Da anni il filorusso deve sorbirsi l'accusa di essere fiancheggiatore del nuovo Hitler. Se poi non è filorusso ma proprio russo, scopre di appartenere ad un paese alieno al resto dell'umanità. Eppure in questi giorni dilaga sui social media l'indignazione per aver soppresso l'obbligo vaccinale ai sanitari.
Uno dice a se stesso "E' finita l'emergenza e dunque non ci sarà più bisogno del vaccino". E invece gli arieti della dittatura sanitaria ritornano all'assalto.
Sostanzialmente l'accusa è che bisogna punire in qualche modo coloro che non si sono voluti vaccinare, che non si sono voluti fidare di questo vaccino, vedendosi sostenuti nelle proprie ragioni non soltanto dal complottista scalmanato del web ma anche da ricercatori e medici di prima categoria.
Su Twitter, per chi abbia il fegato di leggere quello schifo, possiamo leggere carinerie di questo tipo.
Scrive Nino Cartabellotta "Il reintegro dei sanitari non vaccinati è altamente diseducativo"; scrive Giancarlo Loquenzi "Reintegrate pure i novax, ma mettete loro una spilletta, vorrei riconoscerlo", e via degradando in un profluvio di odio nei confronti di chi non si è piegato al ricatto.
Cose che se fossimo in Russia farebbero gridare allo scandalo. E invece accadono nel libero e democratico Occidente. Nella parte del mondo che a parole si batte per la libertà e a chiacchiere invece ha introdotto un provvedimento degno di un regime totalitario.
E però almeno in questo caso, una nota positiva c'è. Finalmente i propagandisti della liberaldemocrazia appaiono per quel che sono. Vili cialtroni.

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Sono perfettamente d'accordo, ci hanno impedito di lavorare, di mandare i figli a scuola e di avere una vita sociale, poi pontificano sulle scelte dei paesi non allineati dandogli dei fascisti, consiglierei a questi "fulminati " di tagliarsi una ciocca di capelli per protestare contro il reintegro dei lavoratori sanitari 😂😂😂😡😡😡
 

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Ida Verova
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