In questi giorni, chi mi segue anche su Facebook lo ha notato, è scoppiato un vespaio su Facebook relativo ad un post dove mi sono scagliato con molta durezza contro gli animalisti. E la cosa ha provocato un certo sconcerto in molti miei contatti anche del broadcast, alcuni dei quali mi hanno scritto fortemente stupiti che "una persona cortese come me abbia usato toni così aspri". In effetti, sono il primo a dire che quando si fa divulgazione bisogna usare toni cortesi. D'altra parte naturalmente, in quanto essere vivente, sono fatto di quel sangue che, come in chiunque, ribolle di fronte a determinate cose. Mi sono chiesto perché mi sono espresso in quel modo con quel post, perché ho replicato in maniera molto aspra ad alcune persone che sono intervenute - che nel 99% non avevano capito nulla del significato del post che era molto chiaro - fin quando un contatto mi ha postato la foto di un meme che raffigurava un agnello appena salvato e poi cotto alla brace, quasi scusandosi. E tutto si è fatto chiaro. Ho visto quel filo comune che unisce tutti i deliri mediatici di oggi.
Avviso il lettore che non sarà costretto a sorbirsi un secondo articolo contro gli animalisti, perché non è questo il tema. Il tema è, giustappunto, quello della manipolazione dei mezzi di comunicazione.

Il manipolatore si distingue dalla persona schietta e sincera perché mentre questa manifesta le sue intenzioni e il suo pensiero con schiettezza, il manipolatore applica - non sempre in maniera cosciente - strategie volte a persuadere la vittima strumentalizzando la sua sensibilità. Un caso abbastanza tipico è quello delle coppie tossiche dove LUI rende impossibile la vita a LEI ma facendole credere che è colpa SUA o non di rado anche il contrario: fino all'evento escatologico dell'omicidio o della rottura del rapporto. Quando accade ciò, siamo in presenza di una manipolazione, operata da manipolatori che sono tali proprio perché attraverso mille artifizi trasformano la vittima in colpevole. A quel punto, dov'è che sbaglia la vittima? Nel dialogare col manipolatore, col quale non si dialoga, ma che va cacciato immediatamente dalla propria vita, se è una persona fisica, e dai propri spazi digitali se ne fa parte. Non è questione che abbia concettualmente ragione o torto, perché al manipolatore non interessa questo. Interessa soltanto imporre prepotentemente il proprio punto di vista, che non è figlio di un ragionamento pacato, sereno, ma della percezione, ovviamente del tutto arbitraria, di interpretare la Verità assoluta.


Prendiamo per esempio il mio post su Facebook dove ho scritto queste specifiche cose: "Per Pasqua non mandatemi foto di agnelli dallo sguardo triste, tranne che non siano con la A maiuscola. Otterrete solo di fomentare la mia voglia di abbacchio al forno con le patate. E se la cosa vi fa irritare, andate sul Monte Faito nel sorrentino, giratevi attorno e osservate l'immenso paesaggio che vi circonda: equivale alla vastità del gran ca**o che me ne frega. Buone festività pasquali a tutti". BOOM! Circa cinquanta persone mi hanno tolto l'amicizia, altri mi hanno insultato e minacciato in privato, ma soprattutto alcuni - anche contatti che fanno parte del mio broadcast (quindi persone che dovrebbero conoscermi bene) - hanno cercato di farmi passare come un insensibile che ignora i temi sacri dell'animalismo. Ma, premettendo che nel post non mi scagliavo affatto contro gli animalisti bensì contro chi pubblica le foto di agnelli sottintendendo che chi li mangia è un assassino, il punto è esattamente questo: chi ha stabilito che a me debba fregare qualcosa degli animalisti? Chi ha stabilito che la foto con un abbacchio al forno con patate debba essere una provocazione?

Chi è intervenuto nel mio spazio ha cercato di trasformarmi da vittima di una calunnia ("mangio carne, dunque sono un assassino") in colpevole di legittima difesa, che non è un reato, solo perché ho manifestato una profonda insofferenza verso chi ogni anno deve moralizzare contro di me perché mangio carne. E non solo: ha persino cercato di trasformare un povero diavolo colpevole di essersi avventurato in un bosco - senza che un cartello lo avvisasse del pericolo - in un disturbatore di orsi che quindi è giusto che continuino a scorrazzare. Quindi il mio post non era una prevaricazione ma una legittima difesa. Soltanto che sono stato fatto passare come l'arrogante provocatore che ha voluto incrudelire contro i difensori dei diritti degli animali. Manipolazione pura.

Tutto questo si vede ogni giorno anche in molti altri ambiti. Hanno trasformato coloro che ritengono folle la guerra in Ucraina in collaborazionisti di Putin. Chi ha stabilito che sia proibito essere putiniani? Fanno passare sovranisti e patrioti come gente che vuole riportare l'Europa ad una terza guerra mondiale. Chi ha stabilito che il patriottismo sia un valore negativo?
Hanno trasformato un povero diavolo che è stato aggredito da un orso in un imbecille che doveva stare attento e dunque in sostanza la colpa è del povero diavolo che ha osato invadere lo spazio dell'orso, manco lo volesse mettere coscientemente in pericolo. Chi ha stabilito che un uomo non possa scorrazzare liberamente senza che la sua vita debba essere messa in pericolo dagli animali? Una professoressa oristanese è stata sospesa perché faceva recitare le preghiere a scuola. Chi ha stabilito e dove sta scritto che, in uno stato laico (non ateo, ma nessuno capisce la differenza tra le due cose) una professoressa non possa proporre agli alunni di recitare una preghiera? Nessuna legge prescrive che amare la patria, che mangiare carne, che ritenere la Federazione Russa vittima e non colpevole di quanto sta accadendo in Ucraina, che recitare preghiere a scuola, che non vaccinarsi contro il Covid, siano reati. Ma la comunicazione e la politica hanno messo in atto una lunga serie di azioni tali da indebolire i propri diritti e tramutarli in reati. E da sminuire alcune cose oscene, orribili come la scenetta del Dalai Lama, in qualcosa che sì, in fondo, è un innocente scherzo di una cultura differente. E tutto questo è entrato nel patrimonio del comune agire e pensare. Da cui la mia reazione contro gli animalisti, che è la stessa reazione di fastidio che ho nei confronti dei manipolatori, di coloro che contribuiscono a realizzare quel paradosso, profeticamente descritto da Malcom X, per cui i media stanno trasformando le vittime in carnefici e i carnefici in vittime. La manipolazione poi finora più riuscita è quella di nascondere il trasversalismo della cultura woke, che è un vulcano con più bocche. Ieri è esplosa la bocca sanitaria, oggi è esplosa quella climatica e geopolitica, domani esploderà quella animalistica, col divieto di mangiare carne. E se qualche figura amatissima da quelli che benpensano proporrà di ficcare la lingua in bocca ai bambini, molti troveranno normale la cosa. Certo, molti pedofili si sentirebbero disturbati se io proponessi la foto di un loro "collega" a testa in giù mentre qualcuno lo castra. E' una ragione per cui io debba tollerare i pedofili?

Ecco dunque quel post su Facebook che a molti non è piaciuto. L'ho pubblicato appositamente per dimostrare come sia stato possibile arrivare a questo punto. Abbiamo consentito che diventassero normali cose che non lo sono per nulla. Abbiamo dato a figure non governative il potere di decidere cosa è giusto, votando per figure governative che hanno svuotato la Costituzione. Siamo finiti nelle mani di manipolatori senza scrupoli che, se non li fermiamo, ammazzeranno loro noi.

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Secondo I "guru" della comunicazione, é facile essere frainteso nella lingua italiana perché la maggior parte ormai non si esprime né scrive secondo le regole grammaticali (soggetto-verbo-complementi....). Non essendoci più Analisi Logica si perde la logica! Lo stesso vale per le discussioni, nessuno aspetta che il discorso finisca per capire, si cerca di intuire. Col tedesco, per esempio, é più difficile fraintendere perché la declinazione di 4 casi per gli articoli ed i sostantivi e la frase costruita col verbo alla fine, devi per forza ascoltare o leggete attentamente
 
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Franco Marino
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