LGI - Russia

Tutte le discussioni sulla Russia, politica interna ed estera russa.

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    A Venezia, il ministro Matteo Salvini presenzia alle nozze del secolo tra il magnate Chip Muchos, patron di Mesozon, e la giornalista Lola Sanchez. SALVINI: Usti! Spero di non essere in ritardo...
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    Quello dei finanziamenti pubblici facili e dell'assistenzialismo delle arti è un fenomeno annoso, un film già visto troppe volte, senza che nessuno riesca a cambiare canale. Già qualche tempo fa...
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    Comunque vadano a finire le imminenti trattative di pace, gli USA hanno raggiunto il loro scopo primario, che era il netto ridimensionamento dell'economia tedesca e italiana. Non prevedo...
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    Con David Lynch, scomparso oggi all'età di 78 anni, il confine che separa il bric-à-brac dall'arte autentica si fa labile e incerto. Ed era un tipo di arte che rifuggiva dall'esibizionismo...
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Di nuovo Istambul

I fatti valgono piu` delle semplici parole, figuriamoci poi dei "ricordi sbiaditi dal tempo".

1) Gli accordi detti di "Minsk 2" sono stati firmati il 12 febbraio 2015. Essi prevedevano, fra le altre cose, che entro la fine del 2015 si doveva attuare una revisione costituzionale per concedere uno status speciale (autonomia) alle aree del Donbass (leggi: DPR e LPR).
Questo non e` successo ne` nel 2015, ne` negli anni successivi.

2) Nel dicembre 2021 la Russia fa una proposta agli USA e alla NATO in cui un punto essenziale era il non allargamento della NATO in particolare in Ucraina ed in altri Paesi ex-sovietici.
Proposta rifiutata.

3) Il 21 febbraio 2022 la Federazione Russa riconosce ufficialmente le Repubbliche "separatiste" di Donetsk e Lugansk stipulando un trattato di mutua assistenza.

4) Il 24 febbraio 2022 inizia "l'Operazione Militare Speciale" in difesa delle due repubbliche "separatiste" e con gli obiettivi della denazificazione e demilitarizzazione dell'Ucraina.

5) Il 29 marzo 2022 (cioe` un mese e qualche giorno dopo l'inizio delle operazioni militari) iniziano ad Istambul i "negoziati di pace" con l'Ucraina.
In quel momento le Repubbliche di Donetsk e Lugansk non sono ancora entrate a far parte della Federazione Russa, ne tanto meno le Regioni di Kherson e Zaporozhje. Si ipotizzava una loro eventuale entrata in una possibile "Federazione/Confederazione Ucraina" come contropartita. La Crimea invece doveva essere considetata come definitivamente parte della Federazione Russa.
Sappiamo come, sotto la spinta particolarmente della Gran Bretagna (ma gli USA non da meno) l'Ucraina rifiuto` quelle proposte di compromesso e decise per "il campo di battaglia" che avrebbe dovuto segnare una "sconfitta strategica della Russia"

6) Il 30 settembre 2022, cioe` 6 mesi dopo il tentativo di negoziato ad Istambul, le Repubbliche di Donetsk e Lugansk e le Regioni di Kherson e Zaporozhje entrano a far parte della Federazione Russa

7) Il 15 maggio 2025, con l'Ucraina in evidenti "difficolta`" sul campo di battaglia, e senza una "sconfitta strategica" della Russia, riprendono ad Istambul i colloqui di pace.

E` evidente a qualsiasi persona sana di mente e dotata anche solo di un minimo di buon senso che le "condizioni" non possono essere piu` solo quelle "quasi sottoscritte" nel marzo 2022.

L'Ucraina puo` ambire solo a non perdere ulteriori territori a patto di una sua neutralita` che presuppone una demilitarizzazione (cioe` un esercito abile solo alla difesa) e una denazificazione (cioe` un altro governo in carica che abbandoni le posizioni nazionaliste estremiste/nazistoidi dell'attuale).

Ma essendo il negoziato il momento in cui si discute sapendo che si parte da posizioni distanti (altrimenti non si negozierebbe, ma ci si confermerebbe) potrebbero essere possibili soluzioni diverse piu` o meno "creative" qualora fossero inserite in un contesto piu` generale che riguardi la nuova architettura per la sicurezza del continente euroasiatico (cioe` Russia e Cina <-> USA).

Ce n'e` per tutto il 2025 e oltre.
 
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Il mediatore

Da "cobelligerante" Trump si e` trasformato in "mediatore" per poter poi dire che "nonostante i suoi sforzi" le parti in conflitto "non hanno la volonta` di negoziare seriamente" e quindi dovra` "tirarsi da parte" lasciando agli europei il compito di "sostenere" l'Ucraina.

Quindi agli occhi del suo elettorato una guerra "voluta ed iniziata da Bush" (per chi ci crede), costata ai contribuenti statunitensi una barca di miliardi, ora non coinvolge piu` gli USA; e i suoi sforzi, oltre che cercare (inutilmente e non per colpa sua !?) la pace, hanno permesso di creare le condizioni (accordo per le "terre rare") di rientrare (per chi ci crede) dei soldi "buttati al vento" dall'Amministrazione Bush.

I leader europei un po` stanno al gioco, un po` sperano di poter portare a casa ancora qualcosa con la complicita` "del compagno di merende" Zelenskj dal cadavere Ucraina; e un po` fanno il "servizio" di tenere ancora per un po` occupata la Russia sul fronte occidentale, mentre l'Europa si "riarma" versando centinaia di miliardi (sottratti al welfare europeo) al complesso militare industriale europeo e statunitense brandendo lo spauracchio dell'aggressione prossima da parte della Russia.
Ed il contribuente europeo (da bravo suddito) paga.

Una guerra in Europa farebbe anche molto comodo a molti (sia in Europa che negli USA): vendita colossale di armi per iniziarla e sostenerla, nessun coinvolgimento diretto dell'esercito USA (tutto sulle spalle degli europei, cadaveri compresi), e poi il mega mercato della "ricostruzione".

Risolverebbe molti dei loro (USA) problemi. Ma non certo quelli dell'Europa.

Ma il vento anche in Europa sta cambiando direzione.
Le élite ora al potere stanno cercando in tutti i modi di bloccare, boicottare il cambiamento, ma piu` si accaniscono a non mollare il potere, piu` chi viene escluso (piu` o meno legalmente) raccoglie consensi.

Forse, che il conflitto in Ucraina non si esaurisca nel 2025-2026, puo` tornare utile anche alla Russia.
 
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Mondo Tripolare...

La posizione della Russia riguardo il conflitto in corso con l'Ucraina mi sembra abbastanza chiara:

1) Il negoziato di pace puo` iniziare da subito, non ha condizioni preventive
2) L'eventuale raggiungimento di un accordo di pace (duraturo) dovra` essere sottoscritto da chi la Costituzione Ucraina considerera` legittimo e legale detentore dei pieni poteri per poterlo fare
2) Una tregua e` possibile (cosa indipendente dal negoziato) se le truppe ucraine si ritirano dai "nuovi territori" entrati a far parte della Federazione Russa
3) Al momento i territori che non saranno "restituiti" all'Ucraina sono: Crimea e Sebastopoli, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporožje, ma se il conflitto dovesse prolungarsi ancora a lungo a questi territori se ne potranno aggiungere progressivamente degli altri
4) Onde evitare il prolungarsi di azioni terroristiche, incursioni di droni e di missili ed altro dai territori confinanti con i "nuovi confini" della Federazione Russa questi territori dovranno essere demilitarizzati
5) Nessuna "forza di pace" sara` tollerata sul territorio ucraino se non ricevera` il consenso anche da parte della Russia, per cui sono esclusi a priori contingenti provenienti da Paesi NATO (cobelligeranti di fatto nel conflitto)

Il nocciolo della questione sembra essere ora il fatto che su questi punti gli USA sembrerebbero essere d'accordo, ma non lo sono ne` l'Ucraina (Zelenskij e le forze ultra nazionaliste che lo sostengono/controllano), ne` la Gran Bretagna e buona parte della "burocrazia" dell'Unione Europea e, su questi "attori" Trump sembra non avere la forza sufficiente per controllarli/obbligarli.

Da non sottovalutare il fatto che, in ogni caso, questa situazione potrebbe anche far molto comodo agli USA che si "sgancerebbero" dal conflitto in atto, lasciando "all'Europa" il compito di tenere impegnata la Russia su questo versante mentre si concentrano sulla Cina.

Ma anche questa ipotesi potrebbe non corrispondere al vero, perche` una delle conclusioni probabili (ed anche auspicabili visti i reali rapporti di forza) potrebbe essere un accordo/compromesso (esplicito o tacito importa poco) fra USA, Russia e Cina per ridurre la "multipolarita`" ad una "tripolarita`" forse piu` facilmente gestibile da tutti specie se in qualche modo "coordinata".

Una buona strategia prevede sempre e comunque il portare avanti e prepararsi a scenari diversi contemporaneamente per essere comunque pronti a cogliere l'attimo e la situazione piu` favorevole sulla quale concentrarsi poi definitivamente.
E questo lo stanno facendo non solo gli USA, ma anche la Russia e la Cina.

Gli interessi in gioco sono molto alti e spesso "transnazionali" e traversali ed il processo si protrarra` per alcuni anni a venire.
 
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Nuvole mediatiche

Avendo avuto l'opportunita` di lavorare in Ucraina mi sono rimasti "impigliati" nella rete dei contatti alcuni contatti proprio di quel Paese.
Mi capita, complice l'applicazione che ti ricorda i compleanni degli "amici", di andare sulla loro pagina (anche per ricordarmi chi sono) e vedere cosa vi vien pubblicato.

E` allora che mi accorgo e prendo conoscenza piu` nel dettaglio della "nuvola mediatica" in cui sono stati immersi, e capisco come sia possibile credere ancora di essere stati non solo "aggrediti inaspettatamente ed ingiustamente", ma di essere anche vittime di costanti crimini perpetrati dai "soldati russi" che vanno dalle violenze carnali sulle donne ucraine nei scantinati di Mariupol, ai corpi schiacciati dai carri armati russi a Bucha, passando per i cervelli spappolati dei bambini uccisi negli asili fino alle invocazioni di aiuto scritte sulla lavagna dagli alunni ucraini delle scuole bombardate volutamente dall'aviazione russa.

Con questa "rappresentazione della realta'" (in assenza totale di qualsiasi contraddittorio) e` comprensibile il loro odio (che e` l'obiettivo reale di tutto cio') nei confronti di tutto quanto possa essere definito "russo".

Un mio ex collega di lavoro di Donetsk vive una situazione emblematica: i suoi due figli cresciuti a smartphone, McDonald, moda italiana e viaggi in Europa sono "coraggiosamente" fuggiti dall'Ucraina (una in Turchia e l'altro in Polonia) e da li si proclamano "patrioti ucraini".

Lui dal canto suo si e` arruolato volontario prima nell'esercito della Repubblica Popolare di Donetsk (successivamente Federazione Russa) combattendo "da russo" (come ama da sempre definirsi) contro "gli ucraini" con i quali non ha mai voluto (per una moltitudine di ragione) identificarsi.

Destini diversi in "nuvole mediatiche" diverse.
 
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I limiti

Come molti esperimenti sono in grado di dimostrare due "cose" identiche assumono "significato" diverso in dipendenza del "contesto" in cui si trovano/operano.

Come pure il fatto che l'illusione di poter porre la propria attenzione su piu` "cose" contemporaneamente e` il risultato di un continuo e veloce "spostamento" dell'attenzione sulle singole diverse "cose", che poi il cervello "riunisce" fornendoci appunto quella "illusione".

Per non parlare poi del fatto che il cervello e` in grado di riconoscere solo cio` che "conosce", se non proprio cio` che gli viene "suggerito" di riconoscere.

Tutti questi "limiti/caratteristiche" dei nostri sistemi di ricezione ci evidenziano quanto sia difficile, specie per un comune mortale, seguire e comprendere "sistemi complessi", fortemente interconnessi ed interdipendenti, che operino su diversi livelli contemporaneamente con obiettivi di primo, secondo terzo... livello/istanza e tutto cio` "dinamicamente".

Probabilmente anche per questo ci si affida sempre di piu` alla cosiddetta "Intelligenza Artificiale" per districarsi in queste complessita` non dimenticando comunque che anche essa stessa opera su algoritmi impostati dall'uomo (con tutti i suoi limiti).

Tutto cio` per dire cosa? Che le nostre analisi, le nostre "previsioni", le nostre "anamnesi, diagnosi, prognosi e terapie" su cio` che ci sta attorno sono sempre da prendere "con beneficio di inventario", tanto piu` che l'accesso alle "informazioni riservate", quando non proprio segrete, al comune mortale sono impedite, quando non addirittura lo si sommerge di mirate "disinformazioni".

Anche solo limitandomi all'analisi delle azioni degli USA (messe in atto contemporaneamente dal "team Trump" e dai suoi "avversari") nell'arena mondiale, ai loro fini, ai loro risultati, alle loro implicazioni e conseguenze sento i limiti del mio "sistema di ricezione".

Figuriamoci poi quando inserisco le variabili "azioni della Russia", e "azioni della Cina" (per rimanere sulla "triade" piu` importante escludendo per necessita` altre componenti importanti).

La prudenza non e` mai troppa e la presunzione sta sempre dietro l'angolo.
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Zelenskij

Se, come dice il Consigliere del Presidente USA David Sachs, Zelenskij e` "il piu` grande ostacolo alla fine del conflitto", fine che sta a loro "molto a cuore", possono fare come fecero per tutti coloro che hanno provato ad ostacolare i loro "progetti", come Aldo Moro, Gheddafi, Saddam o Noriega, Milosevich...

La lista e` lunga, se proprio vogliono "risolvere" il problema, che, storicamente parlando, sono sempre stati in grado di risolvere "a modo loro".
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Pugilato

In un incontro di pugilato in cui non esistono i "round" e si va fino al KO, il pugile che le sta prendendo di santa ragione e che vede avvicinarsi la sconfitta ha decisamente tutto l'interesse a chiedere "una pausa/tregua" per interrompere il "massacro", tirar respiro, riprendere le forze ed essere pronto a combattere ancora, pure non ponendo, ovviamente, alcuna condizione preliminare per la sua concessione.

E il fatto che il pugile che sta vincendo non sia disposto a concedergliela, visto che sta ad un passo dalla vittoria, e` pure comprensibile.
Anche perche` pure lui di pugni in faccia ne ha ricevuti, e facevano anche a lui molto male. Solo che ne ha dati di piu` e di piu` efficaci rispetto al suo avversario.

La proposta dell'Unione Europea nella persona di Macron (con tutti i "pesudo pacifisti" a seguito) di un "cessate il fuoco" per la quale "l'Ucraina si e` dichiarata [generosamente
🙂
] d'accordo senza porre alcuna condizione" ha un che` di "manicheo" dove appare ben chiara la volonta` di presentare "il pugile che sta perdendo" (l'Ucraina) come il "pugile buono" che vuole "la pace", e il "pugile che le sta dando" (la Russia) come il "pugile cattivo" assetato di sangue.

Solo che il "pugile buono" che le sta prendendo non e` "l"Ucraina", ma l'Ucraina con tutta la NATO alle sue spalle, che appunto le sta prendendo di santa ragione e che, visto l'andazzo, sta perdendo un elemento fondamentale per una qualche speranza di vittoria: gli USA, che capita l'antifona, si vogliono ritirare "dall'incontro".

Non e` di una tregua cio` di cui si ha bisogno, ma di una pace duratura, possibile solo a due condizioni:

1) uno dei due pugili va al tappeto per KO
2) vengono meno (in virtu` di un accordo/compromesso) le ragioni per cui si e` andati sul ring a prendersi a pugni.
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India - Pakistan

Sembrerebbe quindi che la fretta da parte degli USA di chiudere "l'affare Ucraina" (facendo, se necessario, anche delle concessioni significative alla Russia) sia determinata dall'aprirsi "dell'affare India-Pakistan", e quindi Cina.

Attraverso l'India ed il Pakistan in conflitto si possono "colpire" diversi attori importanti dell'arena internazionale.

- L'India ha da sempre un contenzioso territoriale con la Cina, congelato ma non risolto
- Ha storicamente rapporti "migliori" con la Russia (fin dall'URSS) piuttosto che con la Cina
- Da un punto di vista economico, dopo gli USA e` il maggior concorrente della Cina, in crescendo
- Gli USA (Trump in particolare) sta investendo molto nell'India come contrappeso alla Cina
- Demograficamente e` proiettato a superare la Cina in breve tempo
- in India ci sono più di 200 miliardari con un capitale totale di circa un trilione di dollari
- E` una potenza nucleare
- L'India ha un contenzioso territoriale anche con il Pakistan (Kashmir)
- Circa l'80% dell'acqua del Pakistan proviene dal fiume Indo e dai suoi affluenti; il 23% dell'economia del Paese e il 34% dei posti di lavoro del Pakistan dipendono direttamente da queste risorse idriche.

Un conflitto in quell'area ha conseguenze molto importanti sa per l'area del Pacifico (quella su cui si concentrano le attenzioni dei principali attori internazionali) che a livello mondiale.
In particolare nel momento in cui per gli USA l'obiettivo fondamentale diventa "il contenimento della Cina".

Il Pakistan è sia la porta di accesso che la chiave per l'Asia meridionale.
Inoltre, è il partner più importante della Cina nella regione.

Pechino ha puntato molto su questo quando ha implementato il progetto One Belt One Road.
Hanno una forte cooperazione militare. I due Paesi stanno conducendo esercitazioni militari e la Cina è uno dei principali fornitori di armi di Islamabad.

La Cina ha già investito circa 150 miliardi di dollari in Pakistan.
Nello specifico, il porto di Gwadar è esente da dazi, con tasse praticamente nulle e costituisce un corridoio commerciale verso l'Europa e l'Africa. In futuro potrebbe sorgere una base militare cinese a Gwadar.

Se Pechino mettesse in atto tutto questo, il blocco dello Stretto di Malacca da parte degli americani sarebbe inefficace.
Chiaro che gli Stati Uniti cercheranno di respingere e distruggere questo progetto.

Ma ci sono altri tre compiti importanti per gli Stati Uniti in Asia, che risolvono un'ampia gamma di problemi:

1) Minare fortemente i BRICS e impedire la creazione di qualsiasi zona commerciale in Asia.
2) Impedire l'emergere in Asia di importanti leader regionali con una propria agenda politica.
3) Creare le condizioni per un conflitto nella regione, che comprometterà in modo decisivo la logistica tra Europa e Asia sud-orientale.

La principale minaccia al commercio marittimo nella regione più attiva del mondo è la rotta commerciale veloce via terra dall'Europa all'Asia, cosa che gli USA non possono tollerare.

L'escalation ha avuto luogo in una regione che è stata teatro di intrighi britannici per 200 anni, avendo contribuito all'emergere dell'India e del Pakistan nella loro forma attuale,
 
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Crisi

Quello che nel caos, nella confusione e` difficile distinguere, quindi comprendere, discernere, nel momento in cui "si fa ordine" tutto diventa piu` chiaro e comprensibile.

Nei momenti "estremi" si impone l'istinto di sopravvivenza, in cui i "bisogni primari" (quelli che garantiscono la sopravvivenza appunto) sovrastano quelli "secondari", quelli "non indispensabili".
Appare la vera natura dell'individuo, emergono quelle che per lui sono le cose ritenute piu` importanti.

Si dice spesso che e` nel momento del bisogno che si vedono i "veri amici", si scopre chi veramente ti ama ed i "traditori" escono allo scoperto.

E` un bene, per chi vuole veramente capire, che "l'Occidente" si trovi in uno stato di bisogno,, viva un momento critico, i nodi siano arrivati al pettine, i conflitti siano arrivati ai punti di rottura e le risorse siano diventate cosi` "poco accessibili", questo rivela apertamente a quale scopo e con quali priorita` si vogliano utilizzare quelle "scarse risorse".

Si gioca sempre di piu` a carte scoperte, e barare diventa sempre piu` difficile.
Si va dalla platealita` del "gioco sporco" che si sta realizzando in Medio Oriente, alla sempre meno credibile "solidarieta` Atlantica".

Questo e` il momento buono per capire, rispetto ai propri valori e a propri interessi, chi e` "con" e chi e` "contro".
E la chiarezza aiuta sempre ad orientarsi, ad andare nella giusta direzione e a prendere decisioni "efficaci" (e quindi "giuste").

Ci aiuta a comprendere, il significato etimologico di "crisi": dal greco antico "κρίσις" (krísis) , che letteralmente significa "decisione" , "giudizio" o "discernimento", a sua volta collegato al verbo "κρίνειν" (krínein) , che significa "separare", "distinguere", "giudicare" o "decidere" .
 
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Colli di bottiglia

Se il tuo impianto stereo e` in grado di produrre alla fonte suoni da 10 a 50.000 Hz, cioe` tutta la gamma dell'udibile piu` frequenze non udibili si puo` dire che, potenzialmente, e` sicuramente un buon impianto.

Ma se gli altoparlanti che colleghi per poter udire quei suoni sono in grado di produrre frequenze fra i 40 e i 20.000 Hz cio` che le tue orecchie udiranno sara`:
- la minima frequenza 40 Hz e non 10
- la massima frequenza 20.000 Hz e non 50.000

Questo per dire che nessuna idea, progetto, piano puo` essere migliore di chi lo dovra` poi realizzare: sara` lui il "collo di bottiglia" che decidera` la qualita` del risultato.

Questo qualsiasi "mandante" (indipendentemente dal campo in cui opera) lo dovrebbe sempre tenere a mente, e porre sempre molta attenzione alle capacita`, competenze dei propri collaboratori (manager), cioe` di coloro che agiranno concretamente.

Per cui, se in Europa (Ucraina compresa) le competenze richieste "ai Kapo`" erano principalmente:

- la russofobia cronica e/o congenita (visti anche gli antenati per metterli contro a priori, a prescindere, "fino all'ultimo...")
- una sessualita` "discutibile" (che escluda a priori qualsiasi sentimento "famigliare)
- perversioni inconfessabili (per poter ricattare se disubbidisce e foraggiare se "fa il bravo")
- amore per i denaro ed il potere (per poterlo corrompere con facilita`)
- incompetenza politica e militare (per poterlo "contornare" di esperti "di fiducia")
- "cosmopoliti" e globalisti (affinche` non si rischi di aver a che fare con dei veri patrioti)
- ...
la realizzazione di qualsiasi piano, sia pur esse "geniale", incontrera` questi "colli di bottiglia" che mal si adatteranno a qualsiasi modificazione, tattica o strategica che sia, necessaria per la vittoria del "mandante".

Al "mandante" in quel caso non resta che cambiare "manager" o perdere a causa di quei "colli di bottiglia".
 
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Territori e Popolazioni

Quando un Paese come l'Ucraina e` multietnico, multi-linguistico, multi-religioso. con tradizioni, ambizioni, simpatie, ispirazioni, ideali diversi fra loro ha ben poche scelte:

- si divide pacificamente (come fu per la Ceco-Slovacchia)
- si organizza come una federazione di Stati (come la Confederazione Svizzera, la Federazione Tedesca, la Federazione Russa)
- si struttura con Regioni dotate di un'ampia autonomia (come l'Italia con l'Alto Adige, il Belgio con fiamminghi e valloni, la Gran Bretagna con l'Irlanda del Nord, la Scozia...)

Quando invece decide di strutturarsi come uno Stato "monolitico" conclude con "le proprie Popolazioni" un contratto che comprende la liberta` di parlare le proprie lingue, di professare le proprie religioni, di rispettare le proprie tradizioni...

E libere elezioni per decidere (specie quando la principale popolazione "di minoranza" e` decisamente numerosa e poco "minoranza"), chi guidera` il Paese (Presidente e Governo) nel periodo e nelle forme previste dalla Costituzione.
Cosi` e` stato dal 1991 al 2014 in Ucraina con Presidenti di diversa "ispirazione": Kuchma (in equilibrio fra Est ed Ovest), Jushenko (pro Ovest), Janukovich (pro Est)

Venire meno a questo contratto, romperlo, non rispettarlo, usare la forza (golpe, battaglioni punitivi, esercito) per imporre la volonta` di una parte (che non e` l'intero Popolo ucraino) su di un'altra parte, porta alla guerra civile.

Tensioni fra diverse etnie sono sempre possibili, e spesso pure provocate, ma la Storia ci insegna che se vengono affrontate col dialogo, con al diplomazia, se si cercano accordi e/o compromessi la guerra civile viene evitata.

Esempi sono la Spagna con la Catalogna e i Paesi Baschi, la Gran Bretagna con la Scozia, l'Italia con l'Alto Adige, le frequenti tensioni fra valloni e fiamminghi in Belgio, la separazione pacifica avvenuta fra cechi e slovacchi ...

Se si sceglie la guerra civile i risultati possibili sono due:

- la divisione forzata e violenta del Paese (quando le diverse etnie sono abbastanza raggruppate su territori definiti) con una "gravitazione" delle sue parti diverse verso i rispettivi "punti di attrazione" (Russia, Polonia, Ungheria, Romania...)
- la vittoria di una parte sull'altra che sottomette alla sua volonta` (con eventuali esodi, diaspore, pulizie etniche, quando non veri e propri genocidi/etnocidi) le altre parti.

Il conflitto in corso in Ucraina e` volutamente (ed anche necessariamente per una serie di fattori) "limitato" alle aree del sud est ucraino: cioe` le Regioni che al tempo avevano eletto il Presidente "pro-est" Janukovich e fortemente russe/russofone.
In quelle aree le forze russe sono viste dalla maggioranza della popolazione con "liberatrici" (specie dopo le angherie subite dai battaglioni punitivi ucraini e dal Governo di Kiev in particolare dal 2014 in poi).

Piu` si va ad Ovest, piu` questo sostegno cala, per scomparire del tutto nelle Regioni Occidentali dell'Ucraina.

Una vittoria militare della componente etnica ucraina che ha preso il potere nel 2014 sulle popolazioni russe/russofone del sud est del Paese non e` ne` possibile, ne` accettabile ed ammissibile.

E la "considerazione" che Governo di Kiev ha per quelle Popolazioni (che ora vivono sul territorio conteso) e` stata molto emblematica: sono state usate come scudo umano per rallentare l'avanzata dell'esercito russo che e` composto in parte significativa da soldati e ufficiali della ex-Ucraina principalmente di Donetsk e Lugansk, per non parlare delle stragi, delle violenze che quelle popolazioni hanno subito (e tuttora subiscono).

Se qualcuno ha l'occasione di fare un giretto a Kiev o a Lvov (per esempio) si rendera` conto con i propri occhi che li` la guerra non c'e` proprio (a parte i rastrellamenti dell'esercito ucraino per "convincere" la popolazione ad arruolarsi).

Senza garanzie un "nuovo contratto" fra le popolazioni dell'odierna Ucraina, affidabili e certe del rispetto delle minoranze e dei loro diritti, non c'e` spazio per una Ucraina "indipendente" nelle mani di un Governo dominato da ultra nazionalisti "duri e puri galiziani".

A quel punto meglio andare "fino in fondo" e quanto meno attestarsi sulla linea del Dniepr con Odessa compresa garantendo pace, serenita` ed un futuro decente a quelle "minoranze" che diventerebbero allora "la maggioranza".

Non e` una questione di meri Territori da conquistare, ma di Popolazioni da preservare che, viste anche le problematiche demografiche dei due Paesi (Ucraina e Russia) per la Russia sono molto piu` preziose dei territori stessi specie quelli non abitati "dalla propria gente".

Per inciso, mentre l'Ucraina ha perso quasi la meta` della sua popolazione dall'inizo del conflitto (2014), la Russia e` passata da 145 milioni circa a 150 milioni e qualsiasi aumento (non proveniente dall'Asia Centrale) e` bene accetto.
 
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Il Papa

Il Vaticano ha sempre rappresentato un "corridoio diplomatico" molto riservato e "altamente specializzato".

La sua "struttura ecclesiastica" ben inserita nel territorio dove la Chiesa Cattolica e` rilevante, costituisce per quel "corridoio" una fonte di informazioni affidabile e capillare.

Il Papa e` di fatto un Monarca Assoluto munito di ampi poteri, pur sempre condizionati dai reali rapporti di forza in campo internazionale, ma "potente".

Chi sara` il nuovo Papa dara` molte indicazioni sul futuro indirizzo della Chiesa: "progressista" o "conservatrice".

In Russia chi si segue come studioso da vicino le vicende del Vaticano (i "vaticanisti") si augura un Papa "conservatore", che sia capace di dare una base fatta di "valori" condivisi e condivisibili alle ideologie emergenti, una base richiamabile a quella tradizionale del Cristianesimo che appartiene sia al Cattolicesimo "conservatore" che all'Ortodossia. Un po` meno al Protestantesimo.

Aspettiamo gli eventi.
 
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Tigre di carta

Se diamo per scontata la buona fede del Team di Trump impegnato nel negoziato per l'Ucraina, dobbiamo concludere che Trumo "non comanda" su Ucraina e Unione Europea che ignorano, se non proprio boicottano, le sue decisioni.

Che Ucraina ed Unione Europea "non ubbidiscano" perche` sono supportate da quelle forze negli USA che per comodita` chiamiamo "Democratici" (che in sostanza chiedono loro di prendere tempo, boicottare, ritardare in attesa delle prossime elezioni dove in teoria Trump non verrebbe rieletto o, prima ancora, non otterrebbe la maggioranza del Congresso) per ritornare "agli antichi fasti", oppure perche` Ucraina ed Unione Europea si sentono abbastanza forti da opporsi a Trumo cambia poco la questione per la Russia.

Figuriamoci se poi tutto cio` fosse ne piu` ne meno che una "messa in scena".

In tutti i casi l'evidenza dimostra l'impossibilita` per la Russia di concludere accordi affidabili e duraturi con gli USA almeno per quanto riguarda l'Ucraina e l'Europa in generale.

Quanto questo influezera` la "credibilita`" degli USA per gli altri accordi in ballo (spazio, Artico, armamenti, economia...) e` tutto da vedere.

Che gli USA, che sono i principali sponsor del conflitto in Ucraina, si spaccino ora come "mediatori" non occulta la loro sostanziale "impotenza" in questa fase.
E minacciare di lavarsene le mani se, di fatto, non vengono ubbiditi, e` solo un modo per mascherare un fallimento.

Che la Russia regga il gioco di Trump e` pura convenienza: non sara` per colpa sua se il conflitto in Ucraina non si concludera` alle condizioni di Trump o dell'Unione Europea (in primis Gran Bretagna e Francia).

Tutto cio` confermera` alla Cina che forse gli USA sono proprio una "tigre di carta".

Niente e` ancora definitamente deciso, gli USA hanno ancora molte frecce nella faretra, ma le cose non stanno andando per niente bene per loro.
 
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Declassamento

Ho come l'impressione che cio` che e` in corso da parte del team di Trump sia un "declassamento" dell'affare Ucraina.

Mentre gia` una parte di compagnie transnazionali (molte USA, ma non solo) si sono gia` impossessate dei terreni fertili (terra nera) dell'Ucraina, per quanto riguarda le risorse minerarie, metalli rari ed altro l'accordo sembra ormai concluso.

Dalle dichiarazioni russe sembra di capire che il Cremlino non si oppone a questo e, a parte quanto si trova nei territori che sono (e forse anche quelli che saranno) parte della Federazione, a che le aziende USA possano godere del 50% dei ricavi da quelle risorse (cifra che sembra essere quella concordata fra USA e Governo di Kiev).

A qualche Paese UE e Gran Bretagna potrebbe restare una parte del piano plurimiliardario di ricostruzione del dopoguerra nell'Ucraina "che rimane".

Per cui l'Ucraina subisce un "declassamento" nelle priorita` degli USA e la palla passerebbe all'Unione Europea (ma non alla NATO).

Il discorso e` stato a sua volta esplicito: volete intervenire militarmente? fatelo, ma senza "copertura" dell'Articolo 5 dell'Alleanza Atlantica.
E senza supporto USA la cosa sara` assai difficile anche per Francia e Gran Bretagna. Non parliamo della Polonia o dei Paesi Baltici.

A mio parere Trump ha colto l'occasione, che e` stata porta su di un piatto d'argento dall'Unione Europea, della non volonta` ad accettare un negoziato "serio", ma proponendo solo un "prendere o lasciare" mascherato da "pace giusta" dove l'Ucraina non perde nulla e la Russia si ritira alle frontiere del 2014, e ha quindi colto l'occasione (dicevo) per sganciarsi e lasciare con cerino in mano la UE.
In questo modo la UE (i Paesi piu` "bellicosi") se la dovranno vedere direttamente con la Russia.

Sarebbe una ottima mossa, tanto piu` che l'attenzione della popolazione USA e` stata dirottata sui dazi e sulla Cina e dell'Ucraina in molti ormai ne hanno le tasche piene (calcolando pure quanto viene detto loro che e` stato speso "da Biden" sottraendolo al welfare, e "rubato" da Zelenskij e la sua cricca.

Il negoziato in corso fra USA e Russia si svolge su tavoli diversi, e "l'abbandono" del tavolo Ucraina in fondo in fondo e` una "concessione" che sara` probabilmente compensata da qualcos'altro sugli altri tavoli.
 
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Dissanguamento

Nel grafico vengono riportati i dati ufficiali (Ucraina-Russia) riguardo lo scambio dei corpi dei soldati morti in battaglia.

In azzurro i dati che riguardano i morti ucraini, in rosso quelli russi.

I dati vanno dal 5 maggio 2023 al 18 aprile 2025 e credo parlino da se su chi si sta dissanguando e quali siano le progressioni.
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Declassamento

Ho come l'impressione che cio` che e` in corso da parte del team di Trump sia un "declassamento" dell'affare Ucraina.

Mentre gia` una parte di compagnie transnazionali (molte USA, ma non solo) si sono gia` impossessate dei terreni fertili (terra nera) dell'Ucraina, per quanto riguarda le risorse minerarie, metalli rari ed altro l'accordo sembra ormai concluso.

Dalle dichiarazioni russe sembra di capire che il Cremlino non si oppone a questo e, a parte quanto si trova nei territori che sono (e forse anche quelli che saranno) parte della Federazione, a che le aziende USA possano godere del 50% dei ricavi da quelle risorse (cifra che sembra essere quella concordata fra USA e Governo di Kiev).
A qualche Paese UE e Gran Bretagna potrebbe restare una parte del piano plurimiliardario di ricostruzione del dopoguerra nell'Ucraina "che rimane".

Per cui l'Ucraina subisce un "declassamento" nelle priorita` degli USA e la palla passerebbe all'Unione Europea (ma non alla NATO).

Il discorso e` stato a sua volta esplicito: volete intervenire militarmente? fatelo, ma senza "copertura" dell'Articolo 5 dell'Alleanza Atlantica.
E senza supporto USA la cosa sara` assai difficile anche per Francia e Gran Bretagna. Non parliamo della Polonia o dei Paesi Baltici.

A mio parere Trump ha colto l'occasione, che e` stata porta su di un piatto d'argento dall'Unione Europea, della non volonta` ad accettare un negoziato "serio", ma proponendo solo un "prendere o lasciare" mascherato da "pace giusta" dove l'Ucraina non perde nulla e la Russia si ritira alle frontiere del 2014, e ha quindi colto l'occasione (dicevo) per sganciarsi e lasciare con cerino in mano la UE.

In questo modo la UE (i Paesi piu` "bellicosi") se la dovranno vedere direttamente con la Russia.

Sarebbe una ottima mossa, tanto piu` che l'attenzione della popolazione USA e` stata dirottata sui dazi e sulla Cina e dell'Ucraina in molti ormai ne hanno le tasche piene (calcolando pure quanto viene detto loro che e` stato speso "da Biden" sottraendolo al welfare, e "rubato" da Zelenskij e la sua cricca.

Il negoziato in corso fra USA e Russia si svolge su tavoli diversi, e "l'abbandono" del tavolo Ucraina in fondo in fondo e` una "concessione" che sara` probabilmente compensata da qualcos'altro sugli altri tavoli.
 
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Inconciliabili

Ogni ideologia e` anche un "sistema" in quanto cerca di "mettere ordine" in ambiti fra loro diversi per area d'azione, profondita`, vastita`, competenza ed importanza che riguardano "l'Immagine del Mondo" che quella ideologia promuove.

Ci sono quindi aspetti che riguardano "gli interessi nazionali" ed altri che riguardano i "valori condivisi".

E` credo sia a tutti chiaro che mentre sugli interessi si puo` discutere, cercare accordi, compromessi, punti di incontro, alleanze tattiche, opportunistiche, adattamenti, sui valori tutto cio` diventa difficile.

Se i valori condivisi sono "inclusivi" (cioe` basati sulla tolleranza, sul reciproco rispetto, sulla diversita` intesa come fonte di ricchezza, ma il tutto con "confini" ben delimitati) il dialogo, la discussione e` possibile perche` esistono delle "aperture", esiste una certa "permeabilità`" che permette una qualche reciproca evoluzione.

Se i valori condivisi sono "esclusivi" (cioe` basati sulla "diversita`" come elemento distintivo della "identita`" [che di suo prevederebbe non solo "in che cosa sono diverso", ma anche "in che cosa sono simile"], sulla "superiorita` morale", su "diritti divini", su "valori universali" [che in quanto "universali" devono essere accettati ipso facto da tutti a prescindere], gli spazi di una eventuale discussione si riducono drasticamente: "prendere o lasciare".

Dove le possibili convergenze fra "aree culturali" (se non proprio civilta` vere e proprie) si concretizzano sugli interessi condivisi, la convergenza durera` fino a che questi interessi saranno "condivisi", cioe` reciprocamente vantaggiosi.

Dove le possibili convergenze si concretizzano su vicinanze dei "valori condivisi" le prospettive di collaborazione, le alleanze, le associazioni, le unioni, il sostegno reciproco, la solidarieta` "fattiva" hanno una maggior probabilista` di esistere e di durare nel tempo.

E` anche per questo che la mia avversione verso "l'Occidente" non si basa tanto su una diversita` di interessi (prima o poi potrebbero anche coincidere), ma su una diversita` di valori che impedisce di fatto "collaborazioni" strategiche e di lunga durata, consentendo solo "coincidenze tattiche".

Dove il "valore" della "giustizia sociale" si basa sulla carita`, sull'elemosina come esercizio e dimostrazione di virtu`, sull'esistenza di mecenati, benefattori, filantropi (spesso plurimiliardari), al centro c'e`" la ricchezza" (o profitto) come valore supremo dove l'abbondanza del tavolo del banchetto garantisce un numero maggiore di briciole e di bocconi che possono finire sotto il tavolo dove i piu` sfortunati, (o gli esclusi) attendono. La "giustizia sociale" diventa un effetto collaterale.

Dove il "valore" della "giustizia sociale" si basa sulla equita`, cioe` su di una equa redistribuzione della ricchezza, quindi diventa un "diritto civile" e non un atto di carita`, dove al centro c'e` il benessere dell'Uomo come valore supremo, dove l'abbondanza del tavolo garantisce a tutti un pasto piu` o meno abbondante, ma sicuramente sufficiente, la "giustizia sociale" non e` un effetto collaterale, ma l'obiettivo.

Sono ovviamente due sistemi di valore "estremi", cioe` che si posizionano agli estremi di un asse su cui potersi posizionare nel presente e sul quale fissare obiettivi per il futuro.

Ma gli estremi (che sono "valori" e spesso fondamenta delle idedeologie) sono inconciliabili.
 
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USA

In sostanza cio` che interessa il Popolo statunitense sono le pensioni, le assicurazioni sanitarie, il prezzo della benzina, la delinquenza per le strade, il prezzo degli alimentari, cioe` la loro quotidiana sopravvivenza.

Ucraina, Afganistan, Libia, Irak, Jugoslavia... sono Paesi che hanno difficilta` anche solo ad indicarli sulla carta geografica e di cui molto velocemente si dimenticano per tornare velocemente alla loro difficile quotidianita`.

E cio` che consente alle "élite" statunitensi di vedersi "legittimate" dal voto popolare e` fare in modo che, almeno ai minimi livelli, cio` che il Popolo abbisogna, riceva, anche solo per evitare che il Popolo piu` armato del Mondo (dati del 2023: abitanti 334 milioni, armi da fuoco 400 milioni) si rivolti.

Ma non volendo queste "élite" spendere a tale scopo "del proprio" si industriano a rubarlo alle loro colonie.

E per come si sono strutturati, non possono fare altrimenti, che si chiamino Trump, Biden, Bush o anche Kennedy...
 
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Europa

Anche solo il buon senso ci suggerisce che una vera "Europa Unita", non necessariamente come unione, confederazione, federazione o altro, ma semplicemente come un insieme di Paesi che si attraggono l'un l'altro formando "nuclei" piu` o meno stabili sulla base di una comunanza di culture, tradizioni, interessi, una "Europa" di questo tipo avrebbe come naturale obiettivo di creare rapporti reciprocamente convenienti con la massa di Paesi e di Popolazioni (potenziali consumatori/fornitori) che popolano la "non Europa" del Continente Eurasia.

Non ci sarebbero oceani da attraversare, ma solo strade, ponti, tunnel, ferrovie dove uomini e merci potrebbero viaggiare velocemente, con bassi costi di esercizio e reciproci vantaggi.

Anche da un punto di vista della cultura, la "membrana permeabile culturale", limite/confine che definisce ogni singola "identita` culturale", sarebbe immersa in un ambiente ricco di stimoli, storia, cultura, civilta` che da millenni reciprocamente si "contaminano" e non esclusivamente con una cultura da "far west" e/o di Super Eroi hollywoodiani.

Ma tutto cio` sarebbe la morte di quelle "civilta`" che ritenendosi "esclusive, eccezionali, elette" vedono nel mare/oceano che le circonda insieme una difesa naturale che le protegge e un mezzo che le proietta per andare all'arrembaggio e alla conquista di colonie da sfruttare, depredare e vie commerciali marittime da presidiare e usare per assediare, soffocare o imporre e "chiedere il dazio".

Ma per poter fare cio` necessitano di interrompere a tutti i costi le vie di comunicazioni terrestri sobillando rivolte, rivoluzioni, secessioni, conflitti etnici, religiosi, provocando, illudendo, corrompendo, occupando e distruggendo chi non si dovesse adeguare.

Perche` per loro l'alternativa alla "colonizzazione" sarebbe l'essere "isole isolate", almeno fino al momento in cui riuscissero a superare la propria "ideologia" di colonizzatori.

La salvezza dei Paesi europei e` smettere di considerarsi "Occidente", e riprendersi l'identa` di Paesi Euopei appartenenti alla grande (e vantaggiosa) famiglia dei Paesi Euroasiatici.

Cio` non esclude possibili conflitti, ma di sicuro offre enormi potenzialita` di crescita e sviluppo.
 
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Imperi 2

Proseguendo nelle riflessione "Impero", un Impero come quello inteso in Russia non puo` che essere "autocratico": dove autocrazia significa:
- auto = "da se`" e non da altri
- kratos = "potere, governo"
che in russo viene definito bene dal termine "samoderžavije - самодержавие", che quando si riferisce allo Stato (gosudartvo - государство) signidica "Sovrano", cioe` che decide da se`, e non dipende da altri.

La "democrazia" (quella che conosciamo: "democrazia liberale, rappresentativa") mal si addice ad uno Stato che di fatto negli ultimi 500 anni e` esistito come "Impero".

Questo per la semplice ragione che non e` cio` che il suo Popolo vuole, cio` a cui e` "storicamente" abituato e considera "giusto", e che si aspetta che chi "comanda" (il государь (gosudar'), che significa "sovrano" o "signore", da cui gosudarstvo = Stato) comandi ed agisca.

E in un Impero il potere non e` "distribuito" orizzontalmente, ma e` "verticale", centralizzato.

E` evidentemente una "ideologia" (cioe` "un sistema di idee, credenze e valori che cerca di fornire una visione del mondo coerente e completa") che come tale puo` essere accettata o preferita/sostituita con un'altra, perche` in ogni caso senza una sua propria ideologia (e non una imposta da altri) uno Stato cessa di esistere come Stato Sovrano.
 
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Media LGI

Gruppi Patrioti

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