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  1. La scemenza dei test psicoattitudinali ai magistrati (di Franco Marino)

    Gli atteggiamenti che spesso ci paiono strani di una persona non di rado dipendono dalla professione che svolge. Ho due fulgidi esempi di questo. L'inquilino a cui ho appena fittato casa - che è un commercialista, persona indiscutibilmente molto perbene ma che pianta grane su ogni singolo cavillo - e una mia parente poliziotta che, ogni volta che mi fa domande anche su banalità, lo fa con toni da interrogatorio, scordandosi che io sono il cugino, non un camorrista. Quando scherzosamente...
    Vabbè. Questa storia del test fu però una "provocazione" di Berlusconi se ricordo bene. Ed io la condivisi e condivido tutt'ora. Dopodiché è ovvio che il problema sta a monte, in riforme radicali che purtroppo i Padroni del Vapore non vogliono nemmeno che si pensino nel nostro Paese
     
    In grandi linee quel che affermi è condivisibilissimo.
    Tuttavia, se avessi la mia esperienza quarantennale sul campo, forse qualche perplessità in più la avresti.
    Vedi, ci sono Giudici che si portano dietro in ogni sentenza il loro poco equilibrio, la loro visione ideologica, i loro pregiudizi, per non parlare di quelli che, appartenenti a delle ben precise correnti, non possono fare a meno di rispondere a certi indirizzi....
    Stiamo vedendo che, sebbene il Ministro della Giustizia sia un ex famoso PM e dunque la materia la conosce bene e dall'interno, l'Anm dia subito segnali di eruzione manco fosse l'Etna... e stiamo parlando di un test applicabile dal 2026 ai neo assunti magistrati... Immagina se venisse fatto anche a quelli oggi in servizio la cui grande parte sarebbero da portare al macero... Altro che test e test.
    La magistratura italiana è una metastasi nascente dal cancro Costituzione, creato dai comunisti in seguito alla sconfitta della seconda guerra mondiale. Hanno impresso nella Carta il loro indelebile marchio e noi ne continuiamo a pagare le conseguenze... altro che la più bella Costituzione del mondo, refrain buono solo per gli allocchi questo 😔
     
    Ma io sono d'accordo con te, Giuseppe. Ma il cancro che tu giustamente denunci dubito che si possa risolvere con i test psicologici. Di base c'è da resettare un'intera mentalità che vede il magistrato nume tutelare del Bene, circostanza che deriva anche dalla totale irresponsabilità garantita dalla Costituzione, come del resto anche tu stesso, sacrosantamente, confermi.
     
    Franco perdonami, ma stavolta sono solo parzialmente d’accordo con te e pienamente in sintonia invece con Giuseppe Murdhoco.
    Innanzi tutto non bisogna cadere nella trappola retoricamente ed argutamente portata avanti dalla sinistra di confondere la Psichiatria con la Psicologia. Ciò che mi meraviglia non poco è che nel tranello sono incappati anche personaggi del calibro di Gratteri che, siccome non lo faccio tanto stupido, evidentemente ha voluto mandare un messaggio, il che mi dispiace perché fino a questa sua ultima uscita sull’argomento, lo stimavo di più.
    Orbene, senza avere la pretesa di insegnare nulla a nessuno, voglio solo chiarire a chi non lo sapesse e continua a confondere le farmacie con le parafarmacie, gli odontoiatri con gli odontotecnici e i fisiatri con i fisioterapisti, che psichiatria e psicologia sono due cose ben diverse. La Psichiatria è una specializzazione della medicina che si occupa della diagnosi, prevenzione e cura delle malattie psichiatriche. Non a caso, prima di essere psichiatri bisogna essere innanzi tutto laureati in Medicina. Il paziente psichiatrico è chiaramente un malato, talora pericoloso e, quand’anche non lo fosse, necessariamente dovrebbe far uso di psicofarmaci che, se da un lato lo curano, dall’altro non lo rendono completamente lucido. Tipiche patologie psichiatriche sono la depressione, schizofrenia, bipolarismo, disturbo d’ansia, disturbo della personalità e quelli ossessivi-compulsivi (i maniaci ed i fobici per intenderci). A loro volta le patologie psichiatriche non vanno confuse con quelle neurologiche che colpiscono il sistema nervoso centrale (cervello e cervelletto) e periferico (i nervi) come ictus, artereosclerosi, sclerosi, Alzheimer, Parkinson ecc. E’ chiaro che un paziente psichiatrico ben difficilmente potrà fare il medico, l’ingegnere, l’avvocato o un qualsivoglia mestiere in cui ci si assume grosse responsabilità verso terzi primo tra tutti il magistrato. Di fatto questi soggetti non possono neppure avere la patente o il porto d’arma. Con le patologie neurologiche invece, lì dove non sono inficiate le facoltà intellettive ma solo quelle fisiche, si può ancora rendere un buon servizio al prossimo (basti pensare ai paraplegici o ai tetraplegici tra i quali si annoverano personaggi di intelligenza, capacità e sensibilità sopraffina).
    La psicologia, invece, è un’altra cosa. Innanzi tutto gli psicologi non sono medici tant’è che, quando annusano di trovarsi di fronte ad un malato psichiatrico, devono necessariamente passarlo al medico non potendo loro prescrivere alcun farmaco, trattamento o disporne il ricovero. Gli psicologi stanno allo psichiatra un po' come i farmacisti stanno ai medici. La psicologia è una scienza potremmo dire umanistica, un po' come la sociologia e la filosofia. Gli psicoterapeuti possono essere di supporto al medico o trattare autonomamente il disagio individuale e/o familiare in un momento di crisi.
    Gli psicologi svolgono inoltre un valido ed insostituibile compito in fase di selezione del personale e qui veniamo al punto. Tramite il colloquio diretto e la somministrazione di appositi “test” come il “Minnesota” universalmente riconosciuti attendibili, validi e standardizzati, è possibile misurare le caratteristiche caratteriali, la motivazione, la socievolezza, l’aggressività, il coraggio, la creatività, la resistenza alle frustrazioni e tante altre caratteristiche comportamentali. Poiché vi sono differenze genetiche e culturali nelle diverse culture, possono esserci delle differenze nei risultati dei test somministrati a gruppi diversi.
    Dai test vengono fuori dei grafici che graduano le caratteristiche psichiche e attitudinali del candidato.
    La prima scala è quella clinica di base che considera le dimensioni più significative della personalità del candidato ed esplora aspetti psicologici come la presenza di sintomi di tipo depressivo, rituali fobici e comportamenti di tipo ossessivo-compulsivo.
    La seconda scala è quella supplementare che approfondisce temi legati al livello di stress o di disagio, ma anche la capacità di gestione della frustrazione, il livello di adattamento emotivo e la percezione del ruolo sessuale.
    Infine, la terza scala è quella di contenuto che approfondisce le diverse variabili della personalità, tra cui processi di pensiero di tipo psicotico, problemi di controllo della rabbia, presenza di conflitti familiari e sul lavoro o anche atteggiamenti negativi verso i trattamenti di salute mentale.
    Per ogni lavoro, qualifica o mansione si ricercano particolari caratteristiche; il tasso di aggressività, ad esempio, unitamente ad altre caratteristiche può essere ammesso più alto per un paracadutista incursore, mentre può essere motivo di scarto per un pilota di caccia.
    La selezione psico-attitudinale viene oggi adottata da tutte le aziende private e purtroppo da pochi comparti statali (vedi Forze Armate e Forze di Polizia) non certamente con lo scopo recondito di scovare il “pazzo”, ma solo per la necessità di capire se quella persona è portata a fare quel lavoro e pertanto se rappresenta un buon investimento in termini di produttività. In pratica un minimo di colloquio è ciò che chiunque di noi farebbe prima di assumere una semplice segretaria. Non a caso i test psico-attitudinali vengono usati come test di sbarramento spesso precedendo le restanti ben più costose prove di selezione (visite mediche, prove scritte, orali e pratiche).
    Dal Minnesota test ad esempio proposto durante la fase selettiva dei magistrati, verrebbe fuori la stabilità emotiva (buona gestione delle emozioni e una forte capacità di affrontare lo stress in situazioni ad alta pressione), l’affidabilità (onestà e affidabilità, grado di rispetto di leggi e regole), l’adeguata capacità di giudizio (capacità di prendere decisioni ponderate e basate sulla logica, specie in situazioni critiche), il comportamento sociale (capacità di interagire efficacemente con i colleghi e con il pubblico), la resistenza allo stress (capacità di gestire lo stress mantenendo la calma anche sotto pressione).
    Non si tratta dunque di scovare il pazzo, il maniaco, il drogato o l’alcolizzato come retoricamente e semplicisticamente dice Gratteri, ma di capire se quel giovane o maturo laureato in Giurisprudenza è motivato e ha le caratteristiche psichiche e attitudinali per poter rendere un buon servizio allo Stato in quello specifico settore.
    Io somministrerei i test psicoattitudinali a tutti, militari, magistrati, preti, insegnanti, impiegati e operai anche e principalmente nell’interesse del lavoratore che si vedrebbe immesso in un contesto per lui motivante e gratificante perché consono alle sue migliori aspettative. Quanti insegnanti ad esempio pur avendo una cultura enorme, non sanno trasmetterla non essendo portati per l’insegnamento. Quanti professori universitari sono invece ottimi insegnanti di tecniche operatorie pur non sapendo operare o quanti critici d’arte sanno cogliere ogni minima sfaccettatura di un quadro o di una scultura ma non saprebbero fare neanche un disegno o inchiodare un chiodo sul muro?
    Ma allora il problema dov’è? E qui veniamo al punto sul quale Palamara docet. Così facendo si toglierebbe potere di selezione ad altre variabili tipicamente nostrane (raccomandazioni, orientamento politico, nepotismo, corruzione, ecc.), col rischio oltretutto di dare troppo potere ad un comparto (quello degli psicologi) come di fatto è già avvenuto nelle Forze Armate e di Polizia. Oggi, in pratica, chi decide chi è dentro e chi è fuori sono loro, al di là dei contenuti culturali, intellettivi e di prestanza fisica del candidato. Verosimilmente dai test emergerebbero chissà quali altre indicibili motivazioni: smania di protagonismo, senso di superiorità e onnipotenza, smania di riscatto o desiderio di vendetta, potere di vita o di morte ecc. non a caso caratteristiche presenti proprio in quei magistrati che poi in gran numero si buttano in politica non rendendo un buon servizio né al paese, né alla loro stessa categoria, a discapito di tanti di loro che in silenzio lavorano con serietà, onestà intellettuale ed equilibrio riconosciuto da avvocati, periti, consulenti e finanche dagli stessi imputati.
    Ce la farà la Meloni o questo potrebbe essere l’inizio della fine? Attenzione perché come è scritto sui pali della luce “chi tocca i fili muore”.
     
  2. Il problema non è Davigo (di Franco Marino)

    Da molti anni ho smesso di parlare di singole persone famose. La ragione ha un po' a che fare con quel pizzico di codardia che tutti posseggono ma non ammetteranno mai neanche sotto tortura e che io rivendico apertamente: da buon codardo, sento che non posso permettermi cause che, da sconosciuto e signor nessuno quale sono, perderei, con avversari troppo più forti di me. Quando un famoso giornalista - che non nomineremo ma avrete capito - periodicamente si vanta su Youtube di farsi nuove...
    Copio da un articolo di Italia Oggi
    """"La nostra giustizia si colloca vergognosamente al 130° posto su 141 Paesi censiti per capacità di «risolvere le controversie». L'altro parametro, cioè l'efficienza del sistema legale in caso di contestazioni sulla normativa, è di equivalente debolezza: 126° posto nel mondo. Siamo dietro a Paesi dittatoriali e anarcoidi, Terzo Mondo piagato ed emarginato. """
    A causa dell'autonomia del CSM l'Italia affonda sempre più verso un baratro infernale dato che chi governa é ricattato giornalmente da tale gentaglia.
     
  3. Umberto Eco ha detto anche cose giuste (2° parte)

    In Tv non si prova l’innocenza. Si delegittima l’accusa [oggi soprattutto la difesa, Nota mia]

    Molto è già stato scritto sul processo di O.J. Simpson. In America circolano persino decine e decine di O.J. jokes che ormai vengono scambiati via Internet. Per esempio, il giudice che dice a Simpson: “Signor Simpson, lei è stato assolto, è libero, vada pure e le ridaremo indietro i suoi effetti personali”. E Simpson dice: “Mi dà indietro anche il mio coltello?” Solo per quelli che...
  4. L'era della paralisi artistica e culturale (di Franco Marino)

    Non so se perché la mia infanzia e adolescenza non siano state particolarmente serene – e dunque il ricordo dei tempi passati non evoca la mitologica spensieratezza che molti vorrebbero tributargli – o per aver scoperto come quel tempo scavasse la fossa dove saremmo caduti e dunque dove siamo oggi, ma non sono un nostalgico. Alla domanda “Preferiresti tornare al passato?” la mia risposta sarebbe un sonoro “NO!”. E dire che di cose ne potrei rimpiangere molte. Le tante persone care che...
    "" l'energia di quella gioventù che a quarant'anni ormai suonati non c'è più."""Questo é il vostro problema che tu hai dichiarato nell'articolo, già a 20 o 30 anni si sentono vecchi, quindi creatività prossima allo 0. Credo sia dovuto al fatto che noi, prodotti postbellici siamo stati obbligati ad andare più lentamente. Bisognava avere 21 anni per andare a votare e non vedevi l'ora di immergerti nella politica. Andare a ballare era una negoziazione esasperante con i genitori. Il sesso...qualcosa di proibito e per questo eccitante e pauroso. La musica una novità continua ti faceva accaponare la pelle. Tu dici che il benessere spegne la creatività??? Ti sei chiesto perché?? EMOZIONI mancano i desideri che quando vengono soddisfatti, anche solo in parte, creano emozioni.
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    Per quando mi riguarda invece la nostalgia è un pungolo positivo per affrontare l'incerto futuro che ci attende. A livello personale tanti di noi possono avere buone ragioni per non rimpiangere il passato, ma sul versante collettivo non vi è alcun dubbio che l'Umanità era decisamente migliore appena mezzo secolo fa. C'erano sogni ed obbiettivi (la pace ed il dialogo fra le nazioni, la colonizzazione della Luna e la Conquista dello Spazio) e c'era persino ancora spazio per la Fede in Dio. Poi all'improvviso "qualcuno" ha spento la luce ed ha deciso che si vivesse tutti all'insegna della più totale incertezza e indeterminazione. Dall'11 Settembre 2001 in poi "qualcuno" ha deciso di farci precipitare tutti in un abisso di paura e sospetto, e che dovessimo distogliere il nostro sguardo dal Cielo. Perché?
     
  5. Massoneria sì? Massoneria no? Massoneria boh?

    Chiunque abbia una visione non allineata col sistema, si becca ben presto la patente di complottista. E infatti io me la sono beccata più volte, declinata nelle formule più disparate, dall'immancabile sfottò "gomblotto!" all'accusa di terrapiattismo, e insomma tutto il campionario che ogni apota puntualmente deve sciropparsi.
    Personalmente, non mi riconosco in nessuna categoria. Non mi sono mai sognato di mettere in dubbio la rotondità della Terra (se non altro perché camminare su una...
    Il fatto é che MMD é stato "trovato" adesso, non mesi fa. Perché se il fatto fosse avvenuto mesi fa sarebbe stata incolpata la Russia, dato che, con grande clamore, i media hanno dato la notizia che nel covo c'era un libro su Putin. Adesso la gente se ne frega di "ha stato Putin" e allora....vai di Massoneria!!
     
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