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1943...

Le proposte russe del dicembre 2021 avevano come argomento una serie di punti riguardanti la sicurezza reciproca in Europa:

- Non espansione della NATO verso Est, in particolare Ucraina, Georgia e Moldavia

- Limitazione delle attivita militari NATO in Europa Orientale (presso i confini russi)
- Limitazione della presenza militare permanente NATO nei Paesi dell'Europa Orientale e Centrale
- Divieto del dispiegamento dei missili a medio e corto raggio
- Impegno reciproco a non utilizzare la forza o minacciare l'uso della forza per risolvere dispute internazionali
- Cooperazione nella sicurezza cibernetica
- Garanzie sullo stato neutrale dell'Ucraina

Queste proposte sono state rifiutate come irricevibili (politica delle "porte aperte" della NATO) da parte dell'Amministrazione USA di allora (e ovviamente della NATO)

Come anticipato allora, la Russia decise di usare lo "strumento militare" per difendere i propri interessi nazionali.
Con il suo discorso del 24 febbraio 2022 Putin elencava gli scopi dell'Operazione Militare Speciale:
- Denazificazione del Governo Ucraino, cioe` l'eliminazione delle componenti naziste/banderiste e nazionaliste ucraine (antirusse)
- Demilitarizzazione, ovvero la neutralizzazione delle capacità offensive militari del Paese.
- Protezione dei russi e dei russofoni in particolare nelle regioni orientali e meridionali del Paese

Fra non meno di un anno (e forse due) dopo la conclusione dei negoziati da poco iniziati fra Russia e USA, sapremo quanti e quali dei punti dichiarati nel dicembre 2021 saranno stati raggiunti, e quanti e quali obiettici dichiarati nel febbraio 2022 con l'Operazione Militare Speciale saranno stati conseguiti.

Quello che il Governo di Kiev ha sempre dichiarato essere i propri obiettivi era:
- Riconquista della Crimea
- "Liberazione" delle Repubbliche di Donetsk e di Lugansk, e delle Regioni di Kherson e Zaporozhje, cioe` "l'integrita` territoriale".

Quello che la NATO ha sempre dichiarato essere il suo obiettivo era la "sconfitta strategica" della Russia sul campo di battaglia.

Vedremo quali di questi obiettivi saranno stati raggiunti da Kiev e dalla NATO (USA) al termine dei negoziati di pace.
Poi potremo dire chi ha vinto (e cosa) e chi ha perso (e cosa).

Al momento il conflitto e` ancora in corso: cioe` siamo ancora alla fine del 1943...
 
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Consunzione

La guerra in Ucraina, se la si analizza nei dettagli, e` una guerra "nuova".

Fino ad ora i droni non erano mai stati impiegati, e, specie dopo il primo anno del conflitto, non sono mai stati impiegati cosi` massicciamente.

Cosa significa questo? Che chiunque, russo o ucraino, decida di attaccare in forze, uscendo cosi` in campo aperto, verrebbe (come e` stato) decimato da centinaia di droni kamikaze che, come stanno gia` facendo, aprirebbero una caccia all'uomo e ai mezzi corazzati (artiglieria compresa) da posizioni ben difese e nascoste, pilotati da operatori dotati di visori difficilmente individuabili e eliminabili.

Non a caso le avanzate (necessariamente lente) sono precedute da un inteso fuoco di artiglieria (con l'uso di bombe fino a 3 tonnellate) che hanno lo scopo di distruggere le postazioni difensive avversarie (con relativi soldati, e operatori che pilotano i droni) per ridurre al minimo la possibilita` di resistere e opporsi all'attacco, e l'avanzamento per piccoli gruppi per non offrire concentrazioni di mezzi e uomini alla difesa avversaria.

Questa tipologia di conflitto si e` di fatto, nel corso dei mesi, trasformato in "guerra di posizione" che, come tale, punta al progressivo annientamento dell'avversario per "consunzione".

Gia` oggi, a seguito di questo, l'esercito ucraino ha riserve ridottissime e non riesce, nemmeno con i reclutamenti forzati, a reintegrare le perdite e, conseguentemente, formare nuovi plotoni, reggimenti e corpi d'armata.
E ricevere armi non avendo uomini a sufficienza, e sufficientemente addestrati (per mancanza di tempo), non genera vantaggi significativi per fermare l'offensiva russa e, ovviamente, per organizzare una controffensiva.

Quando si afferma che l'Ucraina ha gia` perso si intende che lei con i suoi alleati (la NATO) non ha:
- uomini sufficienti per contenere l'offensiva (Ucraina ad oggi meno di 30 milioni di abitanti, la Russia ad oggi 150 milioni)

- gli "alleati" non sono nella condizione (e non sono intenzionati) a fornire le centinaia di migliaia di soldati necessari

- l'artiglieria, i carri armati, i mortai, i fucili, i mitra sono armi efficaci se possono disporre di una quantita` di munizioni che, per la natura di questo conflitto, ammonta a quantitativi mai visti prima; e` noto (fonte NATO) che i Paesi NATO e Ucraina assieme producono un quarto delle munizioni prodotte dalla Russia (cioe` la Russia produce in 3 mesi quello che la NATO e Ucraina producono in un anno) e questo determina una significativa inferiorita` sul campo di battaglia

- l'aviazione ucraina e` stata decimata gia` nel primo anno del conflitto e gli aerei forniti dalla NATO sono inferiori a quelli russi per caratteristiche, e impossibilitati a portarsi in prossimita` del fronte per evitare di essere abbattuti non potendo cosi` fornire la necessaria copertura aerea in caso di una controffensiva

- la stragrande maggioranza dei missili forniti dalla NATO all'Ucraina vengono abbattuti dai sistemi antimissile russi e dai sistemi di guerra elettronica, mentre missili supersonici russi o non vengono abbattuti o in misura molto limitata

- Mentre in Ucraina per il reclutamento si e` costretti a rastrellare le citta` per individuare e "sequestare" i renitenti alla leva, di volontari сe ne sono veramente pochi e si parla di mobilitare i giovani sotto i 25 anni, in Russia si arruolano mediamente 30.000 persone al mese e, a parte la mobilitazione del settembre 2022, non e` stata necessaria alcuna ulteriore mobilitazione conservando un grosso potenziale per eventuali necessita` future (per esempio guerra con la NATO in Europa).

La guerra di posizione (o di annientamento) comporta una posizione statica degli eserciti sul terreno fino al momento del collasso a cui segue la resa (Ia. Guerra Mondiale) a differenza della guerra di movimento (tipo blizkrieg) tipica delle prime fasi della IIa. Guerra Mondiale con incursioni in profondita` nel territorio del nemico e manovre di accerchiamento (dai pochi giorni per i piccoli Paesi, alle tre settimane per la Polonia e il mese e mezzo per la Francia per la sconfitta).
 
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Riarmo

Premetto che nella mia vita mi e` capitato, e non solo una volta, di aver peccato di ingenuita`, ma io penso che il riarmo della Germania (con tutti i se, i ma e le limitazioni che derivano dalla condizione di Stato sconfitto nella II G.M.) non abbia come obiettivo la Russia, anzi.

E se devo essere onesto fino in fondo non lo giudico nemmeno negativo visto l'andazzo di Gran Bretagna e di Francia (per non parlare della Polonia).
 
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Dichiarazioni obbligate

Ci sono dichiarazioni che sono obbligate e che come tali vanno interpretate.

Zelenskij, Presidente di un Paese in guerra, anche se sta segretamente trattando una qualche forma di armistizio, non puo` che dichiarare ufficialmente che si battera` fino all'ultimo, che non cedera` i propri territori all'avversario, che vincera`, perche` se dicesse il contrario, cioe` che presto l'Ucraina dovra` arrendersi, che dovra` cedere dei territori, che perdera`, con quale spirito, motivazione i soldati al fronte continuerebbero a combattere (cioe` ad uccidere e farsi uccidere)?

E solo se continueranno a combattere quel Presidente potra` evitare una resa incondizionata e sperare di ridurre i danni dettando qualche condizione.

Lo stesso vale per i suoi alleati, che se dovessero smettere completamente di supportare l'Ucraina nel conflitto decreterebbero la sua capitolazione in qualche settimana levando senso ai negoziati in corso dove si punta a salvare il salvabile, e se possibile ottenere qualcosa di piu`.

I negoziati, le trattative di pace, richiedono tempo, perche` appunto "si tratta, si negozia" che e` esattamente il contrario dell'arrendersi senza condizioni.
Per cui proprio perche` si tratta, si negozia, i combattimenti al fronte DEVONO necessariamente continuare, se non addirittura in certi momenti, intensificarsi.

Solo nel momento in cui i negoziati arrivano ad una conclusione, con la definizione dei confini e dello status del "perdente" si proclama il "cessate il fuoco" (per esempio l'8 settembre 1943).

Queste sono le regole del gioco quando al posto della diplomazia si e` scelto il campo di battaglia per difendere/imporre le proprie decisioni.
 
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Propaganda

In tempo di guerra (piu` o meno dichiarata) fa parte del gioco descrivere l'avversario "a tinte scure".
Non fosse cosi` il gioco del "bene contro il male" (come giustificazione del conflitto) non reggerebbe a lungo nella testa dell'opinione pubblica che paga e fornisce "le perdite sul campo".
Ma tutto cio` fa parte della propaganda, la realta` e` (o puo` essere) molto diversa.

La diplomazia e` uno "metodo" per la soluzione dei problemi alternativo alla guerra (o che si propone di porvi fine) che necessariamente deve essere concreta, con i piedi per terra, realista, obiettiva, e scevra da pregiudizi, preconcetti, stereotipi, fanatismi.

Dove non sia possibile (per i rapporti di forza sul campo) conseguire una vittoria attraverso la sconfitta schiacciante dell'avversario (win-lose), si punta ad individuare le possibilita` di una "vittoria reciproca" (win-win):
- Identificando opzioni innovative che soddisfino gli interessi di entrambe le parti.
- Generando benefici reciproci che vadano oltre le aspettative iniziali.
- Costruendo fiducia per aprire le porte a future collaborazioni.
- Comprendendo (reciprocamente) le esigenze, i valori e le priorità dell'altra parte per facilitare il dialogo.
- Identificando gli obiettivi più importanti da raggiungere durante la negoziazione.
- Concludendo la negoziazione in tempi adeguati, evitando ritardi o pressioni indebite.
- ...

Un processo non breve, che avanza per tappe progressive, che necessita` di un minimo di credibilita` e di fiducia reciproca e che non ha nulla da spartire con la propaganda.

E` importante tenere in considerazione questi aspetti quando si cerca di analizzare le dichiarazioni e le posizioni dei contendenti che da una parte devono assicurare la sufficiente copertura e riservatezza ai "negoziatori", e dall'altra parte modificare il tono e l'indirizzo della propaganda per preparare il proprio pubblico a quanto verra` poi deciso.

Tutto cio` richiede mesi e mesi di duro lavoro, per cui aspettarsi risultati significativi nel breve termine non ha senso, e questo da` il destro a chi i negoziati vuole sabotare presentandoli come impossibili, inefficaci, dove l'inganno, la manipolazione, la "circonvenzione d'incapace" e` regola, perche` per il loro l'inizio o la continuazione del conflitto e` piu` vataggioso della sua ssenza.

La vendita onesta sta alla negoziazione, come la truffa sta alla propaganda.
 
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Radici...

Un elenco di date (non esaustivo, ma orientativo) per individuare le "radici dell'Europa", sub continente del continente Eurasia.
--------------
2000 Ac Grecia, Israele
759 Ac Roma
500 Ac Confucio, Budda
----------------------
0 Cristianesimo
----------------------
400 Dc Divisione Impero Romano (Occidente, Oriente), Inizio influenza della cultura Franca e Sassone
500 Dc Caduta Impero Romano, Medio Evo, Islam
800 Dc Carlo Magno (Sacro Romano Impero), Stato Pontificio
1000 Dc Cattolicesimo <-> Ortodossia, Rus' di Kiev
1200 Dc Impero Ottomano
1500 Dc Caduta Impero Romano d'Oriente, Scoperta dell'America, Protestantesimo, Impero Spagnolo
1600 Dc Impero Russo

XVIII secolo
------------
1700 Dc Impero Britannico
1750 Dc Rivoluzione Industriale, Rivoluzione Americana, (1789) Stati Uniti d'America

XIX secolo
----------
1800 Dc Fine del Sacro Romano Impero, Impero Tedesco, Rivoluzione Francese, Impero Francese (Napoleone Bonaparte), Impero Austro-Ungarico
1850 Dc (1861) Regno d'Italia,

XX secolo
---------
1900 Dc (1914) Prima Guerra Mondiale, (1917) Rivoluzione Russa, Fine Impero Russo, (1922) Unione Sovietica,
1918 Dc Fine Impero Tedesco, Fine Impero Ottomano, Fine Impero Austro-Ungarico
1925 Dc Regime Fascista
1933 Dc Terzo Reich
1939 Dc Inizio Seconda Guerra Mondiale (1939 - 1945)
1949 Dc Nascita della NATO
1955 Dc Nascita del Patto di Varsavia
1990 Dc Prima guerra del Golfo (Bush padre) contro l'Irak
1991 Dc Caduta dell'URSS, Scioglimento del Patto di Varsavia, Nascita della Federazione Russa, Inizio dissoluzione della Jugoslavia
1994 Dc Prima guerra cecena
1999 Dc Intervento USA-NATO in Serbia, Seconda guerra cecena

XXI secolo
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2003 Dc Seconda guerra del Golfo (Irak)
2008 Dc Guerra Russia - Georgia
2014 Dc Colpo di stato in Ucraina, annessione della Repubblica di Crimea alla Federazione Russa
2022 Dc Inizio Operazione Militare Speciale russa in Ucraina, annessione delle Repubbliche autonomiste di Donetsk e Lugansk e delle Regioni di Zaporozhja e Kherson alla Federazione Russa

Una Europa Unita, almeno ad oggi, mi sembra pura utopia.
A meno che qualcuno non la conquisti e la sottometta (come fece Hitler nella Seconda Guerra Mondiale)
 
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Guerra dell'informazione - Guerra cognitiva

Col tempo la "guerra dell'informazione" si e` evoluta in "guerra cognitiva".

La guerra cognitiva ha molti elementi in comune con la guerra dell'informazione. ma ne ha aggiunti degli altri grazie all'accesso a nuove conoscenze (psicologia, sociologia, neurologia), nuove tecnologie (intelligenza artificiale, reti neurali, internet, neuroscienze).

Essendo la realta` che percepiamo (e che consideriamo come "quella vera, reale") l'effetto della "realta` oggettiva" sui nostri recettori (esterni ed interni) e sull'interpretazione di quei segnali da parte del nostro cervello (sulla base di informazioni precedentemente immagazzinate o esistenti, piu` o meno rielaborate), la guerra cognitiva punta direttamente sull'ingannare i recettori con "segnali/informazioni" manipolate, "finalizzate" che mirano sempre a "saturare" il cervello del ricevente sia sul piano "digitale" (le informazioni "nude e crude") che su quello "analogico" (le emozioni che "colorano" le informazioni) affinche` vengano acquisite, assimilate, immagazzinate, usate per le successive, ulteriori elaborazioni e che, per come sono state costruite e somministrate, vengono considerate, etichettate, vissute dal soggetto ricevente come "vere".

Su quelle il soggetto ricevente fondera` le sue aspettative, il suo "credo", la sua fede, le sue certezze "incrollabili", i suoi giudizi e pregiudizi, la sua personale "ideologia" e cioe` la sua visione del Mondo e della sua posizione in quel Mondo, la sua scala di valori, la sua visione del passato che contribuira` a dar un senso ed una direzione al suo presente e ad elaborare la sua visione del futuro.

Ad esempio basti vedere l'esplosione della produzione (e diffusione) di immagini "fotografiche", o di video "realistici" di personaggi pubblici (ma non solo) prodotti artificialmente grazie alle reti neurali e all'intelligenza artificiale (deepfake) volutamente inseriti in contesti, azioni, situazioni, eventi non veri, ma realistici, verosimili, capaci di ingannare e generare emozioni (positive o negative poco importa) funzionali all'obiettivo di chi quell'informazione ha generato (praticamente dal nulla).

Ed "informazione + emozione" garantisce una migliore assimilazione e memorizzazione (per usi futuri).

In un Mondo abitato in maggioranza da analfabeti funzionali con poca conoscenza delle nuove tecnologie e delle loro applicazioni, gia` di per se` vittime di propaganda e di guerra dell'informazione, la "guerra cognitiva" condotta con questi strumenti ha vittoria facile e diffusione assicurata.

E questo e` solo un esempio di come opera la guerra cognitiva, perche` la realta` di questa "offensiva contro le menti (e per la conquista ed il controllo delle menti) si avvale di una moltitudine di strumenti, di esperti, di tecnici, di specialisti, media e di "venduti" dell'informazione.

Distinguere il vero dal falso diventa sempre piu` difficile, richiede un aggiornamento costante (tecnologie e contenuti) per quanto possibile da fonti che nel tempo sia siano confermate come affidabili (che non significa necessariamente che ci piacciano), la cui reputazione sia risultato di fatti, eventi, produzioni verificate e verificabili, e, non ultima per importanza, una mente critica autonoma e costruttiva (non solo "distruttiva") che costantemente si aggiorna, si affina, si forma.

La "Democrazia Liberale" (o "Occidentale") si rivela sempre di piu` inadatta a garantire prosperita` e benessere ai propri Popoli perche` di fatto la maggioranza del Popolo non e` messa nelle condizioni "mentali" di poter decidere con cognizione di causa.

Almeno non in questa societa` dei consumi nella quale il Popolo assume un senso (e quindi diventa un obiettivo) solo in quanto "potenziale consumatore/cliente/suddito" di beni, servizi, ideologie attraverso i quali "i pochi eletti" generano profitti e ricchezza, si appropriano (spesso comprandolo) del potere e decidono di come usare la vita delle persone ai propri fini.
 
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La Piramide Feudale

Ho molti dubbi sul fatto che la maggioranza dei governanti dell'Unione Europea (e della burocrazia UE) sia uscita di testa e abbia deciso di sacrificarsi in una guerra suicida contro la Russia.

Credo di piu` ad un gioco delle parti.

Che poi chi "gioca" lo faccia in buona fede (perche` fuori di testa) o segua le indicazioni del "Sovrano" poco cambia la sostanza.

Se la guerra in Ucraina deve finire (fine 2025, 2026?) ed i ricavi multimiliardari del Complesso Militare Industriale statunitense assottigliarsi, serve "qualcosa" che assicuri vendite (e lucrosi guadagni) per i prossimi decenni.

Acquistare armi da un fornitore specifico (quindi non auto prodotte, non "nazionali") significa legarsi a lui per la formazione, l'addestramento, i pezzi di ricambio, le riparazioni, gli aggiornamenti per almeno 20-40 anni.
Oltre al fatto di aver sottratto alla concorrenza dei potenziali clienti.

Nel contempo per quel Complesso Militare Industriale "riscaldare" il fronte Oceano Pacifico (Cina) significa altri contratti miliardari pluriennali.

Questa e` la ragione per cui questo "attore" (che fa parte di quello che per comodita` definiamo "Deep State") probabilmente ha deciso di non far fuori Trump e concedergli del tempo per dimostrare la sua "fedelta`".

E lui "regala" a loro l'Europa "sotto minaccia della Russia", si sgancia dalla NATO (cioe dall'obbligo di intervenire militarmente in difesa di qualche fesso che potrebbe perdere la testa), ufficialmente dimostra fiducia verso Putin, ma detta condizioni (il gioco delle parti) e, riservatamente, tratta per un nuovo assetto degli equilibri mondiali.

Difficilmente i fessi si trovano nella posizione del "Sovrano", molto piu` spesso sono fra i Vassalli, i Valvassori ed i Valvassini...
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Nuovi obiettivi

Ci sono degli "assi" che gli Stati Uniti, per preservare la loro egemonia, hanno sempre cercato di combattere, prevenire,
Tra questi i piu` importanti sono:

- L'asse Francia - Germania
- L'asse Germania - Russia
- L'asse Cina - India
- L'asse Russia - Cina

L'egemonia USA si fonda sul controllo delle rotte marittime e delle periferie del continente Eurasia (il "rivale"), quindi:
- L'Europa Occidentale, dove un asse Francia - Germania creerebbe ostacoli, ed ancor piu` un asse Germania - Russia
- L'Estremo Oriente, dove un asse Cina - India creerebbe problemi, come pure un asse Russia - Cina

Dopo il relativamente breve (secondo i tempi della Storia) periodo di "monopolarismo" USA seguito alla caduta dell'URSS, l'avviarsi del Mondo verso una direzione "multipolare" sta creando le condizioni affinche` i rischi che gli USA vedevano nella formazione di "certi assi", si realizzino e non possano essere ostacolati.

E non solo come semplici "assi", ma anche come "macro associazioni" di Paesi uniti da interessi economici e politici comuni e condivisi.

Se a questo aggiungiamo la nascita di nuovi strumenti del potere (ciberspazio, missili ipersonici intercontinentali, potenze terrestri che si dotano di importanti marine, modificazioni climatiche che aprono nuove vie di comunicazione e di commercio, la conquista dello spazio...) dal punto di vista degli Stati Uniti le priorita` (e le opportunita`) cambiano.

Vecchi tabu` perdono importanza, nuove forme di potere, di esercizio dell'egemonia diventano accessibili.

Lo stesso dicasi per gli altri attori regionali (che si affiancano agli USA quali la Cina, la Russia, l'India...) che possono accedere ad opportunita` e strumenti di dominio ed egemonia (regionali) e rendere meno rigida e dogmatica la visione geopolitica classica che vedeva dominante la dicotomia Potenze Talassocratiche (marittime) e Potenze Telluriche (terrestri) e conseguentemente importante (se non fondamentale per alcuni studiosi) il dominio/contenimento dell'heartland (all'incirca la zona attuamente occupata dalla Russia).

Molte di queste "nuove consapevolezze" stanno alla base delle modificazioni della strategia complessiva degli Stati Uniti rispetto alla posizione nel Mondo che essi vedono ed auspicano per se` stessi e che non sono da scambiare come segnali di una loro definitiva "sconfitta".

E lo stesso riguarda, comunque, le altre Potenze (in primis Cina e Russia).
 
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I "qui ed ora"

Quando si ha la vista corta, si scambia il contingente, il presente, la realta` che vediamo "qui ed ora" come verita` assoluta, e non come la realta` che invece sta "qui" (ma prima/dopo poteva essere altrove) ed "ora" (ma in un altro momento poteva/potra` essere diversa).

Gli Stati Uniti hanno "riconosciuto" l'URSS undici anni dopo la loro fondazione (1922) alla fine del 1933 (per evidenti ragioni...).
Certo non erano amici.

Nel "qui ed ora" dal 1941 al 1945, avevano un obiettivo comune: sconfiggere la Germania ed i suoi alleati (palesi ed occulti) e creare proprie zone di influenza per i programmi futuri di ognuno.

Finito quel "qui ed ora" sono ridiventati avversari, nemici, per la semplice ragione che, come prima e anche dopo, le loro "ideologie" erano/sono incompatibili.
E quando parlo di "ideologie" non intendo semplicisticamente "democrazia liberale contro comunismo", ma proprio "ideologie", cioe` visioni del Mondo, visioni del proprio posto in quel Mondo, diversi valori, tradizioni, interessi nazionali.

Che, come sembra (ripeto: "sembra") nell'odierno "qui ed ora" Trump e Putin siano alleati e` un abbaglio.
Hanno solo "qui ed ora" qualche obiettivo ed interesse comune assieme ad altre decine di interessi semplicemente opposti.
Ma dato che nel Mondo esistono anche persone intelligenti e sagge, ora cercano di trarre il maggior profitto possibile da cio` che li accomuna perche` di reciproco vantaggio e unendo le forze tutto diventa piu` facile, per poi tornare al conflitto di sempre, conflitto irrisolvibile se non con la vittoria di uno sull'altro, o con la modifica della proprie "ideologie".

Ed i "qui ed ora" in cui interessi nazionali di uno possono coincidere con gli interessi di altri, nel Mondo multipolare saranno sempre piu` frequenti, come numerosi saranno gli "interessi nazionali" in conflitto con gli interessi di altri.

Una fitta rete di relazioni economico-commerciali reciprocamente vantaggiose saranno l'antidoto ai conflitti militari, tanto quanto la voglia di essere egemoni, gli unici a cui Dio ha riservato il diritto di dominare il Mondo quei conflitti militari li alimentera`.

Questione di "ideologie".
 
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Condizioni

In assenza di una "forza dell'ordine" che sia in grado di far applicare le leggi, valgono solo le leggi del piu` forte, cioe` di chi e` in grado di far rispettare le "proprie leggi".

Non a caso uno Stato e`, oltre che "sovrano", "supremo" (cioe` sopra di lui non c'e` nessuno, e le leggi da rispettare sono solo le sue) a patto che si sia dotato di "forze dell'ordine" in grado di farle rispettare.
Lo stesso vale per i suoi confini: valgono finche` possiede un esercito in grado (e con la volonta`) di difenderli.

E` la cruda verita`.
Organismi internazionali (come l'ONU) possono usare le proprie "forze dell'ordine" per far rispettare il "Diritto Internazionale" nella misura in cui su questo sono d'accordo i Paesi con diritto di veto, "casualmente" Potenze Nucleari, con potenti eserciti alle spalle.

Se su questo vogliamo esprimere giudizi morali, si puo` fare.

Se vogliamo cambiare (sulla base di un giudizio morale) unilateralmente questo stato di cose, dobbiamo tener presente che quando un "piu` forte" dimostra "debolezza" (cioe` si "umanizza") gli altri "forti" che gli stanno attorno, come per un riflesso condizionato pavloviano, ne approfittano per sopraffarlo e prendere il suo posto. Legge della jungla.

- Se, non essendo fra i piu` forti, vogliamo sopravvivere in questa realta`, dobbiamo prendere in considerazione i rapporti di forza esistenti sul campo dove vogliamo agire.
Quindi su questa base misurare le proprie aspettative, adeguare e potenziare le proprie forze, decidere la reale fattibilita` dei propri progetti, coltivare alleanze, relazioni, cogliere i momenti in cui i nostri interessi coincidono con quelli dei "piu` forti", calmierare, andare a compromessi, temporaneamente rinunciare agli interessi al momento "irrealizzabili".

Si chiama "Politica", e` l'essenza della "Diplomazia". In ultima analisi buon senso e saggezza.

Tutto il resto e` demagogia (o come si usa dire adesso, populismo) che vien usata dai "forti" all'interno del Paese , per godere dei privilegi derivanti dall'aver occupato posizioni di potere (politico, economico, militare, culturale).

Quindi nel giudicare le decisioni, ed i relativi comportamenti, dei governanti di determinati Paesi dobbiamo considerare:
- Le capacita` di chi comanda il/nel Paese (la Testa)
- La reale forza (economica, militare, politica, demografica, tecnologica) sul campo
- Le alleanze (politiche, economiche, militari, culturali)

Perche` giocando anche solo su queste tre "variabili", possiamo valutare l'efficacia o meno delle loro decisioni/azioni, non dimenticando che questa efficacia si riferisce alla difesa dei "loro" interessi, non dei nostri.

Perche` per quel che ci riguarda le domande sono le stesse:

1) Chi abbiamo come nostro Capo, quali le sue competenze, esperienze, abilita`, quale il suo seguito nel Paese, gli interessi di chi sta difendendo?

2) Quale la reale forza (economica, militare, politica, demografica, culturale) del nostro Paese in relazione a nostri potenziali, o attuali, avversari?

3) Su quali alleati, associati, amici, cointeressati, non-nemici possiamo contare per la difesa dei nostri interessi?

E questo non riguarda "L'Europa".
L'Europa e` gia` di per se` un "campo di battaglia" dove agiscono piu` Paesi (27) con i rispettivi rapporti di forza (ed interessi) e dove lo slogan "dobbiamo rafforzare l'Europa" non significa rafforzare i piu` deboli (nessuno dei "piu` forti" e` cosi` ingenuo da permetterlo) ma rafforzare il potere dei piu` forti ed il loro comando.

Per quel che ci riguarda quello che non c'e`, che non e` sufficiente, dobbiamo costruirlo, diventa cioe` l'obiettivo di sviluppo prioritario del Paese al fine di creare le condizioni necessarie per essere non piu` solo pedina, ma "attore" anche se solo a livello regionale, che in quanto "attore" agisce attivamente nell'arena mondiale e non solo come comparsa.

E questi sono progetti strategici, (non azioni tattiche) che si prolungano per decenni i avanti, e che necessitano di Capi validi messi nella condizione di governare a lungo per poter portare a compimento con succcesso quei progetti, non di Capi "una tantum" (che e` quel che vorrebbero i nostri nemici) che spenderanno le proprie energie per obiettivi di breve durata funzionali solo al mantenimento del proprio potere (sapendo a priori che non durera` a lungo).
 
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Coincidenza di interessi

Una coincidenza di interessi per quanto riguarda l'Ucraina:

1) La speranza (da parte deglim europei) che prolungando il conflitto in Ucraina le forze che si oppongono a Trump (all'interno degli USA) riescano a modificare, interrompere la sua politica per ritornare agli obiettivi (riguardo il conflitto) della precedente amministrazione.

2) La necessita`, per la Russia, di portare a termine gli obiettivi relativi ai territori ucraini (completa liberazione della Repubbliche di Donetsk e Lugansk, e dei Territori di Kherson e Zaporizhije) con eventuale ulteriore "assorbimento" (Odessa? Kharkov? Dniepropetrovsk?...).

3) La neutralizzazione delle capacita` offensive dell'esercito ucraino e la caduta del regime governato da Zelenskij (diserzioni, rivolte, elezioni...)

Che a prolungare il conflitto sia stata la posizione di Zelenskij fa comodo sia a Putin ("non sono stato io"), sia a Trump ("non e` stato Putin", quindi non servono ulteriori sanzioni).

Consente inoltre agli USA un disimpegno "giustificato" (dalla posizione di Zelenskij) dal sostegno all'Ucraina, con relativi risparmi economici e benefici di immagine.

Oltre a cio` questa "posizione" mette in crisi la burocrazia che comanda l'Unione Europea e molti governanti degli Stati europei, che (in piena crisi economica) dovranno, per sostenere Zelenskij, prendere decisioni molto impopolari che li vedranno sconfitti nelle elezioni future.

L'idea che il negoziato fra Russia e USA possa avere tempi brevi e` strumentale alla politica interna USA, i tempi sono quelli classici: da due a quattro anni.
 
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Riflettevo...

Un regime che mette al comando del Paese un candidato eletto dalla maggioranza (non assoluta, ma relativa) dei votanti in cui una larga fetta degli aventi diritto non vota, di fatto e` un regime in cui chi comanda e` stato eletto dalla minoranza degli aventi diritto al voto (10, 15, 20, 25%), cioe` del "popolo" che dovrebbe essere "sovrano".

Perche` questo succede trova molteplici risposte:

- votare non e` piu` un diritto/dovere, ma solo un diritto, per cui (in mancanza di deterrenti) mi dissocio, non mi interesso, lascio agli altri la scelta. Cioe` un individuo che nella antica Grecia veniva definito "idiotas (ἰδιώτης)", cioe` che si interessa solo delle sue cose personali "idios" (ἴδιος)

- l'eletto non ha alcun obbligo riguardo quanto promesso nelle elezioni, nessun deterrente (non decade se non rispetta le promesse), gode di una delega in bianco. Le promesse non mantenute generano sfiducia nei politici in genere e nella politica, considerata, a quel punto, "sporca ed ingannevole".

- gli elettori nella loro stragrande maggioranza non hanno gli strumenti "culturali" necessari a valutare con cognizione di causa la competenza di chi promette e la fattibilita` reale delle sue promesse, quindi "si fida". Si illude, all'illusione segue la delusione. Abbandona.

- il voto e il non voto quando si esplicita, si realizza e` il risultato (la concretizzazione) delle opinioni che ogni elettore si e` formato rispetto "l'affidabilità`" (per fattibilita`, competenza, onesta`) del candidato; ma quelle opinioni sono a loro volta il risultato delle informazioni che a lui arrivano (o che si procura) attraverso fonti (spesso monopolio di un gruppo ristretto di individui appartenente al potere economico che, "per ideologia" non e` soggetto ad elezioni) di seconda, terza, quarta... mano, perche` quasi per tutto impossibilitato a "verificare" (cioe` andare a vedere di persona se e` vero), quindi opinioni basate su informazioni la cui "veridicita`" e` "certificata" (!?) da un atto di fede. Alla lunga capisce che il piu` delle volte e` stato ingannato. Deluso, abbandona.

Queste alcune delle possibili risposte (ma non tutte e non necessariamente le piu` importanti).

Perche` la questione a questo punto e` molto semplice: come puo` essere definito "regime democratico" (cioe` un regime nel quale e` il "popolo" ("Demos" (δῆμος)) che ha il "potere" ("Kratos" (κράτος)) se il Popolo in questione e` assente, si e` assentato, viene assentato dal potere?

Un regime nel quale il popolo "non partecipa" (per le piu` svariate ragioni e cause) non e` per definizione "democratico".
Diventa o "oligarchico" (di pochi) o "plutocratico" (di ricchi).
Sulle cause possiamo discutere, ma sul risultato no.

A questo punto, se il "buon governo" e il risultato della fortuna di aver incontrato un governante "onesto" e non da altro, che differenza c'e` fra un "governante onesto" fortunosamente eletto da una minoranza, ed un "governante onesto" espresso da un "regime autocratico", se il denominatore comune e` che, essendo "onesto" gode della fiducia ed apprezzamento della popolazione che lo governa?

Perche` godere della fiducia, dell'apprezzamento, vedersi riconosciuta l'autorevolezza (che viene sempre dal basso) per governare e` manifestazione di "vera democrazia".

La "democrazia" non e` tanto "il processo" in se`, quanto la condizione per la quale chi governa ha il sostegno della maggioranza del proprio Popolo.
 
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La commedia...

Alla fin fine la commedia consiste nel fatto che 500 milioni di europei chiedono a 300 milioni di statunitensi di difenderli da 145 milioni di russi.

Una commedia, appunto.
 
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Europa

Che sia per poter piu` agevolmente contrastare la Cina, o semplicemente per non avere un blocco comune Russia-Cina come avversario, agli USA conviene sicuramente ristabilire "decenti" rapporti diplomatici ed economici con la Russia (e probabilmente anche con la Cina).

L'obiettivo di "sconfiggere strategicamente" la Russia (sanzioni economiche, embarghi e guerra in Ucraina) non ha avuto un grande successo.
Anche per questo l'obiettivo in subordine di indebolire l'alleanza (non formale, ma sostanziale su molti punti, compreso quello militare) fra Russia e Cina, con la reputazione che gli USA si ritrovano addosso e` un obiettivo arduo.

Contemporaneamente, anche approfittando del conflitto in Ucraina che ha concentrato sforzi ed attenzione su di se` lasciando alla Cina una relativa tranquillita`, la Cina ha potuto rafforzarsi militarmente.

Rimane agli USA, anche per solo buonsenso, l'obiettivo (anche solo temporaneo) di ristabilire rapporti politico-economici "decenti" con questi due Paesi.

Quale ruolo, o merce di scambio, sara` riservato all'Europa dipendera` dalle convenienze USA, dalle necessita` di sicurezza russe, dagli interessi cinesi, da quello che faranno i governanti della Unione Europea e dei singoli Stati.

Spazio di manovra c'e`: Turchia, Ungheria, Slovacchia, Serbia, Austria, ognuno a modo suo agisce, per quanto possibile, per i propri interessi.
Sara` importante vedere cosa nel prossimo futuro faranno "i grandi": Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna...
Quali alleanze (piu` o meno formali), quali condivisioni di interessi, quali sinergie, sempre che emergano politici capaci, se non proprio "statisti".

Certo la mentalita` "coloniale" che caratterizza troppi governanti europei (mentalita` che si esprime anche con la politica delle immigrazioni) non aiutera` l'Europa.

Molti dei Paesi che prima avremmo definito del Terzo (o Quarto) Mondo stanno crescendo e sviluppando con notevole velocita` e poco gradiscono rapporti di tipo coloniale (cioe` arraffo e non do` nulla in cambio a parte "la civilta`").

E, fattore discriminante, l'Europa deve decidere:
- che Europa non significa "Unione Europea"
- che Europa va da Lisboma agli Urali
- che Europa non e` "Occidente". Occidente e` cio` che sta oltre l'Oceano Atlantico
- che l'Europa ha una propria Storia, proprie culture che hanno dato vita ad una civilta` specifica che non ha nulla a che vedere con la Storia degli Stati Uniti d'America
- che l'Europa non e` un'isola (o un continente-isola), ma la parte occidentale del continente Eurasia col quale condivide una continuita` territoriale che la potrebbe svincolare tranquillamente dall'egemonia e dalla prevaricazione di chi ritiene di poter controllare i mari e gli oceani e dettare legge sui commerci, sulle economie agendo, se serve, anche da veri e propri pirati.

Molto si puo` fare, ma devono cambiare molte cose.
 
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Tertium non datur

L'Europa (tutta, ex Impero Britannico compreso e Francia pure) esce sconfitta dalla Seconda Guerra Mondiale.

Dopo un periodo (circa 35 anni) in cui la parte orientale era occupata dai sovietici (e quindi in regime di "sovranita` limitata"), dopo la caduta dell'URSS praticamente tutta l'Europa e` passata sotto l'occupazione Statunitense (e quindi in regime di "sovranita` limitata").

Con questi presupposti pensare che i governanti europei (specie quelli che guidano l'Unione Europea) esprimano posizioni "sovrane ed indipendenti" dalla volonta` "dell'occupante" e` semplicemente comico.
Un certo spazio di discrezionalita` ce l'hanno, Washington non puo` occuparsi di tutto, ma entro linee guida ben prestabilite e precise, come si conviene in regime di "sovranita` limitata".

Il pubblico occidentale conosce come esempi di applicazione dei principi della "sovranita` limitata" soltanto quando sono stati applicati nel "blocco sovietico" (Ungheria 1954, Cecoslovacchia 1968, Polonia 1981) probabilmente non a caso
😉
.
Quelli applicati degli USA in quel periodo sono ben noti ai Popoli dell'America Latina, e, ad esempio, alla famiglia Moro.

Ma ora che da oltre 30 anni il "blocco sovietico" non esiste piu`, stiamo sperimentando l'esercizio della "sovranita` limitata" del "blocco statunitense" in modo sempre piu` esplicito e "sfacciato".

L'unica seria discrezionalita`, indipendenza concessa ai governanti europei e`:
- quella di facciata quando a loro vien affidato il compito di giocare il ruolo di "poliziotto buono/poliziotto cattivo"
- quella un po` piu` vera quando la loro politica coincide con la politica ed i desiderata di Washington

Tertium non datur

E` sotto questa luce che vanno lette le dichiarazioni, ed ancor piu` i comportamenti, dei governanti europei.
 
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Da Est...

Ci sarebbe anche una logica in tutto cio`: "bloccare" la Russia in Ucraina le impedirebbe di "liberare" le proprie truppe da quel fronte (qualche centinaio di migliaia di uomini) per dirigerle in altre possibili direzioni (Baltico?).

Riconoscendo la propria debolezza, unita ad un annunciato disimpegno statunitense in Europa, mantenendo attiva una politica antirussa/russofoba "bloccando" la Russia in Ucraina l'Europa crede cosi` di difendersi meglio mentre si riarma (con i soldi che rimangono..).

Questo nella mente dei guerrafondai europei, perche` l'altra opzione, quella che vede la fine delle ostilita` e la riapertura dei rapporti diplomatici ed economici con la Russia, a tutto beneficio dell'economia europea, nemmeno passa loro per la mente.

Eppure anche un politico "antirusso" (ma sufficientemente intelligente da non essere accecato dalla "russofobia") sa che con la ripresa dell'economia il riarmo (per molti versi necessario) sarebbe piu` veloce ed efficace.

E fra due Paesi che commerciano con reciproco interesse e tornaconto la probabilita` di una guerra fra di loro e` estremamente improbabile: le devrobbe essere imposta da un "Paese Terzo" (gli USA?).

E lo stesso politico potrebbe anche comprendere per tempo che l'armarsi e` si necessario, ma non e` detto che il nemico venga da Est...
 
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Nebbia alta in Val Padana

Sapendo che si ha a che fare con "l'Impero della Menzogna" le aspettative mal riposte possono creare grossi problemi.
Per questo oscillo fra la prudenza e sospetto.

Di reale (a livello di politica internazionale) ci sono ancora troppo poche azioni e forse troppe dichiarazioni.

- L'incontro diretto a Riad fra le delegazioni di USA e Russia e` una realta`, i buoni propositi per il futuro sono dichiarazioni, intenti, ma non fatti

- La retorica USA riguardo il conflitto in Ucraina e` cambiata, ma quella europea e` rimasta tale e quale. E l'intenzione degli USA di passare "il testimone" in questa guerra all'Europa e` esplicita.

- "Aiuti" all'Ucraina da parte di USA ed Europa continuano, e la loro sospensione e` una minaccia, non ancora un fatto.

- Una conversazione telefonica fra Trump e Putin c'e` stata, ma e` servita a ristabilire un contatto, non a risolvere le questioni sul tavolo

- Zelenskij e` al centro di una offensiva mediatica da parte di Trump, ma e` anche contemporaneamente difeso da parte della Unione Europea: e` un gioco delle parti?

- La eventuale sostituzione di Zelenskij e` una ipotesi, non un fatto, ed in ogni caso: sostituito con chi? Con quali compiti per il sostituto?

Come e` naturale che sia in questa fase (poco piu` di un mese dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca), le dichiarazioni di intenti prevalgono sulle azioni.
Solo che quando le dichiarazioni di intenti (supportate dai mass media in tutto il Mondo) generano fin da subito "alte aspettative", piu` alte sono, piu` aumenta il rischio di una "manipolazione cognitiva" che prepari il terreno ad una "conveniente" delusione che giustifichi azioni nuovamente (e forse anche piu` fortemente) aggressive.

Contatti diretti fra le parti (Russia e USA) sono in corso gia` da tempo.
Due Presidenti si incontrano solo se qualcosa e` gia` stato definito.
Non ci si incontra direttamente, ufficialmente, sotto i riflettori senza argomenti, temi su cui ci sia gia` un accordo. Sarebbe un incontro poco vendibile per le rispettive opinioni pubbliche.
Una data non e` ancora stata fissata. Qualora lo fosse sarebbe un buon segnale.

Le richieste della Russia riguardo l'Europa sono note, giustificate, accettabili e facilmente vendibili alla opinione pubblica mondiale:
- I territori entrati a far parte "costituzionalmente" della Federazione Russa rimangono tali: riconosciuti tali de jure dalla "nuova Ucraina", poco importa che lo siano solo de facto dal resto del Mondo

- Cio` che resta dell'Ucraina (la "nuova Ucraina") deve essere demilitarizzato (esercito ridotto per soli fini difensivi) e "denazificato", cioe` non governato dalle forze nazionaliste e "banderiste" che hanno dato origine e sostenuto il conflitto contro la Russia

- L'Ucraina ritorna ad essere uno Stato neutrale, cioe` non appartenente ad alcuna alleanza militare (sia essa "occidentale" o russa).

- Alle minoranze "etniche" presenti in Ucraina deve essere riconosciuto (come sarebbe norma per qualsiasi Paese) il diritto all'uso della lingua, alla professione della propria religione, alla propria cultura e alle proprie tradizioni.

- Le truppe NATO (USA) presenti nei territori confinanti con la Russia e le eventuali armi nucleari li` presenti, devono essere ritirate.

- Le sanzioni applicate alla Russia per l'intervento in Ucraina devono essere rimosse.

Tutte queste condizioni sono l'oggetto del negoziato che, sembrerebbe logico, si potranno attuare gradatamente, nel tempo, per abituare l'opinione pubblica occidentale al cambio di paradigma.

Sempre che questa sia la reale volonta` del "team Trump". perche` se cosi` non fosse raffigurare la Russia come la parte non disposta a fare concessioni, e quindi la causa del fallimento del negoziato avrebbe anch'essa una sua logica.

La nebbia e` ancora fitta.
 
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Interessi e Valori

L'esistenza di una "ideologia" che, magari per un determinato periodo storico, caratterizza e guida un Paese rende il confronto sui "valori" e sugli interessi critico.

Ma cosa sono gli "interessi"?
Etimologicamente e` qualcosa "che sta in mezzo" (inter - esse) alle persone, alle aziende, alle nazioni.
E` il "tornaconto" ("tornare a conto", essere utile, conveniente) che "ritorna" o "rientra nei propri calcoli" in termini di vantaggio, beneficio, che posso ottenere da una determinata azione, cosa, decisione.
E sugli "interessi", proprio perche` "stanno in mezzo" si puo` negoziare, trovare punti di contatto, accordarsi, andare a compromessi.

E cosa sono i "valori"?
Etimologia molto interessante:
- dalla radice indoeuropea "wal-", che indica "forza", "potere" o "controllo", da cui l'inglese "wield" (maneggiare, governare) e il tedesco "walt" (potere)
- al latino "valere -> valor" che indicava principalmente la forza fisica o morale, il coraggio, la capacità di resistere o combattere. Era spesso usato per descrivere le qualità di un guerriero o di una persona "valorosa".
Col tempo il suo significato si e` evoluto e mentre nel campo economico definisce "il prezzo" di un bene o servizio, il valore morale indica un principio etico che guida il comportamento umano.

E proprio perche` e` un "principio etico", che guida il comportamento umana, non e negoziabile: o si concorda con esso, o con esso si e` in contrasto.
Essere contro l'etica significa agire o pensare in modo contrario ai principi morali, ai valori e alle regole di comportamento ritenuti accettabili da quella società, quel gruppo o quella cultura.

E` chiaro che chi definisce l'ideologia come un male, agisce contro l'etica (i valori di una ideologia), perche` quell'etica (ideologia) renderebbe inaccettabili molti dei suoi comportamenti dettati esclusivamente dai propri interessi in barba a qualsiasi principio morale.

In una societa` dove agisce una "ideologia" (una ideologia nazionale, propria di quello specifico Paese, Popolo) mentre sugli interessi si puo` negoziare (quindi in quel campo "e` democratica") sui valori non puo` essere che "totalitaria".
Almeno fino alla prossima "rivoluzione" dove potra` prevalere una nuova "ideologia", che sara` anch'essa "totalitaria" per quanto riguarda i "valori".

Sui "valori" la "liberta` di pensiero" e` accettata, la "liberta` di parola" molto meno, "la liberta` di azione" (quando va contro quei "valori") non tollerata.
In qualsiasi societa`, Paese, Popolo. Ne va della sua esistenza come tale.

E gli esempi non mancano.
 
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Capitalismo selvaggio

A Trump il merito di aver "esplicitato", reso palese, messo sotto gli occhi dei "vedenti" la vera natura del "liberismo" Made in USA: il Capitalismo Selvaggio, cinico, avaro, saccheggiatore, opportunista, ipocrita, schiavista, inumano.

L'Ucraina ne e` l'ultima dimostrazione.

Dopo aver usato questo Popolo ai propri fini, seminato zizzania nella stessa popolazione sulla base della lingua, della etnia, della religione, innestato e alimentato una guerra di fatto civile per ottenere vantaggi economici e geopolitici, corrotto i loro governanti perche` un conflitto che alimentava i profitti del complesso militare industriale USA (creando posti di lavoro, aumentando il PIL, le esportazioni...) non terminasse per una guerra "fino all'ultimo ucraino", dopo aver distrutto materialmente, economicamente, demograficamente questo Paese, cosa fa il "liberista" USA?

Chiede i soldi indietro, perche` (ecco l'ipocrisia all'ennesima potenza) "non hanno vinto", cercando di depredare quanto e` rimasto nel miglior stile dei saccheggiatori (che credevamo fossero di altri tempi) a cui poco importava se i saccheggiati poi sarebbero morti di fame o stenti perche` utili al massimo per far da schiavi.

Questa e` a tutti gli effetti una chiara manifestazione della loro "ideologia", che plasma la loro visione del Mondo, la posizione che a loro spetta in questo Mondo, i loro "valori" e la relativa scala delle priorita`, la loro concezione di giustizia, cosa loro intendono/spacciano per "democrazia".

L'etichetta e la scatola sono accativanti, si vede la mano esperta dei "markettari", ma se si apre la scatola il vero contenuto e` quello descritto prima.

Mai comprare a scatola chiusa.

In quanto all'Ucraina, a queste condizioni il destino migliore per il Popolo ucraino rimasto e` la resa senza condizioni alla Russia.
 
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Media LGI

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  • Il sovranismo, come la sinistra, è una cultura della mistificazione. Lo Stato di Israele è letteralmente una creazione anglo-sovietica; una parte...
  • La destra conservatrice e fascistoide raggrumatasi attorno a Giorgia Meloni si crede, nei suoi sogni megalomani, erede dell’Impero romano o del...
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  • Se ci fate caso, dopo ogni uscita euroscettica di Musk o dopo scandali che colpiscono personalità europeiste (Pfizergate, Qatargate, il caso...
  • Ma chi se ne frega di chi oliava Giuliano Ferrara. Ma vaffanculo tu, Ferrara e gli oliatori.
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