dei.
     
  6. Io tifo Djokovic (di Franco Marino)

    Se non fosse il meraviglioso sport che è e non avessi imparato ad amarlo tramite mio padre, il tennis avrebbe tutti i requisiti per essere da me odiato. Sport tendenzialmente da fighetti e conformisti, politicamente corretto a gogò, gli stessi coretti scemi, le dichiarazioni di circostanza. Djokovic poi non mi era mai stato simpatico né come tennista né come persona. Tutte le volte che un tennista ci giocava contro, tifavo regolarmente per l'avversario. Non mi piaceva il...
    Seppure anche per me non sia il tennista preferito sto tifando per lui.
    Rappresenta ciò che molte persone in questi ultimi 3 anni hanno dovuto affrontare e affrontano quotidianamente, Seppure da posizione privilegiata. Nessun altro ha alzato la testa tra gli sportivi in generale, saranno le sue origine serbe? Gli orrori di un passato recente che lo ha segnato e reso vigile?
     
    Non amo il tennis, non mi dice nulla,mi annoia. Non conosco nulla di questo sportivo ma ho imparato ad amarlo come essere umano! Al contrario di atleti ,sportivi,artisti che hanno mangiato la polpetta avvelenata per convenienza,lui ha affermato con semplicità e limpidezza il suo NO. Ha tenuto fede a sé stesso come milioni di noi solo che la sua posizione pubblica è stata enormemente incisiva rispetto alla mia o a quella di molti altri. Ha fatto notizia,ha sollevato un vespaio ed è stato utile a tutti noi sorci! Un sorcio illustre è più disturbante di un sorcio anonimo! Continuo a non seguire il tennis ma ho un fratello che è campione di questo sport. Per me lui ora questo è,e gioisco del suo successo! Nole sei tutti noi e non per modo di dire!
     
  7. Hanno perso la faccia

    Il cosiddetto "Qatargate" (scusate, questi parlano così) rischia di ferire a morte le già sfatte sinistre continentali. Stavolta è stato colpito il loro impianto ideologico, l’europeismo. Cos’è l'Unione Europea? È una lebbrosa che si crede miss Universo e si tocca forsennatamente, contemplandosi allo specchio come una sedicenne introversa. Hanno tradito il sogno dei Padri Fondatori, piagnucolano certi illusi a cui piace poetare sulla fanghiglia. Molti avevano confuso l’Europa come polo...
  8. Kosovo ovvero l'inizio della fine degli Stati Uniti

    Scrivere che in guerra la prima vittima è la verità è una tale ovvietà che hanno attribuito questa citazione ad almeno una decina di autori, anche se pare che il primo fosse Eschilo. Così, dato per scontato quanto sopra, per capire come stia andando una guerra, il segreto è capire il tipo di bugia e perché. Queste guerre a cui stiamo assistendo, vengono raccontate per come non sono, il che è ovvio. Ma capendo le bugie e le loro ragioni, possiamo capire dove andranno a finire.
    La prima...
    Io non sarei così ottimista sinceramente. Gli yankees posseggono buona parte del mondo in tanti modi,non solo perché hanno più armi di tutti.
    Prima di parlare di declino o addirittura di fine del loro imperialismo ci penserei due volte.
    Comunque condivido la linea del tuo ragionamento.
     
    In realtà controllano saldamente solo l'Anglosfera e qualche stato zombi dell'Europa dell'est (la Polonia nuova potenza militare? Ma non fatemi ridere). Il resto dei paesi europei, soprattutto Germania e Francia, si lasceranno deindustrializzare? Non lo so, dubito molto. Il Giappone a quanto pare sta con gli americani, però senza tafazzismi. In Africa, Asia e sud America ne hanno le scatole piene. E per quanto concerne la potenza dell'US army... stendiamo un velo pietoso: è uno stipendificio che non vince una guerra da 80anni. Pensa che hanno appena presentato un nuovo bombardiere da 700 milioni di dollari che fa le stesse cose dei missili ipersonici. Il vero asset statunitense è il soft power, ma di questo passo rischiano di giocarsi pure quello.
     
  9. Terrorista a chi?

    Nel giorno dell'ennesima figura di palta dell'informazione italica (due giorni fa la Russia veniva data “a corto di munizioni” per la quarta volta da marzo, ieri ha colpito con 400 missili e oggi si sono alzati in volo persino i bombardieri, e la stessa SkyBalle24 affermava senza fare una piega che “l'arsenale russo sembra illimitato”), a Bruxelles si è vissuto uno degli episodi più impressionanti della farsa distopica in cui l'Occidente sembra ormai essere sprofondato senza speranza di...​
    Articolo molto interessante. Ma d'altra parte, vecchio mio, aveva ragione Colin Powell quando parlava della vecchia e stanca Europa. Senza peraltro dire che il suo paese aveva ampiamente contribuito a logorarla.
     
    Parlo russo, fin dall'inizio ho seguito con interesse questo evento. Talvolta ho riportato in FB articoli ed informazioni che ritenevo interessanti. Da qualche settimana o forse più mi sono fermata. Esausta. La situazione della popolazione ucraina mi strappa il cuore. Selenski che fa il bullo a Kherson e i media USA che lo impalmano come vincitore. E poi...le foto di anziani che raccolgono l'acqua piovana dalle pozzanghere.I bambini schiacciati dalla folla che cerca di accaparrarsi una pagnotta. I civili russofoni impiccati e sfregiati a Dnitropetrovsk. Basta. Qualcuno dirà Basta?
     
    Idem. Mia moglie ha ancora parenti a Zhitomir, mia sorella viveva a Kiev e mio cognato è di Dnipropetrovsk. Ogni giorno ricevo aggiornamenti di tenore esattamente opposto ai liquami di regime che sversano le nostre reti "libere". Cerco di diffondere queste notizie e mi bloccano tutti i profili Facebook, l'ultimo dieci minuti fa (creato due minuti prima, senza aver scritto ancora nulla: praticamente sono in una blacklist). Questo è l'unico posto in cui possa sentirmi libero. Finché dura.
     
  10. Dove sta Zaporizhzhia

    Sulla totale inaffidabilità, malafede e falsità dei media (in particolare italiani) ho già scritto. Ma ieri mi è accaduto di assistere ad uno spettacolo così surreale, e per giunta sulla stessa rete per due volte di fila, che il tutto merita di essere tramandato ai posteri.

    Chiedete a qualcuno a caso chi controlli la regione di Zaporizhzhya (che io preferisco chiamare alla russa, Zaporože), in particolare la celeberrima centrale nucleare su cui piovono...​
  11. Orientalismi

    Siccome mia moglie è nata nell'ex-URSS ed ha sangue slavo nelle vene, conserva ancora tanto di quel buonsenso che le permette di emettere giudizi istantanei, per me fulminanti, su molti aspetti della nostra società. Così, apprendendo che il primo ministro inglese è un indiano etnico, ha commentato:

    “Voi avete ormai provato di tutto, così tanto che non vi basta più niente, e dovete andare sempre oltre, oltre. Come per la droga...”.

    Ci ho riflettuto, e l'analisi è singolarmente...​
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