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My Threads

  1. I perché dell'astensionismo che gli integralisti del voto non vogliono...

    Da ieri si tengono le elezioni regionali e qui devo fare una confessione molto grave per uno che scrive spesso di politica e che si atteggia ad editorialista: nemmeno sapevo che si votasse. E non parliamo - con tutto il rispetto, beninteso, per quei bei posti - del Molise e della Val d'Aosta, ma di due regioni chiave che spesso fanno da apripista a cambiamenti anche in ottica nazionale: Lombardia e Lazio. Non devo essere il solo tuttavia ad avere questo disinteresse perché mentre...
    Ho sempre votato, sempre.
    Stavolta però oltre ad aver fatto mente locale sulla scandalosa quantità di appuntamenti elettorali da giugno ad oggi, ho ritenuto opportuno provare ad aderire al partito di maggioranza in Italia, anche perché i vari candidati, e relativi partiti in appoggio, non mi rappresentano in assoluto. Pensavo di sentirmi in colpa per non aver rispettato il mio diritto-dovere....invece provo un piacevole senso di leggerezza.
     
    Purtroppo per cambiare realmente l'andazzo il voto è uno strumento del tutto inutile. Non serve a nulla. Ci vorrebbe ben altro....peccato che a lottare per "quell'altro" non ci sia nessuno se non quattro leoni da tastiera e basta
     
    Io ho sempre votato pur sapendo che il mio piccolo voto non avrebbe cambiato molto. Lo faccio per seguire le mie regole comportamentali fondamentali nella mia vita per sentirmi a posto: 1) non fare pensieri peccaminosi sui maschi nati dopo il 1.01.1972 (mio figlio é nato in quell'anno e mi sentirei in colpa), 2) non discutere di politica con chi non vota, 3) non discutere di nulla con chi non paga le tasse, 4) evitare chiunque paghi in nero i collaboratori, tutti i collaboratori. Ti seguo perché scrivi in modo eccellente ed esprimi i miei pensieri, ma questo supporto all'astensionismo non mi piace, non demonizzo non accuso. Basta poi non criticare, come fanno molti, chi governa.
     
    Abito in Lombardia e il rischio che, nonostante Fontana non avesse brillato, soprattutto in pandemia vera o presunta, facendosi calpestare da Speranza e soci, il malcontento ci mandasse in Regione i rottami del PD, c'era tutto. Per fortuna ha prevalso il trend del momento, nonostante il crollo dei votanti. La politica del meno peggio è tutto quello che ci possiamo permettere, e non è il menefreghismo, a portare idee nuove, riforme e servizi. La classe politica è questa, e non se ne andrà senza una improbabile rivoluzione non pacifica: chi mai potrebbe fare da capopolo? La Ferragni col suo pupazzo scarabocchiato? Alla gente interessa di più del grande fratello e dei sessualmente indecisi di Sanremo che delle sorti e del futuro del Paese. Come diceva Freak Antoni degli Skiantos: cosa pretendi da un paese dalla forma di una scarpa...?
     
    Franco, La leggo con attenzione e spesso condivido il suo pensiero... però
    ho sempre votato, nel bene e nel male, forse più male... da che avevo 18 anni... 😉
    per il rispetto di un antico ricordo scolastico,
    che non mi abbandonerà mai :
    < 1913, Emily Davison, ippodromo di Epsom, un cavallo e... re Giorgio V...> 😔
     
  2. Che vinca il peggiore

    Chi per sua disgrazia avesse studiato al liceo Classico, non potrà non ricordare cosa fossero e cosa rappresentassero le Olimpiadi nel mondo antico. I giochi panellenici erano trattati con estrema serietà, in quanto l'unica occasione in cui quello greco, da sempre diviso dalla politica e persino dalla geografia (con moltissime colonie separate da ampi bracci di mare dalle città di origine) poteva vedersi, sentirsi e celebrarsi come un unico popolo. Anche per quello l'aspetto sportivo era...​
    La dimostrazione lampante che, quando elimini la centralità del Sacro all'interno dell'azione umana, apri la porta alla frammentazione.
     
    Hai centrato uno dei punti principali. Per i greci i giochi erano qualcosa di sacro, per questo erano intoccabili e tutto doveva essere condotto in modo da non disturbarne lo svolgimento, pena l'essere considerato un sacrilego. I giochi moderni sono, esattamente come il tempo esige, del tutto laici, devono essere monetizzabili, quindi l'ossessione della performance e della vittoria (da cui i record a raffica e il doping), il medagliere per vedere chi ce l'ha più lungo, gli sponsor e gli investimenti miliardari, tutto lo svilisce e lo rende terra-terra, quindi anche strumento della politica e della propaganda. Quando in origine era uno dei mezzi dell'uomo per rapportarsi al cielo degli Dei.
     
  3. Il gioco truccato del debito pubblico

    Disse una volta l'economista britannico John Maynard Keynes: “Se devi cento sterline alla banca, è un problema tuo. Ma se gliene devi un milione, è un problema della banca”.

    Avete sentito nominare il debito pubblico di recente? Perché la citazione di Keynes tornerà molto utile per smontare qualsiasi cosa ve ne abbiano detto. Personalmente, io ho sentito la Meloni giustificare la fine dello sconto sulle accise con un serafico: “Il debito sta diventando un problema”, o giù di lì. Che è poi...​
  4. Capire la Russia, capire Putin

    Ho la fortuna di fare un lavoro, quello di informatico, che, per come lo svolgo, si adatta alla mia indole variopinta e contraddittoria di uomo pigro e indolente al punto di voler saldamente rimanere ancorato alle proprie radici come una cozza sullo scoglio e pur tuttavia provvisto di grande curiosità, al punto di voler immergersi nelle culture altrui.
    Così, pur col sedere ancorato sulla mia poltrona, nel mio studio alla periferia orientale di Napoli, da remoto ho costruito un team di...
    A questo punto...non ti amo più...semplicemente..ti adoro..❤
    """:"Nessuno può insegnare al nostro popolo che società dovremmo costruire"""""
     

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    Giusto e molto bilanciato,
    legge anche nei pensieri, oltre a svolgere il suo variegato lavoro...
    Questa è una grande consolazione...
    Così, alcuni di noi, hanno avuto conferma e speranza di non essere troppo soli nel loro modo di vedere le cose che li circondano, e, soprattutto, di potersi sentire: "felicemente diversi"... 😉
    Grazie, Franco!
     
    I nostri " pensatori" che favoleggiano in tv, sono talmente scarsi che non tengono mai presente il contesto storico, o geografico. Gente che esporta un pensiero standard, pensando di poterlo applicare in ogni luogo, e in ogni epoca, giudicando senza conoscere...
     
  5. P.S. Djokovic di nuovo Number One. Il Governo Australiano proclama lutto nazionale.

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  6. Italia e gas. Vi ricorda qualcosa?

    Fernando Pouget era ritenuto un ex ufficiale del servizio segreto militare durante il fascismo. Egli faceva parte dell’Oas, acronimo di Organisation de l’armée secrète, un’organizzazione paramilitare clandestina di estrema destra, francese ma operante anche in Italia, creata il 20 gennaio 1961. Il 15 luglio 1961, Pouget scrisse a Umberto di Savoia, re d’Italia.
    Egli prospettava al sovrano in esilio un progetto «portato a compimento» da «elementi fedeli alla causa...
  7. Dal blog di Maurizio Blondet
    “Le indagini sulle ricerche di Matteo Messina Denaro furono totalmente ostacolate”: a parlare, ora che il boss è stato catturato, è Teresa Principato, magistrato in pensione dal gennaio 2022. Si tratta della donna che per nove anni ha dato la caccia al superboss mafioso. Sentita da La Stampa, ha raccontato: “Ogni volta che si alzava il livello, ad esempio sulla massoneria, in molti, e fu per me una grossa delusione, non dico che avessero paura ma cominciavano a...
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  8. Lo Stato-Mafia

    Quello del titolo non è un derby, anzi. Né un riferimento all'abusata trattativa, quella che tanto ha fatto arrabbiare il cosiddetto presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È proprio un'entità unica, il cui trattino è più un trait d'union, alla francese, che un elemento divisorio. Anche perché, ormai, gli stessi vertici delle due organizzazioni farebbero molta fatica a individuare dove finisce l'uno e inizia l'altra.

    Non ho intenzione di tornare sul merito del cosiddetto...​
  9. Il libero mercato spiegato con gli insetti

    In questo periodo storico è di moda prendersela col "liberismo". Una parola spesso usata a mò di slogan e in maniera semplicistica. In realtà noi non viviamo, nell'Unione europea e in Italia in particolare, in un regime "liberista" alla Ronald Reagan o Margaret Thatcher, ma in qualcosa che va sempre di più a somigliare al socialismo reale.
    E lo spiego con la querelle riguardo gli insetti a tavola.
    In un normale regime "capitalista" la questione nemmeno si porrebbe. Qualcuno vuole...
    Un libero mercato necessita doverosamente di un forte Stato che ne disciplini la concorrenza. Questa è la grande criticità di ogni regime liberale.
     
  10. Dona Flor e i suoi due presidenti

    Il primo evento relativo all'America Latina di cui ho buona memoria è il tentato golpe dei cosiddetti Carapintadas del dicembre del 1990, in Argentina. Le “Facce Dipinte” cercarono di assaltare e prendere alcuni edifici governativi, ma incontrarono la resistenza del resto dell'esercito, ed essendo appena qualche unità ribelle vennero ridotti in brevissimo tempo all'impotenza. Scoprii molto più tardi che quello era solo il quarto ed ultimo alzamiento di cui questo gruppo di...​
    "La fazione militare più forte di un determinato territorio". Che poi non è definizione mia ma di Lenin. Kissinger ne fornisce una simile: il gruppo militare che esce vittorioso da un conflitto con altri gruppi. Che è praticamente la stessa cosa.
     
  11. Perché non sopporto certa destra italiana (terza e ultima parte)

    Non vi illudete, la cultura del piagnisteo attecchisce anche nelle vostre anime nere. Per diverso tempo avete fatto le vittime e vi siete scagliati contro l'egemonia culturale della sinistra, scoperchiando un ingiustificato complesso di inferiorità. Orbene, costruire un’egemonia culturale costa tempo e denari (dollari o rubli è indifferente) e richiede talento; chi lo considera un mero trappolone cabalistico da mangiabambini sbaglia di grosso. I socialcomunisti saranno pure...
  12. Fratelli maggiori e radici giudaico-cristiane. Parlano Costanzo Preve e...

    Di Costanzo Preve (Una nuova storia alternativa della filosofia)

    Vi è oggi un pregiudizio infondato, per cui gli ebrei sarebbero stati gli "inventori" del monoteismo, e quindi i "fratelli maggiori" dei cristiani posteriori. Si tratta di due falsità, o, se vogliamo esprimerci in modo più moderato e secondo i vincoli del politicamente corretto odierno - divinità idolatrica non migliore di molte divinità idolatriche antiche -, di due posizioni inesatte. Per quanto concerne il...
  13. Report manda in onda un documentario che, nelle intenzioni degli autori, dovrebbe indignare il pubblico responsabile e progressista di Rai 3. Siamo a Mosca e notiamo piazze gremite di gente (le famose folle oceaniche) che parla di Verità, Dio e Patria stringendosi intorno al suo Leader, mentre i maxischermi trasmettono immagini di missili che decollano lanciando fiamme e fumo e jet che tagliano i cieli a lama di coltello. E poi tante bandiere, che qui inalberiamo solo quando gioca la...
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  14. Riposi in pace Pelé ma poche storie: il più grande è stato Maradona

    Non c'è appassionato di calcio che non si sia sentito fare questa domanda: Maradona è megl' 'e Pelè? Senza contare che nel novero di questa ormai abusata comparazione sono stati inseriti altri grandissimi campioni del passato, da Crujiff a Di Stefano, oltre che del presente come Messi. Mentre non ne sono stati inseriti alcuni che pure avrebbero meritato quantomeno di giocarsela come Ronaldo o anche gli italiani Giuseppe Meazza e Valentino Mazzola (che Pelé, tanto per intenderci...
    Il calcio "gestito" é stato l'unico settore economico in cui ho interrotto un contratto di consulenza con una società, ottimamente retribuito, pagando penali toste, per eccesso di nausea. Dalle mazzette, alla corruzione, dalla droga alla prostituzione (la frase del Berlusca non é una battuta), dall'ignoranza becera dei giocatori all'avidiutà dei procuratori, sono riusciti a farmi vomitare (virtualmente) e pensare che sono di bocca buona. Per questo, anche solo vedere uno stadio, mi dà il voltastomaco.
     
    Riunioni con piattini di polverina, palpate ovunque (ero giovane) e proposte di trombate, soldi a palate buttati al vento, mazzette a squadre antagoniste per perdere, ho ospitato alcuni giocatori nella mia casa di montagna si sono portati le troie e quasi tutti sposati. Non a casa mia! Senza chiedere! D'altra parte devono ragionare con i piedi non con la testa. E prendono badilate di soldi, b a d i l a t e. Però...sono miti. Non i miei, non quelli di mio marito, non quelli dei miei figli, non quelli dei miei amici e parenti vicini o lontani. Ci riteniamo mediamente intelligenti.
     
    Oltre ad essere un grande Campione, la grande dote che riconosco in Maradona, direi molto in comune com Djocovic, fu quella di non aver MAI leccato le terga dei potenti e, ciononostante, essere diventato ugualmente quello che fu esclusivamente per merito, doti rare e/oassenti nelle discipline sportive italiane ed, in generale, nell'Italia TUTTA!
     
  15. Libertango

    Si è appena concluso il Mondiale del Qatar, forse il più criticato e quello su cui si è più polemizzato di sempre. Il fatto che si sia chiuso con una vittoria su tutta la linea del Paese organizzatore dovrebbe far capire dove tira il vento, ma non è di questo che voglio parlare, almeno stavolta.

    La gioia che mi è entrata in casa, e nel cuore, quando Montiel ha segnato quell'ultimo gol, è stata immensa, irrefrenabile, e l'urlo liberatorio “Campioni! Campioni! Campioni!” che si è sentito...​
    Ho tifato Argentina sin dall'inizio del campionato, ci somigliano come carattere e nel modo di agire, mai tifato per la Germania e per la Francia. Seconda era la Spagna eliminata purtroppo
     
    Nel mio personale girone infernale del calcio, le Nazionali che più trovo odiose sono Francia, subito dopo Germania e Corea del Sud. Col Brasile ho un rapporto ambivalente, amo il Paese. la musica e la letteratura, giocano un bel calcio ma hanno vinto troppo, e a volte sono troppo presuntuosi (come quest'anno, che già nel girone proclamavano di volere "A Seixta". Aspetta almeno di passare i Quarti, Ciccio...). Dopo l'Italia, invece, nel mio Pantheon c'è proprio l'Argentina, l'Uruguay, e la Russia, e spesso per la Spagna. Con le altre vedo al momento su chi pende la simpatia.
     
  16. In difesa di Lotito

    Uno dei mantra dei tempi "d'oro" rivolti a chiunque mettesse in discussione i dogmi pandemici era "Vieni a farti un giro nelle terapie intensive", ripetuto con tale frequenza da diventare di massa e dunque autorizzare ogni sospetto sulla massificazione tirannica della follia. A parte la stupidità insita nell'invito stesso - già normalmente nelle terapie intensive nemmeno i parenti possono accedere, figurarsi durante una pandemia - in realtà ad essere idiota era l'equazione tra la messa...
    ottima analisi, anni fa mi sono ammalata di un carcinoma al seno e il mio oncologo ancora oggi mi consiglia di non fare il vaccino antinfluenzale e la quarta dose per il covid. Quella di Lotito è sciacallaggio puro
     
    In merito alla questione covid/vaccino invito a seguire tra i tanti il Prof Marco Cosentino su telegram. La sua onestà intellettuale e di ricercatore aiuta a comprendere la situazione e i suoi risvolti anche più nefasti. Non riporta opinioni ma fatti accertati e ipotesi a partire dalle quali fare ricerca.
    Su tutto il resto condivido che si sia approfittato della morte di Sinisa per aprire una nuova divisione e far imperare paura e contrapposizioni.
     
  17. Arrivederci a quando non avremo più niente da perdere!

    La sensazione che ho verso questo governo è che la Meloni sia una sorta di Draghi in gonnella, il cui aspetto e la provenienza politica non siano che accessori cosmetici per far sperare (chi ancora ci crede) in un coup de théatre, in un coniglio sovranista ancora ben celato nel cilindro di Lady Aspen.

    Da quando la Giorgia nazionale ha annunciato l'abolizione del reddito di cittadinanza, i giornalisti non fanno che proporre la stessa contrapposizione tra disoccupati che testimoniano la reale...
  18. Statalismo senza Stato

    Il noto laboratorio italico ha scoperto un nuovo paradigma politico: lo statalismo senza Stato. E per Stato intendo sovranità, contatti solidi con il mondo reale, contezza di sé. Lo Stato è ridotto marxianamente ad insieme di apparati coercitivi, privo di spirito e di obiettivi, non più comunità di destino ma puro hardware; un coacervo di poteri fuori controllo che menano fendenti all'impazzata, cellule cancerogeno che distruggono l'organismo. Una statolatria sui generis, profondamente...
  19. Alla fine il Mondiale l'ha vinto la nazionale più europea: l'Argentina.
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  20. Il più efficiente dei mondi possibili

    Una volta fui coinvolto in una polemica con un soggetto caricaturale, che si presentava come il gestore di un fondo sovrano di una monarchia del Golfo Persico, e che scriveva le sue sparate su di una rubrica di un giornale nazionale. Costui, pieno di nozioni storiche ridicole che applicava a piacere là dove aveva bisogno di far impressione sui lettori adoranti (pochi, a giudicare dai commenti ai suoi articoli), ad un certo punto mi rispose trionfante che il feudalesimo era caduto a favore...​
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