Il futuro dell'Italia non passa per i tormentoni che si accavallano con cadenza settimanale. Si discute - talvolta aspramente - se sia preferibile la scuola paritaria o la pubblica, la vita in campagna (o nei boschi, come il Walden di Thoreau) o in città, la società patriarcale o femminista, lo Stato o l'Individuo, il cittadino pecora o il lupesco prepper armato di fucile d'assalto. Ma queste dispute sul sesso degli angeli e i massimi sistemi sono ininfluenti, anzi fuorvianti. Il maggior handicap dell'Italia si chiama sovranità. E nessuno se ne cura.