Non riesco a decifrare questa fissa tutta italiana per la casa. I vaccari ci rapinano quotidianamente in mille modi: manipolando i mercati, imponendo sanzioni e l'acquisto di beni di dubbia utilità, lasciandoci in balia di autentici Caligola, come il finocchiazzo dell'Eliseo o la figlia del narcotrafficante. E voi muti, soprattutto ora che alla Casa Bianca c'è il palazzinaro aranciato. Però, se i piddini aumentano l'IMU a quei tirchi di genovesi, non vi sta più bene. E invocate un Pinochet italiano. Ma i comunisti le chiavi del potere le ricevettero direttamente dai vaccari nel lontano 1996. Con la benedizione dell'anticomunista Montanelli, che presenziava alle feste dell'Unità, lodava l’europeismo prodiano e il buongoverno dell’Ulivo, usufruiva delle peggiori tribune progressiste per stracciarsi le vesti e sparlare del suo ex editore. A cosa servono le case in una nazione la cui popolazione non fa più figli? Qui nel profondo Sud filoamericano e depopolato, dove si rimpiange Franceschiello e l'autonomismo di Finocchiaro Aprile, le case sono in gran parte sfitte, e i topi escono dai cessi che nessuno usa più. Le comprerà Bezos o qualche altro cacasoldi, chissà. Liberatevi dal demone della dimora, questa anticipazione del sepolcro! Nella peggiore delle ipotesi ve le tireranno giù quando decideranno di spartirsi il continente coi mongoli moscoviti.
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