La Grande Italia

Il forum dei patrioti italiani

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La presenza di politici di origine indiana in Europa (UK, Irlanda, Portogallo) e Nord America (K. Harris) e l'elevato reddito di questa comunità in Occidente, mi spingono ad alcune riflessioni.
Vi sono una serie di fattori culturali e familiari che rendono questo gruppo più coeso e influente di altri:
- Spinta all'educazione e alla realizzazione lavorativa. La cultura indiana favorisce studio e imprenditorialità, attribuisce grande importanza all'avere una buona posizione e alla realizzazione in ambito economico e familiare (sin dal periodo coloniale, erano presenti famiglie -poche- che potevano mandare i propri figli a studiare in Inghilterra - La ricchezza pregressa e la complessità culturale non sono fattori secondari in questa accumulazione primaria).
- La comunità è molto coesa e permette di superare le difficoltà iniziali.
- Molte grandi aziende tech sono state fondate da indiani. Si è supposto che lo studio del sanscrito favorisse le competenze matematiche o informatiche.
- Diffusa etica del lavoro, del merito e del successo.
Gli inglesi giunti nel subcontinente trovarono alcuni elementi necessari ad un'economia capitalista (prestito, meccanismi bancari, assicurazioni, commercio su larga scala). Alcune attività familiari potevano diventare, per periodi limitati, simili alle odierne imprese capitaliste con decine di dipendenti, filiali e persino dei meccanismi proto-industriali o proto-finanziari.
Il mercato indiano era caratterizzato dalla vastità numerica e geografica e dalla sua complessità (vasta produzione).
L'esplorazione oceanica e lo sviluppo tecnologico diedero un grande vantaggio all'Europa e alle sue appendici, ma al contempo l'Asia ha da sempre costituito un polo dialettico per la cultura europea (che in prospettiva sembra essere uno dei tanti rami della cultura euroasiatica, più che un polo dialettico indipendente).
I successi della comunità indiana ci spingono ad alcune domande:
- Perché le comunità indiane all'estero riescono ad avere un rapido successo personale spesso contenuto in patria?
- Possiamo ipotizzare una strategia -più o meno consapevole- di penetrazione nella classe dirigente occidentale?
- L'affermazione di leader o gruppi indiani in Occidente è parte di quel più grande movimento che chiamiamo "secolo asiatico"?
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