"Delinquenti i Paesi Nato che non pagano, incoraggerei la Russia ad attaccarli."
Le parole di Donald Trump, colui che nel 2019 impose dazi per danneggiare il nostro export di prodotti lattiero caseari, confermano che il nemico è l'America in quanto tale, al netto delle differenze destra-sinistra. Solamente gli ingenui e i veltroniani credono nell'esistenza di due Americhe. D'accordo, il cittadino statunitense repubblicano conservatore e isolazionista e il cittadino statunitense democratico woke e globalista lottano anche aspramente tra di loro; poi però a stabilire la rotta giusta ci pensa l'élite.
E tutti o quasi si adeguano. E questo, a maggior ragione, si verifica nei momenti di conflittualità acuta come quello che stiamo vivendo. Il Presidente statunitense democratico, woke e globalista segue l'agenda delle élite, e lo stesso fa il Presidente statunitense repubblicano, conservatore e isolazionista. E l'agenda non può che essere antieuropea, e quindi anti-italiana. Svolgono un ruolo antieuropeo le amministrazioni Obama e Biden che espandono la Nato e abbaiano alle porte della Russia, così come svolge un ruolo antieuropeo Trump, il quale prima promette di sciogliere la Nato e poi minaccia i succubi europoidi di scatenargli addosso l'esercito russo qualora dovessero rifiutarsi di aumentare le spese militari, ovvero di versare il pizzo dovuto al Complesso Militare-Industriale.
Con o senza un accordo con Putin, il falso pompiere Trump obbligherà gli orfani disperati di Obama-Biden a sfasciarsi la testa contro il muro moscovita. L'Europa va rapinata e demolita per molteplici ragioni: recuperare i soldi investiti negli ultimi settant'anni, a partire dal Piano Marshall; mandare definitivamente fuori strada un temibile concorrente dopo avergli bucato la gomma (scherzetto del Nord Stream, politiche green e sanzioni suicide); privare i cinesi (i prossimi nel mirino) di un prezioso mercato di sbocco. Se non dovesse riuscire a convincere la Russia a cambiare cavallo, cercherà perlomeno di impegnarla duramente a Ovest, mentre lui muoverà le sue pedine in Medio ed Estremo Oriente contro Iran e Cina.
E per favore, cari "sovranisti" no euro, smettetela di ripetere “la Germania ha barato” facendo una concorrenza spietata al boss. Berlino ha barato esattamente come chi cambia cavallo in corsa o chi fa saltare in aria le infrastrutture degli alleati. Perché gli Stati Uniti non stanno semplicemente “punendo” la Germania mercantilista, stanno tentando di toglierla di mezzo. Ciò è storicamente la pietra angolare della geopolitica delle potenze anglosassoni, e non un qualcosa di incidentale dovuto alla contingenza del momento. La Storia è lì a dimostrarlo, e non lo vede solo chi non lo vuole vedere. L'errore della dirigenza tedesca non è consistito, come obiettano certuni, nell’aver sfidato gli angloamericani, ma nell’averlo fatto in modo imprevidente, andando allo sbaraglio senza valutare le opportune precauzioni e contromisure. I tedeschi avrebbero dovuto rompere una volta per tutte con l'Alleanza Atlantica e varare un riarmo serio (Non auro, sed ferro, recuperanda est patria) in stretta connessione con Mosca, al posto di acquistare armi dal nemico occulto e dai suoi vassalli (Israele). Ma per fare ciò occorre un minimo di sovranità e di coraggio. Ormai è troppo tardi, dovevano pensarci prima. Chi ritiene che la situazione possa aggiustarsi mantenendo salda la solidarietà ideologica che lega le due sponde dell'Atlantico pecca di ingenuità. Tanto l'ideologia progressista (Dem bideniani) quanto quella conservatrice (Rep trumpiani) sono funzionali allo scopo di mobilitare, e sviare, gli illusi degli opposti schieramenti. Le due Americhe non sono nient'altro che un "vecchio trucco", per dirla con John Kleeves, le due facce della stessa moneta, una moneta adoperata a piacimento dalle élite anglosassoni. C'è solo una cosa da fare per sottrarsi all'incantesimo delle due Americhe: tornare ad essere veramente italiani ed europei (non “europeisti”), consapevoli dei propri limiti e dei propri interessi. In una parola, antiamericani.

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