Ieri sera ho violentato me stesso. E prima che qualcuno immagini la raccapricciante scena del sottoscritto che cerca, come un contorsionista, di stuprarsi da solo, è giusto chiarire a cosa mi riferissi: ho ascoltato il discorso di Mattarella. E a parte dolermi - ma lo faccio ogni anno - della differenza, non tanto dei contenuti quanto della forma, che, per esempio, distingue i discorsi del gemello separato alla nascita della Segre da quelli di Putin, ho notato l'ennesimo appello all'unità dell'Europa, che significa una cosa soltanto: che l'unità europea è a serio rischio. Insomma, dopo 25 anni di Euro, non solo l'Europa appare più debole ma il malcontento generale aumenta. E i motivi sono vari. Ma per poter cercare di chiarirli bisogna partire dalla premessa, distinguendo la narrazione dalla realtà.

La narrazione ci dice che l'Europa è una libera unione di stati membri che un bel giorno, stanchi di farsi la guerra, si dicono "Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce 'o passato, simm Europa paisà" e decidono di amarsi.
La realtà, invece, ci dice che l'Eurozona nasce come progetto americano, a sua volta evoluzione della sfera di influenza disegnata dagli accordi di Yalta che, con il crollo sovietico, si trasforma nel tentativo americano di impadronirsi dell'Europa. E quando dico americano, non mi riferisco soltanto agli indizi, ormai schiaccianti, delle pressioni politiche americane sull'Europa affinché tutti rinunziassero alle proprie sovranità per confluire nel progetto, non mi riferisco dunque al fatto che nasca come progetto americano per dissanguare le casse delle nazioni europee trasformandole in maiali grassi da spolparli per poi ridurli a stati clienti, ma anche e soprattutto alla mentalità tipicamente americana di guardare alle cose del mondo soltanto con gli occhi della finanza, ignorando totalmente quelli della politica.
Naturalmente, non si sta dicendo che uno stato o una federazione di stati non debba "tener conto dei conti". Il punto è che mentre il finanziere ragiona, giustamente dal suo punto di vista, solo nell'ottica delle sue entrate e delle sue uscite, il politico sa benissimo che si possono avere tutti i conti in ordine che si vogliono: se questo significa che la gran parte dei tuoi cittadini farà la fame o non potrà curarsi, prima o poi arriverà qualcuno che, senza farsi complessi, canalizzerà la loro rabbia e gliela ritorcerà contro. E saranno dolori di pancia. A quel punto, i tuoi conti in ordine te li fai in fricassea.
In questo senso, la pandemia è stata altamente istruttiva. Ad un certo punto, a furia di tagli selvaggi contro la Sanità, è arrivato il covid e ci si è accorti che non c'erano medici a sufficienza, che molti ospedali erano stati chiusi - grazie a Sua Competenza Mario Monti - col risultato che si è dovuto, in tutta fretta, convertire molti ospedali che servivano ad altre malattie (che non è che frattanto fossero scomparse) per combattere il Covid e che si è stati costretti a richiamare in servizio molti medici in pensione, nella beata speranza che non fossero già stati minacciati dall'Alzheimer. Infine, si è compreso che l'abbondanza di personale e di strutture, finanche a farcele uscire dalle orecchie, se può apparire incomprensibile nei periodi di bonaccia, in realtà serve proprio in quelle circostanze particolari della storia umana che sono le cosiddette emergenze. Col covid si è materializzato il fallimento della mentalità finanziaria, dell'idea che i conti siano tutto.


E poi c'è il problema progettuale di cosa sia davvero l'Eurozona, cosa che nessuno ha capito. Non si sa se debba essere un'alleanza economica oppure se debba evolvere in un Superstato. Non si sa chi *davvero* la governa, non si conoscono le logiche che la ispirano, tutto quel che si sa è che molti stati vi aderiscono nella convinzione - facilmente smontabile dalla presenza di potentissimi microstati (Svizzera, Israele, Vaticano) - che più si è grandi e più si è influenti; e nella convinzione - brutalmente smentita dal fallimento argentino - che legarsi ad una moneta più forte protegga dal default finanziario. Insomma, è come un matrimonio in cui due persone deboli, dallo scarso potere seduttivo (o che gli viene fatto credere di essere tali) si mettono insieme perché altrimenti morirebbero di solitudine, suggestione che naturalmente dura fino al momento in cui arriva qualcuno (India, Cina, Russia, Arabia Saudita) che lo induce in tentazione dicendo "tengo una minchia tanta". E naturalmente, poiché gli sposi non smettono di sognare una minchia ben più grande di quella prospettata dall'Europa e non sopportano lo sposo invadente e noioso, guarderanno gli interessi di casa propria, tenendo un conto molto relativo di quelli degli altri paesi, a patto che abbiano politici consci della grandezza della propria nazione e non presidenti della Repubblica che teorizzano la sudditanza psicologica. Per non parlare di altre contraddizioni, tipo quella che impone ai singoli stati membri leggi che colpiscono le pensioni, la sanità, che obbligano i cittadini a ristrutturare a spese proprie le case, con la scusante che non ci sono soldi, salvo poi scoprire che quando si tratta di aiutare l'Ucraina - che non è neanche un paese membro - i soldi ci sono eccome. O anche le contraddizioni sull'immigrazione.


Tutte queste illogicità, queste contraddizioni, sono alla base dello scarso sentimento europeo, perché si capisce perfettamente la presa in giro.
L'Unione Europea, diciamoci le cose come stanno, non piace alla gente. Nessuno di noi, nella sua singola vita, ci ha guadagnato nulla, se non seccature. Non esiste una nazione nella quale il singolo cittadino possa dire “grazie all'Eurozona oggi vivo meglio di ieri”. Diciamolo apertamente: non ci ha portato nulla. Ma soprattutto, non piace perché non è un matrimonio d'amore ma di interesse. Tutto dell'Eurozona puzza di danaro, a partire dalle orrende aule istituzionali postmoderne così malinconicamente contrapposte, per esempio, a quelle delle camere e dei senati europei, mentre il fresco profumo dell'amore di patria e l'odore della storia, così simile a certi rassicuranti odori delle case dei nonni, non si sentono minimamente. E se è vero che molti matrimoni di interesse possono funzionare benissimo, il punto è che funzionano fin quando dura l'interesse e fin quando c'è qualcuno in grado di far credere agli sposi che se se ne vanno o moriranno di fame o verranno riportati con la forza dal coniuge cattivo. Ma se consideriamo che l'Euro è un progetto americano e che gli americani si stanno ritirando presso i propri confini, potranno volerci anni o addirittura decenni, ma il trend indica che il progetto europeo va verso il fallimento. Perché è un progetto sconclusionato.
E le cose sconclusionate, per definizione, non hanno conclusione, nel senso positivo del termine.

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Mattarella e tutta la compagnia europeista io ormai non lo so se ci sono o ci fanno quando dicono ste cose alla gente. Le popolazioni sono 25 anni che ci bestemmiano sopra
E questo per restare giusto sul discorso pratico , della qualità della vita quotidiana della gente
Figurarsi sul come e a quale scopo è nato. Su cui come sempre hai perfettamente esplicitato
 

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Franco Marino
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