La Grande Italia

Il forum dei patrioti italiani

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Nel bacino del Mediterraneo, un ruolo importante nel mondo antico fu occupato da Fenici e Cartaginesi. L'impronta culturale di queste due popolazioni nel Mediterraneo Occidentale fu tale da lasciare tracce puniche in Spagna, Sardegna e Sicilia.

Nel nostro paese il patrimonio culturale e archeologico punico non è grandemente valorizzato, sia per questioni politiche (primato del passato romano e etrusco), sia per questioni storiografiche e letterarie (marcare i contatti con il mondo greco).
Così, ad oggi pur disponendo, ad esempio nella Sicilia occidentale o in Sardegna, di significativi siti archeologici questi sono poco valorizzati o inseriti in circuiti secondari. Al contrario l'approfondimento della presenza punico-fenicia nelle grandi isole italiane, ci permette di fare valutazioni tanto sullo sviluppo storico ed economico dell'Italia, quanto su alcune scelte geopolitiche odierne.
Notiamo che i Fenici prediligevano costruire empori fortezze presso piccole isole a ridosso della costa o su promontori affacciati sul mare, da questi piccoli centri erano soliti stabilire dei rapporti di commercio con le popolazioni italiche dell'Interno.

Questo elemento apparentemente secondario, permette di capire come l'intento punico non fosse quello di conquistare e controllare la zona, quanto quello di stabilire dei luoghi sicuri di scambio e incontro reciproco. L'equilibrio fu parzialmente rotto dall'arrivo dei Greci (da non confondere con la civiltà micenea forse presente in Sicilia prima) che entrarono in competizione con i Fenici (la costruzione, in un secondo momento, delle mura alla città di Motzia sembra confermare il dato).

Si intuisce un elemento di grande attualità e cioè il primato dei rapporti commerciali sulla conquista bruta e la necessità di stabilire un clima di conoscenza e collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo. L'affermazione dell'idea di Europa, lungo il Medioevo, avvenne a discapito del mondo Mediterraneo come unità e luogo di incontro. Questa dualità ideologiche e culturale della nostra penisola, si riflette ancora oggi, ad esempio, nel ribaltamento che l'affermazione della seconda Repubblica (in concomitanza della formazione dell'Unione Europea e dell'euro) ha portato alla politica di buoni rapporti e amicizia con la sponda Sud e il Medio Oriente.

Premesso che ogni Stato nasce da una mitologia nazionale, quale mitologia fonda il nuovo Stato italiano? Si è cercato di sradicare il nostro paese dal Mediterraneo favorendo un'identità europea? E identità europea e mediterranea sono necessariamente in contrapposizione o l'Italia può (sarebbe ancora in grado?) svolgere il ruolo di ponte dialettico?
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