Quando me l'hanno passata su Whatsapp sono letteralmente sobbalzato: forse arriva un condono edilizio. La notizia mi interessa per certe cose mie ma, quando l'ho letta - e naturalmente, sperando che il mio caso, in fondo lieve, sia contemplato - mi sono detto, alla napoletana "Ebbravo a Salvini".
Questo atteggiamento - il mio - non deve sorprendere, come non deve nemmeno stupire che se ne parli: gli italiani sono un popolo di proprietari che, in quanto tali, riempiono un cospicuo bacino di voti e, tra poco, giustappunto, si tengono le elezioni europee. Quanto poi all'opportunità oggettiva di fare un condono - fiscale, edilizio - ci sono delle considerazioni da fare.
Sul tema dei condoni di qualsiasi tipo, come è noto, la destra è sempre stata favorevole e la sinistra, ideologicamente e culturalmente, contraria. Ma bisogna dire che il moralismo è, come al solito, intellettualmente disonesto. Intanto, ci sono delle oggettive differenze tra chi costruisce una casa abusiva e chi evade milioni di euro di tasse, e il povero cristo che eredita una casa con un paio di soppalchi fuori norma e che ha qualche difficoltà economica. Tanto nel primo caso, è giusto che lo Stato stanghi l'abusivo e l'evasore, quanto è razionale che cerchi di recuperare qualcosina di soldi permettendo al secondo, a costi ragionevoli, di risolvere un problema non così grave. Un perdono concesso ad una cifra ragionevole permette all'evasore o all'abusivo di riemergere a galla, per giunta con la consapevolezza di avere lo stato dalla sua parte. Sapere di avere lo Stato contro, incancrenirà l'irregolarità della propria situazione, col cittadino che sceglierà di rimanere nel sommerso.
Quando molti moralizzavano sul famoso "scudo fiscale" proposto da Berlusconi, fingevano di ignorare che senza quel condono, i soldi erano persi per sempre: nessuno riporta i propri capitali in un paese dove, al rientro, qualcuno gli fa un mazzo così.
Come sempre accade, dietro i proclami moralistici e finto-legalitari, la sinistra lucra, da sempre, su una situazione in cui si trovano molte persone. Gli ingegneri hanno calcolato che le case con qualche irregolarità costituiscono, ad oggi, l'80% del patrimonio immobiliare italiano. Molte case, tanto per fare un esempio, sono in difformità planimetrica, con le planimetrie, per giunta, risalenti a quasi cent'anni prima. Ha senso incarognirsi contro un proprietario di casa per colpa di un soppalco in più che oltretutto non ha fatto mettere lui ma magari ha ereditato dalla famiglia di origine? La risposta di buonsenso è no. Non si può paragonare chi ha un soppalco di dieci centimetri sotto le misure richieste ad una casa costruita alle pendici del Vesuvio. Ma, come al solito, la sinistra deve fare la parte di quella che rompe le scatole alle persone e quindi rendersi odiosa in nome di fantomatiche battaglie di legalità o di interessi pubblici della collettività che spesso nascondono soltanto la volontà di nutrire un sottobosco di corruzione. Capita infatti che un geometra si offra di risolvere il problema, taroccando qualche carta, e intascandosi una mazzetta di 10-20 mila euro, a nero e, dunque, senza nessuna garanzia per chi sborsa una cifra comunque, per una persona normale, piuttosto consistente. Vi sorprende che, guarda caso, molti geometri condannino il condono?
Quella della Lega e di Salvini è una chiara mossa elettorale ma che parte dal presupposto che i cittadini ti votano se risolvi loro dei problemi. In questo senso, i condoni partono dal presupposto di creare un rapporto amichevole col cittadino.
Questo atteggiamento - il mio - non deve sorprendere, come non deve nemmeno stupire che se ne parli: gli italiani sono un popolo di proprietari che, in quanto tali, riempiono un cospicuo bacino di voti e, tra poco, giustappunto, si tengono le elezioni europee. Quanto poi all'opportunità oggettiva di fare un condono - fiscale, edilizio - ci sono delle considerazioni da fare.
Sul tema dei condoni di qualsiasi tipo, come è noto, la destra è sempre stata favorevole e la sinistra, ideologicamente e culturalmente, contraria. Ma bisogna dire che il moralismo è, come al solito, intellettualmente disonesto. Intanto, ci sono delle oggettive differenze tra chi costruisce una casa abusiva e chi evade milioni di euro di tasse, e il povero cristo che eredita una casa con un paio di soppalchi fuori norma e che ha qualche difficoltà economica. Tanto nel primo caso, è giusto che lo Stato stanghi l'abusivo e l'evasore, quanto è razionale che cerchi di recuperare qualcosina di soldi permettendo al secondo, a costi ragionevoli, di risolvere un problema non così grave. Un perdono concesso ad una cifra ragionevole permette all'evasore o all'abusivo di riemergere a galla, per giunta con la consapevolezza di avere lo stato dalla sua parte. Sapere di avere lo Stato contro, incancrenirà l'irregolarità della propria situazione, col cittadino che sceglierà di rimanere nel sommerso.
Quando molti moralizzavano sul famoso "scudo fiscale" proposto da Berlusconi, fingevano di ignorare che senza quel condono, i soldi erano persi per sempre: nessuno riporta i propri capitali in un paese dove, al rientro, qualcuno gli fa un mazzo così.
Come sempre accade, dietro i proclami moralistici e finto-legalitari, la sinistra lucra, da sempre, su una situazione in cui si trovano molte persone. Gli ingegneri hanno calcolato che le case con qualche irregolarità costituiscono, ad oggi, l'80% del patrimonio immobiliare italiano. Molte case, tanto per fare un esempio, sono in difformità planimetrica, con le planimetrie, per giunta, risalenti a quasi cent'anni prima. Ha senso incarognirsi contro un proprietario di casa per colpa di un soppalco in più che oltretutto non ha fatto mettere lui ma magari ha ereditato dalla famiglia di origine? La risposta di buonsenso è no. Non si può paragonare chi ha un soppalco di dieci centimetri sotto le misure richieste ad una casa costruita alle pendici del Vesuvio. Ma, come al solito, la sinistra deve fare la parte di quella che rompe le scatole alle persone e quindi rendersi odiosa in nome di fantomatiche battaglie di legalità o di interessi pubblici della collettività che spesso nascondono soltanto la volontà di nutrire un sottobosco di corruzione. Capita infatti che un geometra si offra di risolvere il problema, taroccando qualche carta, e intascandosi una mazzetta di 10-20 mila euro, a nero e, dunque, senza nessuna garanzia per chi sborsa una cifra comunque, per una persona normale, piuttosto consistente. Vi sorprende che, guarda caso, molti geometri condannino il condono?
Quella della Lega e di Salvini è una chiara mossa elettorale ma che parte dal presupposto che i cittadini ti votano se risolvi loro dei problemi. In questo senso, i condoni partono dal presupposto di creare un rapporto amichevole col cittadino.
Se poi la sinistra vuole mettersi contro gli interessi del ceto medio, non si stupisca del fatto che la gente voti in massa la destra o non vada proprio più a votare.