LGI - Russia

Tutte le discussioni sulla Russia, politica interna ed estera russa.

Blog LGI

  • Contro il sovranismo rosso
    Non fidatevi mai dei rossi, specie delle frange più chiassose, scalmanate e fanatiche che se la tirano da nazionalisti. MAI. Anche se, putacaso, dovessero presentarsi alla porta travestiti da...
    • Caligorante
    • Updated:
    • 2 min read
  • L’ho detto e lo ripeto
    Il sovranisti sono un’erba infestante, l’ho detto e lo ripeto senza alcuna rettifica eufemistica. E non vi è timore da benpensante atterrito dal cambiamento nelle mie parole. Perché il...
    • Caligorante
    • Updated:
    • 2 min read
  • Qualche suggerimento al “cinema di destra”
    Mentre divampano le polemiche per Albatross, l’innocua biografia del giornalista missino Almerigo Grilz diretta da Giulio Base, colgo l'occasione per fornire qualche suggerimento al “cinema di...
    • Caligorante
    • Updated:
    • 2 min read
  • Scene da un matrimonio
    A Venezia, il ministro Matteo Salvini presenzia alle nozze del secolo tra il magnate Chip Muchos, patron di Mesozon, e la giornalista Lola Sanchez. SALVINI: Usti! Spero di non essere in ritardo...
    • Caligorante
    • Updated:
    • 4 min read
  • Un film già visto
    Quello dei finanziamenti pubblici facili e dell'assistenzialismo delle arti è un fenomeno annoso, un film già visto troppe volte, senza che nessuno riesca a cambiare canale. Già qualche tempo fa...
    • Caligorante
    • Updated:
    • 2 min read
Tags
None

Mandati a termine

Ai piu` alti livelli (per esempio i Capi di Stato) i mandati "corti" garantiscono la possibilita` di sostituire il Capo inefficace, ma costringono il Capo in questione ad agire su obiettivi e risultati a breve termine per poter dimostrare (on successi tattici) di essere all'altezza del compito e confermare il proprio mandato

Se poi alla brevita` del mandato si associa la limitazione della sua riconferma (per esempio: non piu` di due volte), allora avremo un capo "tattico" perche` impossibilitato a impostare strategie di lungo termine che necessariamente hanno bisogno di tempi piu` lunghi per poterne "apprezzare" i risultati.

Infatti questo sistema (mandati limitati nel tempo e nella riconferma) e` ottimo quando ad avere il vero comando (potere) non e` l'eletto, ma una "entita`" che sta dietro le sue spalle, il cui potere non e` pero` condizionato da una investitura popolare (elezioni).

In realta` tutte le grandi potenze (USA, Russia, Cina in primis) lavorano, e sono costrette a farlo, su tempi lunghi, ed impostano strategie spesso plurigenerazionali.
Gli USA dietro le quinte del loro "prestanome" (il Presidente di turno), Russia e Cina in prima persona con i loro Capi.

Poi la propaganda, che si accanisce sempre sui piu` "ingenui", riesce a far credere che gli USA siano uno Stato Democratico perche` il "fantomatico capo" e` eletto, e che Russia e Cina siano Stati Autoritari perche` li` i Capi (che lo sono veramente) rimangono al potere a lungo.
 
More...

A cosa servono gli alleati degli USA?

Secondo SWIFT, la quota del dollaro nei pagamenti internazionali è salita a un massimo in 12 anni, il 49,1%.

La quota dell'euro è scesa al minimo decennale del 21%.

La quota dello yuan è salita al 5% dal 2%.

Secondo gli esperti, quindi, è in atto un processo di de-eurorizzazione, non di de-dollarizzazione.

E il tutto ormai senza vasellina.
 
More...

Terrore controllato

Non e` che in Russia manchino gli oppositori a Putin.
Se il 25% della popolazione non lo sostiene, significa che oltre 35 milioni di cittadini russi non sono d'accordo con lui.
Gli altri 110 milioni si.

Non e` quindi cosi` difficile trovare fra questi 35 milioni quelli che sarebbero ben disposti (magari guadagnandoci pure qualcsoa su) a compiere ed organizzare attentati terroristici ed omicidi mirati contro "il potere".

Invece la stragrande maggioranza (quasi la totalita`) degli atti terroristici attuati e sventati in Russia sono compiuti da cittadini provenienti da Paesi ex-sovietici (uzbeki, azerbaigiani, tagiki..), spesso diventati cittadini russi.
Non e` un caso.

Obiettivo dichiarato degli organizzatori e promotori di questi attentati (in primis i britannici) e` quello di creare nella opinione pubblica russa un livello tale di aggresivita`, se non proprio di xenofobia, contro quei Paesi ed i loro cittadini per costringere da un lato il Governo russo ad inasprire i rapporti diplomatici con loro (con reciproche risposte), di creare divisioni all'interno della Russia (che e` un Paese multietnico per definizione) e provocare nell'opinione pubblica russa disappunto, disagio, malcontento verso la politica del Governo giudicata troppo lassa e permissiva.

La storia e` sempre quella: "dividi et impera", e i metodi sono sempre li stessi, quelli che i britannici hanno definito come "terrore controllato" che ha assicurato loro di essere l'Impero piu` grande del Mondo per secoli pur con relativamente poche risorse umane a disposizione.

Il terrore come metodo, trasmesso ai suoi "eredi" americani e beniamini nel Medio Oriente, e bene implementato in Ucraina.

Che l'Occidente possa realmente combattere il terrorismo quando ne e` il principale promotore, utilizzatore e beneficiario solo gli ingenui possono crederlo.
 
More...

Emozioni

Ogniqualvolta mi ritrovo mentalmente coinvolto nel "clima" della folle inferocita, mi fermo. Anzi, mi devo fermare.

Nella mia vita lavorativa, quasi sempre in posizioni di responsabilita`, quando ho ceduto alle emozioni "distruttive" ho quasi sempre perso.
Quando ho controllato quelle emozioni ed agito razionalmente (a volte anche solo opportunisticamente) ci ho sempre guadagnato.

I "capi popolo" che vivono ed ingrassano nella furia della folla, organizzano rivolte che, stranamente (?!) non si trasformano mai in vere rivoluzioni, ma danno nuova forza al "potere" che volevano abbattere.

Ho visto, negli anni, come tutto questo si riscontra anche al livello politico piu` alto.
Non quello dei "racattavoti", ma quello di chi decide ed agisce.
Quando quei politici cadono preda delle emozioni (ottimistiche o pessimistiche che siano, ma mai "criticamente positive") le conseguenze per il Paese sono sempre state nefaste.

Le risposte "eclatanti" alle provocazioni, fatte con l'unico scopo di acquietare la "fame di vendetta" dell'opinione pubblica senza calcolare le implicazioni e le conseguenze di quelle scelte "momentaneamente convenienti" quasi mai risolvono i problemi.

Prendete ad esempio Israele: da sempre promotore di risposte aggressive, basate sul "me ne frego", eclatanti e sovradimensionate cosa ha ottenuto?
La pace? Il suo Popolo vive tranquillo e sereno nel proprio Paese senza il timore di una nuova guerra, di un nuovo atto terroristico, di nuovi missili sulle proprie case, o al contrario vive da ormai oltre 70 anni in una guerra praticamente continua?

Quei metodi hanno risolto il problema di Israele, o lo hanno semplicemente condannato a vivere eternamente in stato di guerra.
E non sara` neppure l'agognata ricostituzione della "Grande Israele" a mettere fine a questo stato di cose.

E` il metodo che non funzione, e che serve solo a mantenere il potere di chi in quel momento ha tutto da guadagnare dalla drammaticita` del momento per ingrassare le proprie tasche o semplicemente non finire in galera.
 
More...

Guerra "calda"

Guerra "calda" fra Russia e NATO, quanto e` probabile che avvenga nei prossimi 5-10 anni?
Risposta non facile, ma ci sono elementi che ci possono aiutare ad orientarsi.

1) Al Complesso Militare Industriale statunitense (ed anche europeo pur se ridimensionato dalle azioni degli USA) che il timore di un conflitto sia alto e costante e` estremamente conveniente. "Si vis pacem para bellum" e i profitti vanno alle stelle.
2) In ogni caso il fatto stesso di armarsi e di prepararsi al conflitto (quindi non solo armi, ma anche logistica ed infrastrutture) crea le condizioni per cui la quantita`/qualita` di armi in possesso della NATO (e l'affidabilita` efficacia/efficienza della sue infrastrutture) sara` tale per cui la decisione sara` solo politica: "andiamo o non andiamo in guerra contro la Russia?"

I criteri per cui questa decisione andra` presa rispondendo a due domande:

a) Sara` conveniente?
b) Sara` "in sicurezza"?

Alla prima domanda la risposta e` positiva: le risorse che si libererebbero con la sconfitta della Russia sono quasi incalcolabili, quindi ne varrebbe sicuramente la pena.

Alla seconda domanda la risposta per ora e` "no", perche` la Russia ora e` militarmente in grado di opporsi efficacemente alla NATO causandole enormi danni.
Questo anche solo non prendendo in considerazione il caso di uno scambio nucleare reciproco a livello strategico: olocausto.
Quindi il rischio che non vincendo sul campo la NATO smetterebbe di esistere come tale e` notevole.

L'obiettivo diventa quindi (in realta` rimane tale da lungo tempo) indebolire a tal punto la Russia da porla nelle condizioni che un conflitto militare con lei abbia buone probabilita` di successo: cioe` continuerebbe ad esistere, ma non come "superpotenza", destinata quindi nel tempo a dissolversi.

Nel prepararsi al conflitto (e fin dalle prime fasi di quello, che di fatto sono gia` in corso) tre sono gli obiettivi descrivibili con tre parole:
1) La Capitale
2) L'Esercito
3) Gli Alleati

- La Capitale significa "la testa" del Paese (anche etimologicamente: capitale -> capo -> testa) obiettivo per ora molto lontano, ma possibile se si possono "manipolare" i successori di Putin (come fu con Gorbachjov ed Eltsin)
- L'Esercito significa le capacita` difensive ed offensive del Paese; al momento troppo forti per essere neutralizzate
- Gli Alleati sono l'obiettivo su cui la NATO (leggi USA) si stanno concentrando, partendo dai piu` deboli (per esempio la Siria), dai piu` geograficamente lontani dalla Russia (per esempio America Latina), sperando col tempo di arrivare a quelli piu` grossi ed importanti (per esempio la Cina).

E` su questo versante che si concentreranno gli sforzi degli USA per arrivare al risultato per il quale un conflitto con la Russia avrebbe buone probabilita` di essere "non troppo pericoloso" quindi fattibile.
 
More...

Due Mondi in conflitto

Il 15% della popolazione israeliana e` di origine russa. Il 20% della popolazione russa e` musulmana.

Aspettarsi che la Russia si schieri apertamente contro una di queste due componenti e` da ingenui.
Aspettarsi che la Russia "usi" l'esistenza di queste due componenti per i suoi rapporti con Mondo islamico e con Israele e` logico.

Se poi consideriamo che l'élite che comanda l'Occidente e` in maggioranza ebrea, e cosi` pure quella che comanda in Russia, mentre la maggiorazione del "resto del Mondo" e` musulmana, allora diventa piu` chiaro come obiettivo della Russia sia quello di non finire schiacciata fra questi due Mondi, ma cercare di essere tramite ed attore/mediatore del loro dialogo, non per bonta` (termine sconosciuto nei rapporti internazionali), ma per "realpolitik".
 
More...

Una caduta inevitabile

Sono varie le ipotesi sul perche` la Siria di Assad sia caduta cosi` velocemente.
Fra queste alcune hanno in comune il fatto che la Russia lo abbia "abbandonato".

L'intervento russo in Siria del 2015 (su invito di quel Governo) aveva lo scopo, in quel particolare contesto e momento storico, di evitare la costituzione del "Califfato Islamico", cioe` di fatto un Territorio trasformato in Stato gestito da gruppi di terroristi islamici sotto il comando degli USA e l'acquiescenza di Israele in quel momento vincente su tutti i fronti.

La costituzione di questo "Califfato" sarebbe stata per la Russia una minaccia diretta (attraverso la "contaminazione" dei Paesi ai suoi prossimi confini) per le Repubbliche "islamiche" nel Caucaso, attraverso le deboli Repubbliche ex-sovieiche orientali (per non parlare della piu` importante, il Kazakistan).

Accanto a cio` l'opportunita` di possedere due basi militari sulle rive del Mediterraneo (Tartus e Khmeinim presso Latakia) per la sua "proiezione" in Africa in vista della crescente importanza dei Paesi di questo continente.

Non dimentichiamo che stiamo parlando del 2015 (un anno dopo "Maidan" in Ucraina e l'annessione della Crimea), cioe` circa 10 anni fa durante i quali molte cose sono cambiate, precipitate, non da ultima l'inizio del conflitto in Ucraina nel 2022.

Che la Siria non fosse da sola in grado di opporsi ai terroristi del "Califfato" (ben foraggiati dagli USA che solo a parole dicevano di combatterli) era evidente, per cui quell'intervento era indispensabile.
La Russia dimostro` che fermare e sconfiggere quei gruppi terroristici era possibile, bastava combatterli seriamente e non semplicemente facendo finta, attirandosi` con cio` il "risentimento" degli USA (e di Israele) che dichiaro` apertamente negli incontri diplomatici riservati che la Russia "avrebbe pagato molto caro" quell'intervento.

In una situazione di costante pressione da parte degli USA (e di Israele) con sanzioni semplicemente inumane (neanche i medicinali di prima necessita` erano consentiti) fatte per affamare il Popolo, attacchi continui (foraggiati anche dalla Turchia che sulla Siria aveva delle "pretese"), bombardamenti continui anche da parte di Israele, a cui si sommano la corruzione imperante, la frammentazione politica, una realta` sul teritorio sostanzialmente formata da tribu` di diverse etnia, religione, cultura in costante conflitto fra di loro, il mantenimento di un saldo potere politico di Assad sul suo Paese era di fatto impossibile.

Tanto piu` che i tre altri importanti attori del territorio (Isreele, Turchia ed Iran) avevano propri programmi di espansione piu` o meno revanscisti che andavano dalla costruzione della Grande Israele (che comprendeva la Siria), della Grande Turchia (che comprendeva la Siria), dell'unione degli sciiti sotto un unico "ombrello" l'Iran (che comprendeva il sud della Siria, gli alauiti).

Che la sua fine sia stata programmata, accidentale, improvvisa e` possibile, imprevista e` difficile da credersi; era solo questione di tempo.

Propendo per una qualche "pianificazione" in cui ognuno ha cercato di ottenere per se` il massimo risultato:
- la Turchia una Siria assimilabile nel tempo e non nemica e la possibilita` di combattere liberamente i curdi.
- Israele un potenziale nemico alleato dell'Iran ai suoi confini da eliminare e l'opportunita` di "allargarsi"
- l'Iran, in una situazione che lo vede al centro dell'attenzione degli USA di Trump e di Israele, una ritirata strategica per concentrare le sue forze e mettersi sulla difensiva.
- la Russia abbandonare l'indifendibile (anche perche` fortemente impegnata in Europa) con l'obiettivo di mantenere le sue due basi militari "pagando" (come fu per Sebastopoli quando era sotto l'Ucraina)
- gli USA che vedono rafforzarsi due "proxy: Israele e la Turchia (NATO) ed eliminato un fastidioso nemico che ostacolava i suoi progetti di fornire all'Europa alternative al rifornimento energetico della Russia per i tempi a venire.

Nel medio e lungo periodo invece le cose possono non essere cosi` tranquille come sembra.
In primis un probabile contatto diretto fra Israele e la Turchia dove ciascuno dei due Paesi costituisce per l`altro un obiettivo "revanscista".
 
More...

Nel menu'?

Se si e` favorevoli ad un Mondo Multipolare dove, inevitabilmente, Potenze Regionali aggregheranno attorno a se` Paesi piu` piccoli e meno "pesanti" creando le proprie "zone di influenza" non ci si deve stupire se Israele si allarga, come pure la Turchia, se l'Iran cerca di consolidare alleanze con i Paesi sciiti (come lui) e cosi` via.

Il Mondo che smette progressivamente di essere "unipolare" (nonostante la strenua opposizione degli USA) cambia, si rimodella e, nel tempo, si stabilizza.

Si creano nuove allenaze, si accettano compromessi, si fanno accordi reciprocamente vantaggiosi, ci si combatte per affermare i propri "diritti".

Mettiamoci il cuore in Pace e, piuttosto, pensiamo alla nostra collocazione nel Mondo: seduti attorno al tavolo, o inseriti nel menu`?
 
More...

La cruda realta`

Poi alla fin fine, quando dai principi, dalgli iideali, si passa alla cruda realta`, la vera legittimita` di un Capo si basa esclusivamente sull'obbedienza che gli riservano le forze armate, e il confine di una Nazione e` quello per cui il suo Popolo e` disposto a combattere e a morire per difenderlo.

E, all'opposto un Capo smette di essere tale quando il suo esercito non gli riconosce piu` alcuna autorita`, ed i confini di una Nazione smettono di essere tali quando il suo Popolo non e` piu` disposto a combattere e morire per difenderli.

Cosi` cadono i Capi, cosi` cadono le Nazioni.
 
More...

Interregno

In questo periodo di "interregno" agiscono pressoche` liberamente le forze variegate che stavano dietro a Biden (che di suo ora non decide nulla a parte graziare amici e parenti).

La parte di queste forze che non e` riuscita ad accordarsi con chi sta dietro a Trump (cioe` a vedersi tutelata nei propri interessi) usa questo periodo (interregno) per creare situazioni che provochino negli avversari degli USA (Russia e Cina) "reazioni abnormi" che di fatto condizionerebbero (anche contro la sua volonta`) i comportamenti del Presidente entrante, usando la logica della "faida": non posso non reagire per non perdere la faccia.

Un Presidente forte (cioe` che gode dell'appoggio e della fiducia della stragrande maggioranza della propria popolazione) puo` permettersi di incassare il colpo e non reagire, o reagire moderatamente.

Un Presidente che ha vinto con una maggioranza risicata (voti: 77 milioni per Trump contro 75 milioni per Harris) non ha l'appoggio e la fiducia della stragrande maggioranza della propria popolazione, e non puo` quindi permettersi di incassare il colpo se non vuol perdere la faccia.
Tanto piu` se non controlla la maggioranza dei massmedia.

In questo contesto reagire impulsivamente, emotivamente alle provocazioni senza considerarne le implicazioni significa fare il gioco delle forze perdenti negli USA, inficiando la possibilita` (non c'e` certezza) di possibili accordi e/o compromessi piu` vantaggiosi rispetto alla situazione attuale col nuovo Presidente.

Questo periodo di interregno finira` il 20 gennaio 2025.
 
More...

Iran, nucleare

Chi afferma che l'Iran dopo la caduta di Assad e l'indebolimento di Hezbollah sta pensando seriamente alla produzione di una propria arma nucleare, pecca secondo me di ingenuita`, quantomeno sui tempi.

Se la "fatwa" (ingiunzione giuridico-religiosa) che proibisce all'Iran di dotarsi di armi di distruzione di massa (tra cui l'atomica) e` rispettata non c'e` alcun sito che prepari armi nucleari da bombardare. Sarebbero come le "armi di distruzione di massa" di Saddam (inesistenti).
In tal caso, l'Iran starebbe negoziando con la Russia una qualche "copertura" attraverso un trattato di mutua assistenza (come e` per la Corea del Nord).

Se l'analisi della situazione degli ultimi anni (dopo la disdetta di Trump del maggio 2018 del trattato con l'Iran sul nucleare) fatta dai politici politico-religiosi iraniani ha portato alla conclusione che bisogna dotarsi di quest'arma per "sopravvivere", c'e` stato tutto il tempo per preparare "gli ingredienti" necessari, e forse anche di costruirla la bomba.

Fra Iran ed Israele (al momento) non ci sono confini comuni, quindi scontri diretti sono esclusi.
Sono possibili bombardamenti (aerei, missilistici) dove ambedue sono in grado di farsi molto male.

Assisteremo probabilmente ad azioni "calibrate" affinche` ognuno salvi la faccia con la propria popolazione.
 
More...

La Rete (2) seguito

Legenda:
UEE Unione Economica Euroasiatica
OCS Organizzazione Cooperazione Stangai
OTCS Organizzazione Trattato Sicurezza Collettiva
CSI Comunita Stati Indipendenti
US Unione Statale

Russia UEE BRICS OCS OTSC CSI US
Bielorussia UEE OCS OTCS CSI US
Kazakistan UEE OCS OTCS CSI
Armenia UEE OTCS CSI
Kirghizistan UEE OCS CSI
Brasile BRICS
India BRICS OCS
Cina BRICS OCS
Sudafrica BRICS
Egitto BRICS
Emirati Arabi Uniti BRICS
Etiopia BRICS
Iran BRICS OCS
Tagikistan OCS OTCS
Uzbekistan OCS CSI
Pakistan OCS
Azerbaijan CSI
Moldavia CSI
Tagikistan CSI
Turkmenistan CSI
 
More...

La "rete"

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica la Russia (con la Cina) hanno cercato di creare unioni, associazioni, organizzazioni, comunita` che potessero riunire, collegare gli Stati precedentemente parte dell'URSS o ad essa amici.

Queste "realta`" sono variegate.
La base principale della collaborazione e` economica (cosa che ha aiutato molto la Russia dopo le pesanti sanzioni da parte dell'Occidente).
Per altre si associa l'obiettivo di una sicurezza comune.
Queste realta` si evolvono con diverse velocita` e sono oggetto di "attacchi" da parte degli USA per cercare di "portar via" quanti piu` membri possibili per indebolirle.

Comunque esistono, influenzano e condizionano l'azione dei loro partecipanti e costituiscono una rete che unisce questi Paesi alla Russia (e alla Cina).

Unione Economica Euroasiatica
Russia
, Bielorussia, Kazakistan, Armania, Kirghistan
Osservatori: Cuba, Uzbekistan
---------------------------------
BRICS+
Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran
Circa 20 altri Paesi hanno chiesto l'associazione.
--------------------
Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai
Cina
, Kazakistan, Kirghizistan, Russia, Tagikistan, Uzbekistan, India, Pakistan, Iran, Bielorussia
----------------------
Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva
Russia
, Armenia, Kazakistan, Tagikistan, Bielorussia
Osservatori: Serbia, Iran
------------------------
Comunita` degli Stati Indipendenti
Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan
---------------------------
Unione Statale
Russia
, Bielorussia

Nessuna di queste organizzaioni ha un "capo" che comanda (a differenza della NATO e della UE).
Ha, come e` ovvio che sia, dei leader che influenzano e guidano.
 
More...

Forze di Pace

Le cosidette "Forze di Pace" europee, per le quali molti Paesi hanno dichiarato di voler dare il loro contributo, sono "Forze di Pace" solo se ambo i belligeranti le riconoscono tali.
E la Russia ha gia` dichiarato che non le riconoscera`.
In questo caso sono "Forze di Occupazione" e cobelligeranti a tutti gli effetti (pure per il Diritto Internazionale).

La realta` e` che queste "forze" hanno lo scopo, nel momento in cui il conflitto dovesse cessare ed i soldati ucraini tornassero nelle loro case dal fronte "un pelino incazzati", senza soldi, e dessero inizio ad inevitabili disordini, saccheggi, queste "Forze di Pace" servirebbero a "difendere" i cittadini "che non sono solo ucraini" (cioe` ungheresi, slovacchi, romeni...) occupando i territori ucraini occidentali tanto quanto ha fatto Israele in Siria dopo la caduta del Governo di Assad.

"Piatto ricco, mi ci ficco", dice un detto popolare, e del cadavere dell'Ucraina (fregandosene del suo Popolo e dei suoi bisogni), le "jene europee" (titolo da sempre tenuto dalla Polonia) vogliono cibarsi.

E cosi` si concludera` l'eroica storia dell'Ucraina "indipendente" distrutta dai suoi governanti corrotti, ingenui, traditori, genuflessi e stupidi e dalla maggioranza del suo Popolo che, pur avendo letto "Pinocchio" (nella versione in russo "Buratino" di A.N.Tolstoj) del Paese dei Balocchi non hanno compreso nulla.
 
More...

Affare fatto!

Semplificando il discorso degli USA all'Europa e` in questi termini:

- Tu, Europa, diventi il campo di battaglia del conflitto fra NATO e Russia. Guerre a casa mia non ne voglio
- Le armi che avevi le hai date all'Ucraina, quindi ti servono nuove armi secondo lo standard unificato NATO (cioe` USA)
- Io non te le regalo, te le vendo, e tu sei obbligato a comprarmele
- Quindi combatti al posto mio, mandi a morire i tuoi soldati al posto dei miei, e le armi che ti servono per difenderti le compri da me

E l'Europa cosa risponde? "Affare fatto!"

La UE di costituisce un fondo speciale di 500 miliardi di euro, destinato a “progetti di difesa e acquisto di armi”. Questo denaro dovrebbe essere raccolto attraverso l'emissione di obbligazioni e speso nei prossimi 10 anni. Tutto questo si aggiunge ai singoli bilanci militari dei Paesi dell'UE. Di che cosa si tratta?

Quindi, di quei 500 miliardi di euro, la maggior parte sarà inviata agli Stati Uniti come tributo all'UE per una sorta di servizio di sicurezza che la NATO presumibilmente fornisce.

Questo farà sicuramente comodo a Trump, poiché questi soldi andranno al complesso industriale militare statunitense, garantira` posti di lavoro e aumenti del PIL che saranno considerati come un suo merito.

E la chiamano ancora "Alleanza Atlantica".
 
More...

Sul ring

Se si accetta (o si e` costretti) a salire su di un ring per difendere il proprio titolo (o salvare la propria faccia) il fatto che si prenderanno dei pugni dovrebbe essere assodato. Tanto quanto che se ne daranno all'avversario.
E darsi dei pugni e` esattamente quello che ci si dovrebbe aspettare.
Questo per chi e` sul ring.

Per chi sta in platea a tifare per l'uno o per l'altro, ogni pugno che prendera` il nostro beniamino sara` un colpo al cuore, ogni pugno che lui piazzera` sull'avversario sara` un momento di giubilo.
Ma non sono loro a prendere o a dare quei pugni.

Le regole del gioco prevedono che non ci sia un arbitro, e che il risultato consista o nel decidere di smettere di combattere (perche` nessuno e` nella condizione di vincere), o che si vada avanti ad oltranza fino a che uno soccomba.

Il pubblico vive tutto cio` emozionalmente, passando dall'esaltazione alla depressione come su delle montagne russe.
Ma, ripeto, non e` lui che prende o da quei pugni.

I pugili questo "emozionalmente" non se lo possono permettere, e razionalmente mettono in pratica quella che considerano la strategia vincente.

La narrazione (che e` per il pubblico) si concentra sull'incontro, le sue fasi, i suoi alti e bassi, il tutto in modo molto colorito, intrigante, emotivamente coinvolgente, ma alla fine, per i pugili, contera` solo il risultato finale.
 
More...

L'altra faccia della medaglia

Visto che e` piu` serio parlare di probabilita` piu` che di possibilita`, le probabilita` che la Russia riesca a mantenere le sue basi in Siria sono meno del 50%.

La ragione e` molto semplice: quelle basi permettono alla Russia di mantenere la sua "zona di influenza" in Africa. Senza quelle basi tutto diventa estremamente difficile.
E "l'Occidente" ha tutto l'interesse a privare la Russia di questa opportunita`. La Francia poi in modo particolare visto quanto gli e` costata.

Non credo sia una cosa di domani, tra l'altro non e` ancora chiaro chi realmente comandera` in Siria e se la Siria sopravvivera` come Stato unitario (di certo non con gli attuali confini).

La carta Siria e` stata ben giocata e segna un punto importante per l'avversario,

L'altra carta, cioe` la "contaminazione islamica" dei Paesi in prevalenza turcofoni dell'area post-sovietica e` un'arma a doppio taglio.

Se da un lato ha potenzialmente una grande forza destabilizzatrice, dall'altro, come contrappeso, potrebbe giocare invece nella direzione di convincere i governanti di quei Paesi (se agiranno tempestivamente) a cercare proprio nella Russia chi potrebbe permettere loro di mantenere il proprio potere grazie al suo aiuto militare riuscendo a contrastare l'azione dei jihadisti.
Fifty-fifty.

Gli scenari possibili (molti dei quali probabili) sono molti e diversi e suscettibili di accordi (piu` o meno sottobanco), colpi di scena, colpi di Stato, conflitti militari aperti e cosi via.
Dubito che Trump voglia (o gli sia permesso) di rinunciare a queste ghiotte opportunita`.

Una ragione in piu` per Mosca di non accettare tregue, sospensioni "sine die" del conflitto in Ucraina senza giocare la carta di un confronto diretto con gli USA per provare a trovare un equilibrio che garantisca ad entrambi dei tornaconti significativi.

Se poi le cose per la Russia dovessero mettersi male, il conflitto militare in Europa diverrebbe una carta da giocare senza alcuna remora per provare a rompere il sodalizio Europa-USA.
Fino alla prossima tornata.

Ho tenuto volutamente fuori la Cina da questa riflessione, perche` puo` giocare un ruolo importante, per il quale molto dipendera` dalle azioni degli Stati Uniti nei suoi confronti e da quanto queste saranno "dolorose" e arroganti.
 
More...

Prime dichiarazioni

Tutto va sempre preso con beneficio di inventario perche` nulla e` ancora definitivo.
Si intravvede un rapporto "do ut des".

Anas al-Abda, presidente della Commissione per i negoziati siriani, uno dei capi dell'opposizione siriana:

"Penso che la Siria debba cercare di avere buone relazioni con la Russia in futuro, sulla base degli interessi reciproci del popolo russo e del popolo siriano, dello Stato russo e dello Stato siriano.

Ciò significa che nel definire le relazioni future, gli interessi reciproci dovrebbero essere messi al centro. Credo che questo sia molto importante per entrambi i nostri Paesi.

La Siria ha bisogno di tutto l'aiuto possibile nel Mondo.
Stiamo cercando di massimizzare il numero dei nostri amici e di ridurre al minimo quello dei nostri nemici; e la Russia è un attore molto importante nel mondo, sia a livello regionale che internazionale”.
 
More...

Guardando al dopo

Se distruggere la "Siria di Assad" e` stato un compito relativamente facile (tutti contro uno), ricostruire (nello specifico "uno Stato unitario") non lo e` altrettanto.

Dopo la vittoria sul nemico comune, viene loro meno la ragione per cui hanno combattuto assieme, e all'obiettivo comune si sostituiscono gli obiettivi di ognuno degli attori sul campo, che sono attori diversi fra loro per etnia, provenienza, sponsor, obiettivi, cultura, interessi...

In una realta` sostanzialmente "tribale" (medioevale) solo un dittatore carismatico con un chiaro progetto condivisibile dalla maggioranza dei "capi tribu`" puo` pensare/sperare di ricostruire "lo Stato unitario".
L'alternativa e` la frantumazione della Siria nelle sue varie componenti.

Li` si eserciteranno le pressioni (usando soldi, armi, bombardamenti, occupazioni...) dei Paesi che abitano i suoi confini e che guarderanno a come curare al meglio i propri interessi in funzione dei reali rapporti di forza.

Se poi si esce da queste "caselle" e si osserva la scacchiera nel suo insieme, allora potremo osservare le mosse dei veri giocatori: USA, Russia e Cina.
Ma per quelle serve piu` tempo perche` non dipendono solo dal Medio Oriente.
 
More...

Indipendenza alimentare

Un altro segnale che l'Europa si sta preparando all'ennesimo sacrificio in favore del "Mondo Anglosassone" sono gli accordi presi con i Paesi Sudamericani per le forniture alimentari: senza "indipendenza alimentare" non si va in guerra e questo scopo e` ancora piu` evidente nel momento in cui questi accordi vanno contro gli interessi degli agricoltori europei affossandoli.

Nella ricerca della sua "indipendenza" l'Europa diventa sempre piu` "dipendente" dall'oltre oceano per andare contro al suo naturale fornitore che potrebbe rifornirla in modo piu` sicuro e stabile via terra pacificamente.

sudamerica.PNG
I traditori non esistono solo in Siria..., ma molto spesso il destino e` poi identico.
 
More...

Media LGI

Gruppi Patrioti

  • Nardella-Stauffenberg ha ragione. Ma il "meno peggio" al governo pensa alla cucina italiana patrimonio UNESCO e a come praticare un soddisfacente...
  • Ué Ricchio'!
  • Il sovranismo, come la sinistra, è una cultura della mistificazione. Lo Stato di Israele è letteralmente una creazione anglo-sovietica; una parte...
  • La destra conservatrice e fascistoide raggrumatasi attorno a Giorgia Meloni si crede, nei suoi sogni megalomani, erede dell’Impero romano o del...
  • AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!!!
Top