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Caligorante

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Cara Giorgia, caro Stefano Se Giorgia Meloni avesse davvero il polso del Paese, avrebbe contattato il suo odiatore di Nola. Gli avrebbe scritto: 'Caro Stefano, vieni a Roma! Ti farò conoscere mia figlia Ginevra. Ti invito ufficialmente a Palazzo Chigi per farti capire la mole di lavoro da cui sono oberata, e quali e quanti siano gli impegni titanici che mi accingo ad affrontare quotidianamente. Sicuramente comprenderesti che non ho la bacchetta magica per risolvere un problema annoso come quello israelo-palestinese e non posso contravvenire agli impegni sottoscritti [intelligenti pauca] con i nostri alleati.' Parole simili, condite da un pizzico di autocompatimento da culo-di-pietra-sgobbone, che non guasta mai. Una sorta di offensiva della gentilezza analoga a certe iniziative talvolta messe in atto da quella vecchia lenza di Silvio Berlusconi, come quando disse a Cofferati: 'Sergio, andiamo a cena.' Avrebbe rimediato un figurone, stemperato gli animi, dimostrato che la destra non è un concentrato di picchiatori arcigni e ottusi secondini, beffato chi getta benzina sul fuoco. Inoltre, avrebbe fatto sorseggiare bile e sgranocchiare fegati e frattaglie varie alla sinistra, che non vede l'ora di dipingerla come una mandarina insensibile al malessere del popolo. Invece no, ha preferito inalberare il piglio odioso dell'onorevole che sfodera il “Lei non sa chi sono io” d'ordinanza, sguinzagliare le squadracce mediatiche, cercare la rivalsa. Ebbene sì, perché la presidente del Consiglio non è una zitella che abita da sola con il gatto, esposta al rischio di incontrare un maniaco o un ladro, è un'intoccabile che dispone di un potere di fuoco mediatico enorme e di legioni di principi del foro. Anche Stefano Addeo ha toppato. Avrebbe potuto usare altri toni, servirsi di armi dialettiche ben più sottili concependo un commento di questo tenore: 'Cara Giorgia, cosa diresti se tua figlia Ginevra si trovasse a vivere l'incubo che vivono i bambini di Gaza?' Invece ha voluto svelare il suo lato meschino con quell'augurio scellerato e assurdo di finire come Martina Carbonaro, la ragazzina uccisa dal fidanzato. Una sortita del genere, da subumano, annulla qualsiasi velleità o traccia di impegno civico e umanitario. E, per concludere in bruttezza, il tentativo tragicomico di suicidio, che ricorda il film Culo e camicia. In una scena, l'omosessuale interpretato da Leopoldo Mastelloni, venuto a sapere che il fidanzato, Renato Pozzetto, lo ha mollato per una donna, tenta di avvelenarsi, ma al posto del cianuro ingerisce un pesante lassativo. Questa è la storia breve e triste di Giorgia e Stefano e delle loro occasioni mancate, che avrebbero potuto riconciliare, anche solo per poco, una nazione a pezzi. Originally posted in:
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Questa nave da guerra ( non yatch) ha solcato tutta estate i mari di sardegna, con i suoi due elicotteri sempre in volo. Sta comprando da nord a sud terreni, ho letto che la regione ha provato ad opporsi, ma senza risultato. La sardegna è diventata terra da sbranare, immensi parchi eolici, pannelli, vaccini obbligatori per il bestiame, altrimenti abbattimento del bestiame. Ridurre alla fame e comprare le terre per pochi euro. Mandiamo miliardi all'ucraina, perché questi li usino per i loro traffici. Un grande dolore, assistere a questo stupro.

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  • Non è un'amara riflessione bensì una dichiarazione di intenti. Gli anglorabbini ci vogliono morti. E, come sempre, ci schiacceranno usando la...
  • In fondo, cosa avrebbe detto di eclatante Pasolini – riabilitato krusciovianamente da quella destra che in vita lo schernì, perseguitò e tentò...
  • Non esistono élite in Europa, solo oligarchie che obbediscono a Washington, Tel Aviv e Londra. Ah, ma l'autore è quel coglione comunista di Ferrero.
  • Hehehe...
  • È finita a schifio. È finita coi babbuini antisistema che accusano l'Europa nazista.
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