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Napoleone Bonaparte è stato un generale e un politico così portentoso da essere entrato nell'immaginario collettivo di tutti come un esempio. Eppure, anche lui ad un certo momento fu colto da un delirio di onnipotenza che lo portò a sopravvalutare le proprie forze e a sottovalutare quelle nemiche. Quando infine decise di aggredire i russi, vedendo la città vuota, penso di aver facilmente vinto la partita mentre quelli semplicemente svuotarono la città e ripararono ad Oriente. E a Napoleone non restò che contare le perdite ed iniziare il suo declino. A quel tempo si disse che a batterlo fu il Generale Inverno.
Macron ha, ovviamente, una stazza molto più ridotta. Ma da quando ha ventilato la delirante ipotesi di un intervento militare in Ucraina, mi è capitato, attraverso i proverbiali spizzichi e bocconi di qualcuno che li ha pubblicati sui social, di leggere tesi deliranti circa un'eventuale superiorità francese rispetto ai russi. In estrema sintesi, questa convinzione si basa sulla fantomatica superiorità del PIL che, secondo gli editorialisti in questione, renderebbe facile la vittoria transalpina sui russi.
Questa analisi è il classico conto senza l'oste per varie ragioni, materiali e morali.

Quelle materiali sono presto dette.
La prima di queste è che il PIL, in sé, non significa nulla. Ci dice quanta ricchezza produce una nazione, certo, ma va sempre parametrato con altri fondamentali. E se prendiamo in effetti il PIL della Francia, non c'è storia rispetto a quello russo. Ma chi dice che poiché il PIL è più alto, allora la Francia è più ricca, non fa un ragionamento più idiota di quel tale che ha un patrimonio di tre milioni di euro ma è indebitato per dieci milioni e si crede più ricco di uno che ha un patrimonio di centomila euro ma non ha debiti. Il debito francese è uno dei più alti del mondo e se a questo si aggiunge che è rapportato ad un'economia che, come tutte quelle europee, è quasi completamente dipendente da materie prime che non produce in prima persona - dove il "quasi" è riferito al fatto che almeno i francesi hanno il nucleare - si capisce esattamente qual è il punto: se i possessori di quel debito decidessero di sbarazzarsene, la Francia sarebbe tecnicamente fallita, laddove i russi potendo vantare un debito tra i più bassi al mondo (credo che non si vada oltre il 20%) e su una sovrabbondanza di materie prime, di fronte a sanzioni e speculazioni possono reagire semplicemente industrializzando il proprio paese.
Poi ci sono le ragioni morali. I russi non hanno decenni di benessere artificiale alle spalle, sono un popolo abituato a soffrire, anche per colpa di un clima non particolarmente incoraggiante e non si farebbero alcuno scrupolo di dare la vita per il proprio paese, laddove gli europei sono stati svirilizzati da decenni di dolce far niente drogato dalla finanza americana. Non sono stati sottoposti al rincoglionimento radioattivo del totalitarismo progressista e dalle loro parti non è consentito propagandare i dettami LGBT e immigrazionisti - e parliamo di un paese multiculturale e multietnico, dove tuttavia si ha chiara la distinzione tra l'accoglienza e il rispetto delle regole.

Se Macron e Biden davvero credono che ci sia gente pronta a rischiare il proprio sedere per una guerra assurda, ridicola e inutile, scopriranno ben presto le magagne dei propri popoli, ormai irreversibilmente divisi. Si accorgeranno che, con le bombe in casa - quando per decenni, in nome di un progressismo psichiatrico, hai disabituato i tuoi cittadini a concetti come l'amor di patria e il senso del dovere - tutti si daranno alla latitanza. Perché nel segretissimo scranno del proprio io, dove non arriva il dito puntato dei tanti papi laici, arriva il grande mare degli interessi personali ove si perdono i piccoli fiumi della virtù.
O forse semplicemente chi si dà alla latitanza ha studiato la storia e sa i rischi che si corrono a sopravvalutare le proprie forze come Napoleone.

FRANCO MARINO

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Comments

Sono un pò fuori tema ma....non potevo non pubblicarlo da qualche parte, ovviamente solo un estratto del lungo articolo che io titolerei "La Furbacchiona" (come ho srmpre pensato)
Fonte: Die Welt - Titolo: Das Land, das fast nichts für die Ukraine tut = Il paese che non fa quasi nulla per l'Ucraina
"""Le visite a Kiev, le calorose accoglienze di Zelensky e le grandi dichiarazioni della Meloni contrastano con gli aiuti che l'Italia
ha inviato all'Ucraina dall'inizio della guerra. Uno sguardo ai numeri mostra che nessun altro paese del G7 ha fornito meno aiuti all’Ucraina rispetti all’Italia. Persino il Canada e il Giappone, a migliaia di chilometri di distanza, sono molto più avanti di Roma. L'Italia è solo al 17° posto tra i paes che hanno fatto donazioni finanziarie, umanitarie e militari pari a 1,3 miliardi di euro. Se si ignorano gli impegni che passano attraverso l’UE e si guarda solo agli aiuti promessi a livello bilaterale, l’Italia si trova in una posizione ancora peggiore. Sebbene il Parlamento abbia dato il via libera alle consegne di armi, il contenuto esatto e la portata di tali consegne sono avvolti nel segreto. Secondo indiscrezioni, le consegne contenevano equipaggiamenti di protezione, munizioni di vari calibri, sistemi anticarro e antiaerei del tipo Stinger, mortai, lanciarazzi, mitragliatrici leggere e pesanti, obici da campo Fh70 e obici semoventi PzH- 2000.
Ad eccezione delle ultime tre armi, tutte le altre non sono più utilizzate da tempo dall'esercito italiano, il che fa pensare che l'Italia contribuisca solo in minima parte.
 
Una grande potenza militare, per essere tale, necessita dei seguenti requisiti: materie prime in abbondanza per alimentare l'industria pesante, una demografia soddisfacente, un sistema scolastico basato su STEM (science, technology, engineering and mathematics). La Russia sopravanza la Francia su tutto. La guerra si vince così, non con i corsi di studio sulla Historia belino belinorum, il terziario, i dog sitter e la Grande Bellezza. Io vorrei vivere in un paese un po' meno bello e comodo ma più sovrano e armato.
 
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Franco Marino
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