Israele può piacere e non piacere (a me onestamente, piace) ma rappresenta il punto di riferimento di ogni sovranista che si rispetti, che lotti o per recuperare una patria perduta o per costruirsene una nuova. Epicentro della storia di questa piccola-grande nazione è il sionismo, ideologia politica e religiosa che, nata verso la fine dell'Ottocento, è l'incrocio tra la fioritura di una corrente postilluministica e la reazione all'antisemitismo imperante nell'Ottocento attorno al quale si è radunato un gruppo di perseguitati, di reietti da ogni nazione, che, per come sono riusciti a costruire una nazione oggi forte e rispettata, a maggior ragione considerando che è molto meno popolata ed estesa di vere e proprie potenze continentali, meritano solo applausi. E questo fa porre la domanda: come si costruisce una grande nazione? Potremmo parlarne fino a domani ma, sintetizzando, c'è chi sostiene che si debba partire da un potentissimo servizio segreto che, infiltrando gli stati, li porti a cattivarsene l'alleanza; chi ritiene che si debba partire da un robusto esercito. Chi, infine, pone l'accento su un tipo di politica che, ovviamente, deve essere imperniata sul pragmatismo e sull'amoralità più spiccia, in nome di un grande disegno. Certo non si diventa una nazione blandendo e piatendo un alleato più forte e sdraiandosi al suo cospetto. E' una strategia che non funziona mai. Chiunque sia l'alleato.

Da quando è iniziato il conflitto, più volte mi sono sentito fare questa domanda "E' tutta una messinscena? Americani e russi sono d'accordo nel distruggere l'Europa e in realtà stanno facendo una guerra finta?". Ed è una domanda che parte da un errore di fondo: aspettarsi che un potente nel vederci indeboliti, non possa saltarci alla gola. Quando per esempio ci si chiede se Putin non possa essere un pericolo per l'Europa, si parte da un presupposto totalmente sbagliato: che se la Russia fosse nelle condizioni di saltarci addosso, non lo farebbe. Ogni relazione, politica o personale, deve essere paritaria, altrimenti il più potente se ne approfitterà. Così, il problema non è chiedersi se Putin voglia o meno impadronirsi dell'Europa ma cosa accadrebbe se tentasse di farlo. Oggi come oggi, senza la NATO, se Putin decidesse di prendersi l'Europa, arriverebbe tranquillamente fino a Lisbona senza incontrare resistenze, perché i paesi europei sono totalmente incapaci di difendersi da soli: è questo il vero problema, non le cattive intenzioni di Putin, che sarebbero analoghe a quelle di chiunque, alleato o no, fosse nelle condizioni di soverchiare un altro paese.
Questo, finalmente, risponde alla domanda: è vera guerra in Ucraina? Sì, la guerra in Ucraina è vera, solo in apparenza è una guerra tra Ucraina e Russia ma in realtà è una guerra tra Occidente e Russia. Questo però non toglie che Russia e Stati Uniti possano avere il medesimo interesse, distruggere l'Europa, e mentre si scannano, conservare una certa alleanza di fondo su alcune questioni, cosa che peraltro già successe nella Seconda Guerra Mondiale. In queste affermazioni, non c'è nessuna contraddizione. Non c'è da stupirsi che in un paese ancora diviso tra quelli che "gli americani ci hanno liberati" e "Putin salvaci tu", qualcuno pensi che gli alleati siano amici con i quali andare a colazione. Nella realtà, non solo gli alleati possono benissimo rimanere nemici tra i quali inizia una guerra nella guerra per evitare che uno dei due diventi più forte dell'altro, ma ci sono tantissime circostanze in cui, come nel caso della Francia e della Russia, si è alleati in una guerra (Libia) e nemici in un'altra (Siria).

E' solo sulla base di questo concetto che possiamo capire come regolarci nella vicenda ucraina, ma una cosa è certa: oggi un'Europa forte, sia essa unione tra stati sovrani o superstato europeo, non conviene a nessuno. Ed è proprio per questo che schierarsi in questa guerra è stupido, da qualsiasi parte si vedano le cose. L'Italia ha solo una strada per uscirne: fare come Israele. Smetterla di pensare a chi ci debba salvare, ma pensare a salvarsi da sola.

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Bisogna svegliarsi e tornare soggetto attivo, questo è ovvio. E ciò vale tanto per l'Italia quanto per le altre nazioni europee. Opinabile opinione personale: senza l'appoggio statunitense o di un'altra grande potenza, il pur gagliardo e orgoglioso Israele finirebbe male, un Libano con l'arsenale atomico. Arsenale (esiste? E se esiste chi controlla il pulsante rosso?) su cui si vocifera, ma che non è mai stato confermato.
 
Certo, leggendo questo articolo, viene da ridere caro @Franco Marino quando penso che Davide Cavaliere diceva che chi è filorusso è anche antisemita e avete litigato.
 
Ma io sono sempre stato filoisraeliano. In una maniera certamente molto meno sgangherata del tizio che hai citato e di altri fanatici sionisti che pure girano su FB, ma comunque sempre schierato con Israele in merito alla questione palestinese. Il problema sempre del tizio di cui sopra è che purtroppo lui è il classico ultrà sionista all'amatriciana fatto con lo stampino, convinto dell'incrollabilità dell'asse americansionista, quando basterebbe che si facesse un giro nel Ghetto di Roma e scoprirebbe che sono quasi tutti filorussi. Tra l'altro quasi metà della popolazione israeliana è di origini russe e lo stesso Putin è sempre stato filoisraeliano. Solo chi non conosce Israele può pensare che siano ancora filoamericani. Un mio collaboratore, israeliano, detesta gli americani ed è pure lui putiniano. Di che stiamo parlando?
 
Israele per tanti anni è stata anche il mio modello di governo/stato ideale. L'unica perplessità è che però per molti versi ha appoggiato la Covidiocrazia e il Vaccinazismo in modo inquietante, anche contro i suoi stessi cittadini
 
Anche in Israele ho lavorato e collaborato, sono d'accordo con Adalberto Pungitore: la questione é molto più complessa.
Sono sicura al 95% che tra russi e americani si parlino, fin dall'inizio. Tempo fa, secondo i media russi, c'è stato un importante incontro in Turchia tra rappresentanti dei due paesi e prima ancora un altro incontro in Kazakhstan. A mio modesto parere, se non si parlassero la Russia sarebbe già arrivata a Lisbona. Io ho una mente pratica, secondo me si sono imbrigliati entrambi in una guerra che, pensavano, finisse presto. L'Ucraina poteva benissimo mollare le regioni russofone, povere, sconquassate deindustrializzate e finirla lì. Ma.... gli USA hanno impattato su un tipo gestito da una moglie furbacchiona. Lei scriveva i testi, lei era la sua press agent ( 1 anglicismo), lei lo ha spinto alla presidenza, lei ha fatto la campagna elettorale. Gli
ha fatto indossare una maglietta verde e produrre videoconferenze, trasformandolo da osceno comico in eroe (le ucraine sono diaboliche ), arricchendosi in.modo scandaloso. Putin ha dichiarato recentemente che é sceso in guerra perché il costo di armare i ribelli, supportarli economicamente e, soprattutto, mantenere 1,5 milioni di ucraini fuggitivi per 8 anni, era stellare e questa operazione speciale gli costa meno. Quindi va avanti,
controllando le spese. Gli USA non so.
Come noti, della NATO ed EU non ne ho parlato. Mi sembra che i media di entrambi non li considerino per nulla.
 
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Per fare come Israele bisogna essere come Israele e per essere come Israele bisogna portare nella carne viva la storia di Israele. La storia tutta. E non auguro a nessun popolo quella storia,da Nabucco a Hitler. Gli italiani sono un popolo in stato adolescenziale,viziato e capriccioso. Forse questa finta pandemia ha fatto emergere una quota di individui consapevoli,troppo pochi per il momento. Stiamo in trincea a raccontarcela fra di noi e ,del resto che altro potremmo fare se non sostenerci vicendevolmente? Abbiamo molta strada da fare per essere come Eretz Israel e troppo pochi morti nel cuore. E nessun D.O a guidarci e fare luce nel buio.
 
Israele ha dalla sua un tentato genocidio, l'ostilità di tutti i paesi circostanti, due cose che ne hanno forgiato l'anima, creando quello spirito comune che tanto manca da noi. Mettiamoci pure che sono partiti con grandi capitali, un a terra da costruire, le palle quadrate, e non hanno il PD. Per rovinare Israele non servono le armi, basta mandare il Pd e la CGIL...
 

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Franco Marino
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