Condurre una lotta al mainstream non significa soltanto combattere le fesserie di regime ma anche quelle del dissenso, connesse col potere. Difatti, il mainstream, su qualsiasi tema, giornalmente contrappone due masse in una sanguinosa lite a somma zero dove le due parti, più nemiche di prima, alla fine ne sanno meno di prima. E dal momento che da una premessa falsa si può arrivare a qualsiasi conclusione, per chiarire la cosa è bene smontare la falsità della premessa. Il contante è uno dei tanti fronti dove sostenitori e oppositori partono entrambi da premesse false. Quali? Vediamole.

La prima è che il contante oggi sia maggioritario rispetto al denaro circolante. E questa è una prima buffonata. Dire che la colpa dell'evasione fiscale sia del contante è una seconda buffonata. Dei circa 8000 miliardi di euro che ci sono in circolazione, solo 100 sono contante. Ne rimangono 7900, tutti di tipo elettronico, relativi a ciò che facciamo da quando ricarichiamo il telefono a quando paghiamo la bolletta via bonifico o domiciliata. Ma soprattutto, il denaro contante è denaro elettronico a tutti gli effetti, e non è difficile immaginare perché. Essendo tutte le banconote segnate dai cosiddetti numeri di serie, se li incrociamo con i database informatici, chi possiede questo database è perfettamente in grado di ricostruire cosa voi facciate con i vostri contanti. Se, per dire, prelevate 100 euro dal vostro conto corrente bancario, ciascuno dei quali con un numero di serie, e andando a fare la spesa alla Conad comprate un chilo di mozzarella, un chilo di pane, un po’ di pesce, qualche chilo di pasta, le buste di latte etc., il sistema bancario sa benissimo non solo, ovviamente, che avete prelevato 100 euro, ma, cosa meno ovvia, ciò che con quei 100 euro avete comprato. Abbiamo così chiaro un punto: se un sistema può fotografare e registrare i numeri di serie del vostro denaro, di fatto anche il contante diventa elettronico. Per cui, quando esultate per l'innalzamento del contante, vi sbagliate.

Ma sbaglia anche chi crede che il denaro elettronico possa dare ogni informazione su ogni transazione. Qui ho da dare ai grandifratellisti del Leviatano un po’ di brutte notizie. Moltissime escort usano un lettore di carte di credito portatile, prendendo una partita IVA come “lezioni di lingua” o “interprete” e rilasciando una ricevuta sonante con l’apposita dicitura. Ma la generazione successiva di escort si è fatta più furba: usando un paypal collegato ad un lettore sim che possono anche essere straniere e dunque non rintracciabili dal paese di provenienza, questo mostra il punto debole su cui molti "elettronicisti" sono destinati a rompersi il naso: la convinzione che tracciare la transazione equivalga a tracciarne la natura. Se anche andassimo a lanciare una gigantesca query su un supercalcolatore, troveremmo semplicemente moltissime persone che lavorano come traduttrici. Lo stato non solo non è detto che possa accedere in tempo reale alla conoscenza della transazione, ma nemmeno che possa tracciarne la natura, facilmente occultabile. Per arrivare ad una cosa del genere, tutti gli stati dovrebbero avere un unico grande database globale, ed esserci dunque un unico grande stato. Cosa che ovviamente non è.

La convinzione dell'onnipotenza del contante, nasce, cioè, dalla non comprensione che il denaro contante, quando emesso da un’entità informatica e quando si incrociano i dati dallo stampaggio all'uso, è sempre e solo denaro elettronico. E la presunzione di onnipotenza del denaro elettronico nasce dalla non comprensione di cosa sia davvero il denaro e del perché nasca. Il denaro non è un bene reale ma nominale. E’ in sostanza nient’altro che un titolo di credito che permette ad un produttore di biancheria intima che vuole comprare la carne, di poter dare al macellaio – che delle autoreggenti non se ne fa nulla e che quindi non mi darebbe la carne – un titolo di credito che poi lui potrà tramutare in qualcosa che invece gli potrà servire. Ma nel momento in cui lo stato rende difficoltose le transazioni tra gruppi di persone, queste possono tranquillamente farsi una moneta propria o trovarsene un’altra dove farsi pagare, magari in criptovalute, facendolo invece ufficialmente risultare come un favore. E lo stato non può farci assolutamente nulla, a meno di non vietare la gratuità di ogni scambio, cosa che ovviamente sarebbe folle.
In sintesi, battersi per il denaro contante significa solo spostare il controllo del Leviatano altrove. E battersi per la moneta elettronica non ha il minimo senso quando oggi la tecnologia fornisce mille scappatoie per anonimizzare qualsiasi transazione. Sia gli apologeti del contante che quelli del grande fratello monetario, sono in sostanza due facce della stessa medaglia: la non conoscenza di ciò di cui parlano. Cosa che per fortuna impedisce al Leviatano di spingere oltre la propria follia e sfortunatamente ai dissidenti di capire che le armi con cui oggi potrebbero ribellarsi, sono già a loro disposizione.
Fino al tragicomico paradosso che i "contantisti" si battono per qualcosa che li rende più controllabili e gli "elettronicisti" che si battono per qualcosa che renderebbe molto meno controllabile il denaro. Uno di quei tanti paradossi tipici di questo paese.

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Quando paghiamo in cash o con bancomat o carte di credito tutte siamo traciabili ogni banconota ha un numero di serie. Dire che l'evasione fiscale è causato dal contante una grande fesseria. Pensiamo anche agli anziani che hanno difficoltà ad usare qualsiasi carta di credito o simili. Non mi spaventano i 5000 euro della manovra molti paesi non hanno un limite anzi fa muovere il commercio tutto
 
E ancora una volta....furto di pensieri...va bene così li posso esprimere per interposta francomarino persona. Evasione fiscale....conosco almeno 10 programmi altamente sofisticati per aziende di ogni tipo....🤣🤣🤣🤣
 
Dissento. Se io prelevo 100 euro , vado a fare una gita e compero gelati, caffe, e gadget e faccio benzina pagando solo in contanti , lo stato non traccia nulla. Sa che io ho speso 100 euro nel circuito economico ma non sa dove e per cosa.Questo è il motivo per cui vogliono eliinare il contante, non per l'evasione ma per avere tutti i cittadini sotto controllo.
 
Se tu prelevi 100 euro, vai a fare una gita, vieni da me e comperi gelati, caffè, gadget e poi io vado a depositare quei soldi in banca perché ho paura delle rapine, lo stato ne è al corrente. E naturalmente, sapendo il tipo di esercizio che io gestisco, è in grado anche di tracciare la natura della transazione. Cosa che invece, per esempio, col denaro elettronico si può occultare. Poi conta che il denaro contante è pochissimo rispetto a quello elettronico.
 
Credo però che il problema del denaro elettronico sia quello di poter essere bloccato per qualsiasi motivo. Anche un semplice blackout. Diciamo che,al di là della buona analisi di Franco Marino, meglio sarebbe avere la disponibilità fisica del proprio denaro. E comunque non lasciarlo nella disponibilità della banca. Io in economia sono una capra ovviamente e non mi azzardo a contestare questi ragionamenti. Però ricordo l'esperienza di parecchi ebrei durante la guerra ( dai racconti dei nonni) che riuscirono ad espatriare proprio perché in possesso,per tempo,dei loro soldi in contanti e oro o gioielli. Nessun passeur svizzero ti farebbe passare la frontiera col bancomat. O soldi fruscianti o gioielli. Poi ovviamente ritengo che lo stato abbia facilmente gli strumenti per tracciare ogni movimento e che sia difficile per noi eludere il controllo, questo sì. Io per saggezza contadina mi attengo alle esperienze trasmesse dai nonni,in via di principio,e considero mio solo ciò che ho in casa e che posso guardare e toccare. Non faccio rate,se posso compro sennò faccio a meno. Punto. E tengo un profilo basso, bassissimo credo. Al momento mi è difficilissimo andare su Venere o Marte quindi....
 
Da commerciante, per me è solo questione di convenienza. Ogni transazione pos mi costa una percentuale. Percentuale non calcolata sull'importo imponibile, ma sul lordo, quindi anche sull'iva. Poco o tanto che sia, non trovo giusto che sia solo a carico mio, visto che offro un servizio e che c'è l'alternativa del pagamento cash. I servizi li paga chi ne usufruisce, di solito. Aggiungiamo poi il canone fisso per il noleggio dell'apparecchio ed i tempi tecnici che creano ritardi. E poi ci sono i malfunzionamenti che spesso richiedono di ripetere 2 o 3 volte la procedura di pagamento. Magari per 5€ e, nel frattempo, ho un cliente che si è stufato di aspettare e se ne va.
 
Concordo col senso generale. Ma è anche vero però che obiettivamente i movimenti del denaro fisico sono tracciabili con molte più difficoltà da parte dello Stato: per sapere cosa tu hai fatto dei 100 euro ritirati deve mettersi a indagare, incrociare dati, e resta sepre aperta l'ipotesi che tu quei 100 euro li abbia regalati a qualcun altro. Inoltre, l'uso del denaro elettronico può essere inibito con una certa facilità da parte del potere centrale (come sta avvenendo in Iran), mentre è molto più difficile impedirti di spendere delle banconote. Tuttavia anche io credo che il dibattito si aggiri su cavilli ridicoli, e che comunque sia di buonsenso e universalmente riconosciuto che è meglio avere a disposizione più strumenti, piuttosto che meno (voce "diversificazione dei rischi"). E soprattutto che la moneta, in qualunque sua forma, essendo semplicemente uno scambio sulla fiducia, è una gabbia dalle porte aperte. Ma il fatto che molti la vedano come una gabbia chiusa rende gli scenari a venire un tantino preoccupanti.
 

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Franco Marino
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