LGI - Russia

Tutte le discussioni sulla Russia, politica interna ed estera russa.

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  • Contro il sovranismo rosso
    Non fidatevi mai dei rossi, specie delle frange più chiassose, scalmanate e fanatiche che se la tirano da nazionalisti. MAI. Anche se, putacaso, dovessero presentarsi alla porta travestiti da...
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  • L’ho detto e lo ripeto
    Il sovranisti sono un’erba infestante, l’ho detto e lo ripeto senza alcuna rettifica eufemistica. E non vi è timore da benpensante atterrito dal cambiamento nelle mie parole. Perché il...
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  • Qualche suggerimento al “cinema di destra”
    Mentre divampano le polemiche per Albatross, l’innocua biografia del giornalista missino Almerigo Grilz diretta da Giulio Base, colgo l'occasione per fornire qualche suggerimento al “cinema di...
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  • Scene da un matrimonio
    A Venezia, il ministro Matteo Salvini presenzia alle nozze del secolo tra il magnate Chip Muchos, patron di Mesozon, e la giornalista Lola Sanchez. SALVINI: Usti! Spero di non essere in ritardo...
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  • Un film già visto
    Quello dei finanziamenti pubblici facili e dell'assistenzialismo delle arti è un fenomeno annoso, un film già visto troppe volte, senza che nessuno riesca a cambiare canale. Già qualche tempo fa...
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Sanzioni = Assedio

Le cosiddette "sanzioni" (quasi sempre illegali dal punto di vista del Diritto Internazionale) sono la versione moderna dell'assedio.
Cioe` chi e` dentro la fortezza va preso per fame. E poco importa se a soffrirne saranno soprattutto i civili (specie i piu` deboli): gli assedianti puntano proprio su quello.

La creazione di associazioni (come per esempio i BRICS+, ma non solo) dove i Paesi che vi partecipano fra di loro non applicano le sanzioni e` un primo passo (che non e` ancora quello definitivo) per togliere "l'assedio" dai Paesi amici.
Questo perche` sono ben pochi i Paesi autosufficienti sotto il profilo energetico ed alimentare, condizione indispensabile per la sopravvivenza in caso di "assedio".

Piu` queste "associazioni" si espandono sulla base di regole fondate sulla reciprocita`, piu` la possibilita` di resistere alle sanzioni (rendendole di fatto inefficaci) aumenta.

Quando a questo si potranno aggiungere trattati di mutua assistenza militare, allora il "non Occidente" avra` un nucleo sufficientemente forte da attrarre a se` indecisi, non schierati, insoddisfatti riducendo progressivamente il peso "dell'Occidente".

E` un processo in corso, ma la cui durata e` stimata in decenni salvo tracolli improvvisi ed imprevisti degli egemoni, e anche su questo bisogna lavorare.
 
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Iran

Si scorgono i primi mutamenti nella politica estera iraniana dopo la morte del Presidente Raisi e l'entrata in scena del Presidente Peseshkian considerato da subito un moderato e "aperto all'Occidente"

Con la caduta di Assad la strada che attraverso la Siria conduceva al Libano per rifornire Hezbollah e` ora chiusa.
Che sia chiusa anche perche` non serviva piu` in quanto l'Iran aveva abbandonato Hezbollah (in cambio di...) e` una possibilita` che spiegherebbe pure l'inazione in Siria, o viceversa e` tutto da stabilire.

Se fossi al Governo in Iran ora mi concentrerei sull'arma atomica, unica vera garanzia di sopravvivenza di questi tempi.
Come ottenere questo "ombrello" e` possibile in vari modi, a loro decidere quelli piu` opportuni.

Al momento Israele ha allargato la sua "fascia di sicurezza" in previsione di..., qui e` tutto da scoprire ancora, anche se nel breve termine e` comprensibile.
 
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Trump - Zelenskij

Le notizie che frequentemente si leggono nella stampa occidentale riguardo "le pressioni" che si stanno facendo su Zelenskij affinche` accetti di andare al negoziato e di "cedere" i territori persi sono semplicemente disinformazione che preparano il successivo cambio di narrazione.

- Zelenskij non decide nulla per la semplice ragione che la sua vita stessa dipende dalla volonta` degli USA per i quali lavora (sembra pure ben retribuito) come prestanome.

- Non puo` "cedere" territori che ha perso, puo` solo riconoscere di averli persi o no. Riconquistarli non e` nelle sue possibilita` e neanche in quelle degli USA.

- Finché non rimuove il suo decreto che proibisce per legge il negoziato qualsiasi accordo con la Russia non ha valore legale.

- Inoltre il suo ruolo di Presidente e` scaduto da tempo, quindi e` un Presidente illegittimo le cui decisioni non hanno alcun valore legale. Legittimamente (secondo la Costituzione ucraina) i suoi poteri ora appartengono al Presidente del Parlamento ucraino che, visto che preferisce vivere, ha detto di non volerli.

Se, oltre a fare il gradasso alla Wanna Marchi, Trump vuole seriamente negoziare deve rimuovere questi ostacoli.
Basterebbe che rimuovesse Zelenskij e applicasse i dettami della Costituzione ucraina per dare inizio a negoziati su di una base di legittimita`.
Dopo questo si puo` iniziare a discutere.
 
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Un altro punto di vista

Ci sono alcuni elementi che ci possono aiutare a comprendere quali sviluppi siano possibili e piu` probabili dopo il tracollo di Assad in Siria.

Quelli catastrofici sono gia` in prima pagina dei media e dei blogger "piu` schierati", per chi li ama ed e` fondamentalmente antirusso (se non russofobo) quelli bastano ed avanzano.
Altre informazioni vanno in un'altra direzione e ci offrono una prospettiva diversa.
Bene conoscerle entrambe.

1) La Russia ha da tempo instaurato un dialogo costruttivo con quasi tutte le correnti politiche del Medio Oriente, compresi i sunniti radicali che sono entrati a Damasco e i Talebani in Afganistan.

2) Abu Muhammad al-Julani, (il “jihadista progressista”, come lo ha definito la BBC) e` un personaggio "complesso" e da tenere sotto osservazione per gli sviluppi futuri.
Agente di Assad mandato a combattere a suo tempo in Iraq, dove fu catturato, torturato e divenne un jihadista. È stato rilasciato dopo dieci anni a condizione che tornasse in Siria e combattesse contro Assad.
La principale differenza della organizzazione che guida rispetto all'ISIS e ad Al-Qaeda, è il rifiuto della jihad globale e la sua idea di costruire una società “corretta” in un solo Paese
L'organizzazione che guida (HTS) ha di fatto governato Idlib fino ad ora, e molto positivamente tanto da ottenere il sostegno della popolazione. Anche nei territori controllati da Assad.
I suoi rapporti con la Russia sono sostanzialmente positivi.

3) Il Centro russo per la riconciliazione delle parti ha ripetutamente condotto difficili negoziati con i militanti per il loro ritiro da alcune città e sotto la sua garanzia i militanti si sono recati a Idlib. Nel corso degli anni sono stati stabiliti molti contatti ufficiali e non ufficiali con l'HTS in quanto forza che controlla/controllava de facto Idlib.

Il futuro e` ancora incerto, ma esistono i presupposti per trovare accordi e compromessi tali da permettere la continuazione dell'esistenza delle basi russe in Siria.

I prossimi mesi ci dimostreranno come le cosa andranno ad evolversi realmente.
 
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Siria

Quindi il potere di Assad e` finito.

Israele, Turchia, Iran e Russia ora cercheranno di agire sui propri "proxy" per trarre vantaggio.
Non tutti i "proxy" sono uguali ed ognuno degli attori "esterni" vorrebbe e teme allo stesso tempo qualcosa. Lo scenario libico e` molto probabile.

La Turchia non vuole uno Stato curdo al suo confine, Israele non vuole "certi" terroristi ai suoi confini, l'Iran idem, la Russia vorrebbe mantenere le sue basi militari sul Mediterraneo.
Negoziati, prove di forza, compromessi decideranno il futuro prossimo di questo Paese.

Nei tempi medio-lunghi molte cose cambieranno ancora.
Specie a causa di Israele che, se gli USA dovranno arretrare, dovra` cercarsi un altro sponsor e accettare molti compromessi.
 
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Caos controllati, cani impazziti...

Come si poteva facilmente immaginare, questo "periodo di mezzo" alla Casa Bianca permette tutto e di piu` potendo scaricare su altri le responsabilita` e tenere per se` i meriti.

Il "caos controllato" e` una delle strategie piu` amate dagli USA, tanto quanto quella del "cane impazzito" piace ad Israele.
Resta da vedere poi quanto realmente possano gli USA (ed Israele) controllare (e continuare a controllare) questo caos.

L'esercizio piu` utilizzato di questi tempi "di mezzo" e` quello del "e se succede che..." o "cosa succederebbe se...".
E qui lo spazio per l'immaginazione e` cosi` vasto che perdersi e` un attimo.

Anche per questo mi astengo il piu` possibile dall'esprimere opinioni, o a sostenere posizioni, a proposito si azioni e situazioni che troppo spesso hanno l'unico scopo di generare qui ed ora caos, confusione in attesa del momento piu` opportuno per agire (o dichiararsi) veramente.

Dopo il 20 gennaio 2025 (simbolicamente) mi aspetto azioni e reazioni piu` decifrabili per una analisi ed una presa di posizione.
 
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Intervista Karlson - Lavrov

L'intervista di Karlson a Lavrov e stata condotta tutta in inglese, e Lavrov ha risposto in inglese.
Questo significa, come si poteva gia` immaginare, che il pubblico a cui i messaggi erano diretti era il pubblico statunitense,

Di fatto si e' trattato di una esposizione dettagliata (supportata da date, luoghi, dati, nomi) della posizione russa nel conflitto con gli USA dal 2008 ad oggi, di come questa si sia evoluta nel tempo in risposta alla volonta` degli USA di non considerare gli interessi della Russia riguardo la sua sicurezza.

Non c'e` stato alcun contraddittorio, per cui lo scopo (da parte di Karlson e Musk ambo sostenitori di Trump) era dare voce a questa "campana" per creare il clima adatto nel pubblico statunitense a considerare "comprensibili" le aspettative russe. Primo passo per un cambio di atteggiamento.
Ora si tratta di vedere come Trump intende usare questo "clima".

Una cosa si puo` gia` prevedere: i cattivoni (nella mente del pubblico statunitense) ora non sono piu` tanto i russi "che avevano le loro ragioni", ma i cinesi.

Riuscire nel medio periodo a distanziare la Russia dalla Cina (ne` Putin ne Xi sono eterni) sara` uno degli obiettivi degli USA. Con le buone o con le cattive.
Se questo gli riuscira` sara` tutto da vedere.

La propaganda statunitense nel periodo prima dell'intervento USA a fianco con l'URSS contro la Germania per riorientare l'opinione pubblica di quel Paese, fino ad allora ferocemente anticomunista, ci ricorda che queste operazioni non sono poi cosi rare come si pensa.
 
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Caucaso

Per raccogliere le idee ed arrivare ad una qualche conclusione nelle cose che riguardano la politica (interna o internazionale) di un Paese e` d'obbligo riflettere su di una carta geografica.

- Conflitto Armenia - Azerbaijan.
a) Molto si e` parlato del Nagorno-Karabakh, enclave nel territorio azerbaigiano abitato da armeni dichiaratosi indipendente, ma non riconosciuto tale dall'Armenia (e neanche dalla Russia), oggetto di conflitti fra Armenia e Azerbaijan, e che l'Armenia ha riconosciuto (come suo ultimo atto) appartenente a tutti gli effetti all'Azerbaijan.
b) Poco si e` parlato in "Occidente" del Nakhicevan, enclave azerbaigiana (a tutti gli effetti) all'interno dell'Armenia. In discussione e` rimasto (dopo l'incauta cessione del Nagorno-Karabakh che non ha contemplato la soluzione di questo problema) un corridoio attraverso l'Armenia che colleghi l'Azerbaijan col suo territorio. uesto crea i presupposti di un futuro conflitto.

- Disordini (e al momento quasi un tentativo di colpo di Stato) in Georgia che nel 2008 ha avuto un conflitto militare con la Russia perdendo di fatto Ossezia del Sud ed Abkhasia.
Il Governo georgiano attuale ha una posizione "pragmatica" nei confronti della Russia (con la quale le relazioni diplomatiche sono state interrotte dal 2008) anche nella speranza di poter reintegrare le regioni perse (che sono filo-russe).
Una ulteriore area critica in Georgia e` la Regione autonoma di Adjara (molto filo-turca) che periodicamente "si ribella".

- l'Azerbaijan trattiene buoni rapporti con la Russia specialmente dovuti ai rapporti personali fra Putin e Alijev, ma anche (e soprattutto) con la Turchia con la quale condivide cultura e religione (e lingua).
I rapporti con l'Iran sono invece tesi.
L'Iran (nel conflitto per il Karabakh) si schiero` con l'Armenia, la Turchia con l'Azerbaijan.

Queste regioni (Georgia, Armenia e Azerbaijan) sono "la porta" che collega via terra la Russia con l'Iran, la Turchia, da cui poi Siria ed Irak, cioe` il Medio Oriente.

Ai confini di questa regione ci sono tre "soggetti regionali" importanti, ognuno dei quali interessato a mantenere, riconquistare la propria area di influenza: Russia, Turchia, Iran.

In questa scacchiera si sono 'intromessi" Paesi estranei alla regione, in particolare la Francia (e per estensione UE e USA) in Georgia (il cui Presidente in carica ha passaporto francese) e Armenia (che da Francia & C. e` stata convinta ad abbandonare il Nagorno-Karabakh assicurando il loro "sostegno militare" (via aria?), con la chiara intenzione di evitare qualsiasi normalizzazione delle relazioni fra questi Stati bloccando quindi l'accesso via terra al Medio Oriente interrompendo le vie di comunicazione e commerciali fra nord e sud, che stanno diventando sempre piu` importanti per la Russia in quanto alternative (per il suo sviluppo) a quelle est-ovest.

E` logico quindi che qui si concentrera` la pressione destabilizzatrice degli USA nei prossimi 4 anni.
caucaso.PNG
 
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Karlson - Lavrov

Aspetto con interesse l'intervista di Karlson a Lavrov per la semplice ragione che questa intervista (come fu la precedente a Putin) ha lo scopo di preparare il pubblico statunitense ai possibili sviluppi dei rapporti con la Russia da parte di Trump (di cui Karlson e` stato il megafono assieme a Musk).

Di fatto le due interviste (Putin e Lavrov) ridisegnano le figure che saranno la controparte nei futuri negoziati rendendole piu` "accettabili" (dopo 4 anni di demonizzazione totale fatta dall'amministrazione Biden) al pubblico statunitense.

Vediamo cosa ne esce, quali domande verranno poste, quali risposte verrano "offerte" al pubblico, tenendo conto che (per quanto dice Trump) il principale nemico degli USA e` la Cina.
 
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Disertori e patrioti

Che i soldati ucraini che disertano, i cittadini ucraini che si sottraggono agli obblighi di leva nascondendosi o emigrando, siano tecnicamente dei disertori e` vero.
Questo dice il codice militare di qualsiasi Paese.

Ci sono pero`, secondo me, dei distinguo che derivano dalla non "omogeneita` etnica" della popolazione ucraina e dal fatto che la guerra civile (poi allargatasi) in corso fu provocata da una specifica "etnia" (fisica o culturale poco conta) contro l'altra.

I soldati e cittadini ucraini di etnia russa e/o russofoni che non avevano e non hanno alcuna intenzione di combattere contro i russi per ucciderli perche` li considerano fratelli/cugini hanno tutto il diritto di farlo e ovviamente saranno considerati disertori dalle autorita` ucraine, e patrioti da quelle russe.

Chi conosce veramente l'Ucraina sa quali siano i legami parentali strettissimi fra ucraini sud orientali e i russi (mogli, mariti, padri, nonni, figli, nipoti...)

Diverso per i soldati e cittadini russofobi, nazionalisti, ma un pelino vigliacchi, che a parole esultavano "chi non salta e` un moskal, impiccate il moskal" e quando si trattava di uccidere i propri concittadini "russi" (definendoli "terroristi") erano totalmente d'accordo, ma che nel momento della verita` si sono "defilati".

Questi sono quelli che al fronte devono andare e possibilmente lasciarci le penne.

Per quelli che coerentemente al loro credo combattono provo rispetto, anche se combattono dall'altra parte.

Per quelli che commettono crimini di guerra no, di qualsiasi parte essi siano.
 
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L'importante e` capire...

Se sei contro "il sistema" ed il sistema esercita il suo potere nella finanza, nell'informazione, nella magistratura (e cosi` via) e` molto probabile che:

- se fortunosamente vieni eletto, ce l'avrai contro e cerchera` di ostacolare ogni tua decisione che vada contro i suoi interessi

- se hai "l'ardire" di ripresentarti alle elezioni con le stesse intenzioni, usera` tutte le sue armi (compreso l'imbroglio) per impedirti di essere eletto

- se ti ripresenti ancora alle elezioni, riesci fortunosamente a rimanere vivo e tutto poi fila liscio significa "che hai capito come funziona"
 
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La testa fra le nuvole

La metafora "avere la testa fra le nuvole" sta diventando sempre di piu` una realta`.
E questo non perche` continuiamo a crescere in altezza ;-)

Le "nuvole" (cloud) le usiamo per archiviare le nostre informazioni (che di fatto sono computer di "altri" che a quelle informazioni possono avere accesso "a prescindere"; ma le "nuvole" sono anche le "realta` virtuali" che ci avvolgono.

Senza dover entrare troppo in profondia` nell'analizzare quale sia il nostro reale contatto con la realta`, mi limito a far notare che il nostro reale "contatto" e` con cio` che i nostri recettori trasmettono al cervello non con la realta` in quanto tale, e trasmettono solo le "informazioni" provenienti dalla realta` che riescono a stimolare quei recettori.
Il resto non esiste per noi.

Trasportate tutto cio` nel mondo dell'informazione, dove i contenuti trasmessi non sono la realta`, ma la sua descrizione/interpretazione (quando va bene) o le opinioni del "trasmettitore" su quello che lui interpreta come realta`, allora possiamo comprendere (o almeno sospettare) che noi viviamo in una "nuvola informativa", che assomiglia alla realta`, e che troppo spesso e` costruita, gestita, manipolata, indirizzata da altri.

Cioe` viviamo con "la testa fra le nuvole" che siamo convinti siano la realta`.

Questo vale per tutti, ma c'e` chi si sforza di prendere qualche contromisura (per esempio controllando, verificando, incrociando, approfondendo, ampliando le fonti, ragionando, confrontandosi con gli altri, dubitando...), altri che per carenza di risorse mentali o per pigrizia credono a cio` che "vedono" anche se sanno (perche` glielo dicono) che stanno assistendo allo spettacolo di un illusionista.
Ma dato che non riescono a vedere/capire "il trucco", credono al miracolo, al prodigio.
 
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La questione linguistica in Ucraina

Prima che l'ucraino diventasse obbligatorio e unica lingua ammessa ufficialmente e parlare russo fosse un reato la situazione linguistica certificata dall'Universita` Linguistica di Kiev nel 2009 era quella raffigurata nella cartina.

Le lingue parlate erano:
- Ucraino nella parte occidentale dell'Ucraina
- Russo nella parte sud-orientale dell'Ucraina
- Surzhik nella parte centrale dell'Ucraina

Cos'e` il "Surzhik"? E` un "miscuglio" di russo ed ucraino parlato principalmente dalle popolazioni rurali. Il lessico e` principalmente russo, mentre sintassi, morfologia e fonetica sono spesso ucraine.

Se si voleva, (come in realta` proprio questo volevano i "curatori" dell'Ucraina) scatenare un conflitto all'interno del Paese che sfociasse poi in una guerra civile, imporre una lingua (di fatto minoritaria) a chi non la parlava e` stata la strada giusta.

Nel tempo si sono aggiunte poi le discriminazioni religiose, la cancellazione delle culture da cancellare, l'abbattimento dei monumenti, il rifacimento della Storia.
Tutto questo con e contro un vicino molto "ingombrante".

Si poteva altrimenti? Si.
Il Popolo svizzero non parla "lo svizzero", ma il tedesco, il francese, il ladino, l'italiano.
Il Popolo Belga non parla 'il belga", ma il francese ed il fiammingo (ed il tedesco)...

lingue in ucraina.jpg
 
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Dissonanze Cognitive

Cosa ci dicono i "democratici" europei: se un Paese ha deciso di entrare a far parte della Unione Europea (anticamera della NATO) e` un suo diritto farlo.

Poi nei fatti quando l'Ucraina decise di non entrare a far parte della UE, perché non lo riteneva conveniente e` partito il "Maidan" ed il successivo colpo di Stato.

Ora che la Georgia ha sospeso il negoziato per l'entrata nella UE (a causa delle ingerenze UE negli affari interni del Paese) si prepara un altro colpo di Stato.

Cosi` funziona:
- se su quello che decidi sono d'accordo sei libero di decidere "autonomamente e democraticamente"
- se su quello che decidi non sono d'accordo allora decido io cosa e` meglio per te usando i i miei "proxy".

Questa e` anche la ragione per cui, ingenuamente o stupidamente, coloro che condividono le idee, i progetti, le decisioni del proprio Governo dicono di vivere in un Paese libero e democratico.
Quando invece non condividono tutto cio`, dicono che vivono in un Paese illiberale ed antidemocratico.

Dissonanza cognitiva.
 
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Il Diritto, le Regole

Ogni tanto mi capita di ascoltare il punto di vista e le analisi di un decano della Università` di Mosca per il complesso delle "Scienze Politiche e di Governo", uomo pragmatico e con i piedi per terra, e da questi suoi interventi iniziano spesso le mie riflessioni.

Se nella vita di un individuo (che rispetto alla Storia rappresenta un attimo) il tradimento di un accordo sottoscritto da parte della controparte e` vissuto "male", come inaspettato, immorale, come tradimento appunto, nella vita di un Paese (che nella Storia occupa più` spazio) l'accordo con una controparte deve essere vissuto come un "contratto" risultato dei rapporti di forza che sussistono in quel momento.

Cioè`, se quei rapporti di forza dovessero nel tempo modificarsi a favore di una delle controparti, quell'accordo finirebbe di esistere e varrebbero i nuovi reali rapporti di forza dove chi e` in vantaggio agirebbe per conseguire per se` (e solo per se`) tutti i possibili benefici in barba agli accordi sottoscritti precedentemente.

"Si vis pacem para bellum" questo significa nei rapporti fra Stati: sii sempre pronto a difendere anche con le armi la tua sicurezza e sopravvivenza come Stato.

Quando a capo di uno Stato salgono degli "ingenui" (Gorbačjov e Eltsin furono due di quelli per la Russia), il "para bellum" viene accantonato come dimostrazione di "sinceri intenti di pace" con i risultati che abbiamo visto.

Anche Putin passo` il suo periodo di "ingenuità" specie nei primi 5-8 anni di governo del Paese. Poi fortunatamente comprese (il suo discorso di Monaco del 2008) e riprese il "para bellum" che e` ancora in corso.

L'amore ed il rispetto per il "Diritto" e` una buona cosa, ma il "Diritto" (le leggi) di che cosa sono il risultato se non della volontà delle classi dominanti in quel periodo di quel determinato Paese?

E lo stesso per quanto riguarda il "Diritto Internazionale".
Chi domina nell'arena mondiale, sulla base dei rapporti di forza esistenti in quel momento storico, detta le leggi.
La Bibbia stessa, considerata "Libro Sacro" immutabile dove sono enunciati principi fondamentali della "Civilta` Cristiana" fu riscritta dagli anglosassoni in versione "ridotta" per la "conversione" al cristianesimo degli schiavi.
Lascio a voi immaginare quali parti siano state soppresse e/o modificate.

Se l'azione dell'egemone del momento non "appare" formalmente, i suoi effetti si possono dedurre dalle azioni di chi sarebbe preposto alla difesa/applicazione di quel "Diritto", le "forze ONU".

Neanche sto ad elencare gli esempi di come questo "pseudo-deterrente" abbia agito sempre nella direzione voluta di chi in quel momento era il più` forte.
Tant'è vero che ora in luogo di un "Ordine fondato sul Diritto Internazionale" (in teoria riconosciuto tale da tutti gli Stati), l'Occidente parla di un "Ordine fondato sulle Regole" regole scritte dall'egemone "Occidentale", gli USA, dove diventano validi solo gli articoli del Diritto Internazionale che coincidono con le sue di regole.

Le conclusioni che bisogna trarre sono che il principale obiettivo di uno Stato non e` il rispetto delle regole, del diritto (che si sono dimostrati essere strumento di potere, di pressione, se non proprio di violenza dell'egemone del momento sugli altri), ma la strenua difesa della sopravvivenza della Stato, della sua esistenza in quanto tale.

Nello spazio post-sovietico la Russia deve smettere di essere "ombra", ma diventare soggetto attivo "influenzante" di quei governi, di quelle popolazioni.
E cosi` pure nei Paesi fondamentali per la sua sicurezza (fra cui la Siria).
Questo senza alcuna remora.

Il concetto di "egemonia culturale" gramsciano, che gli "Occidentali" si sono affrettati immediatamente di applicare per se` stessi, deve tornare obiettivo primario della Russia per almeno i prossimi 20 anni.
Peccato che non ci sarò` a vederne i risultati, ma i miei figli si`.
 
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Uno sguardo sul futuro, prossimo

Il ritmo raggiunto dal complesso militare russo nella produzione di armi, nel loro sviluppo ed ammodernamento e` tale che se dovesse fermarsi in qualche modo il conflitto in Ucraina quello russo diverrebbe in brevissimo tempo un esercito imbattibile per un lungo periodo di tempo, che unito alla potenza economica della Cina, diventerebbe per gli USA un "blocco" insormontabile.

Bisogna assolutamente quindi impegnarla direttamente in altri conflitti per rallentare questo processo.
a) Ucraina (attacchi al territorio russo) cercando di provocare risposte russe "utili" come alibi alla NATO per l'escalation
b) Moldovia con l'abbandono della neutralita`, "l'unione" con la Romania, l'entrata nella UE e poi nella NATO per aumentare la pressione
c) Pridnestrovie dove sono presenti pacekeeper russi (circa 1500) e il piu` grosso deposito di armi e munizioni in Europa (Cobasna -> 20.000 tonnellate di armi e munizioni) con possibile conflitto con Moldovia e "aiuto esterno" di Ucraina
d) Baltici con blocco via terra di Kaliningrad (Lituania) e il blocco dei porti russi sul Mar Baltico (Flotta del Mar Baltivo) da parte dei Baltici, della Finlndia e della Svezia
e) in Medio Oriente in Siria la riapertura del conflitto usando i soliti "moderati", Israele e Turchia, in Iran usando Israele con "coperture" USA
f) nel Caucaso in Georgia con un "Maidan gergiano" i corso per costringerla a schierarsi con UE (e poi NATO), in Armenia con Pashnian sempre piu` filo occidentale e vari "-stan" nell'orbita della Turchia da sottrarre all'influenza russa.
g) all'interno della Russia nelle Repubbliche Caucasiche dove molti abitanti di quelle regioni hanno costituito e stanno costituendo (con emigrazione interna) nella Russia vera e propria delle "diaspore" chiuse all'esterno, con regole di quasi "extraterritorialita`" rispetto alle leggi della Federazione, integraliste da un punto di vista religioso e "sfacciatamente" antirusse.

Per gli USA obiettivii strategici:
- Non privare gli USA (complesso militare industriale) dei profitti derivanti dalla produzione (pagano i cittadini USA) e dalla vendita (pagano proncipalmente "gli alleati") delle armi con relativo incremento del Prodotto Interno Lordo, di milioni di posti di lavoro e contratti di "assistenza" pluridecennali.
- Non consentire alla Russia un potenziamento "eccessivo" del proprio complesso militare industriale, ed il relativo rafforzamento e accumulo in uomini e mezzi del proprio esercito (ora a 2 milioni, ma c'e` nella possibilita` una nuova mobilitazione), o quanto meno rallentarne il processo per poter sperare di riequilibrare i potenziali militari nel medio periodo.
- Non consentire l'allargamento ed il rafforzamento delle organizzazioni "alternative" agli USA: BRICS+, Shangai, Trattato Sicurezza Collettiva, Mercato Euroasiatico... usando minacce dirette, ricatti, dazi, corruzioni, "rivoluzioni colorate".

Aver azzoppato l'Europa ha dato un vantaggio agli USA nel breve e medio periodo (5-10 anni), ma non e` detto che questo si protrarra` nel lungo periodo.
Prima o poi, con nuove generazioni di governanti e con mutati rapporti di forza a livello regionale l'Europa dovra` reagire se vuole sopravvivere come soggetto politico significativo e non semplicente come terra per scorribande.
.
Nel frattempo "il resto del Mondo", che osserva, analizza, riflette, giudica, prende decisioni, cresce, si sviluppa molto velocemente, si organizza e verso questa realta` (maggoranza nel Mondo come superficie, demografia ed economia) si indirizzano investimenti, vendite, acquisti di Russia, Cina, India...

Ad essere isolato e chiuso sara` il "Mondo Occidentale" almeno fino a che usera` strumenti predatori, intimidazioni, ricatti, aggressioni per sopravvivere.

Per il momento bisogna solo combattere e obbligatoriamente vincere.
 
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Turchia, Iran, Russia

Aleppo si trova in prossimita` della frontiera con la Turchia, che ha sempre considerato Aleppo come una citta` turca ("Ottomana").

La Siria, dopo essere stata salvata in estremis dai russi insieme alla quale hanno combattuto contro i "teroristi moderati" (manovrati da USA e Turchia) e` ora sotto protezione iraniana (e russa per quanto riguarda le basi sulla costa a lei indispensabili per la presenza sul Mediterraneo).

Turchia ed Iran sono due "Potenze Regionali" che stanno (nella logica di un Mondo multipolare) cercando di formare/consolidare le proprie aree di influenza dove qualche "confine" potrebbe essere (e lo e`) oggetto di contenzioso.

E sia la Tuchia che l'Iran hanno alle spalle i propri "padrini".

Russia e Turchia (Paese NATO) condividono un confine "geopolitico" che riguarda:
- Il Mar Nero il cui controllo condivide con la Russia
- La Crimea (territorio conteso da secoli)
- Le Repubbliche ex-sovietiche (quelle che finiscono in "-stan": Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan) turcofone con le quali la Turchia sta tessendo rapporti privilegiati e strettissimi in contrasto con il desiderio e la necessita` di controllo da parte della Russia su quello spazio ex-sovietico considerato da lei vitale

La Turchia nella NATO possiede il piu` grosso esercito (dopo quello degli USA) e si muove opportunisticamente: sa che gli USA vorrebbero un dominio totale sugli alleati (e questo non piace alla Turchia che sogna la restaurazione dell'Impero Ottomano), ma sa anche che in caso di conflitto con i vicini gli USA possono essere utili, quindi qualche "servizio" in loro favore (essere "proxy" di qualcosa ad esempio) lo fanno, anche solo per convenienza.

Cioe` le dinamiche in corso in quell'area sono estremamente complesse, i rapporti instabili, gli interssi spesso conflittuali, dove ogni "debolezza" di una parte e` considerata "opportunita`" dall'altra. Niente e` duraturo.

Qui le semplificazioni eccessive richiano di portare a ragionamenti semplicistici e non realistici.
 
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L'Orso

Chi ha letto le cronache della Seconda Guerra Mondiale (in Russia la Grande Guerra Patriottica) sa che quella guerra e` stata un susseguirsi di vittorie e sconfitte da ambo le parti, durate per tutti gli anni in cui si e` combattuto.
Battaglie vinte, battaglie perse e poi alla fine della guerra i vincitori ed gli sconfitti.

Mi piace studiare la Storia, offre molti insegnamenti, aneddoti, metafore, colpi discena, atti di eroismo e di vigliaccheria, alleanze sincere e tradimenti.
Come nella vita.

Io ricordo solo che la Svezia era una grande potenza (1600-1700) per lungo tempo incontrastata vincitrice nell'Europa del Nord.
Carlo XII decise di puntare direttamente su Mosca come qualche anno prima aveva fatto con Copenaghen, ma la battaglia di Poltava segno` la fine di quella grande potenza.

Ricordo anche che Napoleone che conquisto` e sottomise quasi l'intera Europa, poi punto` su Mosca (per Pietroburgo allora capitale dell'Impero Russo la strada gli fu impedita).
"Conquisto` Mosca", ma perse il suo Imporo.

Ricordo Hitler, che conquisto` anche lui gran parte dell'Europa (Polonia 16 giorni, Francia 45 giorni...) poi punto` su Mosca, e perse il suo Reich.

Quando si combatte contro la Russia bisogna avere pazienza per vedere i risultati.

Disse Clausewitz (che non era un ingenuo) «Conosco cento modi per far uscire l’orso russo dalla tana, ma nemmeno uno per farcelo rientrare».
 
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Soldati UE in Ucraina

Un generale tedesco ci informa che ci sono tra i 200.000 e i 250.000 giovani ucraini in età di leva che vivono in Germania, e che crede dovrebbero tornare in patria per difendere il loro Paese prima che un solo soldato dell'UE o della NATO metta piede sul suo suolo.

E, aggiungo io, se in Germania ce ne sono quasi 250.000, altrettanti, se non di piu`, ce ne sono in Polonia. Non conto gli altri Paesi europei.

Cioe` 500.000 potenziali soldati ucrainai sono fuggiti dall'Ucraina per sottrarsi a quel conflitto.
Di quelli che sono al fronte fonti ucraine parlano di piu` di 100.000 che sono riusciti a disertare. Non ci dicono quanti ci hanno provato e sono stati "soppressi".
Centinaia di migliaia si nascondono per sfuggire al reclutamento forzato in atto in Ucraina.

Non serve essere esperti sociologi per comprendere che il Popolo ucraino nella sua maggioranza non ha mai voluto un conflitto con la Russia e questa sua volonta` la espresse tre volte nelle elezioni Presidenziali.
La prima volta (Janukovich) dove si vide privata del Presidente eletto.
La seconda volta (Poroshenko) dove si vide tradita dal Presidente con false promesse (fatte in russo).
La terza volta (Zelenskij) dove si vide due volte tradita dal Presidente che dichiarando il tradimento di Poroshenko promise (in russo) la pace per poter essere eletto, e tradi` poi a sua volta.

Se il Presidente dell'Ucraina fosse l'espressione della volonta` del suo Popolo avrebbe gia` chiuso la partita da tempo.
In realta` ci provo` gia` all'inizio del conflitto nel 2022 ad Istambul, ma gli fu proibito dai suoi "tutori".

Quindi il generale tedesco sbaglia: la UE dovrebbe realmente mandare i propri soldati a difendere "il terreno ucraina", e morire per questo, dando cosi` la possibilita` alla maggioranza degli ucraini, che non vogliono combattere contro i russi, di vedere quanto siano coraggiosi e bravi i soldati e i generali europei sul campo e non solo nelle interviste televisive.
 
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Siria

USA e Russia (come pure la Cina), non giocano su scacchiere "ridotte", ma "allargate.
Cioe` le loro scacchiere si estendono su tutto il Globo, e, in altri termini, giocano tutti su di un'unica grande scacchiera.

L'Ucraina e` una casella, come pure Taiwan o la Siria. E di caselle ce ne sono almeno 64.

Gli USA hanno degli oggettivi vantaggi: molti "proxy" che possono usare come fossere dei "mercenari" che operano in vece loro; loro stanno alle spalle fornendo logistica, intelligence, armi ed altro.

In Ucraina, in Siria, forse in futuro a Taiwan, Russia e Cina devono e dovranno invece intevenire in prima persona.

Se l'esercito russo e` impegnato (con le sue forze migliori) in Ucraina, e l'esercito siriano non e` in grado con le sue sole forze di difendere Aleppo in questo momento, e` bene che si ritiri e si riorganizzi.
Analizzare il motivo di quella perdita ha senso, ma fino ad un certo punto.
Ha piu` senso concentrarsi sul che fare ora e domani.

L'operazione di Aleppo (programmata ad arte come fu quella nella Regione di Kursk) genera "l'effetto sorpresa", che tanto piace al pubblico occidentale e da` loro la sensazione che "arrivano i nostri" e i russi non sono invincibili.
In molti esulteranno, si rincuoreranno, reinizieranno a sperare, continueranno a credere nel "Grande Onnipotente Fratello Americano" per l'occasione biondo puo` tutto..
Mediaticamente una buona operazione.

Se Trump ha deciso (concordandolo con Israele e la Turchia) che il Medio Oriente (e poi l'Oriente) sara` ora al centro della sua attenzione, li` vedremo "fuochi d'artificio" per almeno i prossimi 4 anni.

Ma a scacchi si gioca almeno in due.
 
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