L'umanizzazione della malattia, la trasformazione della stessa in malefica monade, corrisponde ad oscurarne la reale natura, affinché non si capisca cos'è, come si forma, come sconfiggerla.
Scemenze come "lottare contro il cancro" o "sconfiggere il cancro" sono il chiaro esempio di questo errore.
La buona salute, è bene chiarirlo, è un equilibrio. E la malattia, è bene chiarire anche questo, non è frutto di un gioco a dadi del Caso, ma è la rottura di un equilibrio biochimico. In alcuni casi, la correlazione causa/effetto è più chiara, come nel caso delle malattie infettive, in altri - come nel cancro - non si sa cosa la determini. In quanto tale, una molteplicità di fattori ne favoriscono la formazione, rompendo quell'equilibrio che consente il flusso stesso della vita. La satanizzazione della malattia - il cui termine "malattia" probabilmente contribuisce ad alimentare l'equivoco - corrisponde alla necessità di creare una nuova morale attraverso il ricatto salutistico, dietro la quale perorare cause economiche e politiche. Si pensi alla famosa correlazione tra fumo e cancro. Dire che "fumare fa venire il cancro" è - lo dico da non fumatore ben risoluto nel suo rifiuto del tabagismo - un'idiozia: tanti fumatori non si ammalano mai (e tantissimi non fumatori si ammalano di carcinoma polmonare). E' semmai possibilissimo che il fumo possa favorire, assieme ad una molteplicità di altri fattori, la rottura del succitato equilibrio che previene il tumore polmonare, casomai mentre ne ricompone altri (molti ricercatori sostengono che il fumo previene il morbo di Parkinson, per esempio).
Questo è un principio chiave senza il quale il concetto di malattia rimarrà sempre sconosciuto agli occhi di tutti, mentre i detentori delle chiavi della dittatura la useranno per demonizzare chi, sotto il ricatto del terrorismo diagnostico, propone di seguire strade diverse da quelle riconosciute come ufficiali.
Scemenze come "lottare contro il cancro" o "sconfiggere il cancro" sono il chiaro esempio di questo errore.
La buona salute, è bene chiarirlo, è un equilibrio. E la malattia, è bene chiarire anche questo, non è frutto di un gioco a dadi del Caso, ma è la rottura di un equilibrio biochimico. In alcuni casi, la correlazione causa/effetto è più chiara, come nel caso delle malattie infettive, in altri - come nel cancro - non si sa cosa la determini. In quanto tale, una molteplicità di fattori ne favoriscono la formazione, rompendo quell'equilibrio che consente il flusso stesso della vita. La satanizzazione della malattia - il cui termine "malattia" probabilmente contribuisce ad alimentare l'equivoco - corrisponde alla necessità di creare una nuova morale attraverso il ricatto salutistico, dietro la quale perorare cause economiche e politiche. Si pensi alla famosa correlazione tra fumo e cancro. Dire che "fumare fa venire il cancro" è - lo dico da non fumatore ben risoluto nel suo rifiuto del tabagismo - un'idiozia: tanti fumatori non si ammalano mai (e tantissimi non fumatori si ammalano di carcinoma polmonare). E' semmai possibilissimo che il fumo possa favorire, assieme ad una molteplicità di altri fattori, la rottura del succitato equilibrio che previene il tumore polmonare, casomai mentre ne ricompone altri (molti ricercatori sostengono che il fumo previene il morbo di Parkinson, per esempio).
Questo è un principio chiave senza il quale il concetto di malattia rimarrà sempre sconosciuto agli occhi di tutti, mentre i detentori delle chiavi della dittatura la useranno per demonizzare chi, sotto il ricatto del terrorismo diagnostico, propone di seguire strade diverse da quelle riconosciute come ufficiali.