Tutte le volte che si cerca di dimostrare il valore fortemente politico dell'astensione, si incappa nel vero cancro di questo paese: i moderati. Quando si tratta di sparare a zero sulla borghesia italiana, sono consapevole di spararmi addosso, essendo io di provenienza medio borghese. Ma il senso è esattamente questo: i moderati rappresentano oggi la vera palla al piede di un vero e definitivo cambiamento, perché portano nel dibattito politico qualcosa di estremamente tossico che è la cosiddetta "cultura del meno peggio".
Ora, il problema non è stabilire se vi siano circostanze in cui, effettivamente, l'ottimo sia nemico del buono e che la perfezione non sia possibile. Il punto è che ci sono circostanze in cui quello che noi crediamo "meno peggio" non è affatto detto che sia tale e che non esista un ottimo al quale si debba tendere. Soprattutto, nessuno sembra rendersi conto che la puzza che giustifica il "meno peggio" si fa di anno in anno sempre più insopportabile, ciò significa che il cadavere che si sta nascondendo in casa sta diventando sempre più putrido. A quel punto o si chiama l'ufficio igiene oppure si costringono le persone - metafora che ormai ho fatto un'infinità di volte - a decidere da quale piano buttarsi del palazzo: il che va bene fin quando si è al primo piano. Se l'alternativa di morire soffocati è quella di rompersi un braccio o una gamba, ci si butta dal primo piano per poi sperare in un bravo chirurgo in ospedale: se l'alternativa è scegliere se buttarsi dal ventesimo o dal trentesimo piano, "meno peggio" un corno, a meno che l'accelerazione di gravità non sia decelerata e non sia più di 9.8 m/s²

Chi sostiene che gli astenuti non contino nulla, dimentica una cosa: che nelle democrazie non si governa senza il consenso, che è una cosa ben diversa dal voto. Il voto dà il comando, ma a dare il vero potere è dato dal consenso che è quella cosa per cui il governo può fare qualsiasi cosa, se ha il consenso dei cittadini, che lo obbediranno perché sinceramente convinti che un determinato decreto sia preferibile ad un altro tipo di decreto o a nessun decreto.
Ma ecco che se questo consenso non c'è, perché in troppi hanno votato altri partiti o non hanno votato, il governo ha il comando ma può tranquillamente essere disobbedito perché manca il consenso necessario affinché si possano fare determinate cose.
Per cui sì, il 26% ottenuto dalla Meloni alle ultime elezioni, sommato con i voti degli altri partiti dell'alleanza, ha dato alla presidente del Consiglio la possibilità di poter fare dei decreti. Ma supponiamo per esempio che la Meloni decretasse che da domani il 50% dei vostri guadagni debbano essere devoluti a Zelensky. Esisterà una percentuale ridotta di fanatici - che casomai fino al giorno prima erano putiniani - i quali se la berranno e rinnegheranno Putin. Gli altri cosa faranno? Smetteranno semplicemente di farsi pagare con metodi tracciabili e cercheranno altri meccanismi. Anche per questo ogni lotta contro l'evasione fiscale si conclude in un nulla di fatto: non c'è abbastanza consenso da parte della cittadinanza nel bersi tutte le fesserie statolatriche che giustificano la pressione fiscale rapinosa con cui lo Stato cerca ogni volta di legittimare la propria lotta contro l'evasione, contro cui a parole sono tutti contrari, ma quando l'elettricista fa uno sconto di 500 euro sui lavori per l'impianto elettrico di casa, soldi che sarebbero invece andati ad uno Stato che ogni anno dà sempre meno, le persone molto morali con i soldi altrui ma molto pratiche con i propri, non si fanno il problema e accettano volentieri di non fatturare il lavoro.
E c'è un problema aggiuntivo di cui molti non tengono conto. La crescita del partito dell'astensione ha senz'altro effetti nulli sulla composizione delle istituzioni ma ne ha molti nascosti che finora non sono stati esplorati, perché la mentalità statalistica degli italiani è così ottusa da pensare che lo Stato si esaurisca nelle istituzioni, non rendendosi conto che, tanto per cominciare, esistono svariate mafie in questo paese che non si radunano in un territorio ma in alcune case private, che fanno leggi ed emettono sentenze lontane dalle aule di tribunale e che nel momento in cui risolvono problemi concreti, di fatto conquistano la fiducia dei cittadini, i quali di uno Stato che non si cura dei propri interessi, decidono di farne a meno. Perché lo Stato è fatto dai cittadini stessi, i quali nel momento in cui si rendono conto che i propri interessi non sono tutelati dallo Stato, se sono numerosi e organizzati, semplicemente se ne fanno un altro.
Di solito, quando evidenzio questo aspetto, molti mi tirano fuori la storia che a quel punto la Polizia interverrebbe e sederebbe senza grossi problemi eventuali focolai rivoluzionari. Il che è sicuramente vero se parliamo di rivolte e manifestazioni: lo abbiamo visto con Puzzer e cose simili. Ma non lo è affatto se un'eventuale rivoluzione si strutturasse in maniera molto più organizzata.


Ora, supponiamo che si costituisse una forza in grado di occuparsi di quegli interessi che lo Stato non è in grado di tutelare, ed è in grado sia di finanziarsi che di militarizzarsi (il che significa che il capo dello stato parallelo può disporre di uomini che gli risolvano in un'ora problemi che lo Stato risolve in un anno) e che sia in grado per esempio di difendere quei proprietari di casa che si troveranno a dover sborsare tra qualche anno una maxipatrimoniale mascherata, che sia in grado di minacciare qualsiasi funzionario della Pubblica Amministrazione - facendogli presente che se farà una determinata cosa, rivedrà i suoi familiari a rate - voi credete davvero che lo Stato ufficiale sarebbe semplicemente in grado di resistere? Uno Stato non può vivere senza il consenso della cittadinanza e, mano mano che l'astensione sale, il consenso scende. Se qualcuno si illude che si possa far rispettare il volere della politica a colpi di manganello, quel qualcuno dimentica che poliziotti e carabinieri sono cittadini come tutti gli altri, i quali quando tornano a casa e mettono il cervello in ammollo, non è che parlino a colpi di "favorisca BADENDE E LIBBBREDDO", ma hanno una coscienza sociale e civile. Se vedono che qualcuno sta costruendo un sistema del quale si nutrono i propri familiari e che difende i valori che lo Stato per il quale rischiano la pelle per stipendi da fame non difende più, state tranquilli che non lo denunceranno solo perché stanno dall'altra parte. Se anche lo Stato dicesse di andare a perquisire il Tizio X perché sospettato del reato Y, al carabiniere o poliziotto basterà andare nel luogo indicato e fingere di non aver trovato quello che cercavano. E lo Stato se lo prende in saccoccia.


Se qualcuno ancora si chiede, per esempio, come sia stato possibile che Matteo Messina Denaro, per trent'anni, sia stato cercato da tanti in giro per il mondo e trovato a casa sua, la risposta è semplice: quel capomafia non si limitava a passare tutto il tempo a dire "minchia, bedda matri, ti scanno come un animale, sì o nuddu ammiscato col niente", con tanto di coppola e lupara. Chi è cresciuto con le puttanate de La Piovra e dei polizieschi, pensa che le mafie siano un gruppo di trogloditi che al mattino si sveglia grattandosi la testa e chiedendosi a chi sparare, che il motivo per cui la gente non si ribella al pizzo è perché ha troppa paura dei mafiosi. Ma chi sta sul territorio sa benissimo che i mafiosi hanno successo perché intervengono in quegli squilibri che lo Stato non è in grado di risolvere o che spesso addirittura crea,
e in questo modo costruiscono così enormi reti di protezione personale.
Matteo Messina Denaro risolveva problemi concreti sul territorio, dirimeva con la forza delle proprie armi quelle controversie che lo Stato non sa o non ha intenzione/convenienza di risolvere. Cutolo, tanto per fare un esempio delle mie parti, impattava fortemente nelle diatribe insorte tra proprietari di casa e inquilini che una volta insediatisi decidevano di non pagare più: quel boss mandava alcuni scagnozzi a ricondurre alla ragione l'inquilino e il proprietario era ben felice di tributare fedeltà eterna al capo della NCO, naturalmente ripagandogli il favore con soldi o favori.
Allo stesso modo, il poliziotto che - faccio un esempio, non sto alludendo ad alcun fatto specifico - magari sapeva dove si nascondeva Matteo Messina Denaro, se poco poco aveva una moglie con una casa di proprietà che l'inquilino non voleva più pagare ma che grazie al mafioso riusciva a risolvere quel problema, certamente non si sarebbe messo a dargli la caccia e anzi magari lo avrebbe informato in tempo reale di eventuali azioni contro di lui, ragione per cui spesso i boss non si spostano dal proprio territorio.

In parole povere, illudersi che sia possibile governare un paese con un consenso, quello della maggioranza, che oggi è al di sotto del 30%, è da deficienti.
L'astensione è un problema che non ha soltanto un significato morale ma ne ha uno tremendamente pratico: nelle democrazie, senza consenso non si governa. Chi ha scelto di non votare, che lo abbia fatto per effetto di una reale convinzione, fondata, ragionata, oppure che sia la sciampista che non vota perché tanto non ha altra aspirazione che trovarsi un milionario da cui farsi ingravidare, è entrato a far parte di un esercito su cui lo Stato non ha più alcuna presa. Perché è vero che chi non vota, manca sostanzialmente ad un dovere. Ma anche chi non paga il pizzo manca ad un dovere. Una volta stabilito che non c'è differenza morale tra lo Stato ufficiale e quello parallelo e che anzi quello parallelo dà servizi che lo Stato Ufficiale non dà più, se la convinzione si generalizza, lo Stato perde semplicemente il proprio potere. Finché il fascismo aveva il consenso della popolazione, poteva fare qualsiasi cosa. Quando il consenso non lo ha avuto più, è caduto. E se è caduto il fascismo, può cadere anche questo sistema. Ed è quello che sta avvenendo di anno in anno. Un tale livello di isteria nel dibattito pubblico si ha soltanto quando un sistema è alle corde. E' solo questione di tempo prima che crolli.

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Mah..io ho l'impressione che gli italiani si siano sempre adeguati, adattati, passivamente. L'eccezionalità della situazione non é l'astensionismo presente ma la partecipazione passata.
 
Il Sistema spadroneggia da più di due secoli e ricorrerà a qualsiasi misfatto (lo sta già facendo) pur di scongiurare-ritardare l'avvento di un mondo multipolare. Non ci sarà alcuna implosione incruenta, purtroppo. Troppi soldi e interessi in ballo, gli anglosassoni non sono i sovietici: non accetteranno mai di appendere le scarpe al chiodo e di congedarsi dal proprio pubblico con un giro di campo e un lungo applauso.
 

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Franco Marino
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