Chi, per studio o per esperienza personale, conosce una determinata materia, ha la propensione a detestare le banalizzazioni che se ne fanno. Per questo e per altri motivi, non di rado vedrete giudici, avvocati e poliziotti detestare le fiction poliziesche: loro conoscono la materia e dunque il quantitativo di scemenze che spesso vengono dette nelle fiction. Ma anche il sottoscritto che, oltre una stiracchiata e ritardata laurea in giurisprudenza, non è andato, se poco poco un po' di diritto penale lo ha studiato, si nausea di leggere e soprattutto ascoltare scemenze proferite da giornalisti come "reato penale" (un reato o è penale o non è reato), "avviso di garanzia", la confusione della prescrizione con la colpevolezza, la vista nelle fiction di poliziotti italiani che leggono i diritti al delinquente appena arrestato manco fossimo in America oppure la sempiterna scemenza di "obiezione vostro onore", o "colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio" tutta roba di importazione americana.
Di tutto questo, ha colpa la cronaca nera, come anche quella meramente giudiziaria, che hanno avuto il torto di non limitarsi ad informare i telespettatori - che in fin dei conti pagano le tasse ed è giusto che sappiano cosa succede nel mondo - ma di trasformarli in giudici. Soltanto che mentre i giudici veri hanno anni di studio del diritto e di esperienza nella trattazione dei fatti di cronaca, i giudici finti, tra cui Concetta e Calogero, si basano su elementi che con i fatti in sé non hanno assolutamente nulla a che fare. E il risultato è che quando il giudizio non può basarsi sulle migliaia di carte processuali, si va ad antipatia e simpatia.

Il caso di Chico Forti è uno di questi. Oltre a trovare stucchevole il tentativo della Meloni di appropriarsi del merito del ritorno in Italia di questo signore, trovo stucchevole la divisione in colpevolisti e innocentisti. Personalmente, ho sempre pensato che Chico Forti sia colpevole. Ma finisce lì. Non mi sogno minimamente di fare campagne pro o a favore. Ne so troppo poco. Sono cosciente che potrebbero esserci dati tali da ribaltare completamente le mie convinzioni: infatti quando, su Facebook, ho scritto che ho sempre creduto nella sua colpevolezza, tanti miei contatti, tutte persone di cui ho stima, hanno portato elementi che io non conoscevo che ovviamente mi fanno vacillare e anche un po' vergognare per averla sparata senza argomentare. Quello che, però, mi consola è che nella mia situazione ci sono tutti, tranne i giudici che lo hanno ritenuto colpevole. Tutti gli altri agiscono, prevalentemente, per emotività e sulla base di elementi che non hanno niente a che fare con la valutazione processuale degli elementi. Per esempio, dando al movente un peso che, in realtà, non ha. Perché se, per esempio, facciamo passare il principio che se ad un cristo muore la moglie, mentre ha una relazione con un'altra donna, allora l'ha assassinata lui, praticamente milioni di mariti sarebbero a rischio. Oppure, peggio ancora, appiattendo le proprie valutazioni sulla propria formazione politica, ossia quel fenomeno che porta magari i berlusconiani a difendere per principio anche un delinquente conclamato salvo che non sia beccato in flagrante o i lettori del Fatto Quotidiano ad accusarlo anche quando gli elementi sono tutt'altro che chiari, confondendo - per esempio - il garantismo con l'innocentismo o il colpevolismo col giustizialismo.
Se prendiamo, ad esempio, il caso dell'omicidio di Melania Rea, o anche quello - ben più inquietante dal mio punto di vista - di Roberta Ragusa, quanti sono davvero a conoscenza degli elementi che hanno portato alla condanna di Parolisi e di Logli? E quanti invece hanno "condannato" i due presunti assassini basandosi unicamente sul fatto che avessero l'amante?
Aver osato sollevare dubbi su Twitter circa la colpevolezza di Logli, mi fece perdere molti anni fa l'amicizia con una persona che conoscevo da molti anni, fan sfegatata di Chi l'ha visto. Solo che questa, nella vita, non faceva né l'avvocato né il giudice ma la doppiatrice.

Naturalmente questo non toglie a nessuno il diritto di farsi un'opinione. La mia è che Chico Forti sia colpevole, per tutta una serie di motivi. Ma non mi metterò certo a togliere l'amicizia a chi non la pensa come me. Sono consapevole che di questo processo ne so troppo poco per farmi un'opinione e che quindi mi baso su una lettura sommaria di dati e di fatti che possono significare tutto come l'esatto contrario.
L'opinione del cittadino su un caso giudiziario ha senso soltanto se questi ha modo di valutare le migliaia di pagine che i processi normalmente generano. Qualcosa che se spesso manda in crisi avvocati e giudici, lautamente pagati gli uni per difendere gli imputati e gli altri per giudicarli, figuriamoci se Fragola86 o Banana33, chilavisters - come amano definirsi su Twitter gli appassionati del programma della Sciarelli - possano venirne a capo.
Loro sono abituati a condannare qualcuno sulla base dello "sguardo di ghiaccio" o se per caso, trent'anni prima, si sono scaccolati il naso con la mano sbagliata, tutti aspetti che potrebbero significare, per l'interpretazione del "bodi lenguig" che il Tal dei Tali ha pericolose tendenze omicide.
Capite da soli perché poi uno arriva ad odiare la cronaca nera.

Comments

Come sai anche io ho studiato diritto, a prescidere Da questo io ho sempre fatto una riflessione: non è possibile che ogni caso di cronaca nera possa essere commentato dalla mattina alla sera e diventare argomento di conversazione ovunque
Nel 2020 quando veramente era il caso di dubitare , di parlare , di confrontarsi e di ribellarsi sono stati in silenzio e divisi perché lo dicevano alla televisione
Io parlo di tutto … ma di cronaca nera quasi mai proprio perché so che è complicatissimo ricostruire i fatti
E di questo caso non so nulla a parte il fatto che ha scontato 24 anni di carcere
 
Esistono fan sfegatati di Chi l'ha visto?😳
 
Quello è un discorso diverso… il problema degli scomparsi è più grave di quanto si possa immaginare
Ma è un programma che si è trasformato e purtroppo entra troppo nella cronaca nera e nella vita delle persone … c’è un dolore sottovalutato delle famiglie coinvolte
 
La mia grande preoccupazione è il solito fumo negli occhi mentre si sta preparando la grande "inculata" per i poveri italiani.
Teniamo lo sguardo fisso sulla possibile entrata della NATO nella guerra Russo-Ucraina, perché ho un mezzo sospetto su chi potrebbe essere la vittima sacrificale
 
Finale strepitoso! Comunque ho letto che, in Italia, a difendere Forti ci sarà Tacopina, già difensore di Trump e attuale proprietario della Spal, il che non depone a suo favore...
 

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Franco Marino
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