Se non fosse il meraviglioso sport che è e non avessi imparato ad amarlo tramite mio padre, il tennis avrebbe tutti i requisiti per essere da me odiato. Sport tendenzialmente da fighetti e conformisti, politicamente corretto a gogò, gli stessi coretti scemi, le dichiarazioni di circostanza. Djokovic poi non mi era mai stato simpatico né come tennista né come persona. Tutte le volte che un tennista ci giocava contro, tifavo regolarmente per l'avversario. Non mi piaceva il suo tennis molto cerebrale e poco spettacolare. Non mi piacevano i suoi trucchetti psicologici per mettere in difficoltà gli avversari. Non gradivo particolarmente i suoi sketch molto studiati e poco spontanei.
Non mi era: tempo imperfetto. Perché lo sport non è soltanto il rimbalzare di palline e palloni ma anche significato sportivo. E la sua guerra contro il Leviatano Sanitario Globale fino a rinunciare a partecipare lo scorso anno a tornei che avrebbe vinto a man bassa, è la guerra di chiunque - sia esso sportivo o no, amante del tennis o meno - ha deciso di non obbedire al padrone siringante.
Oggi quindi sono un tifoso di Djokovic. Che continua a non essere il mio tennista preferito. Ma che è divenuto l'ideale sportivo di chiunque non si sia rassegnato alla tracotanza della tirannia mondiale, figlio com'è di una gloriosa terra, la Serbia, tra le prime vittime dell'arroganza occidentale e ovviamente stramaledetta come chiunque non suoni la musica di Wall Street.
La sua vittoria degli Australian Open è di incalcolabile portata perché dimostra la differenza tra i veri uomini e quelli che, pur di continuare ad illudersi di sopravvivere, scelgono di obbedire, illudendosi che scegliendo il disonore, non avranno la guerra.

Dunque è un fratello per cui tifare. Sempre.

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Seppure anche per me non sia il tennista preferito sto tifando per lui.
Rappresenta ciò che molte persone in questi ultimi 3 anni hanno dovuto affrontare e affrontano quotidianamente, Seppure da posizione privilegiata. Nessun altro ha alzato la testa tra gli sportivi in generale, saranno le sue origine serbe? Gli orrori di un passato recente che lo ha segnato e reso vigile?
 
Non amo il tennis, non mi dice nulla,mi annoia. Non conosco nulla di questo sportivo ma ho imparato ad amarlo come essere umano! Al contrario di atleti ,sportivi,artisti che hanno mangiato la polpetta avvelenata per convenienza,lui ha affermato con semplicità e limpidezza il suo NO. Ha tenuto fede a sé stesso come milioni di noi solo che la sua posizione pubblica è stata enormemente incisiva rispetto alla mia o a quella di molti altri. Ha fatto notizia,ha sollevato un vespaio ed è stato utile a tutti noi sorci! Un sorcio illustre è più disturbante di un sorcio anonimo! Continuo a non seguire il tennis ma ho un fratello che è campione di questo sport. Per me lui ora questo è,e gioisco del suo successo! Nole sei tutti noi e non per modo di dire!
 

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Franco Marino
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