Sempre a proposito di moralismo, l'altro punto fermo del mio modo di osservare le cose è la diffidenza verso ogni forma di organo giudiziario. Di recente è stato arrestato Toti, di cui non dimentico certo le cose sgradevoli dette di noi non vaccinati, ma poiché difendo il principio e non la persona - vecchia scuola - penso che per me la magistratura non dovrebbe mai intervenire sulla politica.
E a maggior ragione c'è da pensarla così quando a giudicare è un organo internazionale come quello dell'Aja. Nomen omen. Perché un tribunale che ordina l'arresto di Netanyahu e dei capi di Hamas ben sapendo che non potrà mai avvenire, non fa altro che "menare il can per l'aia", cioè far finta di non capire la vera questione che non è se questi signori vadano arrestati ma che, anche ammesso - e io ho molti dubbi sulla cosa - che questa scelta sia giusta, rimane sempre la domanda più importante: chi va a prenderli?
I tribunali internazionali hanno valore pratico zero, come qualsiasi istituzione del diritto internazionale. Infatti, un ordine di cattura di un capo di stato sarebbe realizzabile solo con un esercito sovranazionale al di sopra di ogni sospetto, operante in nome del Padreterno, il vero padrone del mondo, privo di conflitti di interessi, in grado di andare a prendere il presidente israeliano fin dentro i palazzi del suo potere e i capi di Hamas, fin dentro le loro sedi. E sia chiaro, la cosa teoricamente potrebbe anche essere possibile se tutti fossero contro Netanyahu e dunque a quest'ultimo, avendo contro tutta quella parte di mondo davvero influente, fosse costretto a dimettersi e consegnarsi. Ma già se andiamo a vedere chi è iscritto al tribunale internazionale, scopriremo che a rendere esecutivo quest'ordine potrà essere soltanto chi ha firmato l'adesione a questo organo, di cui non fanno però parte Cina, Russia e Stati Uniti. Robetta insomma. Chi mandiamo a prendere Netanyahu? Tajani? Crosetto?
Forse gli angeli del Paradiso detengono questo potere - o i diavoli dell'Inferno, a seconda dei punti di vista - ma qualsiasi altra forza che cercasse di mettere in pratica la sentenza, realizzerebbe di fatto un'invasione di Israele.
Ecco perché questo ordine d'arresto è decisamente stupido. Ormai siamo tutti avvitati all'idea del tutto farlocca di credibilità di organi che non hanno mai risolto una crisi. Perché se già i tribunali ordinari nazionali non sono mai indipendenti, figuriamoci uno internazionale che non è riconosciuto da alcuni importanti stati.
La gente non vuole capire che un leader politico non è legittimato dall'alto ma dal popolo. Certo, noi siamo abituati a vedere presidenti del Consiglio perseguitati dalla magistratura, dall'Unione Europea, dai mercati e non ci rendiamo conto che, nei paesi davvero sovrani, questi metodi non funzionano. Netanyahu può essere cacciato soltanto dagli israeliani e basta. Hamas può essere sciolta soltanto dalla parte sana e razionale dei palestinesi. E questa guerra finirà soltanto quando le grandi potenze - che invece la finanziano e la stuzzicano da ottant'anni - ordineranno il triplice fischio semplicemente facendo capire ai belligeranti che, se non la piantano, li faranno fallire.
Tutto il resto si chiama interferenza. Dunque invasione.
E a maggior ragione c'è da pensarla così quando a giudicare è un organo internazionale come quello dell'Aja. Nomen omen. Perché un tribunale che ordina l'arresto di Netanyahu e dei capi di Hamas ben sapendo che non potrà mai avvenire, non fa altro che "menare il can per l'aia", cioè far finta di non capire la vera questione che non è se questi signori vadano arrestati ma che, anche ammesso - e io ho molti dubbi sulla cosa - che questa scelta sia giusta, rimane sempre la domanda più importante: chi va a prenderli?
I tribunali internazionali hanno valore pratico zero, come qualsiasi istituzione del diritto internazionale. Infatti, un ordine di cattura di un capo di stato sarebbe realizzabile solo con un esercito sovranazionale al di sopra di ogni sospetto, operante in nome del Padreterno, il vero padrone del mondo, privo di conflitti di interessi, in grado di andare a prendere il presidente israeliano fin dentro i palazzi del suo potere e i capi di Hamas, fin dentro le loro sedi. E sia chiaro, la cosa teoricamente potrebbe anche essere possibile se tutti fossero contro Netanyahu e dunque a quest'ultimo, avendo contro tutta quella parte di mondo davvero influente, fosse costretto a dimettersi e consegnarsi. Ma già se andiamo a vedere chi è iscritto al tribunale internazionale, scopriremo che a rendere esecutivo quest'ordine potrà essere soltanto chi ha firmato l'adesione a questo organo, di cui non fanno però parte Cina, Russia e Stati Uniti. Robetta insomma. Chi mandiamo a prendere Netanyahu? Tajani? Crosetto?
Forse gli angeli del Paradiso detengono questo potere - o i diavoli dell'Inferno, a seconda dei punti di vista - ma qualsiasi altra forza che cercasse di mettere in pratica la sentenza, realizzerebbe di fatto un'invasione di Israele.
Ecco perché questo ordine d'arresto è decisamente stupido. Ormai siamo tutti avvitati all'idea del tutto farlocca di credibilità di organi che non hanno mai risolto una crisi. Perché se già i tribunali ordinari nazionali non sono mai indipendenti, figuriamoci uno internazionale che non è riconosciuto da alcuni importanti stati.
La gente non vuole capire che un leader politico non è legittimato dall'alto ma dal popolo. Certo, noi siamo abituati a vedere presidenti del Consiglio perseguitati dalla magistratura, dall'Unione Europea, dai mercati e non ci rendiamo conto che, nei paesi davvero sovrani, questi metodi non funzionano. Netanyahu può essere cacciato soltanto dagli israeliani e basta. Hamas può essere sciolta soltanto dalla parte sana e razionale dei palestinesi. E questa guerra finirà soltanto quando le grandi potenze - che invece la finanziano e la stuzzicano da ottant'anni - ordineranno il triplice fischio semplicemente facendo capire ai belligeranti che, se non la piantano, li faranno fallire.
Tutto il resto si chiama interferenza. Dunque invasione.
Franco Marino
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