LGI - Russia

Tutte le discussioni sulla Russia, politica interna ed estera russa.

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Imperi 1

Tra "ricostituirsi" come Impero (forma dello Stato) superando l'idea di Stato-Nazione (che mal si adatta "alle Russie" ed stata una delle cause della dissoluzione "a tempo" dell'URSS) e "ricostruire" l'Impero Russo (nella forma e dimensioni del precedente) ce ne passa.

Il contesto storico e` differente (allora gli Imperi in Europa erano molti), come quello socio-economico.

L'idea di "Impero" per come viene intesa in Russia ("Una unione di Popoli diversi massimamente compatta, coesa, che gioca un ruolo chiave nell'arena mondiale") e` l'unica che possa assicurarle stabilita` interna e "forza di attrazione" verso aree e Paesi limitrofi che con questa idea (ideale) concordano vedendo in essa opportunita` di sviluppo e di sicurezza.

L'interpretazione "imperialista" venduta in "Occidente" di questi obiettivi e` strumentale e funzionale agli interessi "dell'Impero della Menzogna" occidentale che non vuole e non ama concorrenti, e che con l'idea russa di Impero ("Una unione di Popoli diversi massimamente compatta, coesa....") ha ben poco a che vedere perche` corrisponde, invece, alla lettera allo spitito di un Impero Coloniale in cui i "Popoli altri" sono colonie da sfruttare e non cittadini alla pari che di quell'Impero sono la sostanza.

Diverse ideologie, con diverse visioni del Mondo, del proprio ruolo come Popolo e Paese, dei valori e del futuro.
 
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Carte da giocare

Per comprendere un altro aspetto che condiziona i negoziati in corso fra Russia e USA per l'Ucraina e` che ogni "trattativa" comprende un "dare e avere".

- Una trattativa con parte della Regione di Kursk in mano all'esercito Ucraino condiziona la trattativa.
La liberazione di quei territori dall'occupazione ucraina ha tolto valore a questa carta.

- Il fatto che parti significative della Repubblica di Donetsk e delle Regioni di Kherson e Zaporizhja siano ancora in mano all'Ucraina costituisce una "merce di scambio" nelle trattative.
L'obiettivo (prioritario) della liberazione di questi territori (con la prossima offensiva estiva) togliera` dalle mani degli ucraini anche queste carte

A quel punto il "dare e avere" non riguardera` piu` i Territori entrati a far parte della Federazione Russa, ma qualcos'altro.

Questo toglie forza negoziale agli USA, all'Ucraina, ma anche alla Unione Europea.
Qualsiasi tregua ora e` impensabile. Nel 2026 forse.
 
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Difficile accordo

Cio` che rende difficoltoso un accordo stabile fra USA e Russia riguardo l'Ucraina non e` tanto trovare un accordo in se`, ma la possibilita` di una sua reale applicazione e rispetto da parte del Governo di Kiev:

- Da un lato le forze (armate) degli ultra nazionalisti ucraini che a Kiev controllano e minacciano fisicamente politici e uomini di Governo qualora decidessero per una reale fine del conflitto alle oggettive condizioni dettate dal campo di battaglia, cioe` di fatto la fine dell'esistenza, del potere e dell'afflusso di denaro per queste "forze".

- Dall'altro Paesi europei (in primis Gran Bretagna e Francia) che hanno interesse a presentarsi come "interlocutori insostituibili" nei negoziati di pace per potersi sedere al tavolo (banchetto) delle trattative e portare a casa qualcosa; e per fare cio` devono necessariamente dimostrare che Zelenskij "e` nelle loro mani" e solo loro sono in grado di determinare le sue decisioni ed azioni.

La sicurezza fisica di Zelenskij e` nelle mani dei servizi britannici, gli stessi servizi che periodicamente "gestiscono" le provocazioni ucraine in Russia (attentati terroristici in particolare) e il mancato rispetto degli accordi presi fra Russia e USA (in particolare le centrali energetiche russe).

Che queste azioni siano esclusivamente decisioni autonome di quei Paesi europei, o parte di un gioco delle parti (poliziotto buono/poliziotto cattivo) concordato con gli USA e` tutto da vedere.
Anche perche` negli USA stessi le cose non sono poi cosi` chiare, e Trump assomiglia piu` ad uno che cerca di tenere insieme le parti che lo sostengono, ma i cui interessi sono spesso contrastanti, piu` che un comandante che decide autonomamente cio` che si deve fare sicuro di essere ubbidito.

Per quanto riguarda la Russia tutto cio` non e` un danno in assoluto.
L'inverno ha consentito all'esercito russo di creare i presupposti necessari al successo della prossima offensiva estiva e una tregua instabile senza prospettive e senza la soluzione dei problemi che stanno all'origine del conflitto non ha alcun senso per lei.

Rimangono sul tavolo gli obiettivi fondamentali dell'Operazione Militare Speciale:
- la completa liberazione dei territori entrati a far parte della Federazione
- la riduzione ai minimi termini dell'esercito ucraino (demilitarizzazione) affinche` risulti inoffensivo nel caso i cui si possa sottoscrivere un trattato di pace
- l'eliminazione delle forze ultra nazionaliste (denazificazione) ucraine per garantire che il futuro governo di cio` che sara` l'Ucraina in futuro non sia nelle mani di questi individui
- impedire che in Ucraina si insedino forze militari straniere dei Paesi NATO (non importa in che forma) che di fatto condizionerebbero le decisioni di quel Governo nel presente e nel futuro e impedirebbero la sua sostanziale neutralita`
- il proseguire "forzato" del conflitto modificando le condizioni sul campo di battaglia, modifica anche quelle che saranno le condizioni future per un eventuale trattato di pace: la perdita di Odessa costituirebbe per l'Ucraina, e i suoi "padrini" in particolare (Francia e Gran Bretagna) la perdita dell'accesso al Mare (Mar Nero da cui poi il Mar Mediterraneo) ed il controllo di quei porti, per non parlare di un eventuale spostamento del fronte sulle rive del Dniepr.

Il processo "di pace" sara` lungo e indebolira` principalmente gli USA che hanno aperti piu` "costosi fronti" contemporaneamente: Ucraina, Medio Oriente, Cina...
 
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Contrasti

I contrasti:
- all'interno degli USA e nella stessa Amministrazione Trump (basti pensare alle posizioni rispetto l'Ucraina di Kellogg, di Rublio e di Wilkoff),
- fra l'Amministrazione Trump e l'Unione Europea,
- all'interno della Unione Europea "allargata" alla Gran Bretagna fra l'accoppiata Francia e Gran Bretagna, Germania e Italia, Ungheria, Slovacchia...
- fra USA e "Mondo"
- fra USA e Cina
- fra USA, Israele e Iran
- all'interno della Turchia...
e molto altro ancora, dal punto di vista della Russia l'esistenza ed il prolungarsi nel tempo di questi contrasti e` visto come positivo.

Mentre la possibilita` di un conflitto diretto fra Russia e USA e` molto remota, sempre piu` probabile e` vissuta invece la possibilita` di un conflitto fra Russia e "l'Europa" (alcuni Paesi) la quale piu` si trova nel caos, piu` con le prossime elezioni al potere potranno salire partiti "conservatori" non russofobi (senza per questo essere amici o alleati della Russia), piu` gli USA si defileranno, piu` i Paesi che la compongono inizieranno ad andare per conto proprio, piu` sara` sicuro che sara` per "l'Europa" (i Paesi piu` bellicosi) un conflitto che la vedra` ancora una volta perdente.

Il vero interesse, punto caldo e dolente, sul quale la Russia si dovra` concentrare e` il Caucaso e le Repubbliche ex sovietiche di quell'area, sulle quali si sta concentrando l'attenzione dell'Europa (Francia e Gran Bretagna), degli USA, della Turchia ed anche della Cina.

E` qui che la Russia dovra` esercitare la sua influenza, la sua "pressione", l'ingerenza se serve, il "soft power" di cui e` capace (ma in cui non eccelle a differenza della Turchia ad esempio), per mettere a qualsiasi costo in sicurezza le sue frontiere e la sua zona di influenza.

E` un peccato che un ottimo politologo russo di origine Armena (Henry Sardarian - Генри Сардариан) che parla fluentemente inglese ed italiano, dottore in Scienze politiche, membro corrispondente dell'Accademia delle scienze militari, decano dell'Universita` di Scienze Politiche di Mosca sia (volutamente) poco conosciuto ed intervistato in Italia, perche` le sue posizioni (ampiamente presenti nelle trasmissioni di Solovjov e di Radio Sputnik Russia) promuovono senza filtri ed ipocrisie quello che dovrebbe essere la posizione, la struttura statuale, gli interessi geopolitici della Russia, posizioni che stanno riscuotendo un sempre piu` ampio interesse in Patria.
 
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Territori

Non sono riusciti ad avere tutto il Mondo come volevano, per cui ora puntano a controllarne la piu` grande parte possibile tenendo presente che, avendo una mentalita` (ideologia) coloniale tipica delle potenze marittime, dalle colonie che riescono a tenersi strette devono ricevere (leggi "arraffare") il piu` possibile secondo la logica (da cui deriva la loro possibile sopravvivenza come Impero Coloniale) che quanto ricavano dalle colonie deve essere molto di piu` di quanto spendono per sottometterle.

Da cui, per esempio,la richiesta all'Europa di pagare per la "protezione" (da chi poi?) che gli USA le assicurano.
Cioe` di fatto, pagare per l'occupazione e lo sfruttamento a cui i Paesi europei sono sottoposti.

La guerra dei dazi (guerra economica) e` una componente di questo processo anche perche` una guerra militare contro potenze di grosso calibro potrebbe risultare loro fatale.

L'incognita e che ci sono altre "Potenze Regionali" che hanno ora lo stesso obiettivo: controllare il proprio "territorio", le proprie "zone di influenza" secondo logiche (potremmo anche definirle "ideologie") che non necessariamente sono le stesse degli USA e che, per i possibili satelliti, potrebbero risultare piu` convenienti, piu` accettabili.

In comune con gli USA: la difesa dei propri interessi in un Mondo ridiventato multipolare.
 
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Libia, Iran

Riferendosi all'Iran Netanyahu afferma:
“Siamo d'accordo sul fatto che l'Iran non debba avere armi nucleari. Questo può essere raggiunto attraverso un accordo, ma solo se questo accordo è sulla falsariga di quello libico: entrare, minare le strutture, smantellare tutte le attrezzature, sotto il controllo americano e con l'esecuzione americana - questo è accettabile”, ha detto.

Che fine abbia fatto poi Gheddafi e` a tutti noto. Per non parlare di Saddam.
Kim della Corea del Nord invece aveva capito benissimo l'antifona.

Il fatto che, a parte la retorica bellicosa da "cane impazzito" che caratterizza le dichiarazioni israeliane, l'Iran non sia stato ancora bombardato e distrutto (come piu` volte minacciato) indica che le cose non sono cosi` semplici come vengono descritte.

Gli USA non discutono solo con Israele, ma anche con Russia e Cina che hanno qualcosa da dire a proposito.

Poi, come sempre, varra` la legge del piu` forte, finche` rimane il piu` forte, altrimenti ci si dovra` adattare.
I compromessi esistono anche per questo.
 
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Spazio ex-sovietico

Nel 2007 l'istituto Gallup (Istituto statunitense per le ricerche statistiche e l’analisi dell’opinione pubblica) fece un sondaggio "mascherato" nello "spazio post-sovietico".

L'argomento del sondaggio era lontano dalla politica, cultura o altro e aveva un unico scopo: fornendo il questionario in lingua russa, nella lingua ufficiale del Paese in esame e nelle lingue nazionali delle principali diaspore presenti in quel Paese il focus era scoprire in quale lingua avrebbero scelto gli intervistati il questionario a cui rispondere.
Questo avrebbe fornito una informazione abbastanza precisa sulla lingua "madre" di quei intervistati nei vari Paesi.

I risultati sono quelli del grafico.

Da questi risultati si possono trarre diverse conclusioni.
Il risultato dell'Ucraina non deve sorprendere perche` un altro "test" fatto da Google nel 2014 aveva certificato una quasi identica percentuale di utenti che, per le loro ricerche sul web, preferivano la versione russa del sito invece di quella ucraina.

Significativa la percentuale del Kazakistan, del Kirghizistan e della Moldavia la cui percentuale aggiungendo Pridnestrovie sale al 40%. In quanto alla Bielorussia c'e` poco da commentare.

Negli altri Paesi la percentuale dei russofoni e` molto bassa.

Questo indica, fra le altre cose, con quali Paesi dello spazio ex-sovietico c'e` una significativa convergenza culturale sulla base della quale sara` piu` facile costruire relazioni amichevoli, e con quali invece le relazioni potranno avere come base solo interessi reciproci.
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Tossico...

Nel momento in cui gli USA da "compratori" del Mondo passano a "batter cassa" in molti Paesi sorge spontanea una domanda: "Cosa si puo` fare per poter far a meno degli Stati Uniti?"

E` anche cosi` che si forma un "Nuovo Ordine Mondiale" visto che essere troppo legati e dipendenti dagli USA puo` essere tossico.

Primi fra tutti i Paesi europei che devono riprendersi quanta piu` possibile sovranita` di quella ceduta a suo tempo agli organismi dell'Unione i quali hanno abbondantemente dimostrato la loro incapacita`, incompetenza, disonesta` ed inaffidabilita`.
 
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USA e getta

Secondo i dati ufficiali ucraini, nei primi tre mesi del 2025 hanno disertato 52.303 soldati. In proiezione fanno oltre 200.000 all'anno.

Se sommiamo le perdite (morti, feriti e "dispersi") che sono circa 30.000 al mese (cioe` 360.000 all'anno) fanno mezzo milione in meno per il 2025.

I "reclutatori" a caccia nelle citta` ucraine riescono a "fornire" circa 20.000 nuovi soldati al mese (240.000 in un anno).

La guerra finira` per "consunzione", e cio` che restera` dell'Ucraina (visto che chi sarebbe disposto a ritornare in Patria a fine conflitto sono in pochi, e chi emigrera` allora saranno in molti) e` un Paese in via di estinzione che non avra` nulla a che vedere con l'Ucraina del 2022, figuriamoci poi con quella del 1991.

"USA e getta"
 
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I tavoli

L'impressione che si ha dai mezzi di informazione, specialmente quelli europei, e` che sia in corso un negoziato sulle sorti dell'Ucraina.

Vero in parte, perche` in realta` il negoziato avviene contemporaneamente su tavoli diversi, ognuno dei quali centrato su di uno specifico aspetto che, insieme, contribuiranno a definire il "Nuovo Ordine Mondiale".
Negoziato che sta gia` iniziando a coinvolgere il terzo attore (fondamentale), la Cina, al momento "strumentalmente" escluso.

Esiste il tavolo della "pace" in Ucraina, il tavolo che riguarda il Medio Oriente, quello che riguarda l'economia, quello che riguarda lo spazio e la sua militarizzazione, quello che riguarda l'Artico (e altri che non conosciamo).

L'esito del negoziato per l'Ucraina e` legato (e lega) l'esito degli altri "tavoli" per la semplice ragione che "l'Ordine" mondiale richiede che ogni cosa vada "al suo posto" rispetto ai reali rapporti di forza e i reali interessi nazionali degli attori in campo.
In ogni caso un conto sono le tattiche negoziali, un altro gli obiettivi strategici della negoziazione.

La "mossa" dei dazi fatta da Trump in modo cosi` clamoroso e spettacolare e` una componente di questi "tavoli negoziali", perche`, nell'ottica di un "Nuovo Ordine" mette molti Paesi nella condizione di decidere (piu` o meno sotto pressione) da che parte stare, da che parte schierarsi.

Pensare che i dazi agiscano solo per ottenere vantaggiosi risultati economici e` una ingenuita`.
I dazi sono a tutti gli effetti (ed negli USA per poter essere stati considerati "legali" hanno dovuto essere cosi` giustificati) sanzioni il cui senso e`:
"Da che parte stai? Con noi o con loro?" dove "loro" spesso sono i BRICS++, la SCO, l'Unione Economica Euroasiatica...
Idem per i Paesi della Unione Euopea.
 
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Gas russo

Il Nord Stream 1 (teoricamente ancora funzionante con limitate riparazioni) ha una portata di 55 miliardi di metri cubi di gas.
Al momento non attivo, ma all'uopo attivabile.

Il Nord Stream 2 aveva pure esso una portata di 55 miliardi di metri cubi di gas, ma e` stato messo fuori uso.

Oggi la Mongolia ha concesso il transito sul suo territorio (dalla Russia verso la Cina) di un gasdotto di 55 miliardi di metri cubi di gas.

Cio` che l'Europa non compra dalla Russia:
- o lo compra a prezzi maggiorati attraverso altri fornitori
- o la Russia lo vende ad altri

Quando (per necessita` e sopravvivenza) verra` riattivato il Nord Steam 1, la Russia vedra` aggiungersi una nuova fornitura da 55 miliardi di metri cubi di gas perche` qualla ora bloccata la sta comprando la Cina.

Ottimo affare.
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Reputazione

In questa fase l'aver gli USA deciso di negoziare con la Russia (almeno in prima istanza) il "Nuovo Ordine Mondiale" escludendo la Cina comporta la conferma della posizione USA: staccare la Russia dalla Cina e se possibile tirarla (con concessioni e compromessi) dalla propria parte.

"Alla pari" non e` nello stile degli USA, non e` la loro "ideologia", ma (almeno nelle loro intenzioni) come "alleato privilegiato" contro o neutrale.

Il vero nemico "mortale" degli USA e` indiscutibilmente la Cina per la sua massa demografica, la sua economia, la sua immensa rete di interconnessioni, il suo potenziale industriale, tecnologico, la sua costante crescita e sviluppo nella conquista dello spazio e, per finire, ma non meno importante, il costante potenziamento del suo esercito e (specialmente) della sua flotta.

Da un punto di vista puramente militare la Cina da sola e` facilmente "circondabile". La Russia e la Cina insieme no.

- Lo strumento delle sanzioni, degli embarghi contro la Russia e` gia` stato usato, ma non ha avuto il successo sperato. Analisti USA piu` competenti, piu` seri, meno ideologizzati e schierati avrebbero potuto prevederlo in anticipo.

- Lo strumento militare (necessariamente "per interposta persona") e` stato usato, ma anche quello ha avuto uno scarso successo.

Non che non abbiano dato dei risultati tangibili (vedi Europa), ma non quelli attesi per la Russia tanto da costringerla (per la sua sopravvivenza) a schierarsi dalla parte degli USA contro la Cina.

Ora si sta usando lo strumento delle concessioni, del riconoscimento della Russia come Potenza, e del suo diritto ad uno spazio di influenza "in cambio di...".

L'orizzonte temporale di un eventuale accordo e` necessariamente, storicamente limitato: 20, 40 60 anni?
Aspettarsi che accordi di questo livello possano essere eterni, o anche solo "secolari" e` da ingenui: reggono finche` i rapporti di forza sono tali da poterli difendere/imporre.
Cambiano i rapporti di forza, cambiano le condizioni per un accordo.

A rendere ancor piu` difficile la posizione degli USA c'e` il problema della reputazione: li USA hanno stracciato troppi accordi in tempi molto brevi approfittando di superiorita` che si sono rivelate poi o momentanee o effimere.
Come potersi fidare di un tale interlocutore? Servono garanzie ulteriori, perche` la parola non basta, neanche la firma da sola non basta, e l'inquilino della Casa Bianca puo` cambiare anche solo dopo 4 anni: nuovo inquilino e tutto puo` ricominciare da capo.

I rapporti fra Russia e Cina hanno una base totalmente differente, esiste fra loro una contiguita` territoriale che permette una totale sinergia/integrazione da un punto di vista militare, esistono oggettivi spazi di collaborazione, integrazione, "simbiosi" da un punto di vista economico, politico e tecnologico.

Rimane sul tavolo l'unica opzione seria, fattibile e vantaggiosa per tutti: riconoscere l'esistenza di queste tre Potenze, rispettarne i relativi spazi di influenza, creare le condizioni per una reciproca sicurezza.

E chi deve "retrocede" sono gli USA, ma le sue due anime difendono il proprio punto di vista:
- pacificamente per ridurre i danni
- opponendosi fino all'ultimo nella speranza di poter vincere

Da qui "l'alternanza" dei Presidenti USA e l'altalenarsi delle loro politiche (e in parte la loro "strutturale" inaffidabilita`)
 
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Comportamenti ed interessi

Se, almeno a livello delle relazioni internazionali, alla base dei comportamenti (le semplici dichiarazioni sono spesso solo funzionali, se non fuorvianti) ci sono gli interessi, forse la domanda giusta da porsi non e` tanto quanto sia giusto, legittimo il comportamento di un determinato attore, quanto invece quale sia l'interesse che sta alla base di quel comportamento.

E aggiungo un'altra domanda chiarificatrice: "nell'interesse di chi?":

- nazionale
- di una delle componenti "egemoniche" di quel Paese (si presume in lotta fra di loro)
- di un Paese terzo che usa il primo come strumento per conseguire i propri interessi

E per finire: rispetto a me (al mio Paese) e ai miei di interessi, quei comportamenti sono:
- neutrali, non influiscono
- favoriscono
- coincidono
- ostacolano
- si oppongono

Da cui la decisione di quali dovrebbero essere i miei comportamenti piu` efficaci per sostenere con successo i miei interessi.
Sempre inteso che io sia nella condizione di poter liberamente decidere i miei comportamenti.

E qui entra in ballo il concetto di "sovranita`".

Ovviamente i Paesi che hanno ceduto ad altri (Paese vincitore, NATO, Unione Europea...) la propria sovranita`, non puo` decidere autonomamente il proprio comportamento e nemmeno difendere i propri interessi nazionali: valgono gli interessi del "Paese vincitore" e delle sue organizzazioni (UE, NATO...)"
 
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Volonta`, autorita`

Decidere se e come mettere in atto una tregua richiede che vengano fatte delle verifiche "preventive":

- la reale volonta` di rispettare quella tregua
- la reale autorita` del far rispettare quella tregua dai propri uomini
- l'esistenza di una parte terza al conflitto in atto, non schierata, affidabile nel giudizio che certifichi le eventuali violazioni e gli autori delle violazioni in possesso dei mezzi necessari per una effettiva sorveglianza

A causa dell'oggettiva complessita` di queste operazioni in genere si "testa", cioe` si sceglie un obiettivo localizzato, circoscritto (nello specifico una tregua sui bombardamenti di specifici e ben identificati impianti energetici)

Se, anche rispetto ad obiettivi cosi` circoscritti e limitati, una parte (o ambedue) non rispettano la tregua, non ha molto senso proseguire verso l'obiettivo di una tregua generale: la/le parti in causa dimostrano di: o non avere la volonta` di rispettarla, e/o non avere l'autorita` per farla rispettare dai propri uomini.

La Russia, che sta discutendo con gli USA di accordi di ben piu` larga portata rispetto al conflitto in Ucraina (che non e` "il problema" ma una manifestazione di quello) ha tutto l'interesse a far vedere la propria affidabilita` nel rispettare gli accordi presi o che potra` sottoscrivere (volonta` + autorita`) e nell'evidenziare (attraverso la sua non risposta alle provocazioni) quale parte invece e` inaffidabile (no volonta`, no autorita`), mettendo la controparte nel negoziato (gli USA) nella condizione di dover dimostrare a sua volta la sua reale volonta` e autorita` ad agire sul Governo ucraino per costringerlo a rispettare le sue decisioni.

Per come stanno andando le cose e` comprensibile il "disagio" di Trump, il suo nervosismo, la sua difficolta` ad accettare la messa in discussione della sua autorita`, la sua aggressivita` atta a dimostrare che non e` "un'anatra zoppa".

L'alternativa sarebbe prendere atto della sua non volonta`/non autorita` rispetto ad un possibile accordo negoziale.

Nel frattempo la Operazione Militare Speciale russa sul terreno ucraino prosegue verso gli obiettivi che le sono stati affidati.
 
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100 giorni

Il conflitto armato fra Russia e Ucraina e` stato provocato per una serie di ragioni ed obiettivi.

1) Riportare Crimea, Donetsk e Lugansk sotto il controllo dell'Ucraina, di fatto alleata NATO (USA), per il controllo totale del Mar Nero (Turchia, Bulgaria e Romania sono gia` Paesi NATO e la Georgia era allora gestita dalla "Presidentessa francese")
- Operazione non riuscita grazie all'attacco preventivo portato dalla Russia nel febbraio 2022 (come fu per la Crimea nel febbraio 2014) fedele al motto: "Quando lo scontro e` inevitabile , attacca per primo")

2) Isolare economicamente e militarmente la Russia per portarla ad un collasso economico tale da generare disagi, poverta`, disordini interni per un possibile cambio di Regime disposto a "sottometersi" agli USA (come fu nel 1991 con Eltsin).
- Operazione non riuscita in quanto gia` con le sanzioni del 2014 (Crimea) la Russia aveva avviato una riforma interna politico-economica, riorientato l'economia verso il "non Occidente", sviluppando l'indipendenza nella produzione di beni strategici e la partecipazione e promozione di associazioni come l'Organizzazione per la Cooperazione di Shangai, il BRICS e altre, dove al loro interno le sanzioni "unilaterali" (non ONU) non vengono applicate.

3) "Risucchiare" le economie e la finanza della Unione Europea escludendo l'Europa dalle fonti energetiche "a buon mercato" e dal mercato della Russia, richiamando negli USA i capitali europei, le loro industrie strategiche, disarmandola con l'invio forzato delle proprie armi all'Ucraina, costringendola a riarmarsi con armi Made in USA, diventando fornitore monopolista per l'energia "ai prezzi USA", imponendo governanti "globalisti" e fedeli all'ideologia dominante (allora) negli USA.
- Operazione totalmente riuscita.

Il fallimento (di fatto almeno fino ad ora) dei primi due obiettivi comporta una serie di implicazioni e produce delle conseguenze.

Partendo dal presupposto che la migliore e piu` importante arma nelle mani degli USA e` il Dollaro, la sua diffusione, il suo uso nei commerci internazionali e come riserva valutaria (acquisto del debito USA), la sua tenuta e` minacciata da:

- il "congelamento" delle riserve russe e l'uso improprio degli interessi maturati su quelle riserve ha dimostrato che l'uso del dollaro non e` "neutrale', ma puo` essere usato come un'arma dagli USA mettendo molti dubbi sulla sicurezza del suo uso in futuro.

- le sanzioni e gli embarghi sul commercio (che solitamente avviene in dollari) hanno spinto molti Paesi "non Occidentali" a puntare su sistemi "alternativi" (per esempio l'uso delle valute nazionali) e a studiare metodi e mezzi per ottimizzare l'uso di queste alternative. Tornare poi al dollaro sara` difficile.

Buona parte della tenuta odierna del dollaro avviene anche spese dell'euro e alla minaccia di ritorsioni per chi volesse sganciarsi, mentre l'oro dalla fine del 2023 (fallimento della controffensiva ucraina) ad oggi e` passato da meno di 2000 dollari per oncia ai quasi 3200 di oggi.

- La resistenza della Russia alle pressioni (sanzioni, embarghi) economiche hanno dimostrato come resistere a questa arma statunitense (spesso usata illegittimamente fuori dalle autorizzazioni ONU) e` possibile anche per i Paesi piu` piccoli quando scelgono come partner strategici Cina, Russia e Paesi "non Occidentali" (per esempio l'India)

- La tenuta militare della Russia, il rafforzamento delle sue difese e delle sue capacita` offensive, l'innovazione e lo sviluppo di nuovi sistemi d'arma, strategie e tattiche di combattimento, del proprio complesso militare industriale hanno modificato sensibilmente i rapporti di forza fra, rispettivamente: Russia e Unione Europea (piu` GB), Russia e USA, Russia e NATO, modificando sensibilmente i rapporti di forza e generando dubbi, perplessita`, resistenze, dissociazioni, distinguo che minano l'unita` e la coesione di queste strutture.

- Nel contempo questa tenuta russa ha rafforzato la convinzione dell'efficacia/sicurezza della coesione fra Russia, Cina, Corea del Nord ed Iran come forza in grado di far fronte e di opporsi alle eventuali minacce militari USA nei loro confronti e nei confronti di chiunque in prospettiva voglia aderire a questo gruppo di potere.

- L'oggettivo ridimensionamento (ma non ancora significativo indebolimento) della forza USA ha di fatto consolidato una realta` multipolare in cui i tre poli principali sono USA (economico-militare), (Cina (economico) e Russia (militare), dove Cina e Russia sono necessariamente "costrette" ad una "simbiotica" collaborazione oggettivamente anti USA.

- In Europa stanno prendendo sempre piu` forza movimenti antiglobalisti e spesso anche antieuropei che mettono al primo posto gli interessi nazionali, acuendo i contrasti all'interno dell'Unione dove e` in corso una lotta fra Francia e Gran Bretagna (di per se fuori UE) per l'egemonia, a cui si oppongono gli altri Paesi consapevoli che le leadership di quei due sono molto deboli e senza futuro e andrebbe a scapito della loro propria sicurezza.

Trump ha fatto molte promesse e roboanti dichiarazioni all'inizio del suo insediamento alla Casa Bianca, ma si avvicina la fine dei primi 100 giorni di governo (20 aprile) dove negli USA (com d'uso) si tireranno le prime somme:

- La Guerra in Ucraina continua e nessun cessate il fuoco e` all'orizzonte
- La "cessione" delle risorse dell'Ucraina agli USA non e` per nulla certa
- La Groenlandia non sembra disposta a diventare territorio USA
- Il Canada pure
- Il Canale di Panama incontra difficolta` a passare di mano
-...


Gli oppositori interni di Trump (forti della meta` dell'elettorato USA) sono ancora forti, controllano buona parte dei mezzi di informazione e della magistratura.

La determinazione del "Capo" a raggiungere i propri obiettivi e` importante, ma non puo` prescindere dai reali rapporti di forza.
I buoni rapporti personali fra Trump e Putin agevolano il dialogo, ma non necessariamente conducono a concessioni "a gratis" in virtu` dell'amicizia.

La strada e` ancora, per Trump, tutta in salita.
 
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Europa bellicosa

Nella prospettiva di un conflitto (fra .... anni) con la Russia, gli USA che si defilano sono un problema per le componenti bellicose dell'Europa.

Se poi si defilano alcuni Paesi chiave sul confine sud (Romania, Moldavia, Slovacchia, Ungheria...) le cose si metterebbero ancora peggio.

Figuriamoci poi senza la Turchia sul Mar Nero.

Quindi bisogna "agire" (leggi: destabilizzare, fomentare, incarcerare, mobilitare le piazze...) per cambiare i governi in:
- Romania
- Moldavia
- Ungheria
- Slovacchia
- Serbia
- Bosnia (parte serba)
- Transnitria
- Turchia
E mi sembra che e` cio` che sta succedendo (o almeno ci provano).

Che ci riescano in pieno, o innestino invece azioni contrarie destinate ad accelerare la "decadenza" dell'Unione Europea e della stessa NATO lo si vedra` a breve, e capiremo anche le reali intenzioni degli USA di Trump.

Nella difesa dei propri interessi nazionali, il regime politico di Paesi che possono essere nei nostri riguardi neutrali, non nemici, amici, alleati non ci deve proprio interessare.
 
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Proseguendo nel ragionamento...

L'escludere dalle trattative dirette di pace per l'Ucraina l'Europa ritenendola irrilevante ed "inadatta", la Russia riconosce l'esclusiva leadership statunitense e la sua "autorita`".

Lo stesso vale per l'Ucraina, dove Putin ha dichiarato che non si oppone alla partecipazione di Zelenskij alle trattative, ma non ne riconosce l'autorita` e, quindi, la sua possibilita` di prendere decisioni vincolanti, proponendo che a questo scopo fosse chiamato lo speaker della Rada (Parlamento) che, costituzionalmente, ha i pieni poteri persi da Zelenskij. ma che si trova/troverebbe sotto minaccia fisica da parte dei nazionalisti estremisti/nazistoidi che controllano Kiev.

Tutto questo crea una situazione particolare:

- gli accordi che gli USA concludono con la Russia comportano dei "comportamenti" sia da parte della Unione Europea (sanzioni), che dell'Ucraina (azioni/inazioni sul campo)

- l'inadempienza da parte sia europea che ucraina degli accordi presi dagli USA con la Russia colpisce principalmente gli USA che si vedrebbero costretti ad intervenire sui loro alleati per imporre (come?) quelle decisioni e per non perdere credibilita`, affidabilita`, autorita` sia nei confronti della Russia (con la quale sta discutendo accordi di ben piu` ampia portata rispetto all'Ucraina) che nei confronti del "Mondo" (Iran -> Israele; Cina -> Taiwan)

Quindi che Rublio (Segretario di Stato USA) affermi ancora una volta che le trattative saranno lunghe, complesse e difficili e` vero, perche` i veri nemici ora della Amministrazione USA stanno in Europa ed Ucraina, non in Russia.

E questo non e` certo un problema per la Russia che, "non per colpa sua", dovra`/potra` continuare la sua Operazione Militare Speciale in Ucraina senza soste pur continuando a dimostrare la sua buona volonta` a chiudere questo conflitto, ma sulla base di condizioni "realizzabili" e verificabili.

Ricordo, fino alla nausea se serve, che le stesse trattative di pace con gli USA portate avanti dal Vietnam e dalla Corea del Nord sono durate rispettivamente quattro e due anni, e per essere ancora piu` precisi le trattative di pace fra Francia ed Algeria durarono complessivamente quasi 7 anni.
 
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Diplomazia

Riconoscendo agli Stati Uniti il loro ruolo e potere nell'arena mondiale, la Russia riconosce il loro stato di Superpotenza.

Nel fare cio` la Russia si mette, nel negoziato in corso, nella posizione di chi chiede a questa Superpotenza di comandare e farsi ubbidire da Europa ed Ucraina nel rispettare le condizioni che vengono concordate nel loro negoziato faccia a faccia, perche` se cio` non succedesse significherebbe che:

1) Gli USA non sono la Superpotenza che dichiarano d'essere poiche` non riescono a farsi ubbidire dai propri vassalli, per cui cambiano le condizioni per un eventuale accordo fra "Superpotenze"

2) Gli USA stanno barando ancora una volta per cui non vale la pena negoziare, si continua sul campo e vinca il migliore

Si chiama "diplomazia" dove non si rifiutano a priori le proposte dell'avversario, ma le si definiscono, circoscrivono, vengono esplicitate le condizioni oggettive affinche` possano essere realizzate, si verifica la capacita`/volonta` di soddisfare quelle condizioni, si va alle conclusioni.

Ora sta agli USA dimostrare il loro reale potere sui propri vassalli. La Russia di vassalli non ne ha.
 
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Terza Guerra Mondiale?

Credo che uno dei problemi cruciali dell'Europa sia che la sua passata grandezza (nello specifico la grandezza delle sue componenti principali come furono, ad esempio, i vari imperi) si fondava soprattutto su ricchezze provenienti dal ladrocinio delle proprie colonie.
Chi piu`, chi meno.

Ritornare agli antichi fasti senza quella fonte di ricchezza "a gratis" (giustificate da ideologie colonialiste e razziste) richiede cambiamenti radicali che riguardano fondamentalmente "l'ideologia", cioe` un nuovo modo di vedere il Mondo, di parteciparvi, una nuova immagine di se` unita ad una nuova missione che la qualifichi, una nuova scala di valori, di priorita` che faccia da guida, da bussola.
Rubare soltanto non e` piu` possibile, o possibile solo per brevi periodi.

Perse le principali colonie con la fine della Prima Guerra Mondiale, il cercare di depredare "i vicini di casa", nuova categoria di sub-umani che fosse possibile "schiavizzare" senza sensi di colpa, anzi, non ha funzionato con la Seconda Guerra Mondiale.
Vivere da "sottomessi", da servi ha funzionato fino a che dalla tavola non cadevano solo le briciole, ma anche qualche panino intero e qualche osso con la carne ancora attaccata.
Ma ora che "siamo in tanti", che dalla tavola cadono sole le briciole e si fa la gara per appropriarsene, bisogna orientarsi verso altre possibilita`, altri modi per sopravvivere o, meglio, poter vivere decorosamente.

La via e` stata indicata: l'interdipendenza e` a un livello tale che solo relazioni pacifiche, reciprocamente vantaggiose, basate sul "do ut des" (do affinche` tu dia), sul rispetto reciproco, sul riconoscimento dell'esistenza e diritto all'esistenza di culture diverse dalla propria, sulla multipolarita` (il contrario dell'egemonia monopolare), su sistemi di sicurezza globali che prendano in considerazione il bisogno di sicurezza di tutte le parti attraverso accordi, compromessi, associazioni, unioni, alleanze, reciproche garanzie, trattati di non belligeranza, di mutua assistenza, il superamento dell'idea di Stato-Nazione come base e giustificazione dei nazionalismi estremi, dell'oppressione delle minoranze, delle pulizie etniche quando non addirittura dei genocidi.

In questa direzione bisogna muoversi, uniti sulla base della condivisione di questi obiettivi e comportamenti, sulla base di tradizioni, culture, valori morali ed etici condivisi che possano essere il denominatore comune di gruppi di Paesi che insieme producano quella massa critica necessaria per agire quanto piu` possibile autonomamente nell'arena mondiale.

Il recupero della sovranita` nazionale e` fondamentale affinche` i Popoli che a questo si sentano pronti possano esprimere governi con l'indipendenza e l'autorita` necessaria per muoversi ed aggregarsi in quella direzione.

I Popoli votati alla servitu` (qualsiasi sia la ragione) vedono nell'aver un Padrone la scelta piu` facile, comoda, non responsabilizzante, rassicurante e sono disposti a pagare il prezzo necessario per ottenere tutto cio`.

Ma il loro destino e` quello di essere prima o poi merce i scambio.

La speranza e` che non serva una Terza Guerra Mondiale per dare avvio a tutto cio`.
 
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Protagonisti e comparse

In una commedia, un dramma, una tragedia esistono i "protagonisti" e le "comparse".

L'etimologia ci aiuta ad inquadrare:

1) La parola "protagonista" deriva dal termine greco πρωταγωνιστής (prōtagōnistḗs), composto da due parti:
πρῶτος (prôtos): significa "primo", "primario" o "principale".
ἀγωνιστής (agōnistḗs): deriva da ἀγών (agṓn) , che significa "lotta", "competizione" o "gara". In senso figurato, ἀγών può anche indicare un conflitto o uno sforzo.
Quindi, il significato letterale di πρωταγωνιστής è "colui che si pone al primo posto nella lotta" o "il principale contendente".

2) Il termine "comparsa" deriva dal latino tardo "comparere" , verbo composto da:
cum- ("con", "insieme")
parere ("apparire", "mostrarsi").
Quindi, il significato letterale di "comparere" (-> comparsa) è "apparire insieme" o "presentarsi insieme".

Riassumendo:
- i "protagonisti" sono Stati Uniti e Federazione Russa,
- le comparse sono l'Unione Europea, la Gran Bretagna e l'Ucraina.
- la trama della tragedia/commedia e` "la lotta per la sopravvivenza/egemonia",
- le regole sono "senza esclusione di colpi",
- gli spettatori sono "l'Opinione Pubblica",
- il teatro e` "l'Europa",
- chi paga le spese sono "i contribuenti" di tutti i Paesi coinvolti, chi piu`, chi meno.

Il finale della tragedia/commedia e` deciso dai protagonisti, le comparse servono a sostenere "la narrazione" per tenere in suspense gli spettatori (paganti).
Ci possono essere "atti" della tragedia/commedia in cui alle comparse viene riservato un posto privilegiato, di rilievo, ma solo temporaneamente.

Se qualche comparsa volesse prendere il posto di un protagonista, o diventare essa stessa co-protagonista, incontrera` l'opposizione, anche violenta, dei veri protagonisti a cui spetta il compito/diritto di decidere il finale (piu` o meno felice che sia).
 
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