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My Threads

  1. Vialli e la fine del nostro mondo

    La morte di Gianluca Vialli dà un senso di "fine di un mondo" come non me lo hanno comunicato decessi più autorevoli: non la morte di Maradona né quella di Pelé, perché questi due campioni sono talmente grandi da travalicare le loro epoche (e, parlando a titolo personale, se l'epoca di Maradona l'ho vissuta quella di Pelé per me era già un "storia"). Certo, c'è la scomparsa di papa Benedetto XVI. Ma la dipartita di Ratzinger ha ovviamente un sapore differente, molto più grande e...
    Più che essersi chiusa un'epoca, è semplicemente il frutto di un Occidente che, crollato il Muro di Berlino, è scivolato nella sudditanza dello Zio Sam.
     
    La (geo)politica c'entra ben poco. È la tecnologia e quella è uguale ovunque. In pochi anni ho visto un mutamento incredibile in Russia. Sono più schiavi dei social di noi. Non sono sudditi americani e anzi il mutamento è avvenuto proprio quando Putin ha cacciato l'America dalla Russia. Lo vedo in famiglia, nettamente. Sono processi che prescindono dalla politica
     
    Quoto tutto dalla prima all'ultima lettera! Con grande tristezza.
    Io il magico mondo degli anni Ottanta non l'ho vissuto. Ma mi basta vedere la differenza tra mio fratello, di venti anni più grande di me, e me. Lui era molto più equilibrato e pieno di vita di me che vivo questi anni.
     
    Non dimenticherò mai la sconfitta al San Paolo per 1-4 con la Samp, doppietta di Mancini e di Vialli.
    E' vero, il mio Napoli perse, ma fu una partita memorabile, tra due squadre fantastiche, altro che il Real e il Barca di oggi.
     
  2. "Z" VERSUS ZIZZANIA

    Chi a tutt'oggi continua a credere che il conflitto tra Russia e Ucraina sia iniziato il 24 Febbraio del 2022, e che ci sia un popolo aggredito buono e un popolo aggressore cattivo, è sicuramente stupido o in malafede. Tertium non datur. E soprattutto non dimostra di avere grande acume chi pensa che tale conflitto riguardi un contesto meramente regionale. Infatti questa guerra non è tra la Federazione Russa e un paese confinante ma tra la Russia e l'intero blocco occidentale a trazione...
  3. Amici miei

    Nel 1982, poco prima di Natale, esce nelle sale cinematografiche, AMICI MIEI atto II. Un film, per la sua semplicità, super geniale. La storia la conosciamo, un po' tutti, le zingarate, e l'unione tra amici,che supera il passare degli anni. Credo la cosa che apprezzai di più, dopo la vittoria del Mundial, quell'anno. Infatti, è diventata una pellicola cult, a parte me, maniaco della trilogia, un po' per tutti. Molti di noi, hanno scimmiottato, o si son rivisti in quei personaggi, anche chi...
    Erano tempi in cui esisteva il Cinema, e soprattutto il cinema italiano. Tant'è che c'era una cosa chiamata "Cinecittà". Negli anni '70 si assistette ad un'esplosione di creatività la cui onda lunga arrivò sin dentro il decennio successivo. Si giravano decine e decine di film all'anno, di tutti i tipi, di tutti i generi. Le commedie facevano la parte del leone, accanto ai grandi classici c'erano quelle di serie B che, se da un lato avevano le tante pellicole con la Fenech o Alvaro Vitali (che per me restano comunque godibilissime) dall'altro ti presentavano anche dei Proietti e Montesano (ma anche Thomas Milian) che erano dei veri mattatori. E poi, pur con pochissimi soldi, vedevi trame storiche, horror, gialli, e persino miste, ché solo per la sceneggiatura dimostravano talento da vendere. Poi tutto è finito, e non voglio nemmeno addentrarmi nei motivi. Cinecittà ha chiuso, si girano una dozzina di filmetti all'anno, tutti rigorosamente d'ambientazione contemporanea, così si possono girare senza costumi e in un appartamento e si risparmia, tutti molto politicamente corretti (e infatti non fanno ridere), tutti molto psicologici (e infatti ti fanno due palle così). Sono passati di moda (pare) anche i cinepanettoni di indegna memoria, che alla sboccatezza dei decenni passati non sapevano unire la fantasia, e infatti fu una pletora di "Vacanze a..." in cui cambiava, di tutto il film, solo lo sfondo nella parte finale del titolo. Ormai solo noia, e il senso di asfissia in cui pare piombato il cinema nostrano, parallelamente a tutto ciò che lo circonda. L'unica cosa che ci resta è riguardare quelli che, un tempo visti come filmetti, ora giganteggiano come classici d'altri tempi. Almeno sino a che, per rispetto a una qualsiasi delle deliranti categorie privilegiate di oggi, dagli omosessuali ai colorati, non ne vietino la circolazione persino in privato. Sipario.
     
  4. Un magazine di cinema pubblica quella che definisce una 'notizzzia shokkk': la protagonista della serie Netflix "Mercoledì" aveva il Coso19 durante la scena del ballo (!!!!!!!).
    E il gran capo Estiqattsi muto.
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    Reactions: Francesca Fioretto, Mina Vagante, Nadia Ziggiotti and 26 others
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