"Aiuto chi mi ha accolto". Tradotto: Sarò il pretoriano dei miei benefattori e, se necessario, malmenerò gli autoctoni per conto del governo. Una storia vecchia come il mondo: un potere in difficoltà, in questo caso delegittimato e diretto dall'esterno, rispolvera la tattica del divide et impera per restare in sella.
Le élite romane assoldarono truppe barbariche per reprimere rivolte o mantenere l'ordine nelle province. Nel XI secolo, la Chiesa, sotto papi come Leone IX e Niccolò II, appoggiò i Normanni per contrastare i poteri locali, come i Longobardi e i Bizantini, nell'Italia meridionale.
I colonizzatori europei in Africa e Asia spesso appaltarono l'ordine pubblico a minoranze etniche. In Ruanda, i belgi privilegiarono i Tutsi rispetto agli Hutu. In India, i britannici si affidarono a reggimenti di Sikh o Gurkha per reprimere rivolte o ammutinamenti di altri soldati indigeni, come nel caso della rivolta dei Sepoy del 1857. Questa tattica indeboliva la resistenza al dominio coloniale ed esacerbava le tensioni etniche. Ora i corrottissimi politicanti italioti si apprestano a istituire la brigata Maranza e a farsi difendere da negri e islamici. La guerra civile? Più facile che scoppi da noi che negli USA.
