image - 2025-06-23T150507.961.jpg
Fallimento o tradimento?
I detrattori dell’attuale forma di società dicono che essa è liberale.
Pur avversando alcuni aspetti del liberalismo, non del tutto estraneo a certe degenerazioni (woke, LGBTQ) dei costumi, non ne sono così convinto. Quella in cui viviamo è anzitutto una società di massa, dominata da pulsioni irrazionali, dai persuasori occulti, dai giganti delle pubbliche relazioni, che ti persuadono che l'omosessualità sia la nuova normalità, proprio come ieri ti davano ad intendere che fumare un pacchetto di sigarette al giorno fosse un atto emancipatorio e rivoluzionario.
In definitiva, una società dominata dall’inganno, dall'oppressione, dalla superstizione, dal caos cognitivo ed esistenziale.
Il liberalismo, figlio dell’età dei Lumi, è anche, ma non esclusivamente, un insieme di libertà economiche.
Il liberalismo è altresì culto del dialogo, rispetto della volontà individuale, certezza della pena, trasparenza, tolleranza, diffusione della conoscenza senza la quale non vi è consapevolezza e, di conseguenza, vera libertà. Liberalismo è parlare alla testa, non al cuore o peggio allo sfintere delle persone. Montesquieu sarebbe inorridito di fronte al concetto di esportazione della democrazia; Voltaire avrebbe biasimato le insulsaggini inquisitorie di un Bruno Vespa o di un Fabio Fazio. Per questo, credo che l'odierno Occidente non rappresenti tanto il fallimento degli ideali illuministici e liberali, quanto il loro tradimento e la loro distorsione.
Originally posted in: