Mina Vagante
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"Esce di mano a lui che la vagheggia

prima che sia, a guisa di fanciulla

che piangendo e ridendo pargoleggia,

l'anima semplicetta che sa nulla,

salvo che, mossa da lieto fattore,

volontier torna a ciò che la trastulla.

Di picciol bene in pria sente sapore;

quivi s'inganna, e dietro ad esso corre,

se guida o fren non torce suo amore."


Purgatorio, canto XVI


Dante ci racconta l'origine dell'anima, la sua creazione a opera di Dio stesso.

Nella sua contemplazione eterna, Dio genera l'anima umana, la quale nasce nell'amore e nella perfetta felicità divina.


Quest'anima, come un bimbo che muove i primi passi, si allontana, "esce di mano" a Dio e si incarna sulla terra.


Qui, memore della sua condizione originaria, di perfetta unione con Dio, ricerca quella felicità primigenia e le pare di poterla ritrovare nei beni terreni.


"Quivi s'inganna": nella rincorsa ai beni terreni, l'anima si illude di poter raggiungere l'unico Bene e la sola cosa che possa indirizzarla realmente verso quello è una guida.

In termini spirituali, possiamo parlare della necessità di un Maestro che già conosca la strada e che, quindi, possa insegnarla all'anima che è in ricerca.


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