LGI - Russia

Tutte le discussioni sulla Russia, politica interna ed estera russa.

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Negoziare cosa?

Un negoziato non e` un fine, ma uno strumento.
Il fine dovrebbe essere raggiungere un accordo, o quanto meno un compromesso accettabile per ambo le parti.

Ho scritto "dovrebbe" perche` a volte il negoziato serve solo a prendere tempo per riorganizzarsi e riprendere poi le ostilita` facendo proposte irricevibili che impedirebbero qualsiasi accordo o compromesso.

Questa e` la ragione per cui la Russia non e` disposta ad un cessate il fuoco per iniziare un negoziato.
E` disposta invece ad iniziare un negoziato a combattimenti in corso, prevedendo un cessate il fuoco al raggiungimento di un qualche concreto risultato.

Altro aspetto fondamentale e` l'oggetto del negoziato.
Il congelamento del conflitto in Ucraina non e` un oggetto accettabile per la Russia.
Su questo Putin e` stato esplicito: l'obiettico deve essere la fine del conflitto.

E la fine del conflitto ha un senso per la Russia se contempla queste condizioni:
- I territori che sono entrati a pieno titolo nella Federazione Russa (Repubblica di Crimea, Repubblica di Donetsk, Repubblica di Lugansk, Regione di Kherson, Regione di Zaporožje) non sono negoziabili.
- I territori di cui sopra nei quali siano presenti truppe dell'esercito ucraino devono essere sgombrati
- L'Ucraina deve essere demilitarizzata: cioe` il suo esercito deve avere una dimensione tale da non consentire nessuna azione offensiva
- l'Ucraina deve essere denazificata, cioe` l'attuale Governo (tutto) deve essere liquidato e sostituito, come pure le formazioni militari nazionaliste.
- L'Ucraina deve ridiventare uno Stato neutrale, cioe` non aderire nel presente e nel futuro ad alcun blocco militare
- Il diritto per le minoranze (tutte) a poter usare la propria lingua liberamente ed ovunque, professare la propria religione, a onorare le proprie tradizioni, la propria cultura, la propria memoria deve essere sancito nella nuova Costituzione
- Le sanzioni applicate alla Russia a seguito dell'inizio del conflitto (dal 2014 in poi) devono essere annullate

Queste sono le condizioni minime per un cessate il fuoco ed il ritiro delle truppe (tutte) dentro i confini del proprio Stato.
L'alternativa e` continuare l'Operazione Militare Speciale fino al conseguimento dei risultati di cui prima.

Rimarrebbe aperta la questione degli armamenti NATO ai confini della Russia (Polonia, Stati Baltici, Finlandia) che potrebbero essere negoziati a parte e/o successivamente.

Condizioni diverse (cioe` peggiori per la Russia) non avrebbero senso e non sarebbero nemmeno comprese dal suo Popolo e, cosa ancor piu` importante, dai suoi soldati (vivi e morti) che combattono (hanno combattuto e sono morti) da ormai quasi tre anni e si chiederebbero a quel punto "a che pro?"

Non e` cosa, come si vede, da poter risolvere "in 24 ore".
 
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Autorita`, autoritarismo, autorevolezza....

L'argomento dell'Autorita` e`, secondo me, fra i piu` controversi e manipolati in Occidente.

Premesso che per un "Sovrano" autorita` alternative alla sua non sono "gradite", e` comprensibile, e d'obbligo quindi che lui si adoperi affinche` queste "autorita` alternative" (quelle che dovrebbero governare le sue colonie e i suoi domini) non siano tali piu` di tanto.

Vivendo l'Occidente in uno stato di subalternita` verso gli USA, aspettarsi che i Governi di quei Paesi siano guidati da politici investiti di reale, effettiva autoria` e` da illusi.
Sono ammessi solo fedeli esecutori.

Questa e` una delle ragioni per cui qualsiasi governante di un Paese che osi usare la sua autorita` per contrastare, contraddire, opporsi al Sovrano e ai suoi ordini, e` definito dai vassalli "Governo Autoritario/Dittatoriale" e oggetto di ostracismo, disprezzo, delegittimazione, condanna.

In realta` e` pura invidia unita al desiderio di mostrare al proprio Sovrano fedelta` e sottomissione assoluta (per evitare le sue ire nefaste).

Eppure qualsiasi persona di buon senso sa che se colui a cui, tramite il voto, hai delegato il compito di guidare il Paese secondo i programmi enunciati nella sua campagna elettorale, non riceve "l'autorita`" necessaria (cioe` la possibilita` reale di essere "l'autore" di quei cambiamenti), nulla cambiera`, perche` ogni cambiamento incontrera` resistenze da parte di chi vi si oppone o per una visione diversa, o perche` quei cambiamenti per lui significherebbero perdita di potere e di privilegi.

Un Governo investito di autorita`, dove questa autorita` e` riconosciuta legittima e ben riposta dalla Popolazione (cioe` un Governo "autorevole") e` l'unico in grado di difendere gli interessi del proprio Paese.
 
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Gli esperti...

Col desiderio di approfondire alcuni temi riguardanti la geopolitica in generale ho rivolto la mia ricerca anche verso analisti "occidentali" imbattendomi (sembra ormai immancabilmente) nell'ennesima "dissonanza cognitiva".

Se da esperto affermi che dall'Elba agli Urali e` tutta pianura e chi vi abita ha subito nei secoli costanti aggressioni/invasioni (da parte di svedesi, polacchi, tedeschi, francesi, italiani, mongoli, la lista e` lunga) per cui queste popolazioni (nello specifico i russi) vivono sulla difensiva non avendo barriere naturali (per es. catene montuose) che li proteggano, non puoi affermare poi che queste popolazioni soffrono irrazionalmente del "complesso dell'invasione", sono diffidenti e stanno quindi sempre sulla difensiva.

Ci sei o ci fai?
 
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L'Impero

Piu` si va ad oriente, piu` l'idea di "Nazione" (come viene intesa in occidente) si dissolve e appare invece quella di "Civilta`".
Questo soprattutto per i grandi Paesi (Russia, India, Cina...).

La creazione (tutta artificiale e voluta dagli USA) della nuova "Cortina di Ferro" per separare l'Europa dalla Russia (che, ironia della sorte, e` dell'Europa geografica il Paese piu` vasto e popoloso) ha orientato forzatamente lo sguardo della Russia verso oriente ed il suo piu` lontano passato.

Per un russo "autentico" la Russia non e` "un ponte fra Oriente ed Occidente", ma una civilta` "originale" diversa da quella orientale e da quella occidentale, con caratteristiche proprie ed uniche.

Questo cambiamento di propsettiva lo noto ormai da qualche anno ed e` diventato piu` forte, visibile e ben argomentato specie dopo l'inizio del conflitto con la NATO (ufficialmente con l'Ucraina).

Il termine "Mondo Russo" (Russkij Mir, Русский Мир) e` ormai famigliare per la maggioranza della popolazione russa intesa non tanto come etnia (che sarebbe Russkoje Naselenije = Русское Население) ma come abitanti/popoli della Russia (cioe` Rossijskoje Naselenije = Российское Население) termini ambedue tradotti in italiano come "Popolazione Russia" generando confusione.

Ed emerge, non piu` in sordina come poteva essere fino ad una decina di anni fa, ma sempre piu` esplicitamente, l'essenza stessa della Russia, cioe` il suo essere "Impero" come connotazione irrinunciabile ed esclusiva. Cioe` la Russia o e` un Impero, o non e` Russia.
Da qui il forte legame con la tradizione storica russa i cui cambiamenti (Granducato, Impero, URSS, Federazione Russa) sono vissuti come tappe di una percorso, sempre integrati e mai rinnegati.

Doveroso qui definire cosa si intende (in questo contesto) per Impero: L'Impero e` una unione di Popoli diversi, massimamente compatta, coesa, che gioca un ruolo chiave nell'arena mondiale.
E in questa definizione la Russia di oggi si riconosce.

E riconosce in tre fondamenti costanti nella sua storia (con alti e bassi) la ragione della sua continuita` "millenaria":
- Православия (Pravoslavija = Ortodossia come religione aperta e tollerante nei confronti delle altre religioni con le quali convive da secoli)
- Самодержавия (Samoderžavija = Sovranita`, cioe` che decide da se` e non tollera intromissioni estranee)
- Народность (Narodnost' = Traducibile come "Etnos", cioe` una comunità di persone storicamente formatasi nel tempo, nata da singole antiche tribù, fortemente coesa e capace nei momenti piu` bui di "risorgere")

Per comprendere la Russia di oggi (dove comprendere non significa necessariamente "essere d'accordo") famigliarizzare con questi concetti evita errori e fraintendimenti.
 
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Il Popolo ucraino "in ansia"

A sentire alcuni nostri commentatori "Occidentali", il Popolo ucraino e` in ansia dopo la vittoria di Trump perche` li priverebbe (a sentir loro) della "sacrosanta" opportunita` di liberare i territori occupati dalla Russia, Popolo disposto per questo a sacrificarsi "fino all'ultimo ucraino".

Niente di piu` falso.

Il Popolo ucraino quando e` gli stato concesso di esprimere la propria volonta` con il voto, ha sempre scelto a maggioranza di non andare in guerra con la Russia e di porre fine alla guerra civile in atto fin dal 2014 al suo interno:
- Ha votato in maggioranza per Poroshenko quando prometteva (in russo) che avrebbe posto fine a quel conflitto (sottoscrivendo pure gli accordi di Minsk), tradendo poi questa promessa.
- Ha votato in maggioranza per Zelenskij quando aveva promesso (sempre in russo) che, a differenza di Poroshenko lui si` avrebbe posto fine a qul conflitto, tradendo poi anche questa promessa.

E quando il conflitto da guerra civile si e` trasformato in un conflitto aperto con la Russia, la maggioranza del Popolo ucraino, quando ha potuto, se ne e` fuggito all'estero (oltre 20 milioni di cittadini), e chi non ha potuto permettersi pagando questa "soluzione" ha iniziato a sottrarsi in tutti i modi alla chiamata alle armi.
I dati di oggi ci dicono che, di quelli che sono stati costretti nonostante tutto ad andare al fronte, uno su 5 diserta e molti non arrivano vivi in tempo a farlo.

Il Popolo ucraino (ma anche quello russo) a differenza di quanto affermano i commentatori "Occidentali", spera veramente (forse illudendosi) che Trump ponga finalmente fine a questo inutile massacro.

A differenza del Governo ucraino, che non a caso impedisce le elezioni e ha dichiarato fuori legge i partiti dell'opposizione (e anche la Chiesa Ortodossa Ucraina storica), perche` dalla guerra ha guadagnato e guadagna un sacco di soldi (rubandoli al proprio Popolo) e sa che finita questa guerra, finisce per lui la pacchia e inizia invece la caccia ai colpevoli che, storicamente parlando, hanno sempre fatto una brutta fine.
 
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Gli interessi del Sovrano.

Partiamo dal presupposto che agli Stati Uniti non interessa nulla del Popolo ucraino (di qualsiasi etnia esso sia).
Come, d'altronde, non interessava nulla di quello vietnamita, coreano, iracheno, libico, afgano, siriano, jugoslavo e via cantando.
Idem per la Gran Bretagna.

Agli Stati Uniti interessa invece molto il controllo del Mar Nero (Crimea) e lo sfruttamento delle risorse del territorio russo (che dovrebbe per questo diventare ex-russo).

Inoltre agli Stati Uniti interessa rompere il binomio Russia-Cina (l'incubo Germania-Russia e` stato superato da tempo), per potersi poi concentrare sulla Cina stessa.
Perche` neanche del Popolo cinese (sia continentale che di Taiwan) agli USA non interessa proprio.

Nessun Popolo e` mai stato veramente liberato dagli USA (chiedete ai pellerossa), tutti sono stati (in varia forma e misura) sottomessi.

Da qui la considerazione (e per me la conclusione) che chi sta dalla parte degli USA (cioe` e` un suo tifoso/sostenitore) e` per definizione un traditore del proprio Paese (a meno che non sia un cittadino degli Stati Uniti).

Chi si oppone agli Stati Uniti, chi li combatte politicamente, economicamente, militarmente, e` per definizione alleato/cobelligerante di quei Paesi/Popoli che ambiscono ad avere il diritto di essere essi stessi a decidere del proprio destino, consapevoli che esistono i rapporti di forza, le interdipensenze, ma anche il diritto/dovere all'autodeterminazione, alla sovranita`, a percorrere liberamente la propria via.

Detto cio`, sovranita` e buon governo non sono la stessa cosa, ma e` certo che il Governo di un Paese non-Sovrano fara` innanzitutto gli interessi del proprio "Sovrano" e poi, con quello che resta, provvedera` al benessere "consentito" del proprio Popolo, che in molti casi significa solo pura sopravvivenza.
 
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Credere a Babbo Natale...

Quando una persona parla con bambini dell'asilo (o giu`di li`) sa che puo` permettersi qualche "fantasia" col minimo rischio di essere "sgamato".
Puo` affermare di conoscere di persona Babbo Natale, o di aver una volta volato su di un disco volante.
Puo` giocare sull'ingenuita` dei bambini e la loro propensione a credere a cio` che gli adulti dicono.

Ecco, quando sento i discorsi di uomini politici USA (l'ultimo il Segretario di Stato USA Bliken) o europei (Borrell) sul fatto che bisogna mettere l'Ucraina nella condizione di andare ai negoziati con la Russia da "posizioni di forza", per cui va sostenuta, finanziata, armata senza interruzione "fino all'ultimo ucraino" mi sembra di assistere ad una scena tipo quella descritta innanzi.

E sono ancor piu` stupito (direi "basito") ne vedere quanti sono quelli che a queste "favole" sono disposti a credere ed abboccano.

Sostituite Russia con USA e Ucraina con Canada e poi ditemi quante probabilita` ha il Canada, nel caso di un conflitto con gli USA, di poter negoziare con gli USA "da posizioni di forza".
Nessuna.

Il conflitto fra un Paese privo di armi nucleari ed una potenza nucleare non andrebbe neanche cominciato.
Figuriamoci poi se lo si va a provocare bombardando e uccidendo i compatrioti di quella Potenza.

E` quindi evidente (almeno ai bambini dalla quinta elementare in su`) che non esistono per quel Paese oggettive "posizioni di forza" e che la triste realta` e` che quel Paese e` "materiale di consumo" per chi ha ordito tutto questo casino per conseguire vantaggi che nulla hanno a che vedere col benessere, la prosperita`, la sicurezza, "la democrazia" del Popolo ucraino.

E aggiungo che dire "Popolo ucraino" e` una inesattezza, perche` si tratta di "Cittadini ucraini" appartenenti a Popoli (diremmo "Nazioni" o "Etnie") diverse che per le piu` svariate ragioni storiche (anche errori) si sono ritrovati a vivere insieme in un Territorio/Paese che, se la propria classe dirigente fosse stata accorta e lungmirante, avrebbe assunto la forma di una Federazione: Federazione Ucraina, come esiste la Federazione Russa (o Elvetica, o Tedesca...) e dove a ciascuna "etnia" (che tra l'altro vive in territori abbastanza compatti) fosse dato di vivere secondo le proprie tradizioni, professare la propria fede, parlare la propria lingua, erigere i propri monumenti, festeggiare le propri ricorrenze, onorare i porpi eroi senza dover essere aggredito, represso, ucciso per questo.

Ma non era questo il programma messo in atto fin dal 1993 per questo Paese.
E non solo dagli USA, ma anche da Paesi europei, i piu` avidi (non dimenticate la Jugoslavia e le modalita` della sua fine).
 
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L'avventura di Kursk

L'occupazione del territorio "internazionalmente riconosciuto" russo della Regione di Kursk non ha logiche militari.
Di fatto ha distolto dal fronte russo/ucraino ingenti forze ucraine (circa 30-50.000 uomini con relativi mezzi leggeri, pesanti, artiglieria etc.) fatte di reparti speciali, con molti mercenari stranieri, che avrebbero potuto frenare l'avanzata russa nel Donbass e in Novorossija.

Le ragioni di questo che appare come un azzardo non sono militari, sono politiche.

Da un lato supportare la campagna presidenziale USA dei Democratici, mostrando che i soldi spesi in Ucraina non sono stati spesi invano ("occupazione del territorio russo", un risultato vendibile sul piano mediatico).
Dall'altro lato creare (mantenendo le posizioni a qualsiasi costo) merce di scambio in previsione dell'elezione di Trump: terre russe in cambio di terre ucraine.

Puo` essere.

Quanto questo sia poi effettivamente realizzabile e` tutto da vedere.

1) Questa mossa di Zelenskij ha distolto truppe dal Donbass consentendo una rapida (per gli standard di questo conflitto) avanzata russa in quella direzione
2) Le truppe ucraine nel territorio di Kursk subiscono pesantissime perdite (ad oggi almeno 20.000 uomini persi).
3) La Russia (a differenza dell'Ucraina) dispone di truppe di riserva numerose (si arruolano volontari dai 300.000 ai 450.000 uomini all'anno) per decidere (quando lo riterra` opportuno e conveniente) di ricacciare indietro i soldati ucraini (e non).
4) In via teorica (visto che questa necessita` non c'e`) essendo il territorio di Kursk internazionalmente riconoscuto come parte della Federazione Russa, un eventuale "contributo" Nord Coreano in quell'area in virtu` del trattato di mutua assistenza reciproca in atto sarebbe piu` che legittimo anche sotto il profilo del Diritto Internazionale (per quel che vale adesso).

Qualsiasi serio analista statunitense e` in grado di capire che lo scambio "terre russe con terre ucraine" non e` realistico.

Rimane in ballo l'ultima proposta di Putin:
- Ritiratevi dai territori ormai costituzionalmente parte della Federazione Russa (quindi irrinunciabili) e cioe`: Repubblica di Donetsk, di Lugansk e Regioni di Zaporozhje e Kherson
- Neutralita` e demilitarizzazione
- Denazificazione (cioe` nuovo Governo in Ucraina)
- Rimozione delle sanzioni

Questo costituirebbe il punto di partenza per una negoziato con gli USA che consideri le reciproche esigenze di sicurezza in Europa.

Trump e` fondamentalmente un "commerciale" per cui bisognera` trattare a lungo.
Non sappiamo ancora bene quali siano le priorita` del nuovo Governo USA che si insediera` il 20 gennaio 2025.
Da quelle dipendera` la misura del successo (piu` pro-Russia o piu` pro-USA) del compromesso.

Se sul piano generale (confronto fra "Occidente" e "non-Occidente") lo scontro non subira` soste e, probabilmente, si intensifichera`, sul piano piu` strettamente regionale (e temporaneo) qualche beneficio per la Russia potrebbe essere ottenuto.

E l'obiettivo di allontanare la Russia dalla Cina (nel medio periodo) e` strategicamente troppo importante per gli USA per non essere preso in considerazione.
 
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Paesi a sovranita` limitata

L'unica "libera decisione" che viene concessa ai governanti europei (la quasi totalita`) e` quella di decidere di continuare ed intensificare il conflitto in Ucraina sollevando in questo modo il suo costo dalle spalle "del Popolo statunitense".
Perche` la logica dei Paesi a "sovranita` limitata" e` quella per cui "se siamo d'accordo decidi tu, se non siamo d'accordo decido io".

E` evidente che chi promuove l'acquisto di armi USA per gli eserciti europei ormai "disarmati" a causa del conflitto in Ucraina, riceve laute provvigioni dal Complesso Militare Industriale USA.
E` un lavoro, ed in quanto tale va lautamente retribuito.

Trump (come qualsiasi Presidente USA) sostiene gli interessi di chi lo ha finanziato nella costosissima campagna elettorale.
Oltre a cio` deve pensare anche agli interessi del Paese USA, che esiste e resiste solo se in posizione di dominio assoluto sul resto del Mondo.

Se ci sono "alleati" in Europa che nel medio periodo dovranno soccombere "all'aggressore russo" affinche` ristabilisca una fascia di sicurezza attorno ai propri confini, questo gli analisti (quelli seri) statunitensi lo sanno.
Sanno anche mediamente quando questo avverra`.

A questo punto l'importante e` che questo avvenga al costo piu` alto possibile per la Russia, e che rimanga comunque intatta la "testa di ponte USA" sul versante occidentale del continente euroasiatico nell'attesa (e la speranza) che prima o poi qualcosa succeda che permetta loro di "ingoiare" anche quelle risorse e sopravvivere ancora una cinquantina d'anni.

Sempre inteso che in Europa non arrivi un qualche "Putin" europeo a rompere le uova nel paniere.

La piu` grande disgrazia nei rapporti internazionali e` aver a che fare con governanti che invece di difendere gli interessi del proprio Paese (rendendo tutto chiaro, logico e aprendo la strada a posssibili compromessi) difende gli interessi di un altro Paese che pero` non partecipa al confronto e si defila.
Lo stallo totale.
 
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Il prezzo del tradimento

La difficolta` della Russia nello stabilire alleanze militari con i Paesi che la circondano sta nel fatto che di fatto quelle alleanze (che prima della caduta dell'URSS c'erano) sono state tradite con le nefaste decisioni prese da Gorbačjov e dal suo entourage che, tra l'altro, portarono al dissolvimento dell'URSS stessa.
Quelle decisioni, cioe` il tradimento degli alleati del Patto di Varsavia e dei Paesi "non allineati", pesano tutt'ora come un macigno sulla politica estera russa.

Quella fiducia andra` riconquistata (faticando il doppio) dimostrando la capacita` della Russia di difendere gli interesi comuni anche (e specialmente) sul piano militare.

A questo fine il comportamento della Russia verso i suoi quattro "migliori amici" (Bielorussia, Cina, Iran e Corea del Nord) sara` di esempio. Come pure l'esito del conflitto militare in Ucraina.

Con la Bielorussia i rapporti sono stati ristabiliti anche sul piano militare, con la Cina agli interessi reciproci si somma un rapproto personale amichevole fra Xi e Putin, con la Corea del Nord e` stato rinnovato il patto di "collaborazione strategica" (mutua assistenza in caso di conflitto) in essere gia` con l'URSS.
Con l'Iran le cose stanno andando in quella stessa direzione (e gli osservatori piu` attenti possono vederne i segnali gia` dagli ultimi eventi in quell'area).

Quello che alla Russia manca (lo ha esplicitamente detto Putin alla Conferenza di Valdaj di un paio di giorni fa) e` quello che l'URSS poteva usare: una economia di Stato che consentiva al Governo sovietico di investire ingenti somme per sostenere i Governo amici.
La Russia puo` farlo sul piano militare (in senso allargato) che controlla direttamente attraverso aziende governative, ma per il resto puo` solo "raccomandare" alle aziende russe di muoversi in quella direzione.

La creazione di alleanze, associazioni, unioni (come quella di Shangai, i BRICS+, l'unione Euroasiatica, SNG...) servono a "colmare" questo deficit.

L'epurazione in atto (in particolare fra i politici ed i militari) che ha allontanato dai posti di comanda decine di "autorita` infedeli" e la loro progressiva sostituzione con individui provenienti dalle zone di combattimento in Ucraina, che hanno manifestato capacita` di comando elevate e che hanno (e stanno) frequentando la scuola per la formazione dei quadri di alto profilo, dovrebbe garantire che questo processo non si esaurira` con l'uscita di scena di Putin dalle posizioni di comando.
 
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Trump -> Ucraina

Vendere l'idea che in Ucraina si combatta una guerra fra Russia e Ucraina e` parte della "Guerra delle Informazioni".

La Russia sul finire del 2021 aveva fatto la sua proposta per una regolamentazione del conflitto in essere al suo confine dal 2014, proponendo un piano di pace che assicurasse a tutti in Europa una reciproca sicurezza allotanando il rischio di un conflitto globale.

La proposta era stata rigettata (pure arrogantemente) ed e` seguita (come anticipato da Putin) l'inizio dell'Operazione Militare Speciale.
L'obiettivo immediato era/e` la neautralizzazione dell'Ucraina come avamposto della NATO ai confini della Russia, ma l'obiettivo finale e` una diversa disposizione delle forze in Europa che garantisca alla Russia frontiere sicure.

Pensare che ora arriva Trump, finisce il conflitto Ucraino, qualche concessione territoriale alla Russia e tutti a casa felici e contenti e`, ripeto, pura ingenuita`.

Piu` si ignora il nocciolo della questione (Paesi NATO ai confini) piu` i "nuovi confini" della Russia andranno a coincidere con i confini occidentali dell'odierna Ucraina.

Rimarranno poi da definire i confini con i Paesi Baltici.

Putin, sulla carta, puo` contare su di un periodo di presidenza fino al 2036. Tempo sufficiente per portare avanti il programma e per preparare una successione capace di proseguirlo fino alla sua conclusione.

E` molto piu` probabile che per quella data la UE non esista piu` e, forse, neanche la NATO (odierna).
L'alternativa e` un conflitto aperto Russia-NATO con legittimi obiettivi le capitali europee e il territorio degli USA se verra` colpito quello russo.
 
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Gran Prix d'Occidente

La Russia è nettamente in rimonta su US e UN, ad ogni giro di sanzioni diminuisce il suo distacco.
 
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La verità pura e semplice sulle sanzioni

Bisogna dire la verità sulle sanzioni e cioè che non hanno scalfito minimamente l'economia russa, in quanto ha semplicemente spostato i suoi interessi verso altri paesi. Nello stesso tempo queste sanzioni stanno indebolendo e come in Italia molte realtà economiche sono state decimate, o addirittura chiuse per fallimento. Queste sanzioni ci distruggeranno e poi americani, francesi, inglesi e tedeschi compreranno le nostre aziende per pochi euro. Allora dico se questo i nostri politici non lo comprendono, o sono incapaci, o sono collusi in questo malaffare e quindi traditori in quanto pensano ai propri interessi e non quelli del popolo
 
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Fontana putiniano

Comunque le rosicate della sinistra su Fontana e sulle sue dichiarazioni pro Putin sono meravigliose.
Bava agli occhi pura.
 
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La truffa di Kiev

La FARSA continua.
Cittadini di Kiev truccati per apparire feriti e sanguinanti.
Posano per i media occidentali e finiscono nelle prime pagine dei più importanti tabloid.
 
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La Svezia blocca le indagini sulle esplosioni del Nord Stream

La Svezia blocca le indagini congiunte con Germania e Danimarca sulle esplosioni del Nord Stream, affermando che "la classificazione di sicurezza dell'indagine è troppo alta" per condividere il risultato con altri paesi.

Assurdo, poi meno male che il cattivone è Putin
 
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La storia si ripete

Nel 2001 a New York ci fu un attentato a due grattacieli. Molte vittime. Bush diede la colpa ai talebani e fu il pretesto per massacrarli. Oggi sappiamo che furono i servizi segreti americani a organizzare l'attentato. Nel 2022 il North Stream 2...
 
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  • Il sovranismo, come la sinistra, è una cultura della mistificazione. Lo Stato di Israele è letteralmente una creazione anglo-sovietica; una parte...
  • La destra conservatrice e fascistoide raggrumatasi attorno a Giorgia Meloni si crede, nei suoi sogni megalomani, erede dell’Impero romano o del...
  • AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!!!
  • Se ci fate caso, dopo ogni uscita euroscettica di Musk o dopo scandali che colpiscono personalità europeiste (Pfizergate, Qatargate, il caso...
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