Rivendico il diritto di irridere le celebrità passate a miglior vita. Difendo il diritto di chi approva l'assassinio di un'altra persona, sia esso uno scienziato iraniano, un caporione di Hamas, un'attivista trumpiano o un parlamentare europeo di sinistra. Difendo il diritto di indignarsi contro coloro che si prendono gioco delle vittime. Personalmente ho coniato frizzi e lazzi di pessimo gusto su David Sassoli (“Non lo si vede più in giro”) e Michela Murgia (“Come mai non twitta più?”). Berlusconi aveva il diritto di dire che il delitto D'Antona era un regolamento di conti all'interno della sinistra; io, nel mio piccolo, ho il diritto di scrivere che le moria di candidati di AfD sono un regolamento di conti all'interno del regime atlantista e sionista. Pertanto, reclamo la libertà di celiare su Charlie Kirk, come su qualsiasi altro, e di mandare al diavolo tanto l'orrendo Odifreddi e la sinistra dei veleni quanto la destra piagnona che invoca liste di proscrizione, spedizioni punitive e purghe.
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