Gaetano Salvemini vide nella violenza squadrista un moto in grado di scuotere la palude dell'Italia post-bellica: una rivolgimento che non sapeva dove andare, ma che almeno aveva il merito di agitare l'acqua stagnante. E Salvemini si confrontava con Giolitti! Non con Conte, Draghi o Meloni, ma Giovanni Giolitti, uno dei più grandi statisti che l'Italia abbia mai avuto. I pro-Pal, come i fascisti, sono dei mascalzoni, ma sono i soli che hanno il coraggio di assestare una sberla, sia pure simbolica, a questa classe politica e mediatica putrefatta che sa solo tartassare i cittadini. Ovviamente Salvemini era Salvemini, io sono solo uno stronzo che scribacchia su internet. Ma il paragone tra lo squadrismo e il movimento pro-Pal regge. E non è detto che sia negativo: non tutto il male vien per nuocere.
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