Tutti si augurano la fine della dittatura di Bruxelles senza preoccuparsi di preparare un’alternativa, senza darsi la pena di immaginare un “dopo”. Quando l’entusiasmo e l’ebbrezza prevalgono sulla cautela e sulla razionalità, la tragedia è dietro l’angolo. Se l’alternativa all’esperimento unionista, alla moneta unica e al mercato comune consiste nel trasformarsi in un laboratorio per i sistemi di tecnosorveglianza israeliani, nel farsi saccheggiare dagli oligarchi americani e russi o, peggio ancora, nel ricadere nell’autarchia, nelle tonnare e nei bagni di sangue per le terre irredente, allora io mi tengo stretto ciò che c’è: un’Unione che, una volta mondata dall’influenza delle lobby, può ancora essere riformata e migliorata. Non è mai troppo tardi. Ecco, cari lettori: io non vorrei ritrovarmi a rimpiangere il Mostro. Se le classi dirigenti nazionali non hanno avuto il coraggio di opporsi alla Commissione, mi spiegate per quale motivo dovrebbero trovarlo, quel coraggio, per opporsi a Washington, Mosca e Pechino una volta scomparso il babau burocratico?
E a proposito: la National Security Strategy 2025 di Trump prevede esplicitamente l’apertura totale dei mercati europei a merci e servizi americani. Era questo che volevate, sovranisti del piffero?