LGI - Russia

Tutte le discussioni sulla Russia, politica interna ed estera russa.

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  • Contro il sovranismo rosso
    Non fidatevi mai dei rossi, specie delle frange più chiassose, scalmanate e fanatiche che se la tirano da nazionalisti. MAI. Anche se, putacaso, dovessero presentarsi alla porta travestiti da...
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  • L’ho detto e lo ripeto
    Il sovranisti sono un’erba infestante, l’ho detto e lo ripeto senza alcuna rettifica eufemistica. E non vi è timore da benpensante atterrito dal cambiamento nelle mie parole. Perché il...
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  • Qualche suggerimento al “cinema di destra”
    Mentre divampano le polemiche per Albatross, l’innocua biografia del giornalista missino Almerigo Grilz diretta da Giulio Base, colgo l'occasione per fornire qualche suggerimento al “cinema di...
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  • Scene da un matrimonio
    A Venezia, il ministro Matteo Salvini presenzia alle nozze del secolo tra il magnate Chip Muchos, patron di Mesozon, e la giornalista Lola Sanchez. SALVINI: Usti! Spero di non essere in ritardo...
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  • Un film già visto
    Quello dei finanziamenti pubblici facili e dell'assistenzialismo delle arti è un fenomeno annoso, un film già visto troppe volte, senza che nessuno riesca a cambiare canale. Già qualche tempo fa...
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Napoleone

La "Proprieta`" sceglie come "Amministratore Delegato" qualcuno che la pensi esattamente come la pensa lei, e che ci creda fermamente.

Perche` se non ci credesse fermamente non potrebbe convincere gli altri della giustezza di quelle idee, di quei piani, di quei progetti.
E un Generale senza Truppa disposta a seguirlo, e` solo una persona che si crede Napoleone in un Ospedale Psichiatrico.

Per cui, quando la "Proprieta`" cambia idea, deve necessariamente cambiare anche "l'Amministratore Delegato", che altrimenti continuerebbe a sostenere "la vecchia idea", perche`, appunto, lui ci crede fermamente.
 
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Le etichette

Continuo a non volermi accontentare delle etichette.

Quando qualcuno mi dice, annuncia/dichiara, "Io sono Fascista, Comunista, Liberista, di Destra, di Sinistra, di Centro, Anarchico..." voglio aprire il "barattolo" prima di esprimermi.

A meno che non voglia semplicemente provocare. In tal caso a me decidere se reagire come lui vorrebbe, o a modo mio.

Aprire il "barattolo" per me significa:

1) Quale misura e priorita` ai Valori? Solidarieta`, merito, concorrenza, equita`, uguaglianza...

2) Quale misura e priorita` allo Stato? Minima, massima, limitata a..., mediatrice, controllo...

3) Quale posto alla/alle Religione/ni? Personale, ufficiale, limitato a..., escluso da...,tolleranza..., promozione...

4) Quale valore alla Proprieta`? Sacra, limitata a..., collettiva..., "e` un furto"...

5) Quale valore alle Leggi? Permesso solo cio` che e` "scritto", permesso tutto cio` che non e` "scritto, inflessibile, con spazi di discrezionalita` dei giudicanti, colpevole fino al verdetto finale, innocente fino al verdetto finale...

6) Quale tipo di Regime? Democratico rappresentativo, democratico vincolante, referendum popolare come metodo, corporativo, dal locale a salire, delega diretta, autocratico, sovrano-supremo, elezione diretta/indiretta...

7) Quale collocazione Internazionale? Neutrale, non allineato, alleato di..., nemico di..., parte di..., dipendente da...

8) Quale importanza all'Educazione/Formazione? Lo stretto necessario, media per tutti, medio alta per tutti, accessibile a tutti, elitaria, fortemente specialistica, fortemente umanistica, preparati per una professione...

9) Quale caratteristiche per l'Informazione: Pluralistica, oggettiva, formativa, sostenitrice del regime vigente, privata, pubblica, finanziata dallo Stato, autofinanziata, proprieta` concessa solo a...

10) Quale ruolo delle Forze Armate? Difensivo, "para bellum", forte,
elitario, popolare, leva obbligatoria, volontario, altamente tecnologico, di massa...

11)...

Tanto da capire la "matrice ideologica" di quella etichetta.
Poi decido se e cosa mi trova d'accordo, cosa invece posso rifiutare.
 
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Statista

E` questo un "momento storico" che stimola (almeno a me) delle riflessioni.
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Un eccesso di idealismo (non nel senso filosofico del termine, ma nel senso di un eccesso di astrazione-idealizzazione che tiene poco i piedi per terra) genera sempre, prima o poi, delle delusioni.

E si sa`, le delusioni sono figlie delle illusioni, e ambedue conseguenze di "poco realismo".

Molti sono rimasti "delusi" dall'intervento sovietico in Ungheria prima, in Cecoslovacchia poi, dalla legge marziale in Polonia in seguito.

Altri si sono illusi con Gorbačjov, con lo scioglimento del Patto di Varsavia, con l'indipendenza da lui concessa alle Repubbliche Baltiche e, dulcis in fundo, delusi dal crollo dell'Unione Sovietica, dall'alcolismo di Eltsin,

Illusi dalla "democratizzazione" della Russia, delusi "dall'autocrazia" di Putin.

Totale schizofrenia, lampante dissonanza cognitiva, totale estraniazione dalla realta` ed immersione totale nelle fantasie che caratterizzano le "narrazioni" sostenute del Potere che necessita del consenso per governare: le "Democrazie Occidentali" in primis.

Eppure un filo conduttore che unisce la sconfitta della Germania ed dell'Europa Nazifascista a "Putin" attraverso le varie vicissitudini che ho appena accennato, c'e`, e non e` nemmeno cosi` difficile da cogliere per chi si attiene ai criteri di una sana realpolitik che considera i continui mutamenti dei rapporti di forza rispetto al costante obiettivo di soddisfare gli interessi "nazionali" (che sono sempre quelli delle classi dominanti di quel Paese e di quel particolare momento storico).

Oggi molti sono rimasti delusi dall'approccio "imperial-autoritario" di Trump nei confronti degli "alleati" (ma se sei parte di quell'impero, non puoi essere un alleato: per esserlo dovresti essere "sovrano").

Altri sono "illusi" che il nuovo "biondo Messia" conceda finalmente l'indipendenza e la sovranita` tanto attesa da 80 anni a questa parte, in virtu` di chissa` quali "illuminazione" risultato del miracolo divino (chi potrebbe mai dubitarne) che lo ha salvato da una "diabolica" pallottola (e sono in molti, piu` di quanto si possa pensare, a credere in questo "divino evento/segno messianico").

Ma anche qui il filo conduttore c'e`, non difficile da scorgere (dalla Corea, passando per il Vietnam, attraversando l'Irak, la Libia, la Jugoslavia per arrivare all'Ucraina) e funzionale all'imperativo di difendere gli interessi nazionali (ripeto: di quelle classi, lobby, corporazioni che sono dominanti in quel Paese, in quel particolare momento storico).

Perche`, secondo me, quando si parla di Paesi per le cui dimensioni (in termine di vastita`, popolazioni, potenza economica e militare) sono oggettivamente "dominanti" quei Paesi hanno una loro propria "ideologia nazionale", fatta di valori, tradizioni, obiettivi, visione del Mondo e della loro collocazione in esso, del futuro auspicabile e programmabile per se` stessi, che si possono o meno condividere, ma che esistono ed agiscono.

A quel punto, se non sei nel novero dei "Paesi dominanti", se vuoi sopravvivere come Paese (per quanto possibile e concesso) indipendente, ti devi "ideologicamente" schierare (pro, contro),ed economicamente, militarmente, politicamente, culturalmente, rafforzare, alleare se serve, essere "realista" per non cadere preda delle illusioni e sfuggire dalle inevitabili delusioni.

Ma serve la politica seria, "professata" (come si fa per una religione), professionale (competente, all'altezza del compito), gestita da "statisti".

Che cosa e` uno "Statista"?
Prendo e ripropongo: "Uno statista è una figura di spicco nella Storia e nella Politica di un Paese, caratterizzata da una visione elevata (e quindi lungimirante), un senso di responsabilità verso lo Stato (quindi non amore del poter in se`, ma del potere come mezzo) e la capacità di guidare il proprio Paese verso il progresso e la stabilità".
 
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Dissonanze

Una delle posizioni politiche che piu` mi fanno sorridere (a volte, ammetto, sghignazzare) e` quella per la quale ci sono Paesi europei "democratici" e Paesi "autoritari".

Se trent'anni fa qualche dubbio poteva esserci, caduta la vera ragione per la quale in qualche Paese (penso alle socialdemocrazie nel nord Europa) c'era "piu` democrazia" che altrove, con la caduta dell'URSS (unica vera ragione di quelle "concessioni") la verita` e` venuta pian piano a galla.

Perche` chi si sente "rappresentato" oggi e` solo chi la pensa esattamente come chi in quel momento lo sta governando: ecco allora "l'essere in democrazia".
Perche` appena ti scosti da quelle posizioni (non col pensiero, ma con le azioni) capisci sulla tua pelle che non e` proprio cosi`.

Ma anche in questo caso "quelli" hanno la risposta pronta: sei emarginato, silenziato, boicottato, dileggiato, criminalizzato perche` sei "antidemocratico" e lavori per "distruggere la democrazia" o, peggio ancora, sei colluso col "nemico" dittatore.

Sono due le fondamenta della democrazia: l'indipendenza nazionale, e l'informazione pluralista accessibile (nella sostanza) a tutti.
Nessuna delle due e` garantita in Europa.

Per cui ci sono Paesi "autoritari" (le "autocrazie") indipendenti, e Paesi occupati militarmente, economicamente, culturalmente, politicamente da 80 anni in quanto "sconfitti".

Nella vecchia URSS erano piu` onesti: affermavano la giustezza della "dittatura del proletariato" e se non la pensavi cosi` eri dichiarato "nemico del Popolo".
In quanto agli "alleati" era esplicito: sovranita` limitata visto che ci avete aggredito, avete ucciso milioni di nostri concittadini e avete perso la guerra.

Tutto molto chiaro, senza edulcoranti o vasellina.
 
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"Il Privato"

Se l'obiettivo e` ridurre al minimo l'influenza dello Stato (cioe` il suo controllo sull'economia) la ciminalizzazione va indirizzata verso "la burocrazia".

Se l'obiettivo e` sottrarre la sanita` allo Stato (cioe` appropriarsi di un business multimiliardario) la criminalizzazione va indirizzata verso i "disservizi" della sanita`.

Se l'obiettivo e` sottrarre allo Stato le aziende strategicamente piu` importanti (cioe` poterle vendere ai colossi transnazionali incassando e dalle vendite e dalle "provvigioni") bisogna criminalizzare i "carrozzoni pubblici" centri di corruzione e di nomine "politiche".

E via dicendo.

1) Come se nel "privato" non esistesse la corruzione, l'incompetenza, l'opportunismo, lo sfruttamento, l'appropriazione indebita dei "soldi pubblici" (per tappare i buchi di bilancio), l'assoluta mancanza di senso civico, del concetto di "interesse nazionale", si "servizio" oltre al profitto, e via dicendo

2) come se non fosse possibile riformare la "cosa pubblica" evidenziando si` gli sprechi, gli abusi, le incompetenze, ma indicando nomi e cognomi (che sono noti), sostituendo le persone, modificare i criteri di assegnazione delle cariche, creare centri di controllo "popolare".

3) come se la strumentale e programmata criminalizzazione della politica non fosse il modo piu` facile e demagogicamente efficace per gli "oligarchi" di turno (spesso nemmeno "nazionali") di sostituirsi allo Stato, o di "occuparlo" per accrescere il proprio potere

4) come se l'aver comprato "l'informazione" non fosse stato altro che lo strumento per "uniformare" il pensiero della gente, orientare le loro opinioni verso soluzioni che NON SONO nell'interesse della "Polis" dove per le oligarchie i suoi abitanti non sono Cittadini (Polítes), ma clienti e dove solo nella vera politica, dal greco πολιτική (politiké), potrebbe ricondurli alla condizione originaria di Cittadini.

Certo, affermare che "le ideologie" sono il male del nostro secolo fa molto comodo, perche` una missione risanatrice, ordinatrice, che ristabilisca il giusto ordine dei "valori" di fatto la puo` fare solo una "ideologia" nella quale il Popolo si potesse riconoscere consentendo i cambiamenti necessari.

La "bussola" non e` la strada per ritornare a casa, ma ti indica in quale direzione andare, se a casa vuoi tornare.
L'ideologia e` la bussola.
 
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I bosheviki

Ogni tanto devo ricordare a me stesso che almeno il 70% delle dichiarazioni di Trump sono dirette al "Popolo americano" che va "riprogrammato".

Lo stesso successe durante la Seconda Guerra Mondiale quando bisognava "riprogrammare" lo stesso "Popolo americano" per spiegargli perche` i "bolsheviki" ora erano diventati "buoni", e la Germania (che combatteva i "bolsheviki") era diventata "cattiva" e andava distrutta.
Per poi, vinta la guerra, ritornare a considerare "cattivi" i "bolsheviki".

Perche` chi ha sostenuto la squadra di Trump (con soldi e mass media) se vuole sedere sul ponte di comando della nave USA per i prossimi 12 anni, e` l'elettorato USA che deve convincere, non quello europeo, o quello russo.

E sono molti i soldi che negli USA devono entrare (stampando e/o rubando. depredando) per renderselo amico quell'elettorato.

Oltre naturalmente a mantenere la promessa "dell'America Grande Ancora una Volta".
E di bischeri da maltrattare a tal scopo ce n'e` in abbondanza.

La frenesia di questi giorni serve a dimostrare che "il biondo Messia" miracolato da Dio che gli ha salvato la vita al prezzo di un quarto di orecchio, le promesse le mantiene.

Le cose serie le trattera` poi "riservatamente" tenendo conto dei reali rapporti di forza che regolano le relazioni fra USA, Russia e Cina nei tempi lunghi che questi processi richiedono.
 
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Primo incontro

Che ci sia il desiderio di "decifrare" frasi, atteggiamenti, silenzi, portamenti, sguardi, ammiccamenti e sorrisi al fine di pronosticare e "svelare" quali accordi siano stati conclusi in queste prime ore di colloqi Russo-statunitensi (senza interpreti, perche` i gruppo di diplomatici russi parla fluentemente inglese) e` comprensibile.
Viviamo in un epoca in cui prevale il "tutto subito".
Ma la diplomazia ha altri tempi.

Quello che e` stato concordato e` il ristabilimento a pieno regime delle relazioni diplomatiche fra i due Paesi, con organici al completo, con la piena funzionalita` ed accessibilita` degli edifici appartenenti ai rispettivi consolati, senza ostacoli alla concessione di visti e di permessi.
Questo come prerequisito fondamentale affinche` i negoziati ABBIANO INIZIO.

Nulla e` stato ancora definito, e non lo sara` sicurament4e per i prossimi mesi.

L'altro elemento discusso e` l'attuazione delle direttive dei due Presidenti affinche` possano crearsi le condizioni dell'incontro faccia a faccia fra i due Presidenti, in sicurezza e produttivamente.

Tutto il resto sono interpretazioni, illazioni, disinformazione.
 
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Trump filorusso...

Pensare che Trump assuma posizioni pro-Putin (o in generale pro-Russia) e` di una ingenuita` clamorosa.

Da oltre 10 anni (dal 2014, golpe a Kiev) gli Stati Uniti (con la UE a seguito) hanno iniziato una vera e propria guerra contro la Russia convinti di poterla mettere all'angolo, umiliare per concentrarsi poi sulla Cina.

Hanno usato l'Ucraina, Paese con quasi 50 milioni di abitanti, un esercito numeroso, una buona industria pesante, le hanno fornito addestramento e armi, supporto logistico e una fitta rete di satelliti per l'individuazione dei bersagli, supporto economico e finanziario, "volontari" e tutto cio` nell'intento di riuscire a riportare sotto controllo "Occidentale" (perche` l'Ucraina e` solo una facciata) le terre del Donbass (notoriamente ricche di risorse energetiche e minerarie) e la Crimea per costituirvi una base militare per controllare il Mar Nero.

Questi gli obiettivi. E una guerra si vince quando e se si conseguono gli obiettivi che hanno dato origine a quella guerra.

Dopo 11 anni di guerra (di cui 3 diretta fra Ucraina/NATO e Russia) nessuno di questi obiettivi e` stato raggiunto, e non c'e` possibilita` che cio` possa succedere nel prossimo futuro.

E contemporaneamente la Cina continua a rafforzare le proprie forze armate, in particolare la propria flotta (con numerose portaerei) rendendo sempre piu` improbabile un conflitto vittorioso da parte degli USA.

Cosa puo` fare un Presidente degli USA "pragmatico" se non cercare di salvare il salvabile. sacrificando il sacrificabile per garantire al proprio Paese almeno la possibilita` di una futura rivincita e la necessaria prosperita` per arrivarci "vivi"?

Quindi cerca possibili accordi, possibili compromessi, dove per ricevere si deve dare, per vedere riconosciute le proprie esigenze di sicurezza bisogna riconoscerle anche all'avversario, dove per preservare le proprie aree di influenza bisogna permettere di conservare quelle che appartengono al proprio avversario.

Se sara` un buon negoziatore, e i rapporti di forza saranno tali da consentirgli una "forza negoziale" (cosa diversa dal negoziare "da posizioni di forza") il costo non sara` eccessivo, e sara` accettabile.

Ed essendo l'avversario un Paese che di guerre ne ha vissute parecchia, vincendole quasi tutte, e che sa` che con i nemici di ora si dovra` vivere insieme anche domani, sapra` evitare inutili umiliazioni e prendere/accettare quello che sara` strettamente necessario.

Tutto qua. Per ora.
 
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Articolo 5....

Le dichiarazioni di Trump secondo le quali gli USA in Ucraina non intendono intervenire direttamente (con propri uomini), ma se l'Europa vuole, lo faccia, ma non si sogni di invocare poi l'Articolo 5 della NATO, ha aperto le porte a Putin su di una eventuale risposta all'invio di truppe europee in Ucraina direttamente sul territorio di quei Paesi.

Mi immagino l'umore dei Baltici in primis, e poi degli altri bellicosi europei.
 
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Forze Nuove...

Prima o poi arrivera` il momento in cui altri governanti (ora spesso all'opposizione) salendo al potere inizieranno (come sta facendo l'odierna Amministrazione USA) a verificare come sono stati spesi, a chi sono stati dati, che fine hanno fatto, chi nel Paese ha lucrato, speculato, se non proprio rubato i soldi sottratti dai "fondi sociali/welfare" (pensioni, salute, istruzione, sussidi...) e inviati in Ucraina.

E l'odierna Amministrazione USA, non certo per amore della verita`, ma per far fuori chi li sta ostacolando e contrastando, sicuramente sosterra` queste "nuove forze" che svolgeranno il loro compito per trovare un "colpevole" (ci si riesce sempre) e per fare pulizia (un po` come fu per "Mani Pulite" a suo tempo).

Capisco la tensione, il timore, l'apprensione delle odierne "gerarchie" a livello europeo e nazionale di fronte a questa eventualita`, ma in genere il nuovo "Padrone" non ama vestirsi con abiti usati o cibarsi degli avanzi del precedente proprietario.

Vuole tutto nuovo, vuole persone a lui fedeli, che siano per lui affidabili o perche` servi fino all'osso (quindi "USA e getta"), o perche`sufficientemente intelligenti per adeguarsi alla nuova realta` e disposti a offrire la loro reale competenza nella gestione della "colonia".
 
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Continuita` nella Storia

Per ogni ideologia (fascismo, comunismo, liberismo, ...) il rischio piu` grande rispetto la comprensione di quello che sono/sono state sono "le etichette", le generalizzazioni, le esclusioni, i giudizi sommari, i voltafaccia e voltagabbana, le strumentalizzazioni, le de-contestualizzazioni, l'ignoranza.

Ogni ideologia puo` essere compresa/descritta per una serie di fattori/caratteristiche rispetto alle quali assume posizioni in genere ben definite.

Alcune di queste "caratteristiche" sono:

1) Un'ideologia è sempre basata su un insieme di "valori", ovvero principi morali, etici e culturali che determinano ciò che è considerato giusto o sbagliato, buono o cattivo.
a) la proprieta`
b) i diritti
c) il posto della religione
d) le tradizioni
c) ...

2) Le ideologie offrono una "visione globale della realtà", spiegando come funziona la società, quali sono le sue dinamiche e come possono essere affrontati i suoi problemi.

3) Ogni ideologia ha degli "obiettivi specifici" che vuole realizzare
a) liberta` individuali
b) interessi della collettivita`
c) equita`
d) primato del merito
e)...

4) Le ideologie forniscono una "giustificazione morale o razionale" delle proprie posizioni. Spiegano perché certe azioni o politiche sono necessarie o legittime.
a) competizione
b) solidarieta`
d) classe dominante
e) ...

5) Alcune ideologie aspirano a essere "universali", pretendendo di essere applicabili in qualsiasi contesto storico e geografico.
a) un Mondo piu` giusto
b) il diritto alla felicita`
c) ...

6) Le ideologie analizzano il modo in cui il potere viene distribuito nella società e propongono modi per modificarne l'uso o la gestione.
a) potere al popolo
b) divisione dei poteri
c) le élite
d)...

7) Molte ideologie pongono grande enfasi sulla storia, interpretandola come una serie di processi che portano verso un determinato obiettivo.

8) Le ideologie non sono solo teorie astratte, ma servono anche a "mobilizzare individui e gruppi" attorno a cause comuni.

9) Sebbene le ideologie abbiano nuclei centrali stabili, sono spesso in grado di "adattarsi alle circostanze" e di evolversi nel tempo.

Prendendo in esame (per non complicarci troppo la vita) le tre ideologie "recenti" (fascismo, comunismo, liberismo) e` difficile sostenere (ed anche solo immaginare) che esse si differenzino una dall'altra in tutto, e che non esistano invece punti, elementi, valori, posizioni condivise (come ovviamente altre diametralmente opposte).

Se un Paese, che vuole essere sovrano ed indipendente, non riesce a trovare/creare una continuita` alla sua esistenza, un filo comune che leghi i vari momenti, le varie fasi storiche, gli alti e bassi, le vittorie e le sconfitte, i successi e gli insuccessi rischia di creare delle rotture, se non proprio delle "faglie" nei confronti del proprio passato che gli impediranno di creare quella coesione di base nel suo Popolo che costituisce il fondamento di un orgoglio nazionale, di un sentimento patriottico, della volonta` di quel Popolo di combattere per la propria indipendenza, sovranita`, sopravvivenza ed esistenza.

E che un Paese nel tempo abbia sostenuto/sposato "ideologie" diverse fra loro e` altamente probabile, ma di sicuro in ognuna di quelle ideologie (posizioni, scelte di valori) ci sono stati dei punti fermi (che hanno attraversato lotte, conflitti, rivoluzioni, involuzioni, eversioni...) che consentono di vederne "l'evoluzione" o la continuita`.

Un esempio (he mi riguarda personalmente) e` la posizione dell'odierna Russia rispetto al proprio passato, dove Impero Russo, Unione Sovietica, Federazione Russa sono viste come "tappe" di una evoluzione, di una resistenza volta a salvaguardare e difendere la propria esistenza in tutte le fasi della propria Storia millenaria.

E per decidere come giudicare le azioni dei vari "governanti" nel tempo ci si pone la domanda: "Cosa ha fatto per la difesa e la grandezza del nostro Paese?". Tanto, poco, nulla.
 
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Cina

La prospettiva (secondo me non immediata, ma proiettata nei prossimi 2-4 anni) di un qualche accordo sulla reciproca sicurezza fra Russia e Stati Uniti assume per la Cina una particolare importanza.

Al di la` delle "componenti emotive" che possono caratterizzare l'atteggiamento verso le possibili interrelazioni fra i Paesi che compongono questo "triangolo" (USA, Russia e Cina) rimangono le "componenti razionali/pragmatiche".

L'alleanza Russia-Cina e` una alleanza (se cosi` si puo` chiamare) "contingente", cioe` legata ad una temporanea (nei tempi della Storia) coincidenza, condivisione di interessi.
Ma senza eccessivi vincoli reciproci: cioe` ognuno riserva per se` una propria autonomia, cercando di non urtare, confliggere, invadere gli interessi dell'altro.

Ognuno di questi tre sa perfettamente quali siano gli interessi degli altri due.

Sa che interesse degli USA e` creare fratture nel rapporto Russia - Cina per poterli "gestire" separatamente.
E sia la Cina che la Russia sanno perfettamente che divise non sarebbero in grado di contrastare efficacemente "l'aggressivita`" USA.

Ma ci sono spazi su cui ognuno puo` decidere di agire privilegiando su tutto i propri di interessi nazionali.
Uno di questi e` l'Unione Europea.

E vedremo a breve in modo ancora piu` evidente come in questo momento molti degli interessi della UE (nelle persone della attuale dirigenza in conflitto sia con la Russia che con gli USA) e della Cina possano coincidere e dare spazio a relazioni "alternative".

C'e` spazio per giochi piu` o meno "puliti", piu` o meno "machiavellici", piu` o meno "pericolosi".
 
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Turchia

Mentre i precedenti negoziati di pace (poi falliti per imposizione "dell'Occidente") si tennero in Turchia (Istanbul), i presenti si tengono in Arabia Saudita.

A questi livelli tutto ha un proprio significato.

Sul versante russo "l'invadenza" della Turchia sui Paesi post-sovietici ai confini della Russia (dal Caucaso al Kazakistan), "invadenza" che arriva fino ai confini con la Cina (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan) rende la Turchia un oggettivo rivale, avversario, nemico.
Per non parlare poi della Siria e, per esteso, l'indebolimento delle posizioni dell'Iran (partner importante per Russia e Cina) in Medio oriente.

Erdogan non e` certo uno sprovveduto, e come ogni turco che si rispetti, sa come tenere i piedi non su due, ma su piu` staffe, cercando di trarne i maggiori benefici possibili per il suo progetto della "Grande Turchia". Ma non sara` cosi` facile come prima.

Sul versante statunitense "l'autonomia" della Turchia, la sua imprevedibilita`, la sua disubbidienza, il suo non completo allineamento alle direttive USA, tenendo conto della posizione strategica del Paese e della dimensione del suo esercito, certamente non puo` essere gradito alla nuova amministrazione USA che del compattamento degli alleati (totale sottomissione) ha ancor piu` bisogno visti gli obiettivi strategici che vedono nella Cina il principale avversario, nemico.
Nel Medio Oriente poi la politica della Turchia e` nella sostanza in conflitto con quella di Israele (interessi praticamente inconciliabili).

I presupposti dei negoziati che hanno avuto ufficialmente inizio a Riad sono si` la fine del conflitto in Ucraina, ma in un contesto di regolamentazione piu` generale (a livello globale, mondiale) dei rapporti fra Russia e USA che tenga conto delle reciproche esigenze di sicurezza.

E qui gli interessi di USA e Russia a "ridimensionare" la Turchia coincidono pienamente.

Erdogan e` una persona intelligente, ha 70 anni (Putin 72) e puo` governare la Turchia ancora per un bel po`, per cui trovera` sicuramente il modo per non inimicarsi "tutto il Mondo che conta", ma a qualcosa dovra` rinunciare.

Nel 2016 (sembra grazie alle informazioni ricevute dalla Russia) ha bloccato (e sicuramente poi sfruttato) un tentativo di colpo di Stato.
La cosa potrebbe ripetersi.
 
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Impero Romano

L'ultimo "vero" Impero Romano, custode della civilta`, cultura e tradizione greco-latina per oltre un millennio dopo la "Caduta di Roma" fu l'Impero Romano d'Oriente (conosciuto anche come Impero Bizantino, termine usato da chi quell'aggettivo "romano" temeva, osteggiava e voleva usurpare: "i barbari" (Angli, Sassoni, Juti, Franchi...).

Questi Popoli ("barbari" secondo i romani) dopo il 476 d.c. (fine "ufficiale" dell'Impero Romano d'Occidente) progressivamente presero il potere ed imposero la loro civilta`, la loro cultura, le loro tradizioni, i loro valori sull'Europa (specie "Occidentale") e questa "egemonia culturale" non la mollarono piu`.

L'Impero Romano d'Oriente sopravvisse ancora mille anni (con varie vicissitudini) protesse e coltivo` la civilta` greco-romana, le sue tradizioni, la sua cultura, i suoi valori fino alla caduta per opera dell'Impero Ottomano.

"L'Ortodossia" (con i suoi valori) fu uno dei fondamenti (quello religioso) di quell'Impero (il "Cattolicesimo" e dal 1500 in poi anche il "Protestantesimo" per quanto riguarda l'Occidente), e con la caduta di Costantinopoli divento` il fondamento culturale (religione, leggi, tradizioni) dei Popoli che abitavano "Le Rus'", e piu` in generale "i Popoli slavi orientali".

Se consideriamo "latini" i Popoli che abitano l'Italia, la Francia, la Penisola Iberica questi hanno inoltre subito una inarrestabile "contaminazione culturale" da parte della cultura protestante, anglosassone e per finire statunitense".
E gli effetti si vedono.

Certo una opposizione "culturale" di questi Popoli (latini), che hanno radici comuni, nei confronti del "Nord Europa" (Germania, Gran Bretagna e loro satelliti) e del "Nord America" sarebbe salutare, e sancirebbe "l'innaturalita`" di una Europa Unita (UE), e la presa di coscienza che esistono quantomeno "piu` Europe" che costituiscono l'insieme di culture di un "contenitore" ben piu` vasto (l'Eurasia) di cui, in Europa, le componenti piu` numerose sono:

- quella "latina" (cattolica)
- quella "anglosassone" (in prevalenza protestante)
- quella "slava occidentale" (mista cattolico-protestante-ortodossa)
- quella "slava orientale" (ortodossa)
- quella "greca" (ortodossa)
- quella "turca" (islamica)

Centri ed epicentri di una futura prossima auspicabile "Europa multipolare" che cominci ad aggregarsi per "similitudini e armonie culturali" e non solo per logiche di mercato e costituisca quella "massa critica" necessaria per confrontarsi, difendersi, agire, crescere, affermarsi in una realta` composta da "centri culturali, militari, economici" con masse critiche molto significative.

Ma molte cose devono cambiare (dalle politiche migratorie, a quelle demografiche, per non parlare della cultura dominante) perche` questo avvenga ed il nuovo corso USA (che probabilmente durera` per oltre dieci anni) puo` essere l'occasione per farlo se appariranno politici europei "di un certo spessore" capaci di coglierne le opportunita`.
 
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La carota

Le frasi "Non c'e` pace senza gli europei", e "Non si fa la pace senza l'Europa", visto che la pace la fanno fra di loro i belligeranti, testimoniano il fatto che l'Europa era parte in conflitto (cioe` un belligerante) contro la Russia.

Non essendo pero` dalla parte dei vincitori, dovranno, assieme all'Ucraina, perdere, rinuciare a qualcosa e non, come jene, cibarsi della "carne del cadavere" come vorrebbero.

Hanno illuso (collusi con i governanti di quel Paese) buona parte del Popolo ucraino agendo come l'irraggiungibile carota posta di fronte all'asino per fargli tirare la carretta, ora quella carota se la dovranno infilare da qualche parte, perche` "ospitano" qualche milione di ucraini che appena finita la sbornia saranno un po` incazzati.
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Posizionamento

Per la sua collocazione geografica l'Unione Europea dovrebbe porsi in una posizione di equilibrio nei confronti dei tre piu` importanti (per lei rispetto ai fattori economici e militari) attori: USA, Russia, Cina.

Ma puo` decidere (o essere costretta) di assumere collocazioni differenti (piu` o meno vantaggiose dal punto di vista della sua economia (import/export)

1) Tutta euroasiatica bilanciandosi fra Russia e Cina ed in sostanza "anti-USA"
2) Tutta "antirussa" bilanciandosi fra USA e Cina
3) Tutta "anticinese" bilanciandosi fra USA e Russia

Trump sta preparando gli Stati Uniti al conflitto con la Cina per il controllo del "polo economico emergente" (nuova fonte di nuovi e cospicui profitti per i loro "capitali"): l'Area de Pacifico

Gli USA preferirebbero (per un insieme di ragioni) una collocazione della UE fra loro e la Russia offrendo a quest'ultima dei "vantaggi" in funzione generale "anticinese"

La Cina ha due opzioni:
- la UE condivisa con gli USA (posizione "antirussa") con una serie di implicazioni pericolose in prospettiva per la sua sicurezza;
- la UE condivisa con la Russia (posizione "anti USA" suo rivale per il "piatto" Area del Pacifico)

Cio` che ritengo piu` probabile e` che "salti" l'Unione Europea, e i Paesi europei vadano (per quanto le loro forze glielo possano consentire) per la propria strada.
 
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Trattative

Il Rappresentante permanente all'ONU della Russia (quindi una figura ufficiale) Vasilij Alekseevič Nebenzja ha dichiarato:

“Se non mettete finalmente alle strette il vostro preposto a Kiev e non lo mettete in riga, non ne uscirà nulla di buono per l'Ucraina, e i parametri per un accordo di cui stiamo discutendo ora sembreranno una chimera agli ucraini fra un po' di tempo.
Come lo sono oggi per il regime di Kiev gli accordi di Minsk, che loro stessi hanno fatto deragliare"


Quindi per le forze (ancora vive ed attive negli USA ed in Europa) che sono interessate (soldi) al proseguimento del conflitto in Ucraina sostenere "la posizione autonoma ed indipendente" della Ucraina (leggi: Zelenskij) in contrasto con le posizioni i Trump e` l'obiettivo.

Ridurre invece ai minimi termini (o meglio, sostituirlo) Zelenskij sara` l'opzione/condizione per Trump per l'ottenimento di posizioni piu` accettabili da parte della Russia.

L'alternativa e`, in ogni caso, il proseguimento dell'operazione militare in Ucraina e la possibile "integrazione" di nuove Regioni (tramite referendum) nella Federazione Russa cosi` come avvenne dopo il fallimento/tradimento degli accordi di Minsk 1, Minsk 2, Istambul 2022.

Storia:
- Le trattative per la sospensione delle ostilita` fra USA e Corea del Nord iniziarono nel 1951 (10 luglio) e si conclusero nel 1953 (27 luglio), 2 anni.

- Le trattative di pace fra USA e Vietnam del Nord iniziarono nel 1968 (5 maggio) e si conclusero nel 1973 (27 gennaio), quasi 4 anni.

Cioe` trattative degli USA con due "ossi duri" perche` alle loro spalle avevano, confinavano ed erano intervenuti militarmente URSS e Cina.

Se andra` bene un anno bastera`, perche` 2-3 anni e` la regola, ed in ambedue i casi precedenti le ostilita` non erano state sospese durante i negoziati.
 
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Scelte intelligenti

Ci sono Popoli i cui governanti per una serie di ragioni non riescono a dare ai propri Paesi una collocazione utile e vantaggiosa nell'arena internazionale interpretando correttamente i rapporti di forza, le interdipendenze economiche, le aspettative/timori dei propri piu` prossimi vicini scegliendo/imponendo per i propri Popoli "posizionamenti" che nulla hanno a che vedere con gli interessi nazionali e una politica di sicurezza sensata.

Si abbandonano invece a fantasie di grandezze remote che la Storia ha seppellito da tempo, a rivincite e vendette come se vivessero in una faida, a forme di nazionalismo aggressivo e dogmatico fuori dal tempo.

Premesso che quei Paesi hanno il pieno diritto (incontestabile) di decidere autonomamente e sovranamente i propri destini la questione che pongo in discussione e` l'intelligenza, la convenienza, l'opportunita`, la lungimiranza di quelle scelte.

E gli effetti si vedono.

Prendiamo i Paesi Baltici:
- Un paio di "vicini" ingombranti (Russia e Polonia) con i quale, per ragioni certamente non economiche, ma politico-militari (oggi diremmo "geopolitiche") hanno dovuto confrontarsi e spesso soccombere per ottenere/mantenere la propria indipendenza.
Potevano scegliere di essere "tramite", neutrali, traendo benefici da ambo i versanti (polo Russo e, dal dopoguerra, polo USA), hanno scelto invece di schierarsi con il polo USA il cui "centro" sta a decine di migliaia di chilometri con un oceano di mezzo, contro l'altro polo (Russia) che sta ai loro confini, confidando nel fatto che la NATO e/o la Polonia si sarebbe "sacrificata" per la loro difesa.
Un "polo" enorme (imperiale) come quello USA usa i propri confini estremi come "zona buffer" (dove sganciare le bombe nucleari tattiche per rallentare il nemico che attacca), o come "proxy" cioe` luogo per impegnare/prococare il nemico che non vorrebbe attaccare.
Per chi ha memoria lunga era questo il destino assegnato al Friuli-Venezia Giulia dalla NATO durante la guerra fredda.

E cosa dire della Finlandia:
- Indipendente grazie alla Rivoluzione Russa, sceglie di "allearsi" con la Germania nazista sperando di potersi allargare verso est. Alla proposta/richiesta dell'URSS di spostare i confini (che erano a 30 km da Leningrado) piu` a nord ricevendo in cambio due volte il territorio ceduto in Carelia risponde (legittimamente, ma non intelligentemente) "picche".
Ottiene di perdere. in cambio di nulla, quel territorio (l'assedio di Leningrado dimostro` poi la correttezza delle richieste della Russia), Finita (perdendo) la Seconda Guerra Mondiale, non perde altri territori in cambio della neutralita`. Neutralita` che regge per quasi 80 anni per poi abbandonarla diventando alleato di un Paese che sta a decine di migliaia di km con un Oceano di mezzo, contro un Paese ch sta ai propri confini.
Non vedo alcuna intelligenza politica in questa scelta.

E la Polonia?
- Finiti i fasti medievali dove i propri territori arrivavano ad occupare Mosca, si ritrova spartita fra Impero Tedesco ed Impero Russo. Grazie alla Rivoluzione Russa si ritrova indipendente e, "ovviamente" prima attacca la neonata Russia in piena Rivoluzione occupando la Bielorussia occidentale e l'Ucraina settentrionale, e si allea poi con la Germania nazista.
Ottenendo cosa? Che dopo pochi anni da questa alleanza meta` viene occupata dalla Germania (per costituire la sua "piazza d'armi" per l'aggressione all'URSS) e l'altra meta` dall'URSS, che si riprende i territori persi nel 1920 e allarga i propri confini verso la Germnaia per opporsi a quella "piazza d'armi". La sconfitta tedesca nella battaglia per Mosca del 1941 ha dimostrato la correttezza di quella scelta.
Finita la Guerra Mondiale ottiene una buona fetta di territori appartenenti alla Germania, e rimane nel blocco Sovietico.
Caduta l'URSS, potendo decidere di essere Paese neutrale, "tramite" fra est ed ovest godendo dei benefici della posizione, sceglie ancora una volta di andare "ad ovest" sperando cosi` di "riappropriarsi" dell'est che considera perduto.
Altra scelta "intelligente" le cui conseguenze (visto che il Mondo e` Multipolare) le vedremo a breve: si e` creata due nemici (quelli "storici") Germania e Russia.
Auguri!

Tralascio le scelte dei governanti dell'Ucraina perche` le loro conseguenze sono sotto i nostri occhi.

E non si tratta di imperialismo. espansionismo o altre sciocchezze del genere, ma di semplice buon senso che considera le convenienze, i rapporti di forza, le contiguita` territoriali, la Storia ed i legittimi RECIPROCI interessi.
 
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Vance

La figura di Vance (Vice Presidente USA) non va sottovalutata, ma ben studiata specie se vista in prospettiva.

Al di la` del fatto che qualora "qualcosa" succedesse a Trump la funzione di Presidente passerebbe a lui per il tempo necessario a indire nuove elezioni, anche se nulla succedesse Trump non potrebbe ripresentarsi (salvo improbabili modifiche della Costituzione) e tradizionalmente e storicamente il Vice Presidente diventerebbe il candidato alle successive Presidenziali del "gruppo di interesse" che ha sostenuto Trump.

E se cio` succedesse avrebbe davanti a se potenzialmente due mandati, cioe` 8 anni.
Vance e` nato nel 1984, ed ha quindi solo 41 anni: per la politica molto giovane.

Dal punto di vista del "gruppo di interessi" che sostiene la presenta Amministrazione USA, significa una prospettiva di 12 anni di Potere.
 
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Le Minoranze

Rispettare i diritti delle minoranze e` importante e "civile".
- Il diritto all'uguaglianza di fronte alla legge
- Il diritto al voto
- Il diritto ad esprimersi liberamente
- Il diritto a conservare la propria identita` culturale...

Ma questi diritti non comprendono quello di rappresentare a forza la maggioranza in virtu` del fatto "di essere minoranza" (sic!) o, per la stessa illogica ragione, di decidere cosa sia giusto o sbagliato, consentito o proibito per la maggioranza che impropriamente pretendono di rappresentare.

Perche` se i valori discriminanti per l'accesso a qualsiasi posizione di potere sono l'essere "di colore", l'essere "donna", l'essere "omosessuale/genderfluid/ e altri 70 alternativi generi a scelta basta che non sia eterosessuale, l'essere "immigrato/rifugiato/discriminato" e cosi` via, e non la reale e maggior competenza rispetto ad altri candidati per il ruolo a cui si ambisce, allora qualsiasi Paese andra` sicuramente "a puttane".

Una minoranza arrivata al potere, consapevole di essere minoranza (e quindi debole nei numeri) e di essere li` in virtu` di questa sua "minorita`" usera` tutto il suo potere (quello che l'essere diventato "Potere" gli consente) per opprimere/reprime/emarginare la maggioranza e la sua volonta` al fine di preservare quel potere che le consente di imporre i propri voleri/valori sugli altri.

Per loro la "democrazia sostanziale" (quella del potere della maggioranza) e` un pericolo e va combattuta, specialmente a livello informativo/formativo per poter condizionare e plasmare menti e opinioni a proprio esclusivo beneficio e vantaggio.
 
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Media LGI

Gruppi Patrioti

  • Il sovranismo, come la sinistra, è una cultura della mistificazione. Lo Stato di Israele è letteralmente una creazione anglo-sovietica; una parte...
  • La destra conservatrice e fascistoide raggrumatasi attorno a Giorgia Meloni si crede, nei suoi sogni megalomani, erede dell’Impero romano o del...
  • AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!!!
  • Se ci fate caso, dopo ogni uscita euroscettica di Musk o dopo scandali che colpiscono personalità europeiste (Pfizergate, Qatargate, il caso...
  • Ma chi se ne frega di chi oliava Giuliano Ferrara. Ma vaffanculo tu, Ferrara e gli oliatori.
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