Mentre gli italiani si dividono su dove Sinner debba tenere i suoi risparmi, io cerco nel mio piccolo di andare oltre: mi piacerebbe fare in modo di invogliarlo a portarli in Italia. Dal momento che la rivista da dove vi arrivano le mie riflessioni si chiama La Grande Italia, sono dispiaciuto che questo portentoso tennista decida di fare grande Montecarlo, che è un posto molto grazioso ma che finisce nei pochi chilometri quadrati del suo lussureggiante paesaggio e del suo lussuosissimo centro abitato, mentre l'Italia ha molto di meglio. Ma come fare per convincerlo?
La prima cosa da dire è che moralismi e metodi coercitivi non fanno che peggiorare la situazione. Per giunta, in un paese che non ha ancora avuto - ma meglio non dare suggerimenti - la balzana idea di vietare per legge che un cittadino emigri, un qualsiasi cittadino può, in qualsiasi momento, andarsene e portare tutti i suoi risparmi fuori, facendoli perdere all'Italia, come ha per l'appunto fatto Sinner.
Tutto questo giusto per suggerire al teorico della lotta all'evasione che la pecora va tosata, perché se teme di essere ammazzata, tende a smarrirsi e a rifugiarsi presso posti dove la ricchezza non viene considerata lo sterco del diavolo, un furto alla classe operaia e altre similari scemenze.
Ed è probabilmente quel che ha fatto il nostro giovane fuoriclasse del tennis, il quale oltretutto non risiede in Italia, paese nel quale sta per poche settimane all'anno e dove è tenuto a dichiarare solo i guadagni che totalizza qui.
Allora, come si dice in questi casi, invece di pretendere che la montagna vada da Maometto - circostanza che appare ardua, oltre che difficoltosa per l'ordine pubblico - si può auspicare, ben più realisticamente, che Maometto vada alla montagna. E che l'Italia possa, magari, trasformarsi in una Svizzera e in una Montecarlo. Immaginatevi se diventassimo un paradiso fiscale. Il mondo farebbe a gara per portare i propri risparmi in un paese bello come il nostro e avremmo tanti di quei soldi che altro che reddito di cittadinanza: potremmo diventare un paradiso terrestre, costruendo un corposo ma snello stato sociale, invece di dover pagare valanghe di quattrini ad uno stato che, ogni anno che passa, chiede sempre più e dà sempre meno.
Invece il nostro paese sceglie di anchilosarsi in avveniristici paradisi artificiali come quello dei lavoratori, che ovunque si sia tentato di realizzarli, si sono trasformati in veri e propri inferni.
- Registrandoti a questo spazio
- Aggiungendo il canale su Telegram https://t.me/LaGrandeItaliaLGI e scrivendomi su Whatsapp al numero 366/9389220 per essere inserito nel broadcast dove ti arriveranno gli articoli della nostra rivista.
- Condividendo i nostri articoli sui social
La prima cosa da dire è che moralismi e metodi coercitivi non fanno che peggiorare la situazione. Per giunta, in un paese che non ha ancora avuto - ma meglio non dare suggerimenti - la balzana idea di vietare per legge che un cittadino emigri, un qualsiasi cittadino può, in qualsiasi momento, andarsene e portare tutti i suoi risparmi fuori, facendoli perdere all'Italia, come ha per l'appunto fatto Sinner.
Tutto questo giusto per suggerire al teorico della lotta all'evasione che la pecora va tosata, perché se teme di essere ammazzata, tende a smarrirsi e a rifugiarsi presso posti dove la ricchezza non viene considerata lo sterco del diavolo, un furto alla classe operaia e altre similari scemenze.
Ed è probabilmente quel che ha fatto il nostro giovane fuoriclasse del tennis, il quale oltretutto non risiede in Italia, paese nel quale sta per poche settimane all'anno e dove è tenuto a dichiarare solo i guadagni che totalizza qui.
Allora, come si dice in questi casi, invece di pretendere che la montagna vada da Maometto - circostanza che appare ardua, oltre che difficoltosa per l'ordine pubblico - si può auspicare, ben più realisticamente, che Maometto vada alla montagna. E che l'Italia possa, magari, trasformarsi in una Svizzera e in una Montecarlo. Immaginatevi se diventassimo un paradiso fiscale. Il mondo farebbe a gara per portare i propri risparmi in un paese bello come il nostro e avremmo tanti di quei soldi che altro che reddito di cittadinanza: potremmo diventare un paradiso terrestre, costruendo un corposo ma snello stato sociale, invece di dover pagare valanghe di quattrini ad uno stato che, ogni anno che passa, chiede sempre più e dà sempre meno.
Invece il nostro paese sceglie di anchilosarsi in avveniristici paradisi artificiali come quello dei lavoratori, che ovunque si sia tentato di realizzarli, si sono trasformati in veri e propri inferni.
Se si vuole che Sinner riporti i propri risparmi in Italia e che in generale tanti capitali fuggiti a gambe levate dal nostro paese, abbiamo un solo modo per facilitare la cosa: renderla conveniente. Fino a quel momento, non ci resterà che polemizzare tra "evasionisti" e moralisti, mentre il giovane Jannik si godrà i propri successi alla faccia dei suoi connazionali invidiosi e a bocca asciutta.
Sostieni il progetto La Grande Italia in questi modi:
- Registrandoti a questo spazio
- Cliccando su questo link
https://gofund.me/9714f740 e facendo una donazione, di qualsiasi entità.- Aggiungendo il canale su Telegram https://t.me/LaGrandeItaliaLGI e scrivendomi su Whatsapp al numero 366/9389220 per essere inserito nel broadcast dove ti arriveranno gli articoli della nostra rivista.
- Chiedendomi l'amicizia su Facebook a questo URL
https://www.facebook.com/FrancoMarinoLGI- Condividendo i nostri articoli sui social
Grazie
