La signora Nnedi Okarofor, pluripremiata scrittrice fantasy nigeriana con cittadinanza statunitense (ma guarda un pò) è stata una degli artefici della campagna per la rimozione dell'immagine di Howard Phillips Lovecraft dai premi World Fantasy Award avvenuta nel 2015. Indovinate perchè? Per delle sue affermazioni "razziste" contenute in una poesia.
Questa storia mi è tornata in mente mentre guardavo il trailer del film "Gli Stati Uniti contro Billie Holliday", che rievoca le persecuzioni/intimidazioni di cui venne fatta oggetto la celebre cantante jazz per aver osato intonare il brano "strange fruit" dedicato alla barbara pratica del linciaggio nel Profondo Sud degli USA. Linciaggio che pare tutt'ora attivo in quanto mai vietato con apposita legge.
La signora Okarofor sa di Billie Holliday e che nel suo nuovo Paese, quello degli inginocchiamenti e delle censure a scrittori presunti "razzisti", il linciaggio non è stato ancora vietato? E non trova similitudini fra il suo atteggiamento, volto a censurare un autore "sgradito" per le sue opinioni, con coloro che vietarono alla Holliday di cantare quella canzone?
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Eppure il modo per differenziarsi da quei signori lo aveva ed era molto semplice, come aveva giustamente suggerito lo studioso lovecraftiano S.T.Joshi: se l'immagine di Lovecraft metteva a disagio lei ed altri autori, bastava rifiutare la statuetta. Così fece Marlon Brando coi premi Oscar.

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Giuseppe Cozzolino
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