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Filippo Barbera

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Europeista, provax, filo-NATO. Simpatico come la peste bubbonica. Originally posted in:
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Pensiero breve:
Premesso che sono ateo, il rischio è che morto Francesco arrivi un Pontefice USA e che il cattolicesimo (con tutto quello che comporta) finisca: avremmo una luteranizzazione (ulteriore) della società.

Chi ci vedrei bene?
Un altro sud americano, magari della Teologia della Liberazione con tratti somatici da nativo o un asiatico, peccato che l'ottimo Tissa Balasuriya dallo Sri Lanka, sia venuto a mancare nel 2013.
Alla Chiesa servono teologi dai paesi in via di sviluppo, deve rimettersi a parlare di teologia trinitaria e poveri se vuole uscire dalla marginalizzazione culturale in cui si è cacciata (fanno una battaglia difensiva, sotto assedio, possono tenere altri 100 anni, ma sono destinati a perdere).

Sembra una scemenza, ma uno dei più importanti punti di rottura dell'Occidente, passa per la resistenza del Cattolicesimo a quella che Lewis Mumford avrebbe chiamato la Mega-macchina sociale del tecno-capitalismo.
Lungo l'antica Via della Seta si trova il sito archeologico di Moshchevaya Balka, antico luogo di sepoltura, situato sul margine settentrionale del Caucaso.

Il sito ospita tombe risalenti al periodo tra il VIII e il IX secolo d.C. ed è stupefacente per via del multiculturalismo che vi si trova.
Con le tombe ci sono tessuti, armi, ornamenti provenienti dalle più disparate civiltà dell'Asia Minore, delle steppe, dell'Asia Centrale, del Caucaso e della Russia.
Gli storici e gli archeologi sovietici ebbero gran cura del sito, identificando in una così antica forma di collaborazione, un simbolo della coesistenza pacifica che accomunava i popoli dell'URSS (e della Russia).
Così diversi, ma così vicini e così pronti al confronto, allo scambio e alla coesistenza pacifica (ben diverso come paesaggio da quello che si affermò in Europa con l'affermazione degli stati-nazionali).
Il particolare clima freddo arido della regione ha favorito la conservazione dei tessuti presso le tombe, permettendoci oggi di ammirare la bellezza dei materiali, dei colori e dei temi trattati.

All'interno di una tomba è stata trovata seta cinese e un libricino di conto (un bilancio mercantile) scritto in caratteri cinesi. Questo ci da solo un piccolo assaggio di come la Via della Seta, ben prima di Marco Polo, fosse almeno fino al Caucaso (probabilmente fino all'Impero Bizantino) luogo di scambio e incontro anche per le popolazioni orientali. Parliamo di una singola tomba, ma comunque indicativa di un clima generale e della possibilità di contatti pur minimi (ne avevamo accennato riguardo a una statuina di Buddha rinvenuta, assieme ad oggetti francesi e irlandesi, in un sito archeologico svedese).
I tessuti bizantini mostrano motivi ornamentali e mitologici del mondo iranico; un cappello mostra motivi ornamentali sogdiani, pur essendo chiaro il richiamo al mondo tribale delle steppe e della Siberia.
I corpi sepolti nell'area appartengono alla cultura Saltovo-Mayaki (lungo il Don e la costa del Mar d'Azov, più o meno l'odierno Donbass). La popolazione ha caratteristiche miste di: tribù mongole, centroasiatiche, caucasiche, degli Alani, dei Bulgari e del mondo russo-slavo (di cui sarà uno degli elementi di innesco e di contatto con il mondo bizantino).

In questa mescolanza si vede la ricchezza linguistica, antropologica e religiosa dell'area delle steppe e della Via della Seta del Nord, quella che transitava sopra il mondo arabo, correndo con i cavalli mongoli. Si intravede un mondo di imperi di terra, multi-etnici e con strade sicure, incentrato sulle fortificazioni, le mura difensive, le città con quartieri aperti ai mercanti stranieri, vie fluviali (Don, Volga, Danubio, Vistola); si intravede il successivo incontro-scontro tra mondo asiatico e mondo europeo -favorito dai Mongoli- che avrebbe fatto nascere la Russia, la quale avrebbe ereditato il duplice ruolo di erede del mondo greco-ortodosso-bizantino e di campione del mondo slavo.
Il Deep state americano ha un problema con la dottrina cattolica
Dicevamo ieri, che il potere non ruota solo attorno al denaro o alla forza, ma anche attorno alla capacità di saper affermare una verità, una visione del mondo. Sempre di più, le discipline diventeranno ambito di conflitto non solo tecnico (nel senso di applicazione pratica del sapere), ma attorno al sapere stesso e al modo in cui questo può condizionare il comportamento e il pensiero.

Tra gli elementi di discussione, c'è anche quello dell'origine dell'uomo.
Da tempo la Cina propende per una visione policentrica dell'origine dell'uomo moderno. Gli accademici cinesi tentano (con il solito stile diplomatico sinico, che non va a scontro, ma che lentamente accumula massa critica e costringe l'avversario a posizionarsi in una nuova situazione) di rafforzare questo paradigma.

L'idea è vaga, ma potrebbe racchiudersi in: ogni popolazione moderna si è evoluta autonomamente (con un range variabile in base al luogo e alla distanza dall'Africa).
In piccola parte, gli studi sui rimescolamenti delle specie/popolazioni umane sembrano supportare la tesi, pur negandola nel punto decisivo.
Oggi, la teoria papabile in base alle prove disponibili (che non vuol dire sia vera, ma che la rende la verità per ora accettata dalla maggior parte della comunità scientifica in questo momento) è che Homo Ergaster partì dall'Africa arrivando in Eurasia, qui si parla di Homo Erectus (semplificando molto; vi sono elementi ancora discussi che non inserisco, perché di poco peso nel discorso - ritrovamenti di Ergaster in Europa).
H. Erectus dovette fare i conti con i Neanderthal/Denisova (a partire da Homo Heidelbergensis, a sua volta discendente di una popolazione di H.Ergaster tra Europa-Medio Oriente-Subcontinente Indiano). Denisova ad oggi non è ancora una specie (questione meramente tassonomica). Abbiamo pensato a lungo che Neanderthal fosse prevalente in Europa e Denisova in Asia, oggi gli studi di genetica ci parlano di un rimescolamento continuo tra questi due gruppi e tra questi e i precedenti H. Erectus asiatici.
Homo Sapiens realizzò una seconda uscita dall'Africa, mescolandosi con ciò che rimaneva dei Denisova-Neanderthal e costituendo il grande contributore genetico della popolazione odierna.

Una serie di scoperte su alcune isole indonesiane, negli ultimi decenni, fa ballare questa costruzione.
Fino a circa 12.000 anni fa, sull'isola di Flores visse Homo Floresiensis (da ora H.F.), una sorta di hobbit. I ritrovamenti di questa specie hanno aperto una voragine: caratteristiche arcaiche (cranio piccolo), coesistevano con comportamenti complessi (lavorazione pietre, probabile controllo del fuoco).
Le spiegazioni furono varie: una variante moderna con nanismo insulare; deficit ereditario diffuso sull'isola - ma in senso analogo vanno altre specie dell'area (Homo luzonensis).
Non necessariamente un cervello piccolo implica minor intelligenza, sappiamo che altri elementi (architettura del cervello e vascolarizzazione) possono influire molto. Gli studi comparativi sul cranio sconfessano la teoria del pigmeo o del Sapiens microcefalo. Il cervello potrebbe essere stato predisposto per attività cognitive superiori, presenta caratteristiche comuni con H. Erectus, ma con le dimensioni di un Australopithecus.

Rimangono due ipotesi:
1- Una derivazione isolana di H.Erectus con nanismo o comunque adattamento all'ambiente.
2- Un ramo più antico (IGNOTO) della nostra famiglia uscì dall'Africa (si trovava già in Asia... ?!), arrivò sull'isola di Flores e lì sopravvisse fino a una manciata di migliaia di anni fa (per un pelo non fu coevo di Göbekli Tepe!).

H.F. è associato a lavorazione delle pietre e a lunga presenza sull'isola (un milione di anni) superando indenne svariati cataclismi che colpirono (attività vulcanica, sismica, tsunami, estinzione di altre specie).
Quanto detto, farebbe presagire una variante locale di H.Erectus, ma qui arriva il colpo di scena: la parte superiore è quella di una specie bipede, ma il piede è più simile a quello di una scimmia africana (che confusione!).
Un filone di studi vede H.F. derivante o da Homo rudolfensis o da Homo Habilis, non spiegando però bene come e quando giunse in Indonesia (creando un bel problema alle teorie attuali).

Dicevamo di come i punti di vista possano cambiare, di come il multipolarismo combatterà in ambito epistemologico; diventa chiaro se pensate a come H.F. potrebbe cambiare radicalmente la nostra idea di evoluzione umana.

PS. Link agli studi nei commenti.
PPS. Non è una trattazione scientifica sull'evoluzione umana, è tutto sintetico e superficiale, lo scopo finale è un altro.
🇨🇺✊💔

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