Pressato da Vittorio Sgarbi, Salvini visita una esposizione d’arte contemporanea.

SGARBI: Ho pensato di esibire le statue di Thusnelda e Arminio, del mio amico newyorkese Bubba Gleibowitz. Le ha realizzate impastando DAS gesso e guano del Perù, poi le ha fatte colorare da una scolaresca di bambini provenienti da famiglie disfunzionali. Non siamo in presenza di due guerrieri da emporio Armani, siamo davanti a due villici germanici…

SALVINI: Buongiorno bella gente.

SGARBI: Matteo, finalmente ti sei deciso! Dai un po' un'occhiata e poi sappimi dire. E una volta tanto non pensare a mangiare e alle puttane. (tornando all’uditorio) Notate il candore delle figure, la morbidezza dei panneggi… non è la selvaggia pittata che ho intravisto in quella merda di telefilm tedesco!

SALVINI: Hehe… Vittorio grida come un ossesso, se non sta attento ci scappa il secondo bypass coronarico. Vediamo cosa ci ha riservato di bello. Dopo lo scherzetto del Torino Comics, spero di ammirare un quadro con un bel soggetto, tipo “Salvini ciula un trio di top model”, ehehe.

(Legge) "La caduta". Vacca Eva che vandali incivili! Si son fregati l’opera e hanno lasciato una buccia di banana.

(si avvicina un visitatore)

VISITATORE: Ma no, la protagonista è proprio la buccia di banana. L’opera contiene una figura retorica.

SALVINI: Eh mi sa di sì, una figura del retto. E poi semmai dovevano intitolarla “la scivolata”, non la caduta. Comunque questa è arte spazzatura. (strabuzza gli occhi e legge) “Il capitalismo uccide”. Un complesso industriale in miniatura con le sigarette al posto delle ciminiere? Mah! A Vittorio piace reggere il moccolo ai comunisti. (si guarda intorno con aria torva, indi prende le sigarette e se le infila nelle tasche della giacca) Massì, facciamo una bella scorta… esproprio proletario.

VISITATORE: (lo guarda perplesso)

SALVINI: Casso vuoi? Telare!

(si dirige nella sala accanto, vietata ai minori di 18 anni)

Cusa l'è quel rob lì! (si ferma davanti a una grande gabbia coperta da un drappo scuro e legge) “L'Ucraina aggredita”. Eh ma non vedo una mazza. Proviamo a scoprire, non si sa mai. (viene alla luce una bionda slanciata completamente nuda che fa finta di piangere) Eh la Madonna! Senti bela carnassa, te sei veramente ucraina?

MODELLA: Ma no, pirla! Sono di Monate sul Pippero, provincia di Milano. Figurati che ho fatto pure la cubista al Billionaire.

SALVINI: Uè che maniere però! Usciamo da qui altrimenti mi sale la pressione arteriosa. Te saludi bellessa!

(va nell’altra sala)

Un buffet freddo!? Oh, qui cominciamo a ragionare: “Il trionfo di Madre Natura”.

VISITATORE: E’ una forma estrema, iperrealista, di natura morta.

SALVINI: Ancora lei!? Vada a cagare! Uela… Gorgonzola e vin Barbera, come il cognome di quel pistola che scrive ste menate. (inizia ad assaggiare cibi e bevande) Casso, la natura sarà morta, però le mosche son vive: sciò sciò sciò!

SGARBI: Rieccoti Matteo. Spero che la mostra sia servita ad arricchire la tua vita interiore e ad allargare il tuo orizzonte culturale.

SALVINI: Buuuurrppp! Pardon, bel mattoncino. Complimentoni, Vittorio. Però nella natura morta potevi metterci anche qualche pietanza calda. Che ne so… una cotoletta alla milanese, un ciccio di risotto con l’ossobuco.


FINE

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